Africa addio - Documentario (1966)

Africa addio
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1966
Genere: documentario (colore)
Cast: (documentario)
Note: Voce narrante di Sergio Rossi.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Forse il più celebre e controverso “mondo-movie” girato da Gualtiero Jacopetti, l'autore degli storici MONDO CANE 1 e 2. Siamo in Africa, nel periodo della decolonizzazione. A prima vista il trionfo della libertà e dell'indipendenza; secondo Jacopetti invece (e la cosa è evidente, tanto da giustificare in parte le feroci accuse di razzismo che dovette sopportare) il ritorno alla barbarie, con caccia selvaggia e indiscriminata agli animali che ai tempi degli inglesi vivevano placidi nei loro “sacri” parchi naturali. Non tutto è così...Leggi tutto perfetto come ha più volte asserito Jacopetti a proposito di AFRICA ADDIO, tuttavia è innegabile che il fascino della savana, dei paesaggi naturali inimitabili dell'Africa nera - fotografati con un gran senso dello spettacolo da Antonio Climati - mescolati alle scriteriate scorribande dei neri che trafiggono ripetutamente con le loro rozze lance elefanti e ippopotami, mantengono ancora oggi un impatto molto forte. Jacopetti e Prosperi filmano tutto spesso con fare compiaciuto, chiaramente alla ricerca del facile sensazionalismo, ma nessuno ha comunque il diritto di chiudere gli occhi di fronte a tanta barbarie e AFRICA ADDIO in fondo non è altro che un documentario vero (anche se alcune scene, come quella delle decine di mani tagliate, sono state ricostruite ad arte), pur se esagerato nel suo inevitabile qualunquismo. Poi nacque il caso: Gregoretti, un giornalista dell'Espresso, partì per l'Africa con Jacopetti e al suo ritorno raccontò di neri “comprati” dalla troupe per fucilare a comando, uccidere sotto il sole per favorire la riuscita delle riprese e cose del genere. Era vero? È possibile, anche se Jacopetti venne assolto al processo da ogni accusa. Un film documentario in ogni caso altalenante, a tratti capace di trovare la ripresa geniale e fissarla nella nostra memoria.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 2/06/07 01:14 - 5531 commenti

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Discorso non facile. Film sicuramente filo-colonialista, al punto che (specialmente nella prima parte) il negro ribelle è sempre brutto, mentre quello fedele ai bianchi è spesso bello. C'è il sospetto che qualcosa sia stato aggiustato e c'è più di una sensazione che sia stato scelto cosa mostrare e cosa celare. Al di là di tutti i dubbi, resta il fatto che qui sono anche documentati orrori ed errori veri, dei quali era politicamente scorretto parlare. Grande fotografia, talento spudorato, ma innegabilmente vasto. Nel cast tecnico c'è Stanislao Nievo. Da vedere.
MEMORABILE: Tanti. Per dirla alla Borges, con ipàllage, "la fuga impazzita delle bestie". Il massacro di Zanzibar. Gli inglesi che guardano i loro beni all'asta.

Fabbiu 23/06/08 10:55 - 2144 commenti

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L'ho visto, come dire, "a scatola chiusa", ciòè senza la conoscenza dei fatti processuali e incriminatori che si svelarono dopo, i quali ne associano una seconda interpretazione che mi farebbe venir voglia di rivederlo. Sul piano documentaristico qui siamo nell'alta qualità: ottima fotografia e decente selezione musicale che si sposa tra immagini confuse tra realtà e film per mezzo soprattutto di una valida voce narrante e di certe idee riuscite come quella di non doppiare o tradurre necessariamente il tutto. Crudo quanto basta per essere ricordato.
MEMORABILE: La strage nella savana.

Gestarsh99 13/08/10 09:57 - 1395 commenti

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Sognante e maestoso. Jacopetti, padre dei mondo, dirige il suo personale Via col vento: riprese suggestive, ralenti ammalianti ed onirici, passaggi indimenticabili. Con uno sfoggio di tecnica ineccepibile l'autore ci mostra gli effetti deleteri della caduta degli imperi coloniali nel continente nero. L'Africa che vediamo non è quella che ci ritroviamo attualmente ma quella pre-fame e pre-aids, pre-guerre e pre-caos. Un documento d'epoca imprescindibile, un film ed un genere che hanno influenzato l'intero costume socio/mass-mediatico dei '60 e '70.

Deepred89 17/11/11 15:41 - 3706 commenti

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Discutibile ma a suo modo rivoluzionario. Dopo i toni semiseri dei primi film il duo Iacopetti-Prosperi cambia rotta e dirige un mondo-movie che oscilla continuamente tra violenza e fascinazione esotica, confezionato con uno stile efficace e modernissimo, nettamente avanti rispetto a quasi tutto il cinema nostrano dell'epoca. Può non convincere il modo di argomentare la non troppo velata tesi filo-colonialista, ma c'è da riconoscere il coraggio nel colpire con immagini all'epoca scomode. Buona OST di Ortolani. Forse il migliore, nel suo genere.

Il Gobbo 4/06/11 10:29 - 3015 commenti

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Scandalone di Jacopetti e Prosperi che sfidano un tabù ideologico fra i più tenaci: vietato in Francia, contestatissimo anche in Italia (con polemica in pubblico fra Scalzone e Jacopetti, che chiuse con "Ma lei è un comunista!"), discutibile certo. Ma quanto confutabile? Quarantacinque anni dopo quanto siamo lontani? Decisivo sul piano dell'influenza tecnica, realizzato come al solito in modo superbo.

Mdmaster 1/11/11 10:02 - 802 commenti

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Perfetto accompagnamento per un ricco piatto di misantropia, documentario orchestrato con sapienza e maestria, alterna immagini truculente a splendide riprese del continente africano. L'apertura dei parchi nazionali ai cacciatori è uno dei momenti più tremendi mai visti, culminante nell'agghiacciante ripresa dei teschi sulla spiaggia. Ogni tanto ci si annoia, a essere onesti, ma in ogni caso Jacopetti e Prosperi hanno consegnato alla storia qualcosa che è diventato effettivamente "storico". Da vedere, se ne avete lo stomaco.
MEMORABILE: "Per quanto riguarda i cacciatori... nessun ferito".

Ford 18/04/12 16:07 - 582 commenti

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Un film non facile ma pazzesco, scomodo ma bellissimo. Girato in maniera impeccabile con un stile documentaristico ringalluzzito da un montaggio brillante, da musiche sensazionali e da una fotografia perfetta. Certo le tesi del film sono pesanti, ma anche se fosse tutto volutamente fascistoide, finto e razzista, tale eleganza dev'essere premiata e gustata.

Disorder 24/11/12 11:35 - 1416 commenti

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Difficile da valutare. Da un lato mette coraggiosamente il dito nelle piaghe africane, mostrando senza filtri i devastanti effetti della rapida fase di decolonizzazione del continente seguita al secondo conflitto mondiale. Dall’altro non si cura di nascondere le proprie simpatie per il “colonizzatore” bianco, portatore di ordine e civiltà. Fuorvianti, al limite del vergognoso, tutte le parti dedicate al Sudafrica (spudoratamente pro-afrikaner). Un film duro, difficile da digerire e da condividere, ma in molte parti anche interessante.

Jurgen77 19/01/16 10:34 - 629 commenti

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Ennesimo "mondo movie" della coppia Jacopetti/Prosperi, mostra senza censure le violenze fatte o subite nel continente nero. Al tempo ci furono molte critiche e polemiche sull'autenticità delle immagini. Resta il fatto che, a distanza di molti anni, le cose, purtroppo, sembrano non essere molto cambiate... Sicuramente (per il tempo in cui uscì), film d'avanguardia.

Ronax 15/05/18 01:48 - 1252 commenti

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Al di là delle polemiche sulla veridicità di quanto mostrato, resta che tutto è finalizzato alla tesi di fondo, comune alla destra più fascista e razzista, della bontà del colonialismo e dell'errore commesso dalle potenze coloniali ad abbandonare i possedimenti africani. Ciò detto, la macchina da presa di Climati si muove con pirotecnica agilità fra scene di massa abilmente orchestrate, il montaggio è rapido e secco, la colonna sonora di Riz Ortolani è come sempre molto efficace. Assolutamente ignobile, ma sicuramente una bella pagina di cinema.
MEMORABILE: Le radiose ragazze sudafricane, tutte rigorasamente bionde e dai tratti nordici, che volteggiano sulla spiaggia di Cape Town.

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Bubobubo 14/10/18 16:19 - 1847 commenti

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Il più struggente e tremendo dei mondo movie, sia per la freddezza distaccata e persino sardonica con cui i registi commentano tremendi fatti di sangue in tempo (quasi?) reale, sia per il contrasto doloroso e insanabile fra le immaginifiche bellezze paesaggistiche e i brutali affondi umani. Il fenomeno della decolonializzazione e i disastri innescati da una (volontariamente?) troppo brusca transizione sono, comunque, argomento ben più complesso di come viene trattato qui. Attenzione: la caccia all'elefante vi farà star male fisicamente.
MEMORABILE: La caccia all'elefante e l'uccisione di massa degli ippopotami: si vorrebbe urlare a pieni polmoni dalla rabbia.

Markus 4/01/19 18:03 - 3687 commenti

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"In Africa, il solo animale è l'uomo". Con questo aforisma Jacopetti e Prosperi celebrano e giustificano tre anni di lavoro (tanto è "costato" questo film). Sono mostrate crudeltà e bellezza, croce e delizia del Continente Nero così caro ai nostri documentaristi Anni '60/'70. Tra realtà e finzione, una bella pagina di cinema: la fotografia di Antonio Climati, avvalorata dalle sempre pertinenti note di Riz Ortolani, sono una poesia per gli occhi. Certo che il film, nel consueto campionario di atrocità, non nasconde il messaggio filo colonialista.

Pinhead80 26/03/20 17:09 - 4758 commenti

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Documentario sconcertante che risulta essere una propaganda del "vecchio" colonialismo europeo, qui considerato un male minore rispetto a quello africano. I registi ci hanno messo tre anni per girare questo materiale che fa gridare dalla rabbia per le scene di violenza ai danni delle persone e degli animali. Massacri insostenibili che sembrano essere girati con una certa compiacenza, nonostante il commento off di Sergio Rossi ne rilevi la drammaticità. Può essere considerato il capolavoro di Jacopetti e Prosperi ma per certi versi anche un'opera ignobile.

Noodles 29/12/23 17:24 - 2227 commenti

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Inutile dissertare sul presunto filo-colonialismo della produzione (ognuno è libero di pensarla come preferisce) o sull'annosa questione che le immagini presentate siano posticce o vere. Resta il fatto che anche questo mondo movie colpisce nel segno per la spettacolarità delle immagini e per la loro violenza. La volontà della regia di emozionare e scioccare è qui particolarmente evidente. Il problema è la durata eccessiva, che obbliga il racconto a incartarsi per molto tempo sullo stesso tema oppure per ripeterlo a sbalzi. Violento, forse un po' razzista ma sempre curioso.

Reeves 1/01/24 05:31 - 2214 commenti

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Praticamente la risposta più reazionaria e retriva alla decolonizzazione degli anni Sessanta, visto che gli unici neri buoni sono quelli fedeli e collaborativi con i bianchi mentre se intendono ribellarsi sono selvaggi che vogliono riportare il mondo alla barbarie. Ingiustificabile visto oggi, ma probabilmente irritante anche all'epoca, intriso di sensazionalismo di base fondamentalmente razzista.
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  • Discussione Gestarsh99 • 29/08/11 01:34
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    No, grazie a te, ci mancherebbe!
    Sei uno dei pochi che conosco con cui condivido la passione genuina per i mondo.
    Già che me ne hai parlato recupererò quanto prima il dvd della Neo Publishing.
  • Discussione Markus • 29/08/11 14:14
    Scrivano - 4775 interventi
    Effettivamente i "mondos" sono per pochi come si dice, ma va anche detto che quelli degni di nota sono in realtà pochini e altri, invece, sono di difficile reperibilità. Il compianto Jacopetti ha saputo cogliere nel documentario sensazionalistico una nuova via commerciale cinematografica che, piaccia o no, ha portato gloria e denaro al cinema nostrano dei primi Anni ‘60.
  • Discussione Gestarsh99 • 30/08/11 15:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Effettivamente i "mondos" sono per pochi come si dice, ma va anche detto che quelli degni di nota sono in realtà pochini e altri, invece, sono di difficile reperibilità. Il compianto Jacopetti ha saputo cogliere nel documentario sensazionalistico una nuova via commerciale cinematografica che, piaccia o no, ha portato gloria e denaro al cinema nostrano dei primi Anni ‘60.

    Si, anch'io la penso esattamente come te e mi dispiace un sacco dell'ostracismo e della insipiente sottovalutazione socio-culturale con cui il regista ha sempre dovuto fare i conti.
    Posso comprendere accoglienze positive/negative da parte del pubblico comune ma non posso assolutamente accettare la grettezza di una critica coi paraocchi, che invece di dimostrare la propria apertura mentale insiste col voler giudicare questa tipologia di opere secondo parametri che nulla hanno a che vedere col Cinema.

    Già che siamo in tema mondo-movies, ti dico anche che la mia affannosa ricerca di Africa nuda, Africa violenta prosegue imperterrita ;)
  • Discussione Markus • 30/08/11 20:31
    Scrivano - 4775 interventi
    Caro Gest, ho smesso da tempo di considerare l'opinione della critica ufficiale (e di chi ne fa le veci), per cui dicano quel che vogliono. Per quanto riguarda Africa nuda, Africa violenta la vedo al momento brutta!
  • Homevideo Xtron • 16/02/12 16:28
    Servizio caffè - 2149 interventi
    La versione "director's cut" contenuta nel cofanetto Mondo cane collection (Blue Underground): 2h18m30s NTSC

    Ultima modifica: 4/07/13 20:27 da Zender
  • Curiosità Zender • 7/09/12 12:06
    Capo scrivano - 47780 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Homevideo Mco • 4/07/13 18:47
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 9 Luglio 2013 in DVD per Mustang Entertainment.
    Ultima modifica: 4/07/13 18:47 da Mco
  • Curiosità B. Legnani • 11/02/19 20:25
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Dialogo fra Jacopetti e Prosperi, agosto 2011, a beneficio di un'infermiera dell'ospedale in cui il primo era ricoverato (e poi mancò).
    J.: "...eravamo nel mezzo di una savana, lui, il nostro cameraman [Antonio Climati] ed io, quando venne fuori un leone da un cespuglio… Dài, Franco, raccontalo tu!"
    P.: "Antonio fece per fuggire… non lo avrebbe neppure pensato se avesse avuto con sé la macchina da ripresa. Niente lo spaventava o lo fermava se c'era da filmare qualcosa, qualsiasi cosa… Lo afferrai per un braccio dicendogli che era meglio restare fermi e che era da pazzi pensare di correre più di un leone. "E chi vuol correre più di un leone? Mi basta correre più di voi due!".

    Fonte: FRANCO PROSPERI e STEFANO LOPARCO, Passeggeremo ancora tra le rovine del tempio - Il cinema, la memoria, la morte: l'ultima conversazione con Gualtiero Jacopetti, pagina 39.
  • Discussione B. Legnani • 3/03/19 19:18
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Dialogo Jacopetti-Prosperi, agosto 2011.
    J. a P.:
    "Ti ricordi cosa ci disse Vittorio Gassman all’uscita dal cinema Fiamma, dopo l’anteprima di Africa addio? Che c’eravamo suicidati politicamente".

    Fonte: FRANCO PROSPERI e STEFANO LOPARCO, Passeggeremo ancora tra le rovine del tempio - Il cinema, la memoria, la morte: l'ultima conversazione con Gualtiero Jacopetti, pagina 49.
  • Discussione B. Legnani • 3/03/19 19:19
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Lunedì 4 marzo, alla Casa del cinema di Roma, proiezioni di «Africa addio» e «Mondo Candido».