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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nuovo ritratto di un personaggio spregevole, per il regista che con LE CONSEGUENZE DELL'AMORE aveva ammaliato la critica parlando della tranquilla vita di un enigmatico e grigio "banchiere" della criminalità. L'AMICO DI FAMIGLIA è Giacomo Rizzo, un sarto che guadagna facendo l'usuraio (piccoli prestiti con il 100% di interesse). Al paese se ne servono in molti, compresa una famiglia che per far sposare la figlia (Laura Chiatti) con una cerimonia decente s'indebita pesantemente. Ma il film, e la cosa è evidente fin da subito, lo fa Rizzo, ex caratterista di tante commediacce che offre qui un'interpretazione magnifica: sentita e...Leggi tutto "vera", da attore di primissima categoria che Sorrentino dirige con grande perizia. Il film è lui; con le sue piccole perle di saggezza popolare, l'aria dimessa e rassegnata di chi sa di essere nato brutto e infelice. Non alza mai la voce, fa convivere in sè un animo profondamente umano e un'inevitabile grettezza dovuta alla triste occupazione. Gli altri (compreso il pur bravo Bentivoglio nel ruolo del suo "osservatore sul campo") sono solo comprimari, figure secondarie che passano e si dimenticano. Il film è diretto con rimarchevole delicatezza, sfruttando una colonna sonora adeguata, con i ritmi lenti e sognanti caratteristici del regista. Molte le ellissi, che talvolta rischiano di far perdere il filo della narrazione. Finale in peggiorando, che toglie molta dell'incisività guadagnata pazientemente fino a lì.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/03/07 DAL DAVINOTTI
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G.Godardi 24/05/07 01:20 - 950 commenti

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Film di un estremo rigore formale che miracolosamente riesce a coniugarsi anche sul piano narrativo in un sorprendente equilibrio. Fotografia bellissima che immerge la vicenda entro inquadrature che sembrano uscite da dipinti metafici. E' una commedia all'italiana ma è come se fosse stata diretta da David Lynch! Vi è infatti la stessa cura maniacale per gli oggetti, che spesso rubano la scena alle persone. Non solo, un personaggio come quello di Bentivoglio sembra appunto uscito da Mulholland Dr! E poi c'è un immenso Rizzo. Infine c'è la Chiatti...
MEMORABILE: Da ricordare tutte quante le massime pronunciate da Geremia "cuore d'oro"!

Quanah 1/06/07 10:40 - 15 commenti

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Se la qualità del cinema italiano fosse sempre questa ci si potrebbe anche accontentare. Ottima regia, ben recitato, fotografia impeccabile, tempi perfetti, storia divertente e intrigante e una bella colonna sonora (con i nuovi notwist in coda). Piacevolissima quell'ironia di fondo che rende un po' tutto surreale. Un po' troppo bella lei, forse, per il ruolo, ma è un dettaglio su cui si passa sopra volentieri.

Deepred89 23/06/07 13:28 - 3701 commenti

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Un buon film. Diretto benissimo e interpretato da un ottimo protagonista. Abbastanza sgradevole ma molto interessante. Buone le musiche elettroniche. Peccato solo per l'interpretazione di alcuni attori (come l'odiosa Laura Chiatti o alcuni degli interpreti secondari) e per alcuni passaggi un po' contorti. Comunque da vedere.

Flazich 15/07/07 13:17 - 667 commenti

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Ennesimo film di Sorrentino che riesce a distinguersi dalla massa delle pellicole mediocri Italiote. Non solo per la trama ma anche per le inquadrature, per i colori e per la colonna sonora. Ci voleva. Ritratto amaro, quello disegnato dal regista: un sud soffocato da se stesso che per andare avanti deve appoggiarsi all'illecito. Magnifico lo strozzino: mai personaggio fu più spregevole. Finale con colpo di scena inaspettatto.

Black_xmas 14/08/07 17:11 - 18 commenti

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Interessante ma irrisolto, il terzo Sorrentino si lascia cannibalizzare da Rizzo-Geremia e soffre una sceneggiatura che manca di un respiro più ampio (e recupera smaccatamente tematiche de "Le conseguenze dell'amore"). La messa in scena è affascinante ed ineccepibile se si guarda alla singola sequenza (e quella di apertura è strepitosa) ma ridondante se si considerano i 100 minuti del film. Grande la presenza scenica del protagonista, bravo il sornione Bentivoglio ma anche la Chiatti - fulgida com'è - non stona. Transitorio.

Puppigallo 4/10/07 19:49 - 5250 commenti

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L’interpretazione del protagonista vale il prezzo del biglietto (da applausi). L’attore riesce a disegnare un personaggio spregevole, ma che, incredibile ma vero, a un certo punto si impara quasi ad apprezzare, provando addirittura una certa pena. Se non fosse per la parte finale (stona parecchio col resto della pellicola), il film sarebbe riuscito in tutto e per tutto, basti pensare al rapporto tra lui e la madre e il suo rivolgersi alle donne, dicendo: “Sorella cara”. Fantastica la scena dei cioccolatini "Quali gianduiotti?". Notevole.
MEMORABILE: La camminata del protagonista, con sacchettino di plastica dondolante, che non si scorda più. E la sua frase: "Il mio ultimo pensiero sarà per voi".

Mark 13/05/08 13:48 - 264 commenti

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Il dramma strisciante dell'usura marchiato con un'ironia al vetriolo, le atmosfere rese cupe con discreto rigore non attraverso escamotage narrativi bensì mediante la narrazione dell'ordinario, del quotidiano che diventa qualcosa di più di un limite umano: è squallore riflesso nella miseria. Sorrentino è bravo e qui lo conferma, intrecciando storie di malaffare senza limitarsi a raccontare i personaggi dall'esterno ma scavando dentro di essi fino a tracciarne un solco, dal quale nitida e incontaminata si erge la loro psiche.

Cif 28/10/08 19:35 - 272 commenti

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Un filmone! Sorrentino ha talento da vendere. Ha uno stile personalissimo ed inconfondibile. Questa pellicola è contemporaneamente lirica, a tratti comica, brillante, ma anche malsana e disturbante. Storia grottesca ma "veristica", con Giacomo Rizzo, l'"amico" di famiglia, in una interpretazione memorabile. Con una Laura Chiatti apparentemente compassionevole. Impareggiabile ed imperdibile.
MEMORABILE: I gianduiotti.

Cotola 30/10/08 17:50 - 8998 commenti

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Ancora una volta, a mio parere, un Sorrentino sopravvalutato e comunque inferiore a Le conseguenze dell'amore. Indubbiamente il talento c'è e si vede (seppure solo a sprazzi) e certamente la cosa più apprezzabile di questo regista è quella di puntare su uno stile molto personale, lontano dalle mode e da ogni forma di ruffianeria. Peccato non basti a sfornare un bel film: la pellicola in questione, infatti, soffre di una certa limitatezza e di un respiro un po' troppo corto. Molto bravo Giacomo Rizzo.

Stefania 24/02/09 16:29 - 1599 commenti

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Bel personaggio, questo Geremia, che attraverso il denaro entra nelle vite altrui, stabilisce con gli altri quella vischiosa, torbida confidenza che a lui piace tanto chiamare "amicizia". Ed è ottima la sintonia del personaggio con l'ambiente, provincia vanitosa e misera, asservita alle lusinghe della modernità: il bingo, la liposuzione, il finto titolo nobiliare, la festa di nozze... Ma la trama? L'intrigo di cui Geremia cade vittima è inverosimile, il finale è frettoloso, raffazzonato... Due pallini.
MEMORABILE: L'astiosa, confusa Rosalba, ottimamente interpretata da una bella e brava Laura Chiatti.

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Renato 2/05/09 12:58 - 1648 commenti

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Certo si tratta di un buon film, ma personalmente ho trovato un po' troppe stranezze per i miei gusti. In ogni modo il ritratto del Geremia di Giacomo Rizzo è ben delineato, ed anche Bentivoglio che parla in veneto è decisamente simpatico. Le mie riserve sono tutte nella storia, qua e là poco fluida e -come ho già scritto- troppo surreale: sono certo che Sorrentino saprebbe reggere con mano ferma anche un film più sanamente convenzionale.

Harrys 12/05/09 13:28 - 687 commenti

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Finora l'opera meno riuscita del buon Sorrentino, ma non per questo brutta, anzi. Il vero peccato della pellicola è rappresentato da un'eccesiva tendenza al surreale quasi non-sense, che storpia non poco la resa finale. È una pellicola che procede, appunto, a sprazzi: talune sequenze geniali, altre permeate dalla suddetta tendenza, che stona con la confezione. Anche il finale non mi ha convinto del tutto, un po' troppo frettoloso. Mostruoso, in tutti i sensi, Giacomo Rizzo. Tutto sommato si tratta di un buon film, ad avercene. ***1/2

Capannelle 28/05/09 12:18 - 4394 commenti

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Sorrentino conferma doti non comuni anche se in questo film gigioneggia non poco. Lo scettro del carattere-guida, Geremia, viene assegnato stavolta ad un Rizzo in forma, gli altri sono ben assortiti tranne la Chiatti, solita bella monoespressiva e monovoce. Dialoghi sferzanti, musica vivace, narrazione un po' troppo barocca: i singoli passaggi sono ben fatti e originali, l'insieme risulta meno coerente e incide su ritmo e valutazione.

Redeyes 27/09/09 08:58 - 2442 commenti

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Ho trovato questa pellicola molto ben confezionata oltre che deliziosamente girata. Sorrentino evidenzia la sua bravura in ogni singola scena. Il personaggio di Geremia è decisamente ben riuscito e mostra come Rizzo, confinato per anni a parti in film di serie B o comunque senza troppe aspettative, possa dimostrarsi unbuon attore. Non mi è dispiaciuto nemmeno il finale che, anzi, dà quel tocco di grottesco in più, alle volte, se ne fosse sentito un unlteriore bisogno. Bentivoglio, seppur marginale, è al solito bravo. Consiglio!

Brainiac 29/09/09 15:09 - 1083 commenti

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Sorrentino mi fa venire l'orticaria. Dirige film che si crogiolano con una cura estetica che li allontana dalla sostanza che vorrebbero narrare. Stile che non trovo personale, anzi, decisamente derivativo (soprattutto rispetto alla filmografia americana alla Mendez-Soderbergh). Prendiamo il personaggio di Bentivoglio, che qui interpreta un cowboy dell'agro-pontino. Cosa c'è di più manierato di una simile, invero forzata, caratterizzazione? Vado spesso nell'agro-pontino e di cowboy scazzati, giuro, non ne ho mai visto nemmeno l'ombra. Fatuo.

Pigro 5/12/09 09:44 - 9623 commenti

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L'impietoso ritratto di un usuraio è calato in una realtà sociale che quell'usura accetta e alimenta: è l'agghiacciante orizzonte del film, in cui l'abiezione del protagonista (ottimo Rizzo) è ben controbilanciata dalla grettezza e dalla pochezza degli altri, tutti (usuraio e vittime) disegnati magistralmente come a voler suscitare una malsana simpatia. Sorrentino si conferma notevole, ma qui troppi voli surreali, troppi dialoghi scritti per colpire e troppe inquadrature leziose non fanno andare il giudizio troppo in alto.

Enricottta 22/02/10 15:23 - 506 commenti

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Notevolissimo Giacomo Rizzo, attore dai tempi di Pasolini passando per una "Francesca da Rimini" a teatro memorabile, qualche apparizione in commedie di infima categoria (per magnà), in definitiva attore completo. Difficilmente si trova un interprete così azzeccato: tutto gravita intorno a lui, eppure non giganteggia mai, recitando con una misura ed una maestria rimarcabili. Il contorno, Laura Chiatti, Fabrizio Bentivoglio, accettabili. La colonna sonora è molto indovinata, Sorrentino è defilato, non sembra incidere come al solito, ma il tutto è ottimo.

Nando 27/09/10 22:52 - 3806 commenti

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L'assurdo mondo dell'usura visto con gli occhi di uno strozzino ributtante e con la codardia delle sue vittime, un mondo in cui non c'è salvezza se anche una graffiante pin up si concede all'usuraio. Narrazione, a tratti, volutamente sgradevole ma orchestrata validamente da Sorrentino. Finale rocambolescamente poetico.

Il Dandi 6/10/10 15:09 - 1917 commenti

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Nella presunta rivalità (che comunque non mi appassiona) con Garrone, si potrebbe dire che questo sia L'imbalsamatore di Sorrentino: un ritratto sgradevole e disturbante di un piccolo "mostro" patetico e terribile, in cui non c'è possibilità di identificazione nemmeno con le sue vittime, tanto desolante è l'orizzonte del racconto. Il risultato è straniante: al programmaticamente grotttesco il cinema d'autore ci ha abituati, al programmaticamente poetico (le sentenze filosofiche messe in bocca al protagonista) speriamo di non abituarci mai.
MEMORABILE: La scelta della bomboniera nuziale.

Rebis 6/10/10 17:08 - 2331 commenti

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Una volta ancorati i personaggi principali ad una adescante narrazione a incastro - che giustapponendo alle cause gli effetti, anticipa e nasconde -, relegati e piegati i secondari all'allegoria di fondo (l'umana venalità), Sorrentino ricava un ampio spazio d'improvvisazione visuale tanto a rischio di autocompiacimento che di fraintendimento: la vivace sperimentazione e le sincere intuizioni figurative vengono occasionalmente sopraffatte da pleonasmi e divagazioni (gli omaggi a David Lynch) che lasciano uno spiacevole alone di formalismo. Dialoghi acuminati. A suo agio Giacomo Rizzo. Cúpido.

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Galbo 9/01/11 11:56 - 12372 commenti

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Notevole film di Paolo Sorrentino che rivela tutto il suo talento nel delineare un personaggio gretto, a partire dall'attività che esercita (quella dell'usuraio). L'abilità di regista e sceneggiatori è quella di controbilanciare questa figura con personaggi dall'apparenza "normale" ma il cui atteggiamento risulta anche peggiore per meschinità rispetto a quello del protagonista. Ottima la prova del cast a partire dal bravissimo Giacomo Rizzo.

Tyus23 9/02/11 00:03 - 220 commenti

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Sorrentino si conferma campione nello scrivere (ma anche nel presentare) personaggi particolari, più o meno (in questo caso più) sgradevoli ma sempre interessanti. Il personaggio di Geremia è il fulcro del film, gli avvenimenti e gli altri personaggi sono quasi accessori e se questo per molti è un limite per me invece è una delle forze di un film che appassiona dall'inizio alla fine. Se ci mettiamo anche la regia di Sorrentino (la migliore in Italia?) ecco che troviamo un film notevole. Giusto un po' fuori posto la Chiatti, ma neanche poi molto.

Ishiwara 25/06/11 18:15 - 214 commenti

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Lo stile di Sorrentino è molto interessante e per quanto le sue pellicole siano ambientate in situazioni prettamente italiane, hanno un respiro molto internazionale nella forma e nell'atmosfera. In questa parentesi in cui non si avvale di Servillo come protagonista, sa trovare in Rizzo un'interprete eccellente che se la cava a meraviglia con un personaggio decisamente sgradevole. La sceneggiatura è ottima, finché verso la fine non scende di livello e cambia ritmo e stile. La Chiatti sarà bella, ma come recitazione è solo mediocre. Incostante. Peccato.
MEMORABILE: L'appartamento di raro squallore; le corse fra le cassette di sicurezza ed i contanti nei fustini del detersivo.

Buiomega71 14/09/11 09:49 - 2899 commenti

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Capolavoro del fetido, visionario e febbrile, sanguigno e devastante. Sorrentino si dimostra uno dei nostri più grandi registi, filma i campi (dove vive in una roulotte il cowboy di Bentivoglio) come il più scafato dei registi americani, impregna questo suo apologo feroce e surreale di schegge felliniane e hooperiane e colpisce sotto la cintola. Rizzo (eccezionale) è candidato a essere una vera icona horror, un mix tra uno schifoso ratto di fogna e un personaggio lynchiano tout court. Repulsione e follia in un monumento di assoluta degradazione.
MEMORABILE: La Chiatti che cede alle avance laide di Rizzo con fellatio; la madre di Rizzo; i seppellimenti in spiaggia; la coppia di neo sposi vezzata da Rizzo.

Giùan 31/05/12 16:12 - 4528 commenti

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Cruciale opera di passaggio nella cinematografia di Sorrentino. Da considerare al contempo un centone delle sue prime due prove registiche e un "lavori in corso" sul prossimo futuro. Il punto di vista sulla realtà è vieppiù coincidente con quello di un umanità marginale e mostruosa, comunque antropologicamente non-integrata. L'ellissi, cifra stilistica già programmatica, si fa davvero impervia. La difficoltà più che il difetto è una progressiva chiusura claustrofobica sul sentenzioso usuraio di Rizzo (grande). Sempre flebile e derivativa la presenza femminile.
MEMORABILE: "Il mio ultimo pensiero sarà per voi, sorella cara"; La scelta della bomboniera; La Chiatti che si prostra a Giacomo Rizzo.

Mickes2 3/09/12 12:03 - 1670 commenti

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Eccessivamente perso nel virtuosismo surreale che in più situazioni ne spezza il respiro del racconto (già piuttosto breve) e tarpa le emozioni intrinseche della vicenda, il film di Sorrentino rimane tuttavia una discreta indagine sulla società corrotta e la nefandezza morale dell'essere umano. Geremia sedicente uomo dolce, in verità serpe in seno che si nutre dei rimasugli vitali di persone bisognose e ingenue, vittima di qualcosa più grande di lui, scoprirà sulla sua pelle i risvolti di ciò che per anni ha perpetrato in modi subdoli e viscidi.

Gugly 30/09/12 09:11 - 1184 commenti

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Un altro uomo dalla singolare routine sconvolta dall'arrivo di una donna: ma Geremia non è distinto come Titta; è brutto, laido e la benevolenza degli altri deve comprarla, letteralmente. Rizzo e gli altri interpreti sono semplicemente perfetti, mentre il regista si perde compiaciuto in lunghe sequenze simboliche (?) per carità, perfette, ma che alla lunga sfiancano chi guarda. Comunque consigliato: un soggetto in potenza "sociale" (l'usura) che invece sottolinea l'ipocrisia della c. d. brava gente. E se fosse Geremia il meno disonesto?
MEMORABILE: La scelta della bomboniera per le nozze di Rosalba.

Daniela 22/07/13 09:37 - 12606 commenti

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Piccolo, brutto di quella bruttezza irrimediabile che deriva dalla grettezza d'animo, afflitto da indefiniti malanni fisici, costretto a vivere nello squallore dalla propria avarizia: è il personaggio interpretato da Rizzo, caratterista boccaccesco che qui ha la possibilità di esibire qualità di grande interprete. Attraverso l'usura, entra nelle vite degli altri, si atteggia a Dio ora benigno ora vendicativo, annusa piaceri diversamente proibiti. Grande personaggio, anche se non sorretto fino in fondo da una sceneggiatura adeguata. Bella l'ambientazione metafisica, azzeccata la colonna sonora.
MEMORABILE: La passeggiata sgemba del protagonista, con il braccio al collo ed il sacchettino di plastica ciondolante in mano

Paulaster 29/07/13 09:55 - 4375 commenti

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Nonostante il tema dell'usura sia accattivante, viene impostato sul dialettico tralasciando la parte violenta (resa simbolicamente). L'impatto è asettico e ciò è dovuto all'asciuttezza scenica della Chiatti, all'uso di brani elettronici e da inquadrature che cercano saltuari effetti. Rizzo è superlativo, mentre Bentivoglio e gli altri comprimari restano abbozzi che non incidono. Parte conclusiva affrettata che chiude drasticamente la vicenda lasciando perplessità.

Bizzu 19/01/14 22:55 - 217 commenti

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Brutto e sconclusionato; parte discretamente, sembra quasi un abbozzo della futura Grande bellezza, con il mucchio di personaggi-macchietta per stigmatizzare i vizi nazionali. Fin qui non era entusiasmante ma vabbè, poi però si perde in un pastrocchio, tira le fila in maniera maldestra, conclude con un nulla di fatto. Oltretutto troppo pomposo per non dire nulla, un vuoto imbellettato. Da salvare solo qualche scena qua e là e le belle canzoni (che fra l'altro spesso col film c'entrano come i cavoli a merenda).

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Saintgifts 3/03/14 02:35 - 4098 commenti

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I protagonisti nei film di Sorrentino hanno un'estrema necessità di trovare l'attore perfetto a rappresentarli; in questo caso la scelta giusta è stata quella di Giacomo Rizzo, veramente perfetto nel dare vita a Geremia, sarto, usuraio e amico di famiglia. Ancora però Sorrentino inizia con buone intenzioni che portano in alto, forse troppo (un lavoro che fa presupporre traguardi inusuali), per tornare poi, come svegliati da un sogno, su una realtà più terrena e pedestre. In questo caso un piccolo colpo di coda finale riprende il surreale incipit.

Homesick 22/05/14 16:47 - 5737 commenti

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Falso, viscido, avido, taccagno, maligno, sessuomane, l’usuraio Geremia di Giacomo Rizzo emette un’inquietante sgradevolezza che lo accomuna all’imbalsamatore di Mahieux. In effetti è questa eccezionale interpretazione, insieme alla solida regia e ai dialoghi acri di Sorrentino a costituire la base del film, più fragile invece in una sceneggiatura che si banalizza nella seconda parte e nelle architetture visive, di pregio artistico ma spesso artificiose. Oltre al succitato Rizzo, il recupero dei vecchi caratteristi della nostra commedia comprende anche Clara Bindi e Luisa De Santis.
MEMORABILE: «Sorella cara, il mio ultimo pensiero sarà per voi.».

Maik271 14/07/14 17:48 - 436 commenti

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Interessante pellicola di un bravo Sorrentino in cui spicca l'ottima interpretazione del protagonista Giacomo Rizzo nei panni di Geremia, l'amico di famiglia o meglio l'usuraio di paese che tutti conoscono e temono. Belle sequenze, bravi attori e una buona sceneggiatura concorrono a far seguire il film senza pause fino alla fine. Brava e bella la Chiatti (ma non è una novità).

B. Legnani 22/08/14 00:59 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Ottimo per almeno due terzi, cala molto nella parte finale. Prima c’è essenzialmente un Rizzo fantastico, che interpreta un usuraio disegnato in maniera inconsueta (forse “impossibile”: sforna aforismi alla Oscar Wilde), ma che la sua interpretazione rende credibile, all’interno di un mondo che vuole soldi anche per assolute banalità. Poi il film prende una via troppo inverosimile e stridente con quanto aveva primo impostato e perde molti punti, anche per il calo di livello attoriale per la presenza della Chiatti, forse l’unica a deludere molto, perché gli altri sono tutti buoni (ottima la Lodovini). Per essere certi di farci capire che il protagonista è ebreo, lo chiamano non solo Geremia di nome, ma pure De Geremei di cognome…

Vitgar 7/08/15 09:32 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Film interessante anche se in alcune circostanze cade nell'eccesso della ricerca di situazioni estreme. Davvero ottimo Rizzo nell'interpretare un viscido usuraio anche fisicamente sgradevole, intelligente Sorrentino a dargli una parvenza di uomo "saggio" che conosce la vita e i suoi ritmi. Il resto del cast non convince appieno (azzeccata comunque l'interpretazione di Bentivoglio "cow-boy"). Il finale un po' prevedibile è la classica nemesi.

Didda23 21/09/15 10:12 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Sorretto dalle solide fondamenta del proprio credo cinematografico (fotografia di Bigazzi, colonna sonora e padronanza del mezzo), Sorrentino ci delizia con tocchi surreali e inquadrature ricercatissime creando un'alchimia perfetta fra forma e sostanza, rendendo perfino credibile ciò che in realtà non è (il cowboy agropontino che sogna il Tennessee, i rimedi per il mal di testa di Geremia). La sceneggiatura predilige frasi a effetto che vanno a segno. Rizzo nella prova della vita capeggia il cast, nel quale non demerita nemmeno Bentivoglio.
MEMORABILE: "Ehi avvocato! Siete qui tutti in affitto. Il mondo vi è stato dato solo in prestito. Io vi presto il mondo, quando ogni tanto lo perdete".

Lythops 13/05/16 07:50 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

Vita, pensiero, campo totale su un personaggio deplorevolissimo che ha impostato la propria vita sull'usura e sugli esseri, forse più meschini di lui, che lo circondano. A Giacomo Rizzo tocca il compito di dare vita a questo individuo, attribuirgli una mimica corporea e facciale perfetta, per non parlare del modo di camminare affrettato e sgradevole. Il film può essere visto anche come un monumento alla solitudine e all'inconsistenza morale che emerge da ciascun personaggio, vittima inconsapevole del proprio io, così terribilmente vuoto. Grande.
MEMORABILE: "Non confondere mai l'insolito con l'impossibile".

Jep21 26/10/16 18:15 - 31 commenti

I gusti di Jep21

A cominciare dal protagonista, fino a ora famoso solo come "spalla", il film sorprende per la quasi totale amoralità dei personaggi rappresentati: storia di miserie, verosimile e ben raccontata da dialoghi e inquadrature che diverranno il marchio di fabbrica di questo grande regista. Geniali alcune scene nella loro voluta bruttura (il sacchettino penzolante, il braccio ingessato, le fette di patate rimedio per mal di testa) e i dialoghi. Forse "cede" un po' nel finale ma non è tempo sprecato vederlo; più bella che brava Laura Chiatti.
MEMORABILE: "Il mio ultimo pensiero sarà per voi" (Rizzo "Geremia" ai suoi malcapitati clienti).

Pinhead80 26/11/16 13:34 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

Un laido usuraio che vive con la madre allettata si innamora di una giovanissima miss in procinto di sposarsi. Prova pazzesca di Giacomo Rizzo che interpreta un personaggio temuto dalla gente che lo cerca per bisogno e poi lo respinge e che dietro a una facciata lurida e viscida nasconde anche un'anima sola, tormentata. Lo sguardo del regista è sempre autoriale nonostante si vada a scavare nel marcio approfondendo la storia di un re reietto. La complessità dell'amore, poi, sconvolge ogni cosa e riporta tutto al principio. Bellissimo.

Almicione 9/06/17 01:21 - 764 commenti

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Inizialmente mi ha ricordato un videoclip musicale, poi uno sceneggiato della RAI e infine e soprattutto una pellicola giapponese contemporanea. Tra lo squallore e il provincialismo italiani si snoda questa sceneggiatura che, al di là dei suoi picchi, vede il suo punto di forza nei personaggi, primo fra tutti il viscido Geremia interpretato da un lodevole Rizzo. Stile molto particolare, ma non credevo potesse appartenere a Sorrentino, il quale comunque rivela grande inventiva registica sebbene l'inesperienza lo castighi più di una volta.

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Lou 25/10/18 17:45 - 1119 commenti

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Il terzo film di Sorrentino è coraggioso ed estremo, per il soggetto e per come viene declinato. Se l'intento è quello di stigmatizzare il degrado, l'obiettivo è centrato, anche se con un eccesso di virtuosismo e di deformazione grottesca. L'usuraio protagonista è un moderno mostro che trova terreno fertile per le proprie nefandezze in una società altrettanto marcia e volgare. Uno spettacolo desolante davanti al quale si resta disgustati e frastornati.

Il ferrini 8/11/20 11:16 - 2337 commenti

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Convincente affresco di Sorrentino sulla piccolezza umana, e non solo del protagonista strozzino ma anche e soprattutto quella dei suoi clienti, disposti a svendere la propria dignità in cambio di prestiti per chirurgia plastica, gioco d'azzardo, bomboniere matrimoniali. Ruolo della vita per Rizzo, brutto più dentro che fuori - può rammentare L'imbalsamatore - ma buono anche il cast secondario (perfetti la Lodovini e Giallini, pur se appaiono poco). Regia e fotografia davvero splendide, ogni inquadratura è finemente ricercata, ogni taglio di luce studiato nei dettagli. Notevole.
MEMORABILE: La spallina del vestito da sposa.

Enzus79 10/07/22 20:10 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Storia di un usuraio spregevole e di bassi comportamenti che "entra" nelle vite delle persone e in particolare di una giovane idealista. Terzo lungometraggio di Paolo Sorrentino, discretamente riuscito (meglio la prima parte), in cui si mescolano dramma e commedia in modo convincente e con dialoghi ben scritti. Giacomo Rizzo ottimo nel ruolo del cattivo. Mediocre la colonna sonora.

Rambo90 23/07/22 22:31 - 7661 commenti

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Un film che si regge soprattutto sulla grossissima performance di Giacomo Rizzo. Lontano dalla commedia triviale a cui si era relegato, il protagonista ci offre una interpretazione maiuscola, la sua migliore, piena di sfumature nel suo sapersi muovere negli aspetti più laidi del personaggio eppure suscitando pietà. Sorrentino lo segue, abbozzando appena una sceneggiatura attorno a lui (e anzi i plot twist risultano quasi fastidiosi) e contornandolo di figure più o meno riuscite (bene Bentivoglio, meno la Chiatti).

Mattatore 19/06/23 18:32 - 78 commenti

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Spregevole e brumoso ritratto di un grottesco usuraio collocato in un contesto di altrettanto grottesca e dolorosa passività, solo in parte riconoscibile in una Sabaudia qui metafisica e socialmente repulsiva. L'eccellente prova di Rizzo concede al suo personaggio di secernere orrore e sordidezza, malsana empatia e pietà, stemperate da un'apparentemente salvifica relazione con una Chiatti mozzafiato, cherubica ma vacua. Di gustoso stampo felliniano l'alienato personaggio di Bentivoglio. Lugubre opera minore di Sorrentino, geniale ma non esente da impurità. Finale frettoloso.
MEMORABILE: La squallida ma ipnotica esibizione di Miss Agro Pontino; Le due splendide scene iniziali; Gli orrori di Geremia De' Geremei; Il personaggio di Gino.

Reeves 26/07/23 08:13 - 2152 commenti

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Uno dei migliori film di Paolo Sorrentino, che ripesca un vecchio carattereista (Giacomo Rizzo, una filmografia infinita in ruoli secondari) e lo fa diventare un personaggio spregevole ma abbastanza in sintonia con le sue (presunte) vittime che lo circondano. Una riflessione amara sull'amore, un film scritto bene, girato bene e soprattutto recitato in modo impeccabile.

Diamond 26/02/24 08:07 - 134 commenti

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La parabola di un mostro che diventa vittima (delle Conseguenze dell'amore) profonda e particolarmente intensa, raccontata da un ispirato Sorrentino. Geremia porta avanti uno stile di vita dettato dalla sua visione filosofica, non viene mai meno alle sue regole. Ma come ogni essere umano desidera soprattutto l'affetto della persona amata. Ed è pronto ad abbandonare ogni cosa per avere quell'amore che desidera da una vita intera o forse anche più. Regia e fotografia di livello altissimo, clamorosa la prova di Rizzo.
MEMORABILE: "Il mio ultimo pensiero sarà sempre per voi"; Giacomo Rizzo.
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  • Discussione Gugly • 30/09/12 12:20
    Portaborse - 4711 interventi
    P.s. domandona: ma Geremia che cosa si è fatto al braccio?????
  • Musiche Samuel1979 • 28/07/13 21:16
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Il brano dei titoli di testa è "My lady story" del gruppo newyorkese Antony and the Johnsons.


    Titoli di coda: "One With The Freaks" - The Notwist -
    Ultima modifica: 28/03/15 01:08 da Samuel1979
  • Discussione Raremirko • 17/05/14 00:03
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    P.s. domandona: ma Geremia che cosa si è fatto al braccio?????

    La risposta viene dalle scene tagliate (ed. 2 dvd); in una si vede che Geremia, mentre era intento ad osservare le grazie di una passante, non accorgendosene cade dentro una buca creata per lavori stradali.

    Nel film in effetti è una questione trattata in modo assai vago.
  • Discussione Gugly • 17/05/14 09:18
    Portaborse - 4711 interventi
    Grazie mille :-)

    In effetti nel film si denota la volontà del regista di mantenere il protagonista in una sorta di bolla di ambiguità e mistero.
  • Curiosità Raremirko • 22/05/14 14:31
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Il finale presentato a Cannes era diverso, e presentava una sorta di visionario dialogo tra Geremia e la Chiatti; gli end credits con Geremia sulla spiaggia sono stati comunque mantenuti.

    Fonte: extra dell'edizione speciale 2 dischi
  • Discussione Ruber • 22/01/19 00:36
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Film straordinario che mette in luce tutta la bruttezza del genere umano. La bruttezza non e solo nell'usura e nell'avarizia, ma ad esempio anche nella vecchia prostituta obesa che Geremia si porta a casa.

    Del film l'unica pecca a mio giudizio è il finale, che non ho mai capito:

    SPOILER SPOILER :

    Geremia dopo aver perso tutti i suoi soldi, si vede sulla spiaggia con un metal detector.

    Non si capisce cosa gli succede, rimane un finale aperto a mio giudizio.
  • Discussione B. Legnani • 22/01/19 00:52
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Film straordinario che mette in luce tutta la bruttezza del genere umano. La bruttezza non e solo nell'usura e nell'avarizia, ma ad esempio anche nella vecchia prostituta obesa che Geremia si porta a casa.

    Del film l'unica pecca a mio giudizio è il finale, che non ho mai capito:

    SPOILER SPOILER :

    Geremia dopo aver perso tutti i suoi soldi, si vede sulla spiaggia con un metal detector.

    Non si capisce cosa gli succede, rimane un finale aperto a mio giudizio.


    Se ben ricordo, indica un suo modo di raggranellare un po' di soldi, trovando anelli eccetera nella rena.
  • Discussione Ruber • 22/01/19 02:53
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Si ok Buono, ma nom si sa cosa gli succede, dopo aver perso la madre e tutti i soldi, mi aspettavo un finale piu chiaro.