Venga a prendere il caffè... da noi - Film (1970)

Venga a prendere il caffè... da noi
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 5/02/07 02:18 - 5523 commenti

I gusti di B. Legnani

Tutto molto corretto e composto, in linea con la sana (almeno in apparenza) provincia lombarda. Tognazzi disegna bene il protagonista e talora lo fa quasi sotto-recitando. Le tre donne (Vukotic, Goodwin e Coluzzi, quest'ultima nel ruolo della vita) sono molto brave. Fourgeaud è doppiato da Nino Castelnuovo. Ruolo della vita per la Coluzzi. Vistosa presenta della c.s.c. Carla Mancini.
MEMORABILE: La dichiarazione in cantina, tra le file delle salsicce; 

Capannelle 19/01/09 14:37 - 4399 commenti

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Un Tognazzi a suo agio nella parte di un determinato omino in cerca del biglietto vincente della lotteria. Meschino e determinato come pochi lui (sembra il prof. Tersilli meno caciarone); brutte, represse e soprattutto ricche le tre sorelle (oggetto della sua caccia sin dalla messa funebre). Confezione di notevole livello (Lattuada sa inquadrare e dettagliare con arte), ideale lo sfondo del paesino che spettegola, la storia si sgonfia però nel secondo tempo quando il giochino si è ormai consolidato (anche se si ritorce contro il nostro eroe).

Deepred89 1/05/09 01:11 - 3704 commenti

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Commedia confezionata benissimo ma penalizzata da una sceneggiatura con qualche buono spunto ma complessivamente non entusiasmante. La regia è elegante ed equilibrata, la fotografia ottima, le musiche (di Fred Bongusto) belle e spassose. Della sceneggiatura funzionano il personaggio principale e il ritratto di un certo tipo di borghesia, ma i vari eventi non riescono a coinvolgere più di tanto e il film stenta a decollare. Cast perfettamente in parte.

R.f.e. 16/01/10 17:52 - 816 commenti

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Tratto dal romanzo "La spartizione" (1964) di Piero Chiara. Ma a differenza dello scrittore, che in fondo guarda quasi con affetto il suo Emerenziano Paronzini, Lattuada invece (perfidamente) ne fa una vera e propria epitome del dongiovanni provinciale, velleitario e meschino (cita in continuazione Paolo Mantegazza, beve il caffé nel piattino per farlo raffreddare come i cafoni o i bambini...). E Tognazzi, come sempre, è perfetto nell'interpretare chi si crede "uomo di mondo" pur non essendolo.

Mco 1/02/10 19:26 - 2324 commenti

I gusti di Mco

Tognazzi fa il buon Emerenziano in cerca di sicurezze (d'ogni tipo), coccolato e conteso tra le tre ricche ereditiere, di cui una prenderà sposa. Gigioneggia da par suo, tra lampi di sana commedia italiana e poesia. Il grande comico non esce mai dal suo ruolo e forse per questo fatto ci manca un pochino la verve ironica che lo ha sempre contraddistinto. Ma va detto che il film si guarda sempre volentieri e le tre grazie talvolta ci fanno vergognare per i brutti pensieri che ci ingenerano... Da Piero Chiara.

Gugly 25/07/10 00:10 - 1185 commenti

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Il film si regge tutto sui personaggi: Tognazzi incarna perfettamente il Paronzini del romanzo, con la gamba sghemba ma decisamente proteso verso il suo obiettivo; gli fanno da contorno l'esile Vukotic, l'arcigna (ma per poco) Goodwin e la grande (in tutti i sensi) Coluzzi, vera madonna infilzata nel dibattersi tra due (due!) uomini. Le splendide musiche e Luino aggiungono valore ad un film che, come è costume di Lattuada, ha in fin dei conti lo stesso motto del protagonista: godere e far godere.
MEMORABILE: "Aspetto fisico, aspetto morale... aspetto un mese e mi sistemo".

Enricottta 5/05/10 16:33 - 506 commenti

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Spesso dato in televisione, avrei voluto vederlo al cinema. Giova ricodare che è un film del 1971 tratto da un romanzo di Piero Chiara. L'atmosfera leggermente pruriginosa che la trama suscita mi fa immaginare una platea composta, da un lato da spettatori maliziosi che si identificano nel rag. Emerenziano ammirandone le doti amatorie, dall'altro dalle spettatrici, che del triste epilogo della parabola discendente del nostro Casanova trovano la giusta vendetta. L'interpretazione perfetta di Tognazzi vale tutto il film.

Mark70 23/12/10 01:17 - 118 commenti

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Tratta da un romanzo di Piero Chiara, questa commedia mette alla berlina l'ipocrisia della provincia italiana, mostrando cosa si nasconde troppo spesso sotto il moralismo e la sessuofobia dei benpensanti. Probabilmente troppo lento per i gusti attuali, rimane comunque un piccolo gustoso classico della commedia. Tognazzi giganteggia su tutti senza strafare.
MEMORABILE: Il nome del personaggio di Tognazzi è tutto un programma: Emerenziano Paronzini.

Vanadio 5/07/10 22:19 - 105 commenti

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Commedia senz'arte né parte, oltre che inutilmente pruriginosa, di Alberto Lattuada. La povera Francesca Romana Coluzzi non ha il volto adatto (anche se le gambe...) per il ruolo della sorella bigotta dall'ardor mai sopito, ahilei. Nota curiosa, Tognazzi "sposa" Angela Goodwin; ma in Amici miei la Goodwin sarà moglie del Perozzi e Tognazzi "Mascetti" impenitente consorte della Vukotic.
MEMORABILE: La grande (letteralmente) Francesca Coluzzi che porta a braccia la Vukotic disperata.

Caesars 22/08/10 08:01 - 3779 commenti

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Discreta commedia che vede il suo punto di forza nelle interpretazioni di tutti gli attori, capitanati da un ottimo Ugo Tognazzi. Alberto Lattuada dipinge bene la vita di provincia (siamo a Luino, sul lago Maggiore) rispettando appieno le atmosfere descritte nel romanzo di Piero Chiara, ed in effetti non sono poi molte le cose che accadono durante l'ora e mezza di durata del film (proprio come non sono molte le cose degne di nota che accadono nei paesi). Non un capolavoro della commedia italica ma un prodotto ampiamente vedibile.

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Homesick 25/07/10 18:05 - 5737 commenti

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L’Italia non è più fascista e l’epilogo meno drastico, ma l’adattamento di Lattuada rispetta la garbata licenziosità del romanzo di Chiara e la sua rappresentazione di una provincia immobile e perbenista. Nel superlativo Tognazzi si ritrovano – ora accennati, ora enfatizzati – gesti, sguardi e manie del trigamo e taciturno Paronzini, così come il terzetto “gambe” Coluzzi-“capelli” Goodwin-“mani” Vukotic è l’ideale ritratto cinematografico delle represse sorelle Tettamanzi. L’ottimo risultato è altresì favorito dalle musiche di Bongusto, che catturano al volo lo spirito della commedia.
MEMORABILE: Il fidanzamento in cantina, tra le corone di salsicce; «Tarsilla Tettamanzi… Matta di dietro e matta davanti…!».

Cotola 28/07/10 20:38 - 9012 commenti

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Notevole commedia firmata Lattuada, che mostra tutte le sue capacità nel ritrarre la piccola provincia italiana con la sua fauna variegata, caratterizzata dai più vari e materiali appetiti. Ben realizzato ed interessante, si segnala anche e soprattutto per l'ottima prova d'insieme degli attori su cui ovviamente troneggia e gigioneggia un grandissimo Tognazzi, che aggiunge un altro personaggio indimenticabile alla sua galleria umana e spesso "mostruosa".

Cangaceiro 29/10/10 14:50 - 982 commenti

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Il merito di Lattuada è parlare per quasi 2 ore di pruriti sessuali e istinti carnali (mostrandoci anche qualcosina) senza mai risultare volgare. Il filoconduttore è tutto qui: la ricerca dello "star bene" in tutti i sensi, senza farsi troppi scrupoli morali, il tutto calato nella sana provincia italiana di allora, qui ben fotografata, una sorta di "do ut des" che soddisfa tutti. Domina Tognazzi, bravissimo nell'interpretare con raffinatezza un uomo piccolo ed egoista. Tra le sorelle spicca una Coluzzi quasi irriconoscibile. Tante le scelte registiche azzeccate.
MEMORABILE: Tognazzi, sulla scalinata, si mette un gradino sopra la Coluzzi per non sembrare troppo basso (vi ricorda qualcuno?)

Mdmaster 27/09/10 15:36 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

Per quanto non facilmente riportabile su celluloide, il romanzo di Chiara si sarebbe ben adattato a una commedia all'italiana dolceamara. Lattuada invece produce un film piuttosto immobile che, per quanto ben si presti al soggetto, porta lo spettatore ad annoiarsi facilmente. Bravo ma limitato, per ovvi motivi, Tognazzi e non particolarmente memorabili le tre Tettamanzi. È comunque un film di maniera ben diretto e una trasposizione piuttosto fedele del romanzo.

Aal 25/09/10 21:10 - 321 commenti

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Un Tognazzi in stato di grazia porta sullo schermo un'opera di Piero Chiara dando vita ad una commedia grottesca e spassosa con un lieve tocco pirandelliano. Lattuada non manca di inserire qualche bel particolare peccaminoso come era nel suo stile inconfondibile. Si segnala una giovane Milena Vukotic in un ruolo che le sembra cucito addosso. Si ride molto osservando i costumi e le ipocrisie di una Italia che fa parte della storia; un'Italia a cui possiamo guardare con sincera nostalgia.

Pigro 11/11/10 23:19 - 9635 commenti

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Il placido lago prealpino nasconde i bollenti spiriti di tre sorelle zitelle, presto appagati dal "gallo" che ha capito come dare una svolta alla propria vita. E così questa piacevole commedia ci diverte non solo con le pennellate satiriche sulla sessuofobia ipocrita, ma anche con deliziose annotazioni psicologiche al limite del caricaturale che Lattuada destina a tutti i protagonisti di questo girotondo erotico-grottesco. Magistrale Tognazzi nella sua maschera da macho calcolatore, impagabili le tre grazie, pudiche e assatanate.

Myvincent 4/07/11 22:02 - 3727 commenti

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Tratto da un romanzo di Piero Chiara, il film si regge sulle interpretazioni di Ugo Tognazzi e delle tre caratteriste Coluzzi, Vukotic e Goodwin, nei panni delle sorelle che sono l'harem perfetto (ma fino ad esaurimento) dell'italico maschio dell'Italia del nord dei primi anni '70. Commedia pungente ed ironica, ben congegnata che però finisce con lo scivolare nel pecoreccio, abbondando in volgarità, piuttosto che profondità.

Giùan 29/07/11 15:51 - 4539 commenti

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Film difficilmente catalogabile, come peraltro il suo autore che da qui appunto deriva uno dei motivi della sua straniante godibilità. Il film prende la traccia da "La spartizione" di Chiara e dà l'idea di muoversi lento, a sghimbescio ma inesorabile come un pomeriggio nella provincia lacustre. Emerenziano è cifrato a tutto tondo da Tognazzi, così come magistrali son le tre ninf(e)omani Tettamanzi: la carezzevole Goodwin, la calda Vukotic, la comoda Coluzzi, mantidi capaci di volger a loro favore le 3 C con cui il buon Maschio Ugo vorrebbe sollazzarsi.
MEMORABILE: Il finale che sempre mi ricorda, se pur qui virato in grottesco, l'omologo al femminile della Martha di Fassbinder.

Galbo 6/08/11 23:43 - 12380 commenti

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Nella cornice perbenista ed ipocrita della meravigliosamente rappresentata provincia italiana, si muove un poersonaggio che non potrebbe essere più italico di così, il seduttore ragionere benissimo interpretato da Tognazzi in uno dei migliori ruoli della carriera. Buon film di Lattuada che sfrutta la massimo le corde satiriche della sceneggiatura.

Trivex 12/09/11 14:06 - 1740 commenti

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Ordinato, deciso ed irriverente trattato di una avanguardia nemmeno troppo improbabile. Proietta il rapporto sentimentale multiplo in una dimensione d'interessi materiali che finalizzano l'insieme amorale, tutto per divertire. Eppure mi aspettavo qualcosa di più, anche per il lago in questione (ma in effetti è "dall'altra parte"). Ci sono momenti anche noiosi e non si calca la mano nelle immagini, ma siamo anche nel 1970. Il pacchetto dei partecipanti è tra i migliori, ma non credo sia il miglior film di Ugo Tognazzi...

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Lupoprezzo 20/08/12 13:41 - 635 commenti

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L'ipocrisia della classe borghese, fondata su di un fasullo perbenismo, è la portata principale messa sul tavolo dal bravo regista milanese, il quale ci mostra una società fragile, che cova sotto le ceneri di un'apparente convenzionalità sociale, l'istinto più sessualmente animalesco. Indimenticabile Ugo Tognazzi nei panni del vorace ragionier Emerenziano Paronzini, dedito alla filosofia del Mantegazza e al motto "dell'appendere il cappello". Ottime anche le prove di un cast femminile coraggiosissimo, a cominciare dalla generosa Coluzzi.

Saintgifts 21/11/12 11:48 - 4098 commenti

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Le idee del ragioniere dalla gamba "zifolina" sono chiare, semplici, ma concrete. Ha dalla sua anche la fortuna di incontrare una delle tre sorelle concupite, con problemi di tasse che lui può aiutare a risolvere. Da qui il "venga a prendere il caffè da noi" che sarà l'inizio della realizzazione dei progetti di accasamento. Tognazzi è un perfetto provinciale elegante e senza vergogne che, come un ariete, riesce, con la sua mascherata volgarità, ad abbattere muri che sembrano insormontabili, ma fatti di una paglia che prende fuoco facilmente.
MEMORABILE: Caterina, la cameriera: "Urca, l'è un orologio", riferito alle incursioni notturne di Tognazzi.

Furetto60 15/04/13 09:03 - 1193 commenti

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Tratto da un romanzo di uno dei miei scrittori preferiti, quel Piero Chiara che tanto efficacemente ha descritto, con garbata ironia, la vita della provincia italiana, il film si avvale di un Tognazzi eccezionale, decisamente adatto alla parte e ben calato nella stessa. Ispirate anche le altre interpreti, in particolare la Vukotic.

Ramino 7/07/13 16:19 - 127 commenti

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Nonostante l'asciutta interpretazione di Tognazzi, emerge Francesca Romana Coluzzi a cui andò anche un premio, per l'interpretazione di questo film. Ottime trovate come il fidanzamento in cantina e la vita da "signorino" del protagonista. In complesso gradevole e simpatico.

Daniela 18/07/13 15:19 - 12626 commenti

I gusti di Daniela

Emerenziano Paronzini, metodico ragioniere di mezz'età, si sistema sposando una delle tre ricche sorelle Tettamanzi, ma non disdegna il talamo delle altre due... Ritratto satirico della vita di provincia, piatta come le acque del lago su cui si affaccia la cittadina in cui è ambientata la vicenda ma anche altrettanto torbida, dato che le apparenze bigotte nascondono voglie proibite e vizietti inconfessabili. Memorabile la caratterizzazione di Tognazzi, ma non vanno dimenticate Goodwin e Vukotic con la loro vibrante "bruttezza". Meno credibile ma esplosiva la stangona Coluzzi.

Liv 27/07/13 23:57 - 237 commenti

I gusti di Liv

La storia è ben architettata e l'ambientazione nella Luino contemporanea del romanzo di Chiara ci salvò da un ennesimo film ambientato nel Ventennio. Il personaggio viene ben dipinto nella sua parabola e interpretato con misura. Lo stesso vale per gli altri personaggi; il grottesco della trama è costantemente tenuto sotto controllo, perché altrimenti ne sarebbe risultata una farsa per guardoni. I personaggi sono numerosi e ben si alternano nel dipanarsi della storia, che ha un ritmo adeguato fino all'epilogo tragicomico.
MEMORABILE: Fortunata Tettamanzi dà lezioni di francese a un ragazzino. Pronuncia: «Les amoureux» Il ragazzino: «Lesamurò». Lei: «Les amoureux!» Lui: «Lesamurò».

Mickes2 14/08/14 14:25 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Altro film di maschere nell’opera del maestro Lattuada. Verace, erotica, ironica con sottofondo amaro commedia satirica che con sana indulgenza si addentra nel piccolo mondo della provincia borghese sottolineandone l'ipocrisia nonchè l’esuberante sessualità prima rigorosamente rinchiusa dentro convenzioni famigliari e religiose. Tognazzi sublime col suo evocativo e calibratissimo accento lombardo (“del resto il Mantegazza era un mito!”) e attrici in grande forma. Ottimo.

Lythops 15/09/14 19:49 - 1019 commenti

I gusti di Lythops

Costruita su misura per il grande Ugo ottimamente sorretto da tre grandi attrici, una gradevole commedia ambientata a Luino negli anni '70. Curiosamente, cameo di Piero Chiara (autore del libro "La spartizione" da cui il film è tratto) e dello stesso regista in quella del dottor Raggi. Ottime location, fotografia e musiche di Fred Buongusto. Mai volgare nonostante l'argomento che, oggi, verrebbe trattato in maniera assolutamente opposta e scivolerebbe sulle facili corde dell'eros approssimativo e spicciolo.

Undying 3/05/16 18:28 - 3807 commenti

I gusti di Undying

Menomato di guerra dalla campagna d'Albania, ora impiegato statale come finanziere di certo prestigio, Emerenziano nota tre sorelle rimaste orfane con buona dote in tarda età e mai sposate. Lattuada gioca sul versante dell'abbrutimento, sia dal lato femminile (con tre donne ben poco graziose ma assai di sesso bisognose) che da quello maschile. E può contare su un fuoriclasse, il grandissimo Tognazzi, appoggiato da valide caratteriste femminili. Il film è piacevole nel suo degrado e si risolleva eticamente nelle esternazioni contro la guerra.
MEMORABILE: Ormai sazio di sesso e cibo, Emerenziano si scatena su una condivisibile e commovente riflessione sugli effetti di chi, la guerra, è costretto a farla.

Rufus68 30/06/17 01:02 - 3825 commenti

I gusti di Rufus68

L'umore nero e grottesco della commedia italiana calato nella provincia profonda: i toni trascolorano nella più beffarda crudeltà, come nel ciclo dei racconti borghesi di Maupassant. Bravo Lattuada a concretare un'atmosfera di torbida e diffusa sensualità grazie alle tre protagoniste (timidi fiori capaci di sbocciare una volta toccati dalla carne); e grazie a un gigantesco Tognazzi, metodico, laido e arrivista, insuperabile quando, con volto impassibile, si dichiara alla sorella primogenita inquadrato da una sfilza di salsicce.

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Modo 1/09/17 23:23 - 948 commenti

I gusti di Modo

Divertente commedia che racconta le vicessitudini di tre ricche sorelle zittelle. Si denota una borghesia provinciale ottusa ma celata di vitalità inaspettata. Così entra in scena il "Paronzini"; impiegato ministeriale delle finanze pronto a conquistare il cuore di una delle tre sorelle con capitale a seguito... e non solo. Grottesco il giusto, mette a nudo certe ipocrisie degli anni che furono. Lattuada dirige sapidamente senza eccedere in volgarità. Tognazzi sempre bravo e in parte, così come le tre Tettamanzi.

Faggi 24/05/18 12:23 - 1549 commenti

I gusti di Faggi

Acuminata satira di costume che è una piccola summa degli umori della provincia e del provincialismo; diretta con rigore classico, soda caustica e imperturbabilità da Lattuada; magnificamente tradotta in maschere grottesche dagli interpreti. Perfette le tre sorelle (Goodwin, Coluzzi, Vukotic): caratterizzano con trasporto l'erotismo incubante, represso e poi deragliante; magnifico e indimenticabile Tognazzi, di matematica espressività nel restituire un personaggio di piccolo borghese meschinamente calcolatore, onnivoro se si tratta di godere.

Paulaster 16/10/18 10:02 - 4391 commenti

I gusti di Paulaster

Ragioniere progetta di maritarsi con una di tre sorelle benestanti. Cornice di provincia per dimostrare che sotto un certo perbenismo si celano strategie di convenienza. Tognazzi fa il gallo nel pollaio e gli basta la mimica per far breccia nelle bruttine stagionate. Sceneggiatura che segue gli eventi ma non è brillantissima come fluidità, mentre le parentesi clericale e frontaliera sono solo abbozzate. Discreta la scelta di Luino.
MEMORABILE: Le tre C: carezze, calore, comodo; Gli scambi di coppie durante la passeggiata a lago.

Nando 29/01/19 17:08 - 3810 commenti

I gusti di Nando

Piccante commedia ambientata sul Lago Maggiore che mostra le peculiarità del maestro Lattuada nel descrivere i desideri sessuali della provincia settentrionale. Un magistrale Tognazzi seduce tre sorelle ricche ma non propriamente affascinanti e si assiste a una pellicola interessante che regala momenti simpatici e altri di riflessione. Certo vederlo mostra qualche anacronismo, visto che fu vietato ai minori di 14 anni e non mostra nulla, limtandosi ad alludere.

Noodles 11/03/19 22:40 - 2204 commenti

I gusti di Noodles

Piero Chiara ha scritto di meglio, ma Ugo Tognazzi trasforma in oro tutto quello che tocca. Straordinario come sempre, ma ben accompagnato dalle tre coprotagoniste con una nota di merito per Francesca Romana Coluzzi (da rivalutare). Belli gli scenari di provincia, accompagnati da un'ottima musica. Dialoghi irresistibili che tengono sempre a galla una sceneggiatura dal ritmo a volte zoppicante. Buona anche la prova attoriale di Piero Chiara.

Rocchiola 13/04/20 18:04 - 953 commenti

I gusti di Rocchiola

Fuzionario dell’Ufficio Imposte decide ci accasarsi presso tre sorelle benestanti di Luino. Pungente ritratto della provincia italiana che dietro la facciata perbenista nasconde miserie morali ed esistenziali. Si ride amaramente in quello che sembra un anticipo della Grande abbuffata ma senza il surrealismo metaforico di Ferreri. Anzi, Lattuada predilige qui una narrazione molto gustosa nella miglior tradizione della commedia all’italiana, realizzata grazie a una delle migliori prove di Tognazzi, davvero sfrenato nelle sue prestazioni gastronomico-sessuali.
MEMORABILE: “Aspetto fisico, aspetto morale, aspetto un mese e mi sistemo”; Tarsilla beccata dal prete con l’amante; La leccatina finale al gelato in carrozzella.

Zampanò 18/04/20 13:41 - 381 commenti

I gusti di Zampanò

Classico intrigo boccaccesco di Piero Chiara. Ruota sul motto "sia il bello che il brutto esprimono qualità". Protagonista è un ragioniere arrivista che fa il gallo cedrone eccitato dal feticismo di capelli, gambe e mani di tre bizzoche, dai visi un po' tarati. Si vacilla su qualche numero da sexy commedia ma Tognazzi, marziale nella missione erotica, è in grande spolvero. Di pari le sorelle Tettamanzi (svetta la Vukotic). Soggetto di discreta godibilità, dal finale non telefonato.
MEMORABILE: La servetta segna sul calendario le prestazioni di Tognazzi con le tre sorelle.

Jandileida 2/06/20 21:04 - 1560 commenti

I gusti di Jandileida

Commedia di Lattuada con in fondo poco da dire che si fa forte dell'interpretazione centrata di Tognazzi e di una ricostruzione azzeccata della profonda provincia italiana (qui c'è da ringraziare soprattutto Chiara) ma che appare debole nella struttura della storia, ripetitiva e nemmeno troppo incisiva nel disegnare i caratteri delle tre sorelle Tettamanzi, che finiscono per virare velocemente verso la macchietta. Si passa così un'ora e mezza non indimenticabile ma decente tra flebilissime folate di erotismo e qualche sbadiglio. Vedibile.

Pessoa 27/11/20 09:04 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Divertente commedia di costume con il colto Lattuada che rivisita un celebre romanzo di Chiara donandogli contemporaneità e universalità. Una volta tanto il "gallo" non è siciliano ma un posato e lombardo Tognazzi che ridisegna con immenso mestiere un personaggio indimenticabile. Ottima prova anche delle tre protagoniste, con la Coluzzi una spanna sopra le altre (in tutti i sensi) meritatamente premiata col Nastro d'Argento. Confezione curata col buon montaggio dell'esperto Montanari ed il leit motiv dell'azzeccata ost di Bongusto che rimane in testa. Si sorride parecchio. Buono!
MEMORABILE: "Siamo andati per spezzare le reni alla Grecia e invece hanno rotto il culo a me!" (Tognazzi); "Tutta, tutta, tutta".

Alex 64 8/12/22 15:21 - 75 commenti

I gusti di Alex 64

La solita sponda lombarda del lago maggiore dove lo scrittore Chiara (che in questo film fa una piccola apparizione, così come Lattuada regista nei panni del medico) ambienterà anche "La stanza del vescovo". Tognazzi/Paronzini è quanto di meglio poteva offrire la commedia all'italiana di allora. Spietatamente calcolatore, sposa la maggiore delle Tettamanzi ma non disdegna anche le sorelle. In un crescendo libertino e pantagruelico ci si avvierà al finale. Sublime su tutti la Vukotic, ottima prova della Colussi. Stupendo.
MEMORABILE: Il modo di bere il caffè del Paronzini.

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Il ferrini 23/01/23 23:07 - 2345 commenti

I gusti di Il ferrini

Un impeccabile Tognazzi impersona magnificamente il ragionier Emerenziano Paronzini, che già dal nome muove al riso. A questo si aggiungano i suoi vizi strampalati (beve il caffè dal piattino) e ci si fa un'idea dello strambo personaggio. Suo obiettivo è accasarsi con una delle tre zitelle che hanno appena ereditato una fortuna. Si sorride spesso, grazie anche alla sempre brava Coluzzi, per non dire di una Vukotic qui curiosamente ossessionata dalla cura delle proprie mani. Regia a volte grottesca (soprattutto nel riprendere i pasti) e comunque sempre divertente.

Magi94 11/04/23 22:33 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Un film nato già vecchio come spesso capiterà ai grandi autori del neorealismo negli anni '70. Il ritmo non riesce a tenere il passo durante lo svolgersi delle vicende, tra l'altro di interesse non altissimo, con la noia che fa spesso capolino, proprio come nella giornata media della gelida Luino. Eppure Lattuada riesce a catturare il perbenismo un po' bigotto della provincia lombarda alla perfezione. Va da sé che il personaggio di Emerenziano Paronzini sottenderebbe una morale, ma non è chiarissimo quale sia. In ogni caso solo Tognazzi poteva impersonarlo al meglio.

Cerveza 12/02/24 11:35 - 359 commenti

I gusti di Cerveza

Lattuada aziona una giostra grottesca, popolata da umanità deformi sia fisicamente che moralmente, curata maniacalmente nei minimi dettagli. A ogni nuovo giro si scoprono altrettanti celati simbolismi incastonati un po' ovunque: nulla è lasciato al caso. Tognazzi è insuperabile come cinico feticista ossessivo compulsivo, così come sono esemplari le maschere delle tre sorelle risucchiate dal vortice dionisiaco. Il congegno ticchetta brioso solleticando incessantemente lo spettatore, attratto in ambienti colmi delle macerie di un contegno borghese trascinato allo sconquasso.
MEMORABILE: I tre pezzi di mela messi insieme per farne una buona; La proposta in mezzo agli insaccati; L'arricchito che passa da mezza sigaretta a una intera.
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  • Discussione Zender • 4/08/10 08:13
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Mi piacerebbe sapere quanto durava la versione trasmessa da La7 pre-valigia dei sogni a questo punto, che stupidamente mi son dimenticato di registrare.
  • Discussione B. Legnani • 9/08/10 15:03
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Morandini dice 113'. Legnani dovrebbe avere il farinotti. Giusto per completezza...

    Idem.

    Per l'ANICA è lungo 2773 metri, ma non ricordo mai come si fa il calcolo.
    Aggiunge: 101' in Germania, 98' in USA.
    Ultima modifica: 9/08/10 15:04 da B. Legnani
  • Discussione Cotola • 19/08/10 12:24
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Un pò, ma non troppa, di chiarezza nella questione. Su un libro di Aprà dedicato alla figura del regista si legge che l'edizione del
    dvd Minerva (quella attualmente "facile" da procurarsi) dura 95 minuti che è esattamente la
    durata della versione sky da me visionata. Leggendo poi le durate delle versioni estere in nessun caso si arriva al minutaggio dichiarato
    da Morandini, Mereghetti ed affini. Che sbaglino
    loro? In ogni caso presto vedrò la versione di rai due e cercherò di fare un confronto. Spero
    di riuscire entro fine agosto.
  • Discussione Zender • 20/08/10 09:45
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Peccato non aver registrato quella di La7, che peraltro si vedeva davvero benissimo.
  • Discussione Cangaceiro • 29/10/10 14:05
    Call center Davinotti - 739 interventi
    Ho visionato stamattina il film registrato nel passaggio di qualche giorno fa su La7. La durata è sì di 113 minuti esatti, ma comprendendo anche le pubblicità! Essendo le pause pubblicitarie abbastanza lunghe direi che all'ingrosso anche la versione di La7 si aggira sui 95 minuti circa. Curiosamente i titoli di coda sono totalmente tagliati, il film si chiude all'improvviso sull'immagine del gelato che cade a terra e in un nanosecondo compare subito Annicchiarico con la sua valigia dei sogni.
  • Discussione R.f.e. • 7/12/12 09:24
    Fotocopista - 826 interventi
    Mi permetto di segnalarvi questa pagina dedicata al film:

    http://truegoldeneye.blogspot.it/2012/12/venga-prendere-il-caffe-da-noi-1970.html
  • Musiche Lucius • 9/01/13 20:38
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale:

    Ultima modifica: 9/01/13 20:48 da Zender
  • Homevideo Alexpi94 • 6/05/18 16:50
    Galoppino - 177 interventi
    Ecco il DVD Cecchi Gori/Mustang/Raro Video/Minerva (2015):
    DVD: 5
    MASTER: Buono (nitido e luminoso)
    FORMATO: 1.85:1 (16:9)
    AUDIO: Italiano 2.0 Mono (buono)
    SOTTOTITOLI: No
    DURATA: 1h:35:50
    EXTRA: No

    Fotogramma scattato a 28m:07s

    Ultima modifica: 6/05/18 16:59 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 13/04/20 18:09
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Confermo la bontà del DVD Rarovideo-Mustang. Il video è brillante e pulito fatto salvo per qualche sporadica spuntinatura e macchietta. La definizione è ottima per un prodotto SD ed anche la colorazione appare ben equilibrata. Non c’è il solito libretto che di solito la Rarovideo allega ai suoi prodotti. L'audio mono 2.0 appare potente e chiaro. Poco visibile in TV per via dell'originario divieto ai 14, un DVD assolutamente consigliato prima che vada fuori catalogo.
  • Curiosità Zender • 16/05/23 17:48
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=350]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images65/venga350.jpg[/img]