Commedia che dovrebbe ironizzare sulle figure dei mafiosi americani sulla falsariga del ben più riuscito Terapia e Pallottole. Mentre quello era una garbata e divertente commedia che strizzava l'occhio al genere satirico (appena accennato però) questo si colloca più sul settore farsa; il film si gioca sul contrasto tra l'etereo e raffinato Grant e il rozzo mafioso Caan (che rifà il verso al suo stesso personaggio de Il Padrino). Lo spunto potrebbe essere divertente ma complice una sceneggiatura scadente il film è piuttosto anonimo.
Inutile filmaccio che non fa né ridere né sorridere. Anche gli attori sembrano risentire dell'atmosfera da ciofeca che circonda questo film, uscendone tutti piuttosto male. L'unica trovata simpatica (e riuscita) è quella del figlio del malavitoso Burt Young che disegna quadri mistico sanguinolenti che poi, per ragioni di "famiglia", Hugh Grant è costretto a proporre nelle aste di cui lui è banditore.
Squallido filmetto che fallisce nell'intento di prendere in giro il genere mafioso. Con una sceneggiatura a dir poco deprimente, dove personaggi e situazioni sono riprese di peso da film precedenti, con gag e battute decisamente di basso profilo, vede uno spreco inconcepibile di attori di talento. Grant, Caan, Young, Viterelli e Tripplehorn sono qui lasciati in balia della mediocrità piùassoluta. Riprende in parte Terapia e Pallottole e in parte il più riuscito National Lampoon's The Don's Analist.
Ingenuo si fidanza con la rampolla di una famiglia mafiosa, trovandosi invischiato in loschi affari. Nonostante tutto l'armamentario di banalità e stereotipi del caso, il film riesce a mettere a punto diverse scene piuttosto divertenti. Non si arriva al crescendo rossiniano che qui sarebbe stato perfetto, preferendo rimanere sul bilico tra comicità e sentimento. Ma l'effetto è ugualmente piacevole, e si ride. Per chi non ha grandi pretese.
Tedioso. L'unico momento degno di nota è quando il buon Grant si becca alcune pallottole, per il resto il protagonista assoluto della pellicola è terribilmente odioso e il ritmo lento. La storia poi è assai prevedibile e senza alcun tipo di sorprese.
Lo spunto iniziale è indovinato e c'è qualche trovata carina come i quadri religiosi tendenzialmente splatter del giovane mafioso, ma tutto il film è abbastanza sottotono e prevedibile nel suo compiersi. Grant tutto sommato non è un cane, il suo personaggio british travolto dagli eventi è il più convincente di tutti: perché Caan ha fatto meglio di così, la Tripplehorn non fa mai molto meglio di così e in tutto il resto del cast spicca solo Young.
La scelta degli attori è piuttosto azzeccata, con qualche riserva sulla Tripplehorn. All'inizio Grant mi ha lasciato in sospeso, prevedevo il peggio, poi dalla scena al ristorante (minchia moscia) in poi, invece, mi ha rassicurato, reggendo bene il gioco dell'incastrato in un meccanismo e in un ambiente totalmente diverso da quelloa cui era abituato. Commedia divertente e briosa che colpisce inesorabilmente la mafia nei suoi stereotipi e l'FBI nei suoi complicati meccanismi.
Divertente commedia sulla mafia italoamericana che fa un po' il verso a tutti quei film di genere... mafioso; in certi casi sembra di vedere I Soprano in quanto buona parte del cast ha recitato nella celebre serie tv (e anche in molti altri prodotti simili). Il film è leggero ma divertente e soprattutto non annoia: James Caan è bravo a prendere in giro se stesso in quanto il suo ruolo è un po' la parodia di quello che aveva nel Padrino. Si lascia guardare senza problemi.
Uno di quei film che senza essere particolarmente originali o brillanti in scrittura (finendo anzi per essere piuttosto prevedibile nel proprio sviluppo) riescono però a garantire un intrattanimento adeguato. Il mestiere di Grant e Caan e la capacità di azzeccare alcune gag davvero gustose rendono abbastanza piacevole la visione, pur sapendo che non si tratta certo di un film destinato a passare alla storia. Nonostante un finale un po' raffazzonato, c'è abbastanza per meritarsi la piena sufficienza.
MEMORABILE: I tremendi quadri di Johnny Graziosi, tra cui l'incredibile Gesù col mitra, battuti all'asta per 50mila e 115mila dollari!
Garbato banditore d'aste inglese vorrebbe sposare una ragazza di New York ma deve fare i conti col futuro suocero, un boss mafioso il cui consenso alle nozze implica il coinvolgimento negli affari della "famiglia"... Una delle commedie partorite dal successo dei Soprano, meno brillante di Terapia e pallottole in quanto la trama riserva poche sorprese e la parte sentimentale ammoscia il divertimento. Nel cast fitto di facce note, Grant si affida alla propria avvenenza e Caan punta sul suo passato di figlio del Padrino. Non sgradevole ma compromesso da un epilogo troppo stiracchiato.
Commedia fiacca, che riesce nell'impresa di farti annoiare. I momenti ilari si contano sulle dita di una manoe quei pochi sono piuttosto banali. Insomma, tutto già visto, perdipiù con un finale brutto, mieloso e prevedibile, che conferma la bruttura della pellicola. Peccato per James Caan, ridotto a macchietta. Colonna sonora mediocre. Da evitare, possibilmente.
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DiscussioneRaremirko • 9/01/14 00:37 Call center Davinotti - 3862 interventi
Joe Viterelli peraltro sempre nel 1999 ha interpretato anche il simile Terapie e pallottole