Bizzarra commedia dai toni grotteschi che si aggancia marginalmente alla politica cercando di percorrere una via insolita. Il risultato, sotto questo punto di vista, dà ragione al regista Claude Lelouche, perché L’AVVENTURA E’ L’AVVENTURA sa spiazzare, con le sue derive nella rivoluzione est-africana e la sua struttura a flashback con sprazzi di metacinema. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, perché gestire registri tanto differenti crea problemi di disomogeneità che finiscono con lo scontentare un po' tutti. Troppo superficiale per convincere dal punto di vista satirico, è anche troppo sfilacciato per divertire gli amanti del comico...Leggi tutto o della commedia spumeggiante. Alcune trovate sono efficaci (come l'idea di scommettere su tutto, magari giocando alla roulette russa con la vita dell'ostaggio), ma sono spalmate su una durata in fin dei conti penalizzante (due ore) e inserite in un contesto che non sempre si presta a sostenerle. E’ la storia di cinque criminali singolari, che girano il mondo specializzandosi in sequestri per conto terzi e che si troveranno a dover fronteggiare situazioni imprevedibili. Ben recitato (soprattutto da Lino Ventura, ottimamente doppiato da Renzo Montagnani, mentre Aldo Maccione resta purtroppo molto in ombra), comincia alla grande per perdersi quasi subito e riaccendersi qua e là. Operazione stimabile, risultato discontinuo. Buona l’atmosfera semi goliardica.
Divertente commedia ben diretta da Claude Lelouch. S'immagina un gruppo di malviventi che decide di rapire una serie di personaggi famosi servendosi di un alibi "politico" per dare una parvenza di impegno alle loro imprese. Quando Lelouch riesce, come in questo caso, a stare lontano da una certa melensaggine, sa regalarci opere di un certo valore. Gli interpreti, a cominciare da uno strepitoso Lino Ventura, sono tutti ottimamente in parte. Da recuperare.
Una divertente commedia d'azione ben scritta e ben diretta da Lelouch. Il ritmo è assai elevato e in alcuni casi è vertiginoso e le sequenze d'azione sono magistrali. Splendido il cast d'attori, capeggiato da un Lino Ventura in grandissima forma. Memorabili i suoi duetti con Maccione. In un rapido cameo appare anche Johnny Halliday nel ruolo di se
stesso che canta la bella canzone che dà il titolo al film (in originale). Alcune scene sono da antologia.
MEMORABILE: L'incontro tra Maccione e Ventura; I quattro al concerto di Halliday; La camminata sulla spiaggia e l'incontro con i ribelli.
Simpatica incursione di Lelouch nella commedia. La "brillantezza" è sempre trattenuta, come avviene spesso Oltralpe, i caratteri vengono delineati con bonomia e il tema centrale (vecchi arnesi della malavita che si reinventano criminali politici) azzeccato. Alla fine il gioco mostra un po' la corda, ma seguire le orme di tale armata Brancaleone risulta piacevole. Grande Lino Ventura, roccioso e perfetto contraltare a Maccione e al rompiballe Brel.
Cinque criminali di varia provenienza si uniscono per mettere a segno rapimenti a fini di lucro mascherati da inesistenti motivazioni politiche che si rivelanno molto utili al momento opportuno... Lelouch si prende una vacanza dalle ambasce sentimenticali a cui deve la sua fama per raccontare le imprese picaresche di una banda franco-italiana ben assortita di di "amici miei". Se il divertimento non manca grazie alla bonaria ironia e al talento degli attori in campo, il risultato è però compromesso da una sceneggiatura poco coesa: fim simpatico ma scombinato e non imprescindibile.
MEMORABILE: La camminata in spiaggia; Le torture personalizzate con scommesse incrociate; L'ultimo rapimento.
Claude Lelouch HA DIRETTO ANCHE...
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CuriositàFauno • 13/10/18 01:41 Contratto a progetto - 2742 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:
DiscussioneDaniela • 5/12/21 13:41 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Nel cast anche Juan Luis Buñuel, figlio di Luis Buñuel e regista a sua volta, qui impegnato in uno dei suoi rari ruoli come attore nei panni del generale Ernesto Juarez, rivoluzionario latino-americano da burletta.