Kontroll - Film (2003)

Film vincitore di svariati premi nei vari festival (più o meno importanti) in tutto il mondo, è un film di sicuro molto originale ambientato nel tremendo (anche se nella realtà prima del film ci fanno capire che non è poi cosi tremendo) mondo dei controllori della metropolitana di Budapest. Ha degli aspetti piuttosto notevoli ed è sicuramente un film che va visto per svariati motivi (aldilà del fatto che possa più o meno piacere).

Punrtroppo il film perde molto nel finale, ma nei minuti precedenti siamo di fronte ad una dimostrazione di buon cinema, atipico nella fotografia e nel ricreare scenari immaginari del tutto peculiari, quasi grotteschi del cinema dell'est (ex)europa (si vedano Luna Park o I guardiani della notte). Una Budapest esagerata ma godibile (non) vista dal buio della metropolitana. Le tubature della metropolitana fanno da nascondiglio alla realtà. La metafora cede un po', ma il film si salva per l'atmosfera.

Bizzarro ed a tratti riuscito thriller che deve il suo motivo d’interesse principale all’insolita ambientazione: i sotterranei della metropolitana. Peccato che il regista non sappia bene quale strada prendere, non aiutato sotto questo punto di vista da una sceneggiatura troppo altalenante per essere convincente. Qualche concessione di troppo allo spettacolo ed un vistoso calo nel finale. In ogni caso una visione la merita.

Una premessa troppo prudente per essere vera, che rimanda ad un regime forse (?) scomparso, per un racconto che ben presto perde ogni contatto con realtà, politiche (ma quei funzionari...) o meno, per lanciarsi nella metafora dell'underground come limbo in cui anime in pena (i controllori, i passeggeri, il macchinista Bèla, un Caronte bonario e saggio) aspettano una destinazione. Pochi, però, hanno la fortuna di incontrare un angelo guida. Anche perché spesso questi si presentano inizialmente sotto le sembianze di orsi rosa.

Nel film convivono due anime: la rappresentazione grottesca del mondo sotto-metropolitano, con una galleria di personaggi bizzarri (controllori, burocrati e passeggeri) e la storia di un misterioso serial killer che getta le persone sotto il treno. L'amalgama non è perfettamente riuscito ed infatti la prima parte è decisamente più interessante del finale, dove predomina la componente thriller. Tuttavia si tratta di un'opera originale, a tratti molto divertente, di ambientazione suggestiva, che merita ampiamente la visione.

Avendo lavorato parecchi anni nella metropolitana di una metropoli (Roma), devo dire che sono molto affezionato a questo film. Il vero e proprio scontro fra i controllori e i semplici utenti è descritto benissimo. Certo, si calca la mano sul grottesco, ma ogni buon racconto comico lo fa (eppoi alcune cose non sono poi così distanti dalla realtà). L'atmosfera malsana dei sotterranei permea questa pellicola, diretta bene e interpretata con passione. Il finale mi ha lasciato interdetto ma è comunque un film che consiglio a chi ama le storie Underground.

La metropolitana vista (vissuta) dai controllori, anzi da uno di loro che non esce mai alla luce del sole. Un labirintico microcosmo alienato e violento, tra gente isterica che non paga il biglietto e un serial killer: un mondo che inghiotte nel suo delirio sporco e cruento, allucinato e visionario. Tutto girato nell’underground di Budapest, il film ha un ritmo invasato, tra sketch grotteschi dei passeggeri, sfide alla warriors e improvvise oasi nichiliste. Suggestivo e originale, anche per il buon uso che viene fatto di tutti gli ambienti.

Afflitto da una sceneggiatura inconsistente (se si dichiara che è un film sul dualismo bene/male non si può passare più di un'ora perdendo tempo con scenette grottesche per poi pensare di salvarsi col compitino - indecente - finale), rimane impresso piu che altro per l'ambientazione, l'estetica da film underground anni '90 e lo spirito caotico realmente presente nella metro di Budapest. Ricorda molto I guardiani della notte.

Questo film ricorda troppo il bessoniano Subway (che schierava altresi una magnifico parterre di attori) e non mi convince del tutto. Sembra la classica operina con cui si vuole dimostrare di essere bravi; e allora avanti con scorci visionari anche intriganti ma che lasciano il tempo che trovano, con personaggi più o meno simpatici con i rispettivi siparietti, con una detective story abbastanza pleonastica. Insomma film discreto ma più in superficie che altro.

Nella "notte perenne" della metropolitana di Budapest accadono strani casi conformi all'atmosfera che sembra sospendere le regole ordinarie, tra controllori indisponenti e controllati altrettanto fuori di testa; in più, una serie di morti "accidentali" sotto i treni. Molto ben resa l'ambientazione al neon tra bagliori e stridii che danno corpo a un microcosmo underground punteggiato da sfide, risse e gerarchie misconosciute, con una tenue svolta sentimentale che però non decolla. Convincenti le parti action ritmate da una bella OST. Originale.