Un giorno di terrore - Film (1964)

Un giorno di terrore
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La donna in gabbia del titolo originale (LADY IN A CAGE) è Olivia De Havilland, nel film reduce da un'operazione al femore che la costringe a zoppicare e a servirsi, per salire le scale interne del lussuoso appartamento, di uno speciale ascensorino appunto. E’ qui dentro che rimarrà bloccata quando, per un caso fortuito, la luce di casa salterà. Il figlio trentenne con cui vive è uscito per un paio di giorni e lei si ritrova prigioniera come in una vera e propria gabbia. L’abitazione non è affatto isolata, ma comunicare con l'esterno le è quasi impossibile e quando un barbone che passa di lì si accorgerà di avere a disposizione...Leggi tutto un intero appartamento da svaligiare non ci penserà su due volte. E’ solo l'inizio, perché in breve una banda di malviventi capeggiata da James Caan all'esordio ne approfitterà a sua volta. Costruito come l'antesignano CHE FINE HA FATTO BABY JANE? (di due anni precedente) per sfruttare le qualità recitative della star "stagionata" di turno (la De Havilland), LADY IN A CAGE vi aggiunge un clima claustrofobico originale e - a tratti - forte di una tensione non comune. Purtroppo la situazione permane senza troppe variazioni per l'intera durata del film e dopo un po' che si sente la protagonista lamentarsi e implorare (escogitando ben poco per uscire di gabbia) ci si stanca inevitabilmente. L’entrata in scena di Caan e della sua banda ci porta in un'atmosfera da ORE DISPERATE, ma la regia di Walter Grauman non incide quanto dovrebbe se non nel delirante finale, in cui si scatena la violenza. Interessante, realistico ma sopravvalutato.

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Cotola 23/07/08 22:24 - 9009 commenti

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Notevole thriller claustrofobico a tinte forti che dietro il paravento del genere palesa una chiara matrice psicanalitica. Il regista, infatti, dipanando la matassa narrativa dà vita ad una serie di personaggi che rimandano a veri e propri topoi della materia tra cui spiccano quello della madre possesiva e castratrice e quello del figlio infelice di cui uno dei rapinatori rappresenta il prolungamento. Gustosa colonna sonora jazzante. Grandiosa la prova della De Havilland ed ottimo esordio per James Caan. Per l'epoca abbastanza violento.

Puppigallo 4/03/09 00:30 - 5259 commenti

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E' sicuramente originale (la protagonista, madre possessiva, in gabbia come un uccellino, con sotto parecchie iene che si alternano). Peccato però che gli attori diano vita a personaggi troppo caricaturali. Le loro reazioni sono così eccessive, a parte quella della donna in trappola, che può essere giustificabile col terrore, da risultare, alla lunga, quasi fastidiose (la ragazza è improponibile, ma anche il compare accoltellatore è quasi grottesco; mentre il barbone, almeno, ha la scusa di essere disturbato mentalmente e alcolizzato). Datato, ma comunque vedibile e discretamente violento.
MEMORABILE: La ragazza fulminata al suo uomo psicopatico: "Non lo vuoi un figlio?". E lui: "A un figlio tuo e mio non mi fiderei di dargli neanche un temperino".

Homesick 7/03/09 11:36 - 5737 commenti

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L’abilità di Grauman consente di passare da un registro iniziale quasi da commedia al successivo da thriller violento con concessioni persino allo splatter (l’accecamento); il montaggio ha un taglio vivace e moderno, basato spesso sui contrasti spaziali e acustici. Nonostante qualche battuta d’arresto nella parte centrale – un po’ troppo dilatata – la tensione claustrofobica, rafforzata peraltro dalle implicazioni psicanalitiche, regge saldamente. Ottimi la vittima inferma e madre castratrice Havilland e l’irrecuperabile psicopatico Caan.

Ciavazzaro 21/11/09 10:45 - 4768 commenti

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Ottimo. Angosciante e senza speranza, sorretto da un incredibile cast. La De Havilland offre un'interpretazione da oscar, brava anche la Sothern. Da citare la De Havilland che tenta di uccidere Caan nell'ascensore, la rivelazione della lettera. Curiosi accenni splatter nel finale (per l'epoca). Nessun personaggio si salva sul serio (dal punto di vista morale) e neanche il mondo intorno a loro. Finale angosciante, nel suo realismo.

Brainiac 23/11/10 23:21 - 1083 commenti

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Un'alcolizzato tratteggiato da una penna corrosiva come la bile di Bukowski. Un tris di bastardi fuoriuscito dal vagone metropolitano (delle ore 3) dopo aver fatto incetta di romanzi di Chandler. Un'ascensore visto salire al piano d'Hitchock (ma in casa d'Aldrich). Assediata in un'ascensore, assediante la sua famiglia, asserragliata dalla povertà e dalla follia di un'america steinbeckiana la De Havilland salirà sul suo montacarichi per il patibolo. All'inferno e ritorno, scortata da una cricca meccanica più di quella dell'arancia. Età della pietra, eccoci a te.

Nicola81 17/04/17 19:25 - 2840 commenti

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Teso, angosciante, disturbante, per l'epoca anche decisamente originale e discretamente violento: non è soltanto un thriller ma anche un vero e proprio apologo sul cinismo e l'indifferenza imperanti nella società americana. Una certa ripetitività è inevitabile e i personaggi, esclusa la protagonista (un'ottima Olivia De Havilland), sono a forte rischio caricatura, ma il coinvolgimento è assicurato. Peccato che Grauman in seguito abbia lavorato esclusivamente per la televisione. Funzionali le musiche di Paul Glass.

Daniela 21/07/17 00:13 - 12625 commenti

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Matura scrittive vedova resta intrappolata nell'ascensore posto all'interno della sua casa, teatro delle scorribande di un barbone alcolizzato, una prostituta ladra e tre giovinastri sbandati senza scrupoli. Film cattivissimo, in cui non si salva nessuno: la vittima, madre possessiva ed asfissiante, non aspira molta più simpatia dei suoi aguzzini, capitanati da Caan che, al primo ruolo importante, è un concentrato di nervi pronto ad esplodere. Anche il finale non tradisce l'assunto: i passanti sembrano indifferenti e c'è posto solo per la disperazione e l'orrore. Grave prova di Havilland.
MEMORABILE: Havilland a Caan: "Lei è uno dei rifiuti prodotti dalla previdenza sociale che concorro a mantenere con buona parte dei miei guadagni pagando le tasse

Fedeerra 6/02/18 15:37 - 770 commenti

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Per la vocazione claustrofobica e per la precisa attenzione alle dinamiche psicologiche questo film si merita di essere annoverato fra i più interessanti thriller degli Anni 60. Considerato un film minore è invece un grandissimo esempio di come creare suspense con poco. Ottimo James Caan, con faccia da schiaffi e volto sornione, perfetta come sempre invece Olivia de Havilland.

Anthonyvm 27/01/19 19:12 - 5640 commenti

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Molto interessante questo claustrofobico thriller che tende a tingersi di horror in più di un'occasione. Idea più che semplice di base ben gestita da un regista che sa il fatto suo, alimentando una tensione crescente che sfocia in un finale altamente drammatico e inaspettatamente violento. Evidenti "sottigliezze" sociali circa il contrasto di classi più e meno abbienti, in anticipo su buona parte di cinema exploitativo dei Seventies. Buona la prova di tutto il cast, fra cui si fa notare un giovane e sadico James Caan. Non perfetto, ma godibile.
MEMORABILE: Il barbone che saccheggia l'abitazione della Havilland; Il mistero circa il figlio della Havilland; Il confronto finale con Caan.

Rambo90 18/03/19 02:25 - 7679 commenti

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Thriller di un certo impatto, anche avanti sui tempi considerata l'epoca di realizzazione. La trama è semplice ma offre sufficienti spunti per una vicenda di tensione non indifferente, con alcuni momenti notevoli da un punto di vista psicologico. La regia è semplice ma la prova della De Havilland è maiuscola, così come quella del giovane James Caan. Un twist verso la fine poi rende il tutto ancora più agghiacciante.

Walter Grauman HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Il rifugio del corvoSpazio vuotoLocandina 13° piano: fermata per l'infernoSpazio vuotoLocandina [9.6]   Colombo: Omicidio a MalibùSpazio vuotoLocandina Squadriglia 633

Myvincent 24/08/20 18:00 - 3727 commenti

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Classificarlo come thriller "menopausale" è davvero riduttivo, visto che il film ha soprattutto risvolti psicologici e sociologici, mettendo in contrasto da un lato la signora borghese, prigioniera di sé stessa e della sua casa di cattivo gusto, dall'altro i cittadini di serie Z, reietti rifiuti che nessuno vuole e vede. Così si sviluppa la storia, in crescendo, senza possibilità di redenzione per nessuno dei protagonisti che alla fine risulteranno tutti sconfitti.
MEMORABILE: Il figlio della inappuntabile protagonista in odore di omosessualità.

Kinodrop 16/04/23 19:49 - 2922 commenti

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Una signora borghese, alla partenza del figlio in cerca di una sua autonomia dai condizionamenti materni, rimane per caso prigioniera nell'ascensore interno della propria abitazione, presa poi di mira da un gruppo di ladruncoli che si riveleranno molto più aggressivi e crudeli. Un thriller che mischia psicologia individuale (il contorto rapporto madre/figlio) e temi vagamente sociali (il contrasto tra gente bene e i reietti della società) in cui nessuno è esente da colpe, il che giustifica l'escalation di violenza verbale e fisica anticipatrice di un celebre film. Grande De Havilland.

Schramm 16/05/23 14:09 - 3490 commenti

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La classe non sarà acqua ma le classi sociali l'acqua la fanno da tutte le parti: basta una ricca vedova incastrata in ascensore e da ogni ceto si ottiene una spremuta del peggio. E lei, filigranata Medea, meglio non è. Proto-Malle e prima di Schenkel, precorrendo Peerce, Grauman ordisce un occhi della notte in pieno giorno con un incapace deambulatoria in gabbia. Visivamente accalappia con schegge d'espressionismo avant-gard e virate ante bloodtteram allora azzardate. È narrativamente che i problemi hanno la meglio: scarsa fluidità ritmica, sovrainterpretazioni, sintesi barcollante.
MEMORABILE: Cocker investito; Negli occhi; Cranio spappolato.

Cerveza 25/08/23 08:42 - 359 commenti

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Olivia de Havilland, James Caan all'esordio, una sequenza d’apertura crediti graficamente accurata, pop, magistralmente musicata da Glass (Paul, non Philip). L'impatto iniziale innesca alte aspettative, e poi? Diciamo che la verosimiglianza non è proprio il suo forte. In un assurdo quartiere dove sono tutti ciechi e sordi, non lo sono invece dei grotteschi gatti Silvestro che saccheggiano la casa di una Titti zoppa chiusa in gabbia. Può terrorizzare un gatto Silvestro che rutta? 75 minuti di recitazione caricaturale per arrivare ad una magra polpa solo accennata. Superficiale.
MEMORABILE: La sequenza per i crediti d’apertura; L'ambiguo massaggio con il pattino; Il tentato accoltellamento; La lettura del biglietto.
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  • Curiosità Zender • 30/11/07 12:21
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Fa parte dei cento film (realizzati tra il 1950 e il 1980) che Stephen King ritiene abbiano dato "un peculiare contributo al genere horror" (ed è anche fra i suoi preferiti).
    (Fonte: S. King, Danse Macabre, 1981)
  • Curiosità Ciavazzaro • 21/11/09 10:33
    Scrivano - 5591 interventi
    La parte della protagonista fu offerta anche a Joan Crawford.

    Fonte:Imdb
  • Curiosità Ciavazzaro • 24/11/09 09:41
    Scrivano - 5591 interventi
    Pubblicità occulta: nella scena in cui un auto va nella strada di fronte alla casa della De Havilland è visibile una cassa di Coca-cola nel bagagliaio semi-aperto.
  • Discussione Ciavazzaro • 25/11/09 15:57
    Scrivano - 5591 interventi
    Scheda di doppiaggio:

    Lydia Simoneschi:Olivia De Havilland
    Sergio Graziani:James Caan
    Rina Morelli:Ann Sothern
    Flaminia Jandolo:Jennifer Billingsley
    Cesare Barbetti:William Swan
    Glauco Onorato:Scatman Crothers

    La voce alla radio è di Luciano De Ambrosis
  • Discussione Buiomega71 • 1/05/15 09:55
    Consigliere - 25937 interventi
    Si e spento alla veneranda età di 93 anni Walter Grauman, regista di questo piccolo gioiello claustrofobico e del "satanico" 13° piano: fermata per l'inferno.
  • Discussione Digital • 1/05/15 10:37
    Portaborse - 3990 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Si e spento alla veneranda età di 93 anni Walter Grauman, regista di questo piccolo gioiello claustrofobico e del "satanico" 13° piano: fermata per l'inferno.
    R.I.P.. Questo film devo dire che mi piace tantissimo. Anche 13 piano non è malaccio..
  • Discussione Buiomega71 • 1/05/15 10:45
    Consigliere - 25937 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Si e spento alla veneranda età di 93 anni Walter Grauman, regista di questo piccolo gioiello claustrofobico e del "satanico" 13° piano: fermata per l'inferno.
    R.I.P.. Questo film devo dire che mi piace tantissimo. Anche 13 piano non è malaccio..


    Sì, anche se di impronta prettamente televisiva, 13° Piano... aveva un suo perchè (almeno il satanico James Brolin e la sfatta Louise Fletcher)
  • Curiosità Zender • 17/06/17 16:34
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: