Desideri - Film (1990)

Senza possibilità di redenzione in chiave trash. Porno senza pornografia, ovvero noia. Ridicolo, senza capacità di scatenare il ghigno, quel tipo di ghigno che, almeno, ripagherebbe della visione. Lascia esterrefatti sin dall'inizio, ma è nella seconda parte che, toccando irrimediabilmente il fondo, si candida a ricevere un immaginario decimo di pallino. Meglio tacere sulla prova del cast; scenario veneziano totalmente sprecato.

Giovane promessa di pianoforte si reca a Venezia per un concorso musicale ma, a causa del ritardo, le vengono revocate iscrizione e camera d'albergo. Da qui si dipana una debole trama che in realtà è solo un espediente per mostrare quante più scene sessualmente provocatorie possibili. La povertà di mezzi è però imbarazzante, si salva solo qualche scorcio veneziano. Solo per fan di Bruno Mattei.

La carriera musicale di una giovane studentessa americana a Venezia si trasforma in un turbine di sessualità... gratuita. Il veterano Bruno Mattei tenta la via del soft erotico allora di gran moda per sfruttare la nuova biondissima bellezza di Josie Bissett. Il film ha il solo merito d'avere una confezione più curata e ricca del solito, ma dialoghi e situazioni involontariamente ridanciane tipiche del filone non mancano (il rapporto sessuale con frutta nel letto). Ci si trascina così in situazioni assai scontate.

Banalità in salsa veneziana con il prevedibile corredo di musiche stile rondò veneziano e festeggiamenti carnevaleschi a fare da sfondo a un triangolo erotico tra un insegnante di musica, un giovane studente e un'americana. Mattei, comunque alle prese con un lavoro commerciale, evita di scadere nel pecoreccio (tranne quando c'è di mezzo la frutta...), anche se tolti gli amplessi resta ben poco. L'inconsistente sotto-trama del professore viene risolta frettolosamente nel finale. In parte la trama verrà ripresa dal regista in Capriccio veneziano, con risultati peggiori.

Triangolo amoroso nella cornice di una Venezia carnevalesca che non ha molto da offrire; Mattei dirige con professionalità e le cadute nel trash sono relativamente poche, al tempo stesso però il film è fin troppo "neutro" per sollevare un minimo interesse. Molte scene softcore mediamente castigate, tantissime riprese lagunari di buona fattura in esterni e negli sfarzosi interni di una villa d'epoca, qualche scaramuccia amorosa e nient'altro; tolte le location suggestive rimane un film vacuo, anche se la Bissett è un bel vedere e in confronto a Capriccio veneziano è spanne sopra.