Buttiamo giù l'uomo - Film (2019)

In un villaggio di pescatori del Maine, due sorelle scoprono di essere rimaste senza un soldo dopo la morte della madre. Questo però non è il più grave dei loro problemi... Piccolo film indipendente diretto da due registe al loro primo lungometraggio, si connota per la predominanza dei personaggi femminili, a partire dalla formidabile Martindale nel ruolo risentito della proprietaria di un BB-bordello, voluto dalle donne del paese perché i maschi avessero un luogo dove sfogare le loro voglie. Thriller dall'andamento ondigago non privo di interesse ma penalizzato da un epilogo troppo brusco.

Nel desolato Maine, la madre delle sorelle Connolly muore lasciando loro in eredità una pescheria, un cumulo di debiti e un passato oscuro, in cui le ragazze si imbatteranno casualmente dopo che la minore, Mary Beth (Saylor), uccide per autodifesa il losco Gorki... La storia sfrutta abilmente risapute linee narrative da mystery di periferia, riassorbendole in un'inedita e affascinante prospettiva femminile. Un po' troppa carne al fuoco per appena 90' di girato, ma ottimi cast, regia e location: complesso e inavvicinabile il personaggio di Enid.

Peccatori, anzi peccatrici di provincia in un ameno villaggio del Maine che vive di pesca ed è animato da una popolazione rude ed essenziale. Eppure sembra che le abitanti di mezza età nascondano tutte qualche segreto. Con queste premesse si sviluppa questo noir americano in cui non mancano i delitti né donne più o meno coraggiose. Il tutto raccontato con un tono tanto pacato quanto implacabile, per il quale a volte bastano pochi gesti per farsi capire a fondo.

In un paesino costiero del Maine, dopo la morte della madre, due sorelle vengono coinvolte in un intrigo criminoso. Originale thriller ambientato in una fredda provincia, la cui vicenda consente di gettare luce su l’inaspettato sottobosco umano di una piccola città, descritto con arguzia e chiaroscuri, per cui quasi nessuno è quello che sembra. Curato nell’estetica ma anche nei contenuti, dimostra una certa abilità delle due registe nello scegliere e dirigere un buon gruppo di attori e attrici. Un buon film.

Due sorelle in difficoltà economiche dopo la morte della madre devono districarsi in un paesino di pescatori, in cui dietro all'apparenza di normalità si nascondono inquietanti storie di omertà solidale tutta al femminile. Un thriller indipendente molto attento all'ambientazione e all'ambigua psicologia dei personaggi di fronte a una realtà rimossa, causa di tensioni e delitti concatenati. Uno script non sgradevole ma poco incisivo rispetto alle premesse e dal ritmo "televisivo", sostenuto in compenso da un efficace cast, specie Martindale.

Thriller indipendente tutto al femminile con un'ambientazione maledetta tipica del Maine e un cast misto di attori e attrici giovani e meno giovani che fa davvero la differenza. Già, perché la storia fondamentalmente è semplice e a volte rischia di perdersi in inutili lungaggini e scene che sembrano prive di significato, ma il contesto nel quale è inserita è molto azzeccato e fornisce all'opera una certa aura di mistero. Molto bella la fotografia. Insomma, un film che alla fine ha qualcosa da dire e non è per niente male.

In un villaggio di pescatori del Maine due sorelle orfane si ritrovano a dover coprire un crimine. Bella storia, non contorta, che si potrebbe definire anche una sorta di commedia nera. Geniale il contesto in cui si svolge il giallo. I ritmi sono tutt'altro che incalzanti, ma non ci si annoia. La Martindale in una delle sue migliori interpretazioni. Discreta la colonna sonora.

Due sorelle si disfano di un cadavere, scoperchiando i segreti del villaggio marino. Delizioso thriller, garbato o graffiante alla bisogna, spiritoso e implacabile, in cui il focus è nell’universo femminile che condiziona la vita sociale con intrighi che culminano nel bordello bed & breakfast. Il film è condotto con gusto dalle registe esordienti, che si concedono sfizi estetici (soprattutto all’inizio) o narrativi (il coro dei pescatori che scandisce gli eventi come una ballata). Finale brusco ma perfetto nella sua sospensione tutt’altro che irrisolta.