I segreti di Brokeback Mountain - Film (2005)

I segreti di Brokeback Mountain
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Brokeback mountain
Anno: 2005
Genere: drammatico (colore)
Regia: Ang Lee
Note: Leone d'oro al miglior film alla 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/02/07 DAL BENEMERITO FLAZICH POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/04/12
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Flazich 6/02/07 20:46 - 667 commenti

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Il film si apre con un'immagine paesaggistica ispirata come poche e per tutta la durata del film verremo deliziati da una fotografia sorprendente. Il film, attraverso la storia d'amore di due uomini, distrugge in un certo senso l'icona del cowboy macho. Sorprendente che questo venga fatto da un regista orientale. Purtroppo il tutto è "condito" da personaggi stereotipati, troppo facili da attaccare. Anche la storia tra i due non è molto approfondita. Il film si salva grazie a regia e fotografia.

Homesick 24/10/07 18:27 - 5737 commenti

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Il tema omoerotico serve come spunto per una riflessione più generale su emarginazione ed esistenza mancata, seppur non analizzata con il dovuto approfondimento. I due interpreti (l'introverso Ledger e l'espansivo Gyllenhaal)sono bravi anche se poco originali, così come l'arrogante redneck Quaid. Una volta tanto, il sesso femminile ne esce male e le mogli dei due protagonisti appaiono l'una superficiale e bigotta, l'altra fredda e assente e l'amante di Ledger un'oca insignificante.Bella location
MEMORABILE: Solitudine e desolazione nello straziante finale.

Galbo 27/10/07 18:04 - 12380 commenti

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Ispirata storia d'amore ambientata negli anni '60 che ha (è questa la grande novità almeno per il cinema "commerciale" americano) come protagonisti due (apparentemente) rudi cowboys tra le montagne. La storia viene percorsa dal regista Ang Lee con molta partecipazione emotiva e un linguaggio sempre delicato e mai volgare. Purtroppo se il tema è coraggioso, i personaggi (sia i maschili che i femminili) sono un po' stereotipati ed il tema dell'emarginazione gay non è sufficientemente approfondito. Fotografia splendida.

Fele 21/12/07 09:33 - 43 commenti

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Sostanzialmente ed obiettivamente questa storia di un amore gay impossibile nell'America rurale degli anni '60, non è fatta male. A me però non sembra che il film dica qualcosa di nuovo sull'amore in sé, sui problemi legati all'accettazione dell'omosessualità o su qualcos'altro. Trascurabile.

Pigro 18/06/08 09:49 - 9634 commenti

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Una delle più belle storie d’amore e dolore raccontate al cinema, il cui valore aggiunto consiste nel fatto che i due amanti sono entrambi uomini, due cowboy che devono gestire il loro rapporto segretamente. Strepitosi gli attori Jake Gyllenhaal e Heath Ledger nel saper restituire le reali psicologie dei gay “velati”, ma soprattutto la regia di Ang Lee capace di raccontare con sensibilità una storia indimenticabile.

Capannelle 20/06/08 13:11 - 4398 commenti

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La scelta delle location è ottima e concede un ampio respiro alle scene del film. I due attori principali mi sembrano in palla e riescono a dare spessore ai personaggi. Meno convincente lo sviluppo della storia perché a qualche momento struggente si alternano troppi passaggi lentucci e silenziosi e il contorno ai due cowboy non decolla. Insomma, Ang Lee parte bene ma alla fine non coglie veramente nel segno.

Hackett 21/06/08 16:07 - 1865 commenti

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Il dramma di un amore omosessuale incompiuto è sicuramente un argomento coraggioso per un regista, anche se il coraggio da solo non può bastare ed in un campo minato come questo è facile fare una mediocre figura. Ang Lee riesce invece, grazie al suo occhio sensibile ed un duo di grandi attori, a narrare la storia in maniera credibile e rispettosa, dando vita ad una pellicola che scuote lo spettatore. Magnifici i paesaggi.

Ciavazzaro 8/12/08 10:56 - 4768 commenti

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La storia di un amore omosessuale tra due cowboys, con finale tragico. Sopravvalutato. Se Heath Ledger e Jake Gyllenhaal sono indubbiamente due bravi interpreti, la storia non riserva nulla di nuovo e fallisce nel raccontare il loro amore. Troppo osannato, dice meno di quello che vorrebbe.

Didda23 9/12/10 16:50 - 2426 commenti

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La fotografia e la regia sono strepitose, rappresentano la parte migliore del film. I due protagonisti sono all'altezza (Ledger un filino migliore). Peccato che in qualche occasione il film risulti evidentemente stereotipato, ma nonostante questo riesce ad emozionare. Le immagini inerenti la natura sono bellissime (da notare la bellezza del cielo in certe inquadrature) e incontaminate. Gradevole, ma allo stesso malinconica la canzone che fa da colonna sonora ("The Wings" di Gustavo Santaoalla). Da vedere.

Belfagor 14/02/10 10:18 - 2689 commenti

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Lee affronta una tematica coraggiosa con rispetto, senza cadere nella volgarità, facendo affidamento su un buon cast che offre interpretazioni credibili. In certi punti, però, i personaggi risultano un po' stereotipati e la storia si perde in alcune lungaggini che vanno a discapito della franchezza del messaggio. Rimane comunque un film da vedere. Molto bravi i due protagonisti, ottima la fotografia.

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Piero68 23/08/10 13:35 - 2955 commenti

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Una bellissima fotografia fa da sfondo ad una sceneggiatura diversa e coraggiosa. Due uomini, nonosante vivano la loro sessualità in maniera normale, si innamorano. Parlare di omosessualità è riduttivo in questo caso. Ang Lee mette a fuoco una delle tante sfaccettature del pianeta "Amore" e la contestualizza nella solita provincia americana razzista e reazionaria. Nonostante Ledger e Gyllen siano superlativi il film risulta lento e noioso e, causa un pessimo montaggio, si trascina stanco per lunghi tratti. Sopravvalutato per via del tema delicato.

Lucius 19/06/10 19:06 - 3015 commenti

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Un capolavoro nelle immagini, nella fotografia, nella capacità di emozionare lo spettatore con una storia vera, una di quelle sepolte dall'oblio dei clichè ambientata in un periodo dove si rischiava veramente la vita se sorpresi ad amare un altro uomo. Ang Lee butta giù un tabù realizzando una pellicola eccellente ed indimenticabile, venata di una struggente poesia.

Satyricon 24/08/10 18:45 - 147 commenti

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Bellissimo e velato spaccato di una passione amorosa tra due uomini raccontata con garbo senza falsa demagogia e incentrato sulla reazione psicologica dei due uomini, molto diversi caratterialmente, che dona un fascino particolare alla storia. I due attori sono bravi, la fotografia è bellissima ed efficace, bravo soprattutto Ledger.

Caesars 10/09/10 11:34 - 3777 commenti

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Un film discreto che ha avuto un successo (anche di critica) ben al di là del suo effettivo valore. La storia dell'amore "maledetto" non è certo nuova, anche se qui si ha la variante che i protagonisti sono due rudi cowboy e non avrebbe nuociuto alla pellicola una durata un po' inferiore. Il regista Ang Lee comunque si avvale di buoni intrepreti e di una bellissima fotigrafia e anche il suo mestiere aiuta a mantenere il prodotto su valori più che accettabili. Non irrinunciabile, ma una visione può meritarla.

Nando 5/03/11 03:05 - 3810 commenti

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La passione che sfocia tra due mandriani e il suo evolversi negli anni a venire. Un valido tratteggio, belle immagini, dialoghi sempre discreti e due interpreti valorosi. Il tema dell'omosessualità viene affrontato financo con dolore nella seconda parte ed evidenzia, con lieve grazia, le enormi difficoltà dell'integrazione mischiate alla vergogna di rivelare le proprie umane emozioni.

Nancy 16/08/12 20:55 - 774 commenti

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Ang Lee ci regala una delicata e superba storia d'amore, una delle migliori che la storia del cinema ricordi: un amore omosessuale tra due cowboy (sovvertimento di un genere?) sullo sfondo di un paesaggio incontaminato e vasto, quello del Wyoming, fotografato intimamente e drammaticamente che sembra rispecchiare benissimo i sentimenti dei protagonisti: vasti e solitari. Validissimi interpreti (forse il film migliore per entrambi Gyllenhaal e Ledger), mai scontato né superficiale. Struggente.
MEMORABILE: Il bacio intercettato dalla finestra dalla moglie di Ennis Del Mar.

Luchi78 15/10/12 11:50 - 1521 commenti

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Dimostrazione pratica del fatto che anche al cinema il sentimentalismo può suscitare le stesse emozioni su entrambi i versanti, sia nel caso etero che omosessuale. E' ovvio che ci sia stato un richiamo molto forte proprio per quest'ultimo motivo, ma il film è una piccola perla decorata da una fotografia meravigliosa. Le interpretazioni di Jake Gyllenhaal e del compianto Heath Ledger sono di altissimo livello e a fine film lo dimostra il dispiacere che si ha nel vivere il malinconico finale.

Almicione 27/08/13 20:30 - 764 commenti

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Pellicola accuratamente realizzata che risulta abbastanza gradevole. Voglio evidenziare il personaggio di Ennis, eternamente indeciso se cedere ai propri sentimenti nei confronti di Jack o continuare a trascorrere una vita rispettabile; ma perché non si può fare entrambe le cose? Poiché c'è l'omofobia, unico ostacolo alla felicità dei due omosessuali, continuamente uno alla ricerca dell'altro ma sempre divisi. Dal punto di vista estetico il film appare discreto (anche grazie a un buon cast), nonostante ci siano numerose scene noiose e lunghe.

Mickes2 4/02/14 18:22 - 1670 commenti

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Storia d'amore e di distanze, di un sentimento sbocciato e mai più appassito, di una lontananza in grado di rafforzare un legame che si vorrebbe diverso ma che il contesto che lo ospita rende clandestino e impossibile. Melò raffinato e sentito ma indeciso fra l'introspezione del sentimento e lo spauracchio dell'emarginazione e del pregiudizio. Tolto qualche cedimento riguardante la conformità delle sfumature psicologiche e comportamentali, rimane un'opera sensibile e con ottimi momenti di cinema; uno di questi il sobrio e commovente finale.
MEMORABILE: Il momento fulmineo del pestaggio ai danni di Jack (Gyllenhaal); Che riporta alla mente quello di Un anno con 13 lune.

Alex1988 15/07/15 19:12 - 728 commenti

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Leone d'oro meritato, non c'è dubbio. Il tema dell'omosessualità, raccontato anche nella sua parte più intima, ma con grande raffinatezza. Ang Lee dirige la storia e gli attori magnificamente (anche l'Oscar alla regia è meritato), anche se la parte migliore del film rimane la prima. La seconda si perde un po', mostrando le famiglie dei protagonisti e la loro sofferenza interiore.

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Lou 20/10/15 23:19 - 1119 commenti

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Giustamente premiato a Venezia, questo film dell'eclettico regista taiwanese Ang Lee è spiazzante ma riuscito. Scegliere di raccontare la storia d'amore omosessuale tra due cowboys, classico simbolo di virilità, ambientandola a partire dagli anni 60 in un'America retrograda e provinciale è una forte provocazione, anche se cavalca la moda dei nostri tempi. La maestosità della natura del Wyoming, ritratta con una fotografia spettacolare, testimonia l'autenticità della relazione tra i due uomini, unico contesto in cui può esprimersi liberamente.

Il ferrini 9/01/16 00:39 - 2345 commenti

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Pioggia di premi e riconoscimenti per questa romantica pellicola ambientata negli anni '60. Il Wyoming esce letteralmente dallo schermo: merito dei paesaggi, senz'altro, ma anche di Ang Lee. La storia d'amore è appassionante, tormentata, Jake Gyllenhaal e Heath Ledger sono in gran forma ma la cosa che più rimane di questo film è l'estetica. Davvero bello. Bello da guardare.

Paulaster 24/07/17 11:46 - 4389 commenti

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Approccio naturalistico che esprime purezza ambientale per narrare una storia dai puri sentimenti tra vaccari. Sceneggiatura che narra con delicatezza e spalmando bene i tempi; una relazione proibita per i luoghi e i tempi senza cadere nel melodramma. Ledger (ben assortito con la Williams) regge bene l’equilibrio di chi vive un amore clandestino. Conclusione di alto livello emotivo e simbolico.
MEMORABILE: Gyllenhaal che insulta il suocero a pranzo.

Zio bacco 10/09/17 18:03 - 240 commenti

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Un buon film, forse non l'antesignano, ma comunque ottimo esempio di un tema che nel cinema degli ultimi anni ha avuto una rappresentazione sempre maggiore. L'amore omosessuale fra due personaggi all'apparenza improbabili è ben rappresentato e i due attori protagonisti danno una buona prova complessiva, malgrado le difficoltà a farli "invecchiare". Ottima la fotografia, che regala immagini di pregio. La storia tuttavia si trascina senza gran sussulti e l'epilogo arriva presto. Non male sicuramente, ma sopravvalutato.

Redeyes 26/12/17 08:13 - 2443 commenti

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Bella storia d'amore e sofferenza che pur "sfruttando" l'omosessualità riesce a svilupparsi con qualità. Ang Lee mette in scena il più classico degli amori tormentati fra vigliaccheria e coraggio avendo cura di non esser troppo manicheo nel farlo e finendo per farci ricordare certe nostre storie. I maschietti rubano la scena alle donne, mere coperture o poco più ma nella loro fragilità finiscono per farci dimenticare che l'amore per certi versi ci rende tutti simili. Belle le ambientazioni, bravi gli attori.

Teddy 30/06/23 21:37 - 811 commenti

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La maestosa bellezza dei luoghi è in primis la vera ossessione iconografica del film. Un universo che inghiotte, protegge e avvolge i suoi due protagonisti, chiusi in una fluttuante bolla di provincia, sovrastati dai colori naturali della fotografia e accompagnati dalle struggenti note della colonna sonora. Un film d’amore ma senza attimi di patetismo, pieno solo di poesia e di sotterranei, incontrollabili ardori. Straordinario.
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  • Curiosità Lucius • 1/11/10 18:00
    Scrivano - 9063 interventi
    La sceneggiatura è stata scritta dal premio Pulitzer Larry McMurtry e da Diana Ossana (che poi sarà anche tra i produttori del film).
  • Curiosità Lucius • 1/11/10 18:05
    Scrivano - 9063 interventi
    I premi maggiori:

    62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d'Oro al miglior film;

    Tra il dicembre 2005 ed il gennaio 2006, il film ha vinto numerosi premi della critica americana tra cui il Critics' Choice Awards;

    Gennaio 2006: 4 Golden Globe, i premi della stampa estera di Hollywood: "miglior film drammatico", "miglior regia", "miglior sceneggiatura", "miglior canzone originale" (a Emmylou Harris per A Love That Will Never Grow Old);

    Il 31 gennaio il film ha ricevuto 8 candidature ai Premi Oscar 2006: "miglior film", "miglior regia", "miglior attore protagonista" (Heath Ledger), "miglior attore non protagonista" (Jake Gyllenhaal), "miglior attrice non protagonista" (Michelle Williams), "miglior sceneggiatura non originale", "miglior fotografia" e "miglior colonna sonora", aggiudicandosi 3 statuette il 5 marzo (per regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora);

    Febbraio 2006: a Londra, ha ottenuto 4 premi maggiori dalla BAFTA: "miglior film", "migliore adattamento" (Diana Ossana e Larry McMurtry), "miglior regia" (Ang Lee) e "miglior attore non protagonista" (Jake Gyllenhaal);

    Aprile 2006: è il trionfatore alla notte IOMA: porta a casa le "web-statuette" per "miglior film", "miglior regia" e "miglior colonna sonora", dopo che aveva ricevuto nomination anche per "miglior attrice non protagonista" (Michelle Williams), "miglior sceneggiatura non originale" e "miglior fotografia".
  • Homevideo Gestarsh99 • 23/09/11 02:18
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 30/11/2011 per Rai Cinema/Bim Distribuzione:

  • Homevideo Mco • 14/02/13 18:31
    Risorse umane - 9970 interventi
    Esce anche su supporti DVD per BIM dal 20 Febbraio 2013.
  • Discussione Truculento • 29/08/13 15:44
    Disoccupato - 24 interventi
    "Brokeback" in slang newyorkese ha una traduzione volgarissima, che indica in maniera poco fine lo status dei protagonisti del film.

    Possibile che i titolisti del film e del racconto da cui è tratto abbiano scelto un titolo così epic-fail?

    Una cosa del genere ha suscitato ilarità e spernacchiamenti un po' ovunque, al di là dei meriti artistici dell'opera in se.
  • Discussione Lucius • 21/02/18 15:21
    Scrivano - 9063 interventi
    Correzione commento:

    venata di una struggente poesia. Grazie.
  • Discussione Zender • 21/02/18 17:46
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Corretto, però la cosa è interessante. "Venato di" è sicuramente corretto, ma "venato da" è sbagliato? In giro si trova scritto in entrambi i modi, anche in siti molto seri. Chiedo a Legnani la curiosità.
    Ultima modifica: 21/02/18 17:55 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 21/02/18 20:38
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Corretto, però la cosa è interessante. "Venato di" è sicuramente corretto, ma "venato da" è sbagliato? In giro si trova scritto in entrambi i modi, anche in siti molto seri. Chiedo a Legnani la curiosità.

    Il verbo VENARE è transitivo, per cui è corretto anche VENATO DA.
    Il significato delle due espressioni non è identico, benché simile, anche perché VENATO in un caso è participio passato, nell'altro è aggettivo.
    Con VENATO (participio passato) DA si sottolinea l'azione subita dal soggetto. Con Un romanzo venato da malinconia si sottolinea l'azione della malinconia.
    Con VENATO (aggettivo) DI si esegue specificazione. Un romanzo venato di malinconia ci evidenzia in primo luogo il romanzo, specificando che è contraddistinto (in forma non pesante) dalla malinconia.

    Non so se sono stato chiaro, ma lo spero.
  • Discussione Zender • 22/02/18 08:27
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Chiarissimo, grazie!
  • Musiche Samuel1979 • 28/04/20 23:48
    Addetto riparazione hardware - 4161 interventi
    Nella scena in cui Ennis Del Mar ( Heather), balla in un locale con la sua nuova ragazza, viene trasmesso il brano "Melissa" degli Allman Brothers Band