Super size me 2: Holy chicken! - Documentario (2017)

Super size me 2: Holy chicken!
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Titolo originale: Super Size Me 2: Holy Chicken!
Anno: 2017
Genere: documentario (colore)
Note: Sequel di "Super size me" (2004).
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/20 DAL BENEMERITO BUBOBUBO
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Bubobubo 21/05/20 00:51 - 1847 commenti

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Dodici anni dopo il j'accuse pop all'industria dei fast food, Spurlock torna sul luogo del delitto per reinventarsi allevatore-ristoratore e creare qualche noia all'industria americana del pollame. Documentario certo frizzante nel ritmo ma ricco di cose strasentite, il che conferma una volta di più come certi fatti, per noi assodati, per gli americani non lo siano nemmeno lontanamente (la sola, timida parte sui metodi di allevamento del pollame è stata trattata con ben altro piglio da Earthlings in giù). Finale comunque pungente, originale.
MEMORABILE: Il finale.

Raremirko 23/05/20 22:31 - 577 commenti

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Il film cavalca da una parte l'onda dei reality/programmi tv incentrati sul cibo, dall'altra cerca di ricollegarsi all'opera precedente. Tanti intenti nobili (fare qualcosa di onesto e sincero all'interno della catena dei fast food, ambito dove a volte neanche le strisce del grill sul cibo son vere, bensì aggiunte dopo!) che però non faran la felicità dei vegetariani, simpatia, voglia di fare; ci vorrebbero molti più Morgan Spurlock in giro. Il primo film forse interessava e innovava di più, ma questo è comunque coerente e ben fatto.

Gestarsh99 16/10/20 15:16 - 1395 commenti

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L'"hamburgeroico" kamikaze di Super size me, che nel 2004 aveva a malincuore (e malinfegato) messo a repentaglio la propria salute strafogandosi di zuccheri, trigliceridi e colesterolo a volontà, torna sul set di una docu-challenge per metter i pulcini sulle i: quel che a lui interessa non è la battaglia vegana o animalista ma scavare dietro il marketing "bio/green" e le lobby dell'industria del pollame, promuovendo un modello di fast food, se non sano, quantomeno onesto e trasparente verso il consumatore. Un disincantato, pragmatico contraltare all'orrorismo disperato di Earthlings.
MEMORABILE: I pulcini vaccinati a ciclo continuo come pacchi da etichettare; Il cinico sistema di graduatorie che mette al guinzaglio gli allevatori statunitensi.

Anthonyvm 12/01/21 01:00 - 5702 commenti

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Dopo aver fatto da cavia in Super size me, Spurlock passa dalla parte del "nemico" e si crea la sua catena di fast food. La lotta contro il cibo spazzatura prosegue mettendo in luce gli sleali (e legali) trucchi di marketing con cui alimenti ben poco sani vengono spacciati per leccornie da salutisti. Il tutto è trattato col tipico tono dissacrante e cinico del regista (i ralenti sui pulcini lanciati per aria), ma c'è spazio per momenti più seri e intimisti (gli sfoghi degli allevatori alla mercé del sistema pseudo-mafioso dell'industria). Divertente e provocatorio come ci si aspetta.
MEMORABILE: Le animazioni riassuntive sul mercato del pollame; Le strisce dipinte per simulare la cottura alla griglia; La pubblicità "onesta" nel ristorante.

MAOraNza 7/08/21 01:59 - 244 commenti

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Dopo il seminale Super sze me, Morgan Spurlock ci riprova e questa volta decide di mettere a nudo la lobby dei polli americana (che detto così, fa già ridere). È il capitalismo baby. Se non altro, il tremendo atto di accusa di 12 anni fa è servito a McDonald's e tutti i fast food a cambiare atteggiamento nei confronti dei consumatori. O almeno, a fare credere loro che sia così. La denuncia però questa volta è meno feroce che nel precedente docufilm e rimane quella sensazione che forse, stavolta, Spurlock abbia edulcorato la sua "missione" e sia rimasto alla superficie delle cose.
MEMORABILE: "Se qualcosa è troppo bello per essere vero...".

Puppigallo 14/10/21 17:24 - 5279 commenti

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Torna il terrore dei fast food, ma ora vuole aprirne uno lui stesso, servendo delizioso pollo fritto, o croccante, come dicono nei fast food per farlo sembrare più salutare. Ovviamente sarà per lui la giusta scusa per indagare sulla filiera degli allevamenti intensivi e sui mille trucchi visivo-verbali per vendere un prodotto che di naturale non ha nulla. L' indagine, con tanto di allevamento personale, è piuttosto completa e esaustiva; e il finale, ironico con amaro retrogusto, dà l'idea di quanto anestetizzata sia ormai molta gente. Nota di "merito" per la finta grigliatura.
MEMORABILE: Il povero pulcino ha fatto crac; La Tyson, che tiene per il collo i suoi allevatori facendoli indebitare con inutili interventi di migliorie.

Markus 24/10/21 18:26 - 3690 commenti

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Il documentarista Morgan Spurlock ritenta la carta di Super size me, il documentario shock che lo rese celebre in tutto il mondo nel 2004. Il secondo capitolo trasporta lo spettatore in un'avventura imprenditoriale con le carni bianche dei polli di allevamento intensivo. Pur non avendo il fascino della novità, bisogna dar atto al regista d'aver raccontato come dal 2004, forse anche per causa sua, i messaggi pubblicitari dei fast food americani siano stati falsati per ingannare il consumatore. D’indubbio interesse.

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  • Discussione Raremirko • 23/05/20 22:21
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    'Stavolta Spurlock se lo apre per fatti suoi il suo fast food!

    Il film cavalca da una parte l'onda dei reality/programmi tv incentrati sul cibo che tanto van di moda ora, dall'altra cerca di ricollegarsi al prequel.

    Tanti intenti nobili (fare qualcosa di onesto e veritiero all'interno della catena dei fast food, ambito dove, giuro, neanche le strisce del grill sul cibo son vere, bensì aggiunte dopo!!!), che però non faran la felicità dei vegetariani (i poveri polli vengon sempre uccisi e non trattati proprio benissimo), simpatia, voglia di fare e comunque ci vorrebbero molti più Morgan Spurlock per il mondo.

    Discreto, vale soprattutto per i contenuti.
  • Discussione Gestarsh99 • 16/10/20 21:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    [...]che però non faran la felicità dei vegetariani (i poveri polli vengon sempre uccisi e non trattati proprio benissimo), simpatia, voglia di fare e comunque ci vorrebbero molti più Morgan Spurlock per il mondo [...]

    Infatti alcuni fan del primo film avevano un po' travisato gli intenti essenziali del regista, scambiando il suo provocatorio documentario/sfida del 2004 per una cine-promozione dell'attivismo animalista e pro-vegan. Questo suo para-sequel sfata irrevocabilmente quel vecchio malinteso, andando a porre invece l'accento su un qualcosa di strettamente pratico e assai poco idealistico, vale a dire la possibilità più o meno concreta di offrire al cliente onnivoro un prodotto alimentare certificato e "trasparente".
    Gli attivisti radicali del settore saranno probabilmente rimasti di sasso, a rodersi i cosiddetti, davanti a una trattazione così disinvolta e cinicamente smaliziata di certi argomenti sensibili. Basta pensare all'analisi che il film propone del trattamento industriale riservato ai milioni e milioni di pulcini, geneticamente selezionati per gonfiarsi come tacchini nel giro di poche settimane, con tutte le conseguenti patologie ossee e cardiocircolatorie a loro carico; pulcini per di più siringati uno via l'altro nel vaccinatore con un punteruolo meccanico ben più spesso di un ago da iniezione: scene in teoria atroci e drammatiche ma rappresentate dall'autore in maniera tremendamente beffarda e ironica (tutta da ridere ad esempio la parte coi pulcini soavemente proiettati in aria al ralenti come ossi kubrickiani).
    Fossi in Morgan Spurlock, una guardatina alle spalle me la darei, casomai arrivassero eventuali raid punitivi con mazze e forconi modello Cruciani :D
    Ultima modifica: 17/10/20 00:48 da Gestarsh99
  • Discussione Raremirko • 29/10/20 10:22
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Quoto abbastanza caro amico, e giuro, la chiamata l'ho vista solo ora (chiama quando vuoi) ma puoi essere più chiaro sugli intenti di Spurlock riguardo al primo film?
  • Discussione Gestarsh99 • 29/10/20 19:59
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Quoto abbastanza caro amico, e giuro, la chiamata l'ho vista solo ora (chiama quando vuoi) ma puoi essere più chiaro sugli intenti di Spurlock riguardo al primo film?

    Per quello che ho potuto vedere, gli intenti del regista sono pressoché identici in entrambi i Super size meSpurlock non calcola di striscio il discorso animalista e veg(etari)ano; a lui preme innanzitutto denunciare la quantità abnorme e la qualità scadente dei prodotti alimentari serviti dalle catene di fast food statunitensi. Le sue "video-inchieste" puntano a far luce sul backstage sepolto di questi onnipresenti punti di ristorazione popolare, cercando di mettere al corrente gli spettatori/consumatori dei rischi cui vengono in buona fede (e a loro insaputa) esposti quotidianamente, anche a causa di un marketing bombardante, ingannevole e manipolatorio.
    Per dirla papale papale, lui è per una dieta onnivora, nutrizionalmente equilibrata e senza eccessi (di fritti, di grassi, di zuccheri, etc.); un modello alimentare che implichi l'utilizzo di carni ottenute da animali allevati in maniera etica e sostenibile, aborrendo assolutamente i metodi intensivi, il "dopaggio" con antibiotici e la selezione genetica eccessivamente spinta (con tutte le conseguenti malattie che i capi da macello sviluppano durante la loro breve esistenza).
  • Discussione Raremirko • 31/10/20 22:55
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tutto vero Gest; Spurlock l'ho un pò ridimensionato a lo facevo un pò più ...genuino (è proprio il caso di dirlo!); ok che è contro l'allevamento intensivo, ma alla fin fine gli animali muion lo stesso, il business c'è sempre e pure io storsi il naso su come qui viene trattato il discorso pulcini (andiamo a rivederci Earthlings!).

    Questo è un mondo immodificabile Gest, lo dirò sempre.

    PS: ok che i fast food non van bene per vari motivi, ma che da loro ci sia solo spazzatura la vedo opinabile (con insalate e colazioni mi son sempre trovato bene...):
  • Discussione Gestarsh99 • 1/11/20 19:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    (con insalate e colazioni mi son sempre trovato bene...):

    Forse perché qui in Italia la qualità del cibo servito è superiore se rapportata ai terribili standard americani...
    Lo dico in via ipotetica, dal momento che non ho mai messo piede in luoghi di questo tipo (magari nella tarda vecchiaia rimedierò, mai dire mai :D).