Love never dies - Spettacolo teatrale (2012)

Ci sono opere che non dovrebbero avere seguito e la vicenda di Erik, Christine e Raoul va sicuramente annoverata tra queste. Webber ci prova lo stesso e ne salta fuori qualcosa di sgraziato, grottesco, con qualche canzone che si salva ma niente che rimanga davvero impresso e soprattutto niente che abbia la grazia dell'originale. Nonostante questo abbiamo un'eccellente prova di tutto il cast, a iniziare da Lewis/Erik, passando per O'Byrne/Chris, per arrivare al piccolo Lyall/Gustave.

Strano sequel che stravolge a tal punto quanto si era visto e sentito nel precedente da sembrare più uno spin-off di fan-fiction che non un seguito ufficiale scritto dallo stesso autore. La storia è nettamente inferiore, andando a scomodare costrutti da soap-opera troppo melodrammatici, ma il comparto visivo (qui nella rappresentazione australiana) è talvolta sorprendente e molto più dark dell'originale, fra clown inquietanti, freak e saltimbanchi che stanno a metà fra Tim Burton e i mostri carnevaleschi del Bousman di Repo! Non male alcune canzoni. Non indispensabile, ma discreto.