Pallottole cinesi - Film (2000)

Due mondi culturali completamente opposti ma entrambi molto interessanti, anche dal punto di vista cinematografico: l'antica Cina con le sue secolari tradizioni e la lotta delle arti marziali da una parte, l'America del far west con i saloon e i duelli con le pistole dall'altra. Unire questi mondi ha sortito un buon risultato soprattutto grazie alla presenza di Jackie Chan, che trasporta l'anima delle sue kung-fu commedy anche nel cinema americano producendo un qualcosa di originale e divertentissimo nello stesso tempo.

Ottima idea quella di far incontrare il genere western e quello del kung-fu. Del resto già in passato l'esperimento aveva dato i suoi frutti. Owen Wilson è simpatico e scanzonato, così come lo è Jackie Chan. Tralasciando le solite performance di Jackie, che sono sempre belle da vedere, ottima è la comicità che sprigiona il film.

Una sorta di ibrido tra western, commedia e film di arti marziali realizzato agli albori del nuovo secolo quando cominciava a brillare anche in Occidente la stella di Jackie Chan associata ad un attore smaliziato del genere brillante, Owen Wilson. Il feeling tra i due funziona e il film, lungi dall'essere un capolavoro, ha momenti divertenti grazie anche al buon ritmo impresso dalla regia. Mediocre il doppiaggio.

Un western vivace e divertente, contaminato dalla commedia e dal kung fu tipico dei film orientali. Il ritmo è veloce, la coppia Chan-Wilson molto affiatata e le scene d'azione sono ben realizzate, come quasi sempre nei film con Jackie protagonista (soprattutto il combattimento finale nella chiesa è degno di nota). Buono.

Alla fine dell''800, una guardia imperiale cinese si reca nel selvaggio west alla ricerca di una principessa rapita... Mix di generi in chiave parodistica, girato in uno stile iperbolico e pieno di riferimenti cinefili, con una coppia comica che funziona completandosi a vicenda: il simpatico Chan si esibisce come al solito in acrobatici combattimenti, mentre Wilson supplisce all'ovvia minor forma fisica dotando il suo bandito scanzonato e fanfarone di una lingua più veloce della pistola. Spettacolo certo sempliciotto ma gradevole, distensivo, con un sequel più arruffone ma godibile.

Commedia western che deve parecchio ai vari Trinità & Co. Il carisma di Terence e Bud è però semplicemente inarrivabile, nonostante la simpatia dei protagonisti riesca portare a casa diverse scene decisamente riuscite. Il vero tallone d'Achille è una sceneggiatura pasticciata che spesso non riesce ad andare oltre la macchietta e forse mette troppa carne al fuoco, con molti personaggi che entrano ed escono dalla vicenda in modo repentino. Più interessante la commistione culturale fra Est, Ovest e mondo dei Nativi americani, ma anche qui c'è più entusiasmo che metodo. Guardabile.

Banalmente i due protagonisti fanno quello che loro viene meglio: il biondo guascone e il "goffo" esperto di kung-fu. La pellicola si finisce per apprezzare non tanto per la sceneggiatura in sé e per sé (anzi spesso molto lacunosa), quanto proprio per i due attori che in un west quasi spaghetti, con le dovute cautele del caso ricordano i nostri Bud e Terence. La dinamicità della pellicola e la giusta dose di ironia e combattimenti fa sì che si giunga alla fine senza particolare fatica.