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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/04/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 15/04/20 00:47 - 2911 commenti

I gusti di Buiomega71

Parte come un thrillerino passionale, tra il grande caldo dell'Arizona e motel esoticheggianti vacanzieri (dopo un incipit ambiguo con l'autostoppista alla stazione di servizio) e si ingolfa in ricatti e figlie negate. Ma, improvvisamente, arriva l'inaspettato twist che ribalta la situazione e mette sotto una luce diversa i protagonisti, tra piani diabolici, estorsioni, un killer belluino che fatica a morire e barlumi di Tenebre argentiane nella stanza da bagno. Solido noir da discount, impreziosito dai colpi di scena e dalla buona regia di Keach.
MEMORABILE: La telefonata compromettente (è un uomo, non una donna); La resa dei conti a strapiombo sul mare; La pistola caricata a salve; L'ambiguità di Teresa.

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  • Discussione Buiomega71 • 15/04/20 10:12
    Consigliere - 25999 interventi
    L'inizio è quello dei più classici "thriller passionali" tipicamente straight to video: una location esoticheggiante vacanziera nel motel estivo dell'Arizona, dove il grande caldo (si superano i 45 gradi) accompagna, boccheggiando, la vicenda (una donna misteriosa, e probabilmente assassina, con un passato misterioso, prende una stanza in un complesso turistico in Arizona, quì conosce un uomo prestante e premuroso, che si innamora di lei. La donna ha qualche problema con il suo ex marito, una figlia portatale via e un ambiguo detective privato che la tampina. Ma, forse le cose non sono come appaiono a prima vista e sotto c'è dell'altro...), che pare dipanarsi malamente per metà film, dove non si capisce bene dove Keach voglia andare a parare.

    Ma ecco che arriva un'imprevedibile e imprevisto twist che ribalta completamente la situazione (la telefonata compromettente per la serie Non è una donna al telefono, ma un uomo), la prospettiva cambia e i personaggi vengono messi sotto una luce completamente diversa, i buoni non sembrano affatto buoni e i cattivi sospettati diventano vittime di un complotto diabolico fatto di ricatti, estorsioni e riscatti, fino a un doppio finale (a strapiombo sul mare, nella stanza d'albergo) zeppo di colpi di scena, dove, in un frangente (il killer alle spalle dello sceriffo, celato dietro la vasca da bagno) si illumina di barlumi delle Tenebre argentiane.

    Il meccanismo funziona, dopo un'incipit ambiguo e inquietante (alla stazione di servizio con l'autostoppista tedesco), il film sembra ingolfarsi in derive convenzionali alla Brivido caldo, per poi svoltare sorprendentemente e cambiare le carte in tavola, la tensione cresce, la suspence comincia a farsi sentire e verso la dirittura d'arrivo fa capolino anche la violenza (pur sempre nella media di prodotti analoghi) e bagliori da psychothriller.

    Difficile parlarne senza spoilerare (e sarebbe un peccato), ma la sceneggiatura è ben scritta e James Keach (che a me stava simpatico come poliziotto "slave" e cattivone in Scuola guida) dimostra di essere un'abile regista, attento ai particolari e alla psicologia dei personaggi, dove ha il tempo di omaggiare Psycho (la Seymour fermata dal poliziotto sulla strada) e di gettare una luce di sospetti inquietanti sui suoi personaggi, per poi minarne le convinzioni, prendendosi gioco dello spettatore, che fino a quel momento pensava di aver capito tutto dell'intricata, e poco chiara, faccenda.

    Quindi una salda direzione del fratello di Stacy Keach, una bella fotografia, le suggestive location dell'Arizona afosa e assolata e un meccanismo noir che carbura piano piano, fino alle imprevedibili svolte dello script e al concitato finale "violento" dalle battute slasher (la pistola caricata a salve, il corpo che sparisce dalle acque marine, l'avviso via radio non recepito, nascosto nella vasca da bagno con tendina, le pugnalate, il ricatto con l'ostaggio, i soldi occultati, a tu per tu con l'assassino, quest'ultimo duro a morire in stile Michael Myers).

    Buono anche il cast (al di là che a me, personalmente, la Seymour , come donna, non piace granchè, troppo algida e sofisticata), con un ottimo e prestante Meadows, un Don Ameche sul rincoglionito andante propietario del motel che si attiene a regole feree, Railsback sceriffo tutto d'un pezzo e il grande Ray Wise che è rimasto nei panni di Leland Palmer, pieno di nevrosi e rabbia repressa, che diventa vittima e pedina sacrificabile nei piani dell'assassino.

    Nulla di trascendentale, ma per essere un thriller da discount è ben confenzionato, piuttosto imprevedibile e con una cattiveria di fondo non indifferente

    La quintessenza del "fidarsi è bene, ma non fidarsi affatto è meglio".

    Bellissimo il titolo originale (che suona come Insolazione e rimembra robe tipo Sunburn-Bruciata dal sole), un pò meno quello italico, che va a fare confusione con il thriller interpretato da Rosanna Arquette e Anthony Perkins dello stesso anno, intitolato appunto Istinto omicida (l'originalità dei nostri titolisti).

    Nel marasma dei thrilleretti "straigt to video" che riempivano gli scaffali polverosi delle videoteche, merita un'occhiata.

    Chissà perche, a volte, mi veniva in mente il chabroliano Profezia di un delitto.
    Ultima modifica: 15/04/20 12:38 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 15/04/20 10:24
    Consigliere - 25999 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Cic Video/Paramount

    Edizione: novembre 1993

    Durata effettiva: 1h, 27m e 11s

    Ultima modifica: 15/04/20 10:47 da Zender