La prova della verità - Film (2016)

La prova della verità
MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Evidence of Truth
Anno: 2016
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "A Wife's Suspicion".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In film così, nati chiaramente per la televisione, a contare prima di ogni cosa è il soggetto, che ha il compito di proporre una storia magari anche stravista ma in grado di lasciare qualche dubbio sul colpevole e proporre uno svolgimento sufficientemente articolato in modo da distrarre da tutto ciò che meno funziona. In primis la recitazione, di solito. Fortunatamente in LA PROVA DELLA VERITA' la protagonista Andrea Roth sa rendere bene l'angoscia che angustia il suo personaggio dovuta al moltiplicarsi dei sospetti (uno dei titoli originali, A WIFE'S SUSPICION, già inquadra tutto con due parole): è Renee Murphy, lavora alla polizia scientifica e indaga sul fresco omicidio di una ragazza. Osservando...Leggi tutto le corde che le legano i polsi ha una serie di flash che le riportano alla mente un altro delitto, quello della moglie di un collega col quale ha avuto una relazione successiva alla tragedia, Kyle (Spence). L'idea che l'assassino possa essere un serial killer comincia così a serpeggiare e intanto il marito di Renee, Jack (Jeffreys), apparentemente il compagno perfetto (anche a detta delle amiche), mostra lati misteriosi: chi è la giovane che segretamente incontra e abbraccia? Renee è una poliziotta, non dimentichiamolo: difficile fargliela sotto il naso. E così le prime verità inevitabilmente riaffiorano, proprio quando si verifica un nuovo delitto... Al centro, prima ancora della vicenda del serial killer, sta però il rapporto tra Renee e Jack, che quotidianamente varia insinuando nella donna dubbi che il collega con cui aveva avuto una relazione moderatamente alimenta (nella speranza di poterla riconquistare). Se però come detto la Roth regge la parte discretamente, almeno per quelli che sono i canoni televisivi, meno funzionano le controparti maschili, cui si deve l'immediata ricollocazione ideale del film in ambiti televisivi. Inutile sottolineare per l'ennesima volta la scarsa resa fotografica, che tende a rendere piattamente omogeneo il tutto. Meglio concentrarsi su un plot che tutto sommato gira, per quanto l'intreccio legato agli omicidi fatichi ad emergere tornando davvero in auge solo nell'ultima parte. Qualche buco di logica esiste (Kyle dice di essere da tempo il miglior amico di Jack ma nulla pare sapere del suo passato), le fasi in centrale aggiungono poco e quelle con l'adorata figlia di Kyle sfiorano il patetico; pur tuttavia non si possono imputare al film troppi difetti, considerato il target e i mezzi a disposizione. Il finale pare terribilmente tirato via giusto per piazzare il colpetto di scena che chiuda il tutto senza troppi rimpianti, la credibilità di alcuni personaggi lascia a desiderare e nel complesso le psicologie dei personaggi (esclusa la protagonista) son tagliate con l'accetta, ma chi si avvicina a certi film questo già lo sa. Potabile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/04/20 DAL DAVINOTTI
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