Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fortunatamente ci si può scherzare sopra, ma l'Italia davvero (e per ben due volte) rischiò il colpo di Stato, al tempo dei “Colonnelli” (che spadroneggiavano in Grecia). Monicelli, su sceneggiatura scritta con Age e Scarpelli, ci si diverte e con satira forse meno acuta di quanto avrebbe potuto essere realizza una commedia altalenante, che ad alcune trovate geniali ed efficacissime alterna fasi meno centrate che contribuiscono ad affievolire il ritmo e a volgere fin troppo in buffonata l'intera operazione. Tutto nasce dalla mente dell'onorevole Giuseppe Tritoni (Tognazzi), grande oratore di destra deciso a porre fine al lassismo di sinistra per imporre in Italia,...Leggi tutto con la forza, un regime parafascista. E così, con l'aiuto di militari e industriali chiaramente propensi a una svolta autoritaria, organizza un colpo di stato che si attui per forza di cose a Roma.

L'intera prima parte è occupata dagli intrallazzi e dalle trame ordite con generali, colonnelli e alte personalità presentati ognuno con didascalia e breve commento della voce fuori campo proprio come se si trattasse di un autentico documentario: scelta azzeccata, che però non sempre si rivela sufficiente a chiarificare la collocazione degli stessi all'interno dell'ampio scacchiere sul quale il film si muove. Così, nel succedersi di nomi e cariche, si perde un po' di vista il quadro d'insieme mentre Monicelli sembra più attento a sviluppare le singole scene prendendo di mira atteggiamenti e comportamenti tipicamente italiani. Di rado si ha però la sensazione che l'operazione volta al capovolgimento di potere possa anche solo vagamente avere successo, costruita per sommi capi com'è. E' vero che soprattutto il cosiddetto golpe Borghese non possedeva i requisiti minimi per riuscire a concretizzarsi, ma qui tutto pare costruito in funzione della caricatura senza tuttavia che si riesca a individuare quella brillantezza nei dialoghi che un film così richiedeva.

Tognazzi indugia in parentesi pecorecce o sale fin troppo sopra le righe quando c'è da urlare contro il figlio supposto “finocchio”, debordando con classe ma imprimendo al film toni che ne esasperano i contenuti farseschi. Manca un po' di quella misura che in casi simili avrebbe potuto accentuare l'effetto satirico donando maggiore credibilità a un'azione che va a concludersi priva di vera inventiva prima di un'ultima parte che invece, a sorpresa, cambia le carte in tavola e affonda sorprendentemente il coltello nella piaga della malapolitica italiana. E' una fase finale notevole, che precede un epilogo “al bar” in cui si affaccia la malinconia chiudendo in burla. Per quanto ricco di intuizioni che ce lo tramandano come film originale e a suo modo “importante”, il film di Monicelli sa soprattutto di occasione sprecata; anche in considerazione dello stuolo di caratteristi che lo anima vivacizzandolo a dovere.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/07 DAL BENEMERITO FLAZICH POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/01/23
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Flazich 19/02/07 11:06 - 667 commenti

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Commedia satirica al limite del grottesco che vede Tognazzi a capo di un manipolo di nostalgici neofascisti che tentano un golpe nel "Bel Paese". I dialoghi volutamente e forzatamente aulici danno al film un che di grottesco ma al contempo ottengono il tipo di comicità ricercata dal regista. Grande Ugo Tognazzi come il resto del cast, veramente notevole. Le scene si sussegguono a ritmo incessante seguendo un preciso schema dettato da una trama solida e precisa. Finale amaro.

B. Legnani 15/07/07 00:09 - 5523 commenti

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Crescente, perché ad ogni visione piace sempre di più. Geniale il commento fuori campo di Paladini, con le didascalie che presentano i personaggi, come se fossimo in un documentario. Grande Tognazzi e trionfo del caratterista italiano, perché il cast pullula di nomi favolosi, alcuni dei quali trovano qui il film della vita. Mi limito a citare il perfetto Camillo Milli, Tino Bianchi (on. Mazzante, mezzo sosia di Almirante), l’astuto Puglisi (“nostra massima speme…”), Falanga (fa Pallottella in Indagine), Turilli, Faà di Bruno...
MEMORABILE: Fantastici i due funerali degli anziani militari.

Il Gobbo 15/07/07 23:13 - 3015 commenti

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Realizzato abbastanza a ridosso del presunto golpe Borghese, quello di Monicelli da instant-movie si è col tempo trasformato in film profetico, anticipando talune grottesche vicende italiche di oggi nei modi e persino nei poco austeri nomi (basta aprire un giornale... ). Tognazzi scatenato nei marziali panni del camerata Tritoni, epica performance di Giancarlo Fusco, più di una scena da mandare a memoria: irresistibile.

Gugly 6/02/08 19:07 - 1185 commenti

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Scatenata farsa che ammicca a fatti verosimilmente accaduti; accanto a Tognazzi, che sembra un cugino ancora più toscanaccio del Mascetti di Amici miei, si muove ben orchestrato un nutrito coté di caratteristi della commedia all'italiana, a cominciare dal grande (in tutti sensi) Faà di Bruno. Coinvolgenti anche le musiche.

Capannelle 5/04/08 19:33 - 4398 commenti

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Un Monicelli non al top ma godibile. Buon ritmo e bravo Tognazzi. Caratteristi in quantità anche se troppo caricaturizzati. La prima parte procede così così, alterna incontri gustosi con dialoghi di basso livello; la seconda con l'azione dei golpisti e i dialoghi alla radio è spassosa. Ma la Tatò che fine ha fatto?
MEMORABILE: Le coordinate per il lancio alla radio.

Caesars 4/09/08 09:44 - 3778 commenti

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Praticamente una ricostruzione, per quanto grottesca, del tentato golpe "Borghese" ed infatti proprio in stile simil-documentario il film viene girato, con didascalie che presentano i personaggi e indicano il procedere del tempo. L'idea comunque mi è parsa più riuscita della realizzazione che comunque può contare, oltre che su uno strepitoso Tognazzi, anche su un nutritissimo gruppo di caratteristi abilissimi (su tutti Faà di Bruno).

Renato 15/02/10 12:11 - 1648 commenti

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Commedia farsesca su un tentativo di colpo di stato operato in stile-Grecia. Non tutto funziona a puntino, specialmente nella prima parte dove abbondano i filmati di repertorio alternati alle riprese del film con risultati piuttosto fastidiosi. Però nella seconda parte si inizia a ridere, Tognazzi è ovviamente bravissimo ed il numero di caratteristi presenti sfiora il clamoroso (Di Luia, Anniballi, Boscariol solo per dirne 3 non accreditati).

Jandileida 27/05/10 16:38 - 1560 commenti

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Ricostruzione di un golpe italiano anni '70, fantasticamente grottesca e dissacrante anche grazie alla scelta di uno stile simil-documentaristico fatta da Monicelli ed ad una serie di scene memorabili. Centrati i personaggi (che parlano in un azzeccatissimo stile istituto Luce), caricaturali sì ma totalmente credibli, dei colonelli che tentano di riportare "ordine e disciplina" in Italia. Grandissimo Tognazzi ma da ricordare è una delle pochissime apparizioni cinematografiche di quel gran affabulatore e scrittore che fu Gian Carlo Fusco.
MEMORABILE: "'un confondiamo la patria cò la fava"; "i suoi intimi lo hanno gratificato del titolo di cavaliere del lavoro... altrui".

Daidae 27/06/10 02:55 - 3168 commenti

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Tra le migliori commedie degli Anni Settanta, Tognazzi in piena forma, un cast stupendo inclusi i numerosi caratteristi (Di Luia, Castellano, Falanga). Film che si ispira al golpe Borghese e alla stagione calda del 1970, dura ben 110 minuti, ma non annoia neppure per un secondo. Un film che diverte e piace, ottimo.
MEMORABILE: Il colonnello Automatikos; Tognazzi che tenta di vendere un golpe.

Karim 24/07/10 23:29 - 22 commenti

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Parodia impietosa ispirata al falito golpe di Valerio Borghese, strutturato in modo documentaristico, descrive i preparativi e lo svolgimento di un "coup d'état" all'italiana. Tra colonnelli, generali e militari d'operetta, si snoda il personaggio dell'Onorevole Tritoni, reduce e reazionario fascista interpretato da un Ugo Tognazzi perfettamente nella parte. Un film ben riuscito che descrive la vena tragicomica che spesso accompagna drammatici avvenimenti italiani.
MEMORABILE: "Marciare e non marcire".

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Fabbiu 28/08/10 13:59 - 2136 commenti

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Commedia esilarante, con uno splendido Tognazzi e una squadra di feroci caratteristi tutti al top; commedia fatta di cognomi, di oratorie incessanti, di una italianità autentica e di piani e strategie drasticamente fallite. Non è una satira e non è umorismo caricaturale, ma è una comicità probabile, possibile, che è resa veritiera proprio dalla politica e dal suo prendersi sul serio.

Cotola 9/09/10 14:11 - 9009 commenti

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Prendendo spunto dalla realtà (il fallito golpe Borghese) Monicelli costruisce, con l'ausilio di Age e Scarpelli alla sceneggiatura, una divertita commedia che riesce, ma non sempre, a centrare i bersagli che vuole prendere in giro. Ottimo Tognazzi e bene in generale il cast (pur se qualche personaggio mi è sembrato macchiettistico). Merita più visioni perché ogni volta se ne scopre un particolare interessante ma soprattutto una battuta che precedentemente era sfuggita.

Galbo 10/09/10 16:28 - 12380 commenti

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Scritto e realizzato sull'onda del (fallito) golpe Borghese, è un film realizzato in forma di satira politica con stile quasi documentaristico. Proprio lo stile (con numerosi filmati di repertorio) tende ad appesantire il film, che prende invece più slancio quando assume la forma della commedia e lascia spazio ai bravissimi attori del cast, capitanati da un bravissimo Tognazzi.

Matalo! 23/10/10 11:45 - 1378 commenti

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Un film strano, un po' perso di Monicelli che però taluni ricordano a memoria. Forse è non riuscito, però, nonostante ciò, trasmette una certa sgradevolezza anche se è più grottesco che caustico. Comunque Monicelli, appassionato di politica, sapeva di cosa parlava e Tognazzi infonde tutta la sua laidezza per questo ratto fascista non privo di fegato e convinzione. Alcuni momenti irresistibili e un Faà di Bruno sempre candido e svagato. Da vedere: è uno di quei film che anche nei suoi difetti e fallimenti ha un suo perché.
MEMORABILE: Tognazzi diventa un po' Mascetti quando si tromba la Tatò; Le facce di tutti son quelle giuste.

Stefania 4/05/12 21:07 - 1599 commenti

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"C'è un grande Passato nel nostro Futuro": involontariamente comico, e quindi patetico, lo slogan di questi anziani rivoluzionari (o meglio "restauratori" di un ordine antico), in una commedia alla quale la geniale trovata del commento fuori campo conferisce un timbro grottescamente documentaristico. Una farsa indignata e ridanciana, un Camerati miei dal retrogusto amarissimo. Profetico l'epilogo: invece di "esportare democrazia" si esportano dittature?
MEMORABILE: L'arresto di Tognazzi; l'irruzione negli studi televisivi... a trasmissioni concluse!

Motorship 6/08/12 17:31 - 585 commenti

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Un Monicelli forse minore, ma che però lascia comunuque la sua impronta. Il film pertanto è ben riuscito, anche perché è un'ottima critica allo strapotere militare, oltretutto ispirato a un reale golpe Borghese abbozzato nel 1970. Ottimo Tognazzi, così come anche ottimo è lo stuolo di caratteristi e comprimari all'interno del film (Di Luia, Milli, Turilli, Marignano, Faà di Bruno, tanto per citarne alcuni). Finale amaro, ma è giusto così. Belle le musiche.

Paulaster 20/12/12 10:52 - 4389 commenti

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Commedia di costume politico che affronta spudoratamente temi caldissimi. Voce fuori campo e tempi spezzettati rendono la visione “a scatti”, anche se Monicelli cerca di assorbire gli spostamenti di location con buone soluzioni di riprese particolareggiate. Tognazzi dà al personaggio un tocco di fisicità, ma resta un po’ isolato rispetto al cast, seppur con ottimi caratteristi. Sceneggiatura sbilanciata tra pungenti battute di rilievo e molti dialoghi noiosamente barocchi.
MEMORABILE: "Fo tappa e ti toppo la toppa"; OR-PO e FA-VA.

Jurgen77 7/12/12 11:34 - 629 commenti

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Monicelli ci regala questa "satira" storico-politica ispirandosi alla Grecia dei colonnelli. Superbo Tognazzi nel suo incedere toscano-fascista e tutte i personaggi macchietta a contorno del periodo. Nella pellicola si alternano momenti comici, grotteschi, ma anche ispirati alla realtà. A mio avviso un film sottovalutato. Sempre "grande", in tutti i sensi, il caratterista Antonio Faà di Bruno!

Shannon 11/12/12 08:54 - 72 commenti

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Deputato di estrema destra organizza un colpo di stato. Il golpe fallisce e spiana la strada al Ministro degli Interni che instaura un regime totalitario nel nome della democrazia. In stile documentaristico, impietoso ritratto della destra neofascista, pullulante di ciarlatani e affascinata da militari rimbecilliti. Innumerevoli riferimenti a persone e episodi realmente accaduti. Grande Tognazzi, pur a tratti eccessivo. Qualche macchietta di troppo. Immenso Milli nella parte del col. Aguzzo. Film purtroppo dimenticato, datato solo in apparenza.
MEMORABILE: L'onorevole Li Masi invoca misure eccezionali, lo scioglimento delle Camere e "la formazione di un governo di soli tecnici in attesa di tempi più stabili".

Il Dandi 17/02/13 16:49 - 1917 commenti

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"Anche la marcia su Roma fu una buffonata, ma riuscì", dicono cattolici e comunisti che denunciano il tentativo di golpe al segretario del Ministero degli interni: lo stesso segretario ripete poi la massima al Presidente della Repubblica per sfruttare la circostanza a suo favore. Tale sentenza coglie lo spirito intimo del film: una beffa riuscita, su un soggetto grottesco ma non assurdo, ridicolo ma non divertente. Notevole il commento da filmato-Luce, che anticipa la ricerca linguistica dei guzzantiani invasori sul lessico della retorica fascista.
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Belfagor 7/06/14 09:12 - 2689 commenti

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Realizzato in seguito al fallito golpe Borghese, resta uno dei film di (fanta)politica più lungimiranti di sempre. Un Tognazzi di prima classe guida un'armata Brancaleone in camicia nera, interpretata da ottimi caratteristi in un golpe fascista senz'arte né parte. La satira non risparmia nessuno nello spettro parlamentare, dalla destra ormai calcificata alla sinistra debole e inconcludente. Nonostante le abbondanti risate, resta un film inquietante e con un messaggio molto acuto: la peggior dittatura è quella "democratica".
MEMORABILE: I funerali; "Marciare e non marcire"; Il colonnello Automatikos; Il beffardo finale.

Zardoz35 4/03/15 19:41 - 290 commenti

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In un periodo nel quale i colpi di stato erano piuttosto di moda, Monicelli realizza un lavoro notevole, carico di significati al di là di alcune situazioni surreali e dissacranti. Strepitoso Ugo Tognazzi, circondato da una serie di caratteristi che danno veramente il meglio. In un turbinio di nostalgici, ufficiali, industriali e monarchici c'è l'occasione di fare parecchie riflessioni. Peccato che Tognazzi sia definito deputato di estrema destra rappresentante del collegio Pisa-Livorno, uno dei più "rossi" in assoluto.
MEMORABILE: Il vecchio generale Pariglia, utilizzato nei funerali, quando puntalmente si impappina e pronto per leggere il proclama alla nazione.

Alex1988 7/09/15 19:35 - 728 commenti

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Come da definizione di Monicelli stesso, si tratta di una farsa degna del migliore Buster Keaton. In effetti la messa in scena farsesca riesce abbastanza a centrare il bersaglio, anche se, a mio avviso, non si tratta di uno dei migliori lavori del regista. Molto simile all'Armata Brancaleone, si avvale di un cast in forma, Tognazzi su tutti.

Alex75 10/09/15 09:28 - 878 commenti

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In una cornice documentaristica, ispirata a un fatto reale, Monicelli mette in ridicolo la destra nostalgica e fa riflettere sui risvolti farseschi che spesso caratterizzano i drammi italiani. Il risultato è imperfetto, ma di potente comicità, per il contrasto tra toni retorici e situazioni imbarazzanti e per i personaggi ben delineati, resi memorabili dagli interpreti: Tognazzi fa il miglior toscano della sua carriera, attorniato da una truppa di caratteristi scelti con notevole acume.
MEMORABILE: Il colonnello Automatikos; Il patetico dialogo tra Caffè e Di Cori; I rintronati militari coinvolti da Tritoni; Tutto il golpe, fino all’epilogo.

Homesick 27/05/17 11:02 - 5737 commenti

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Al pari dei suoi contenuti politici da instant-movie che recano - mutatis mutandis - allarmi di dittatura strisciante valevoli anche oggi, la commedia di Monicelli è un classico per il suo stile eclettico e innovativo in cui la satira, disegnata con marcato tratto caricaturale, apre le porte al dramma e persino ad attimi pulp. Il littorio Tognazzi occupa il centro della scena, al comando di un manipolo di caratteristi tipo Armata Brancaleone: dal rintronato Faà di Bruno alla ninfomane Calò; dall'ardito Maffioli al viscido monsignore Del Prete. Efficace la colonna sonora.
MEMORABILE: La riunione dei congiurati; Gli imprevisti e il fallimento del golpe.

Rufus68 3/07/17 00:10 - 3825 commenti

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Irresistibile farsa (di cui oggi sorprende la libertà del sarcasmo) in cui si irridono le velleità del reducismo fascista ma anche la fragilità di un sistema democratico in mano a pericolosi buffoni. Monicelli si avvale di una serie di caratteristi perfetti nei loro grotteschi andirivieni per dar vita a uno zibaldone stordente di storpiature onomastiche, rodomontate, barbarismi dialettali e bassezze: un tripudio cialtrone che diviene metafora del caos istituzionale e culturale di un intero paese. Grande Tognazzi.

Giùan 18/09/17 10:07 - 4539 commenti

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Siam già lontani dalla destrutturazione del linguaggio di Brancaleone, I soliti ignoti o Dramma della gelosia, interessando qui ad Age & Scarpelli (e ovviamente a Monicelli) una sorta di radice quadrata della farsa, la cui grossolanità è inversamente proporzionale alla "temperatura" del tema esibito. Ne vien fuori un film scarcassato eppur angoscioso, grottesco ma rabbrividente, aggressivo e profetico, per questo molto ben invecchiato (da segnalar la cornice dell'inchiesta tv). Memorabile Ugo, infoiatissima Tatò/Bassi Lega, immarcescibile Faa Di Bruno/Ribaud.
MEMORABILE: Le brigate di picchiatori agli ordini di Falanga "Ciccio" Introna; Pino Zac nella parte dello "scandalista" ex militante del Pci.

Gabrius79 29/10/17 20:58 - 1420 commenti

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Non tra il film più riusciti di Mario Monicelli, però l'utilizzo di un bravo Ugo Tognazzi e un bel gruppo di caratteristi al seguito (Milli, Faà di Bruno tra i vari) fa sì che la pellicola diventi discretamente godibile. La seconda parte risulta migliore della prima, che viene appesantita da immagini di repertorio. Troppo macchiettistico, ma le prove attoriali sono all'altezza.

Rocchiola 15/03/20 10:23 - 953 commenti

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Farsa sguaiata sui colpi di stato impostata come un reportage giornalistico ricostruente l’accaduto. Monicelli spalleggiato dai fidi Age-Scarpelli spinge sul pedale del grottesco con qualche eccesso caricaturale. Ma la galleria di politici cialtroni e militari rintronati è malignamente spassosa e l’ipotesi finale di un governo tecnico di stampo autoritario si è dimostrata col tempo molto preveggente. Tognazzi in versione toscanaccio raggiunge vette di sublime volgarità. Gran parata di caratteristi guidata dai fantozziani Milli e Faà di Bruno.
MEMORABILE: La stretta di mano sudaticcia di Tritoni; “Cavaliere del lavoro altrui”; Tritoni che tenta di vendere il suo piano golpista a dei politici africani.

Sircharles 24/08/20 12:40 - 104 commenti

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Monicelli conferma la sua genialità tratteggiando, attraverso la surreale vicenda di uno sgangherato tentativo di golpe, un sottile quadro satirico delle pericolose debolezze del sistema politico italiano, una democrazia ancora giovane e perciò fragile, aspetto tanto più sentito negli anni Settanta, all'indomani di un paio di colpi di Stato falliti e alla vigilia della "notte della Repubblica". Nel mirino i rigurgiti fascio - militari della destra ma anche le posizioni ambigue o pavide degli altri schieramenti, fino alla parzialità di certa informazione, con un finale strepitoso.

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Keyser3 12/11/20 16:32 - 444 commenti

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Satira di livello altissimo, che solo Monicelli e pochi altri avrebbero potuto tratteggiare. Il tentato colpo di stato di Borghese, dal quale la sceneggiatura prende le mosse, è effettivamente ridotto a un golpe d'operetta: non c'è solo Tognazzi, insuperabile come sempre, caratterizzato qui da uno spiccato accento toscano, ma tutta una serie di personaggi secondari che rendono il film semplicemente irresistibile e imprimono un ritmo senza fiato. Si perdona senza dubbio qualche volgarità di troppo, poiché di film del genere, oggi, s'è perso lo stampo.
MEMORABILE: Il cognato comunista di Ribaud che sputa nel Vermouth.

Ramon 12/01/21 08:43 - 33 commenti

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Capolavoro da riscoprire. A tratti un po' tirato via, al punto di non far funzionare come potrebbero molte delle gag. Il film però è la dimostrazione di come una farsa che funziona possa rendere meglio di qualunque libro di storia i personaggi di un pezzo d'Italia borghese e (ancora) fascista, allora incuneata a tal punto nella politica, nella burocrazia e nei vari gangli vitali del Paese da esserne parte fondante. Age, Scarpelli e Monicelli mai così spietati, Tognazzi e il cast in generale straordinari. Battute favolose che si perdono facilmente nel ritmo frenetico da slapstick.
MEMORABILE: Lo scoppio d'ira di Tognazzi contro il figlio con scarsa propensione militare.

Magi94 11/03/21 22:13 - 944 commenti

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Perla settantiana di Monicelli, che si getta a piene mani nella satira più graffiante quando in Italia (e nel mondo) si sentiva nell'aria l'odore di golpe. Domina Tognazzi, va da sé, ma lo stuolo di comprimari viscidi e decrepiti fa la sua parte in questa dissacrazione tragicomica dell'Esercito. Soffre, soprattutto nella prima metà, di una comicità che non decolla quanto si vorrebbe e a tratti vola basso. Si fa ben perdonare dall'esilarante preparazione del putsch e, quando meno uno se la aspetta, dal colpo di scena finale che mostra come i golpe si possano fare anche in Parlamento.
MEMORABILE: "Ha parlato meglio di Benedetto Croce!".

Bubobubo 2/04/21 17:11 - 1847 commenti

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Il vero colpo di genio è quello formale: far apparire come instant doc (Cucciolla voce off screen!) ciò che documentario non è e tuttavia, per contingenza storica, avrebbe potuto benissimo essere. Naturalmente, poi, la sostanza è un'altra; e sebbene certe caratterizzazioni siano un po' troppo calcate, questo accrocchio allo sbaraglio di ridicoli congiurati neri capitanati dal fumantino e spesso sboccato onorevole Tritoni (Tognazzi) fa ghignare in più di un'occasione (esilaranti la riunione operativa e certi passaggi della fallita esecuzione del piano). Splendida la colonna sonora.
MEMORABILE: La riunione operativa; I radioapparecchi di Irnerio Stainer (Lenner) che tradiscono nel momento cruciale; La O.S.T. di Carlo Rustichelli.

Pessoa 12/09/21 21:27 - 2476 commenti

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Film che riprende vicende realmente accadute (il golpe Borghese, ma anche il Piano Solo) con espliciti riferimenti ai fatti storici. Il regista la mette sul piano della farsa, senza peraltro allontanarsi troppo dagli avvenimenti reali, e il ricorso allo stile documentaristico rende la satira particolarmente sferzante. Il cast in grande spolvero, con Tognazzi che guida un manipolo di grandi caratteristi, e una confezione di livello ne fanno una pellicola molto interessante, che ridisegna con lo humor nero di Monicelli una delle pagine più controverse della nostra storia recente.

Reeves 22/01/22 23:29 - 2172 commenti

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Il tentativo di golpe compiuto dai rottami fascisti di Junio Valerio Borghese messo in burla da un Monicelli in gran forma e da un Tognazzi strepitoso. L'idea di varie tipologie di reazionari che si mettono insieme per cercare uno sgangherato colpo di stato è raccontata con grande ironia, e soprattutto con una capacità di critica politica appena mascherata dai toni di commedia. Si capisce benissimo quanto (giustamente) Monicelli disprezzi i personaggi da lui stesso inventati.

Noodles 22/04/22 08:29 - 2204 commenti

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Bellissima satira politica che prende in giro il tentativo di colpo di stato del 1970 in Italia, ma più probabilmente mette alla berlina tutti i golpe in generale. È uno spasso vedere l'astruso piano dei protagonisti fallire miseramente per la loro incapacità, ed è ancora più divertente se si considera il cipiglio fiero che i bravissimi protagonisti hanno donato ai loro personaggi, macchiette destinate al fallimento. Monicelli, in grande forma, gioca con realtà e finzione e sforna un film che merita una visione, tra le altre cose, anche per l'ottimo montaggio. Da vedere, per pensare.

Alex 64 14/11/22 20:44 - 75 commenti

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Un Tognazzi nel pieno delle sue potenzialità nei panni del Colonnello Tritoni, golpista e capomanipolo di un branco di ufficiali in congedo fa il verso al fallito Golpe Borghese. Infarcito dei soliti sprazzi da commedia all'italiana, riesce a divertire quel tanto che basta, il resto è inframezzato da adunate di repertorio e forse un po' troppo "urlato" per reggere 90' senza stufare. Attori di contorno meritevoli, notevoli gli inserti del Tritoni sporcaccione e del figliolo più hippy che ardito come lui vorrebbe.
MEMORABILE: In casa del generale mentre amoreggia con la figlia: "Fatti ciucciare!" e il coccolone del generale mentre li scopre.

Trivex 14/12/22 09:39 - 1740 commenti

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La manica di “rivoluzionari” farlocchi e sgangherati, nella pretesa di sovvertire la democrazia attraverso il colpo di stato, si troverà a contatto con un potere ben più concreto e pericoloso. A tratti si ride davvero, per una pellicola del suo tempo, con Tognazzi accompagnato da ottimi comprimari. C’è la componente politica che si estrinseca nell'ultima parte, sempre in chiave ironica anche se esplicita in alcuni contenuti. Ritmo sostenuto e regia impeccabile, musica “marziale” e finale “sotto il letto”. Divertente, anche se il processo d’invecchiamento comincia a farsi sentire.
MEMORABILE: Il contatto radio con... il giocatore di scacchi!
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MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Zardoz35 • 17/03/15 18:37
    Pulizia ai piani - 2 interventi
    In realtà caro Buono (mi permetto di darti del tu perchè ci conosciamo meglio in altro Forum) sono al corrente anche io di meccanismi elettorali ormai desueti. Ma avendo frequentato a lungo Livorno, posso dirti che quelli di destra lì sono pochini e se osano mettersi in mostra li "gonfiano". Quindi intendevo dire che nella figura dell'ideatore del golpe avrei visto meglio qualcuno proveniente da regioni ai tempi più tradizionalmente "nere", tipo Lazio, Calabria, Sicilia.
  • Discussione B. Legnani • 17/03/15 22:21
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Zardoz35 ebbe a dire:
    In realtà caro Buono (mi permetto di darti del tu perchè ci conosciamo meglio in altro Forum) sono al corrente anche io di meccanismi elettorali ormai desueti. Ma avendo frequentato a lungo Livorno, posso dirti che quelli di destra lì sono pochini e se osano mettersi in mostra li "gonfiano". Quindi intendevo dire che nella figura dell'ideatore del golpe avrei visto meglio qualcuno proveniente da regioni ai tempi più tradizionalmente "nere", tipo Lazio, Calabria, Sicilia.

    Usiamo il Tu, certo, ci mancherebbe!
    Forse hanno fatto questa scelta proprio perché il soggetto, in questo modo, è "ancor più all'opposizione".
  • Musiche Alex75 • 22/02/16 17:59
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Tema dei titoli di testa (Carlo Rustichelli):
    https://www.youtube.com/watch?v=rkAB7xOnEso
  • Discussione Alex75 • 22/02/16 18:12
    Call center Davinotti - 709 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Zardoz35 ebbe a dire:
    In realtà caro Buono (mi permetto di darti del tu perchè ci conosciamo meglio in altro Forum) sono al corrente anche io di meccanismi elettorali ormai desueti. Ma avendo frequentato a lungo Livorno, posso dirti che quelli di destra lì sono pochini e se osano mettersi in mostra li "gonfiano". Quindi intendevo dire che nella figura dell'ideatore del golpe avrei visto meglio qualcuno proveniente da regioni ai tempi più tradizionalmente "nere", tipo Lazio, Calabria, Sicilia.

    Usiamo il Tu, certo, ci mancherebbe!
    Forse hanno fatto questa scelta proprio perché il soggetto, in questo modo, è "ancor più all'opposizione".


    L'idea di far provenire Tritoni dalla Toscana fa sì che nel film sia rappresentata un po' tutta l'Italia: c'è una nutrita componente del Sud e delle Isole (Turzilli, Pariglia, Introna, Furas, il ministro Li Masi, Caffè), il nord-ovest è rappresentato dal piemontese Ribaud, il nordest dal trevigiano Barbacane (che rappresenta pure Roma), quindi un toscano ci stava bene (anche se un Tritoni emiliano o romagnolo o un Tritonich triestino sarebbero stati, a mio avviso, ugualmente spassosi). Per la cronaca, tra le province meno "nere" d'Italia ce n'erano alcune che non erano rosse, come Vercelli e Cuneo, dove la Resistenza era stata particolarmente forte.
  • Discussione Alex75 • 22/02/16 18:14
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La voce narrante è di Riccardo Cucciolla.
  • Musiche Gugly • 22/02/16 18:14
    Portaborse - 4710 interventi
    Grazie lo cercavo da tempo!!!!
  • Discussione B. Legnani • 11/04/18 22:34
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    https://www.youtube.com/watch?v=FFtZ8-sF99k
    Direi che il generale Tallone è impersonato proprio da Monicelli. Confermate?
    Si veda da 2'55" in poi
  • Discussione Ciavazzaro • 11/04/18 23:13
    Scrivano - 5591 interventi
    Ciao Buono, tempo fà quel personaggio lo avevo identificato come interpretato da questo generico:
    http://thrilling.forumfree.org/index.php?&act=ST&f=31&t=520&st=0#entry12385

    Cosa ne pensi ?
  • Discussione Ciavazzaro • 11/04/18 23:40
    Scrivano - 5591 interventi
    Grazie !
    E allora magari il buon Zender può metterlo anche nella nostra lista se non è un problema.

    Antonio Proietti N.C.
  • Homevideo Rocchiola • 15/03/20 10:29
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    L’edizione in DVD della General Video è tuttora reperibile a prezzi decisamente contenuti. Tuttavia con qualche euro in più si può optare per l'acquisto del DVD francese della SNC che presenta un video rimasterizzato praticamente perfetto, pulito, ben definito e dalla colorazione viva ed equilibrata. Non ho mai visionato l’edizione GV, ma vista la grande professionalità dei francesi, mi sono rivolto direttamente aul loro prodotto riuscendone totalmente soddisfatto. Ovviamente è presente l’audio italiano monofonico anch’esso restaurato e disponibile senza sottotitoli.
    Ultima modifica: 15/03/20 11:24 da Zender