L'uomo invisibile - Film (2020)

L'uomo invisibile
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Aggiornamento ciclico di un tema che ha quasi sempre saputo sedurre il pubblico col fascino dell'idea semplice ma di grande impatto (specie se resa al meglio da effetti speciali che col tempo sono evoluti sempre più), il film di Leigh Whannell si colloca - fin dall'incipit ambientato in una disadorna camera da letto con parete trasparente che dà sul mare - nel novero delle opere dalle grandi ambizioni. Visive, innanzitutto, esaltate da uno stile che vuole colpire e lo fa. Interni minimali e moderni di una villa cuboidale dalla quale una ragazza fugge attenta a non svegliare il partner (Jackson-Cohen). E' Cecilia (Moss), che scavalcato il muro di cinta si allontana dall'uomo...Leggi tutto che la stava di fatto tenendo sotto controllo, il quale la raggiunge solo quando lei è sull'auto con la sorella minacciando di fargliela pagare. Ma intanto Cecilia è libera e l'uomo, un ottico ricchissimo, si uccide lasciandole in eredità cinque milioni di dollari! Più che fargliela pagare l'ha pagata, parrebbe, ma sotto si deve per forza nascondere qualcosa. E infatti Cecilia si trova perseguitata da un'ombra, da qualcosa che... non vede ma sente esserci e che comincia a uccidere. E' lui, continua a ripetere, ma ovviamente nessuno le crede a cominciare dal fratello (Dorman) del caro estinto per finire con l'amico (Lanier) che la ospita. Il tipico fiilm di persecuzione, si direbbe, con una povera donna al centro della storia accusata di crimini che non commette ma dei quali oggettivamente è difficile non incolparla. La strada verso la pazzia è aperta, ma siamo solo all'inizio e quel che più piace del film è forse il soggetto, parte di un progetto interamente scritto e diretto da Whannell. A rendere invisibili questa volta è una singolare tuta nera che ha l'apparenza di un elegante abito unico in paillettes (non sono paillettes ma una texture di complessi meccanismi, ovviamente) e che ridiventa visibile a sprazzi di quando in quando grazie a effetti speciali semplici ma efficaci. Che non sono tuttavia il vero punto di forza, in questo caso, ma che si fanno corretto accompagnamento allo sviluppo di una trama dai connotati thriller pronta a regalarci più di una sorpresa con un bel colpo di coda che chiude in modo soddisfacente. E' invece la regia a lasciare qualche dubbio: incline alla ripresa elegante ancorché sobria, incappa in pause non richieste che Elisabeth Moss, protagonista assoluta, riempie rallentando i dialoghi, prendendosi molti momenti d'attesa, mangiandosi le labbra e sbarrando gli occhi mentre qua e là (l'agguato in camera da letto) si capisce come il tentativo sia anche quello di sconfinare sfacciatamente in campo horror orchestrando quindi un mix di generi che ha comunque la sua ragion d'essere. L'intreccio ha venature quasi da giallo - per quanto elementare - costruito con venature horror e thriller a partire da una base che è classicamente fantascientifica. Un ibrido a tratti affascinante ma spesso interlocutorio, comunque illustrato bene e - per quanto molto up to date - a suo modo autonomo rispetto alla dozzinalità comune alla gran parte dei film ad esso assimilabili. Difetta un po' nella recitazione, ma recupera sotto aspetti a volte imprevedibili arrivando a ranggiungere un risultato di qualità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/20 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/04/21
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Herrkinski 21/03/20 03:55 - 8117 commenti

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Variazione moderna sul tema dell'uomo invisibile ispirato dalla novella di Wells che qui viene declinata in un mix di psycho-thriller e sci-fi. Dopo l'eccellente exploit di Upgrade era lecito aspettarsi qualcosa di più da Whannel; qui pecca forse di superbia, con una durata di due ore che risultano a tratti pesanti mentre invece il ritmo avrebbe beneficiato di qualche sforbiciata. Un peccato, perché alcune scene drammatiche sono efficaci, i twist abbastanza riusciti e l'estetica molto curata; un mezzo passo falso, per quanto ben confezionato.

Daniela 30/03/20 12:53 - 12670 commenti

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Genio nel campo ottico ma possessivo, violento e manipolatore. Quando la sua donna riesce a fuggire dalla lussuosa villa/prigione, l'uomo viene dato per suicida ma lei continua ad avvertire la sua presenza... Riproposizione di un classico sotto forma d'incubo per ogni vittima di stalking. Rispetto alla precedente regia di Whannell, un film meno sorprendente e grintoso, ma ben diretto e ben interpretato da Moss che risulta credibile anche nelle numerose scene in cui interagisce in solitaria. Perdonabili i pochi difetti, tra cui la durata eccessiva e un villain di scarso fascino.

Rambo90 8/04/20 13:20 - 7701 commenti

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Una delusione. Un dramma-thriller prevedibile, dai tempi fin troppo duiliti e dalle molteplici implausibilità (pur nella trama fantascientifica) che rendono l'uomo del titolo oltre che invisibile anche invincibile. Brava la Moss, anche se la sua figura sembra forzatamente inserita in un contesto commerciale post metoo dove i personaggi maschili sono o cattivi o stupidi (il che alla lunga è irritante). Whannell dirige bene, ma manca il bersaglio del divertimento e del coinvolgimento. Nessun legame col capolavoro del '33 se non nel titolo.

Tonios 18/04/20 15:30 - 25 commenti

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L’idea di base è ottima, peccato sia stata impiegata per realizzare un film davvero poco avvincente e con una marea di tempi morti che fanno perdere facilmente l’attenzione; nulla da dire sugli effetti speciali, al contrario del cast abbastanza anonimo e non al top per via delle esigenze di copione. Poco memorabile, da collocare già in anticipo nel lungo elenco di thriller commerciali in penombra e di poca sostanza.
MEMORABILE: L’ostinazione di Adrian, costretto infine a giocarsi la carta della menzogna pur di riottenere il controllo della sua ex; L’apparente suicidio.

Il ferrini 19/04/20 00:48 - 2360 commenti

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Passo indietro rispetto a Upgrade ma comunque un prodotto dignitoso; la Moss ha talento (si vedano le sette stagioni di Mad men) e regge gran parte di un film con varie incongruenze e sviluppi spesso prevedibili. La buona tensione della prima parte, infatti, viene in larga parte vanificata dalla precoce rivelazione del mistero, dopo la quale il thriller psicologico si trasforma in un più banale vengeance movie con relativo finale giustizialista. La messa in scena dell'invisibilità può rammentare L'uomo senza ombra. Non imprescindibile ma discreto.

Kinodrop 19/04/20 19:16 - 2956 commenti

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Che c'è di peggio di uno stalker possessivo? Uno stalker che, resosi invisibile, ossessiona la sua compagna con un'escalation di traumi e persecuzioni. Su un impianto decisamente classico, Whannel dirige questo thriller con incursioni sci-fi addossando (forse un po' troppo) al solo talento della Moss quasi tutta la responsabilità di concentrare i vari ingredienti del genere. A parte qualche incongruenza specie nel finale, un solido prodotto anche dal punto di vista tecnico, che non lascia vuoti, disseminando anzi una buona dose di tensione.
MEMORABILE: I primi indizi della presenza; La ricerca nella mansarda; Il laboratorio di Adrian.

Hackett 1/05/20 12:51 - 1867 commenti

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Intelligente maniera di riproporre lo stantio ma sempre efficace mito dell'invisibilità sfruttando temi tristemente attuali come lo stalking e l'hi-tech. Ne esce un thriller che si distacca nettamente dai canoni del mito originale ma riesce a essere incisivo e a coinvolgere lo spettatore in una vicenda serrata, con colpi di scena studiati abbastanza bene. Operazione non ispiratissima forse, ma furba.

Rufus68 29/05/20 00:17 - 3844 commenti

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Il fatto che nel film sia coinvolta un'attrice (una vera sorpresa di questi tempi) induce a sopravvalutarlo. Non lo si ricorda per nulla di notevole e poco lascerà ai posteri, ma in un mondo di ciechi l'orbo è re. I confronti col classico di Whale, impregnato di tutt'altra atmosfera, sono implausibili. Qui rilevano una discreta scena d'azione (nell'ospedale) e una buona tensione iniziale che fa dimenticare le consuete incongruenze logiche (leggi: drammaturgiche) disseminate per tutta la (lunga) durata. Decente.

Anthonyvm 1/08/20 08:40 - 5700 commenti

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Notevole reinterpretazione del mito dell'uomo invisibile, qui in veste di marito violento, stalker, narcisista e maniaco del controllo. Molto più dark e maturo rispetto ad altre riletture moderne (L'uomo senza ombra), eccezion fatta per il pre-finale, in cui le mirabolanti imprese dell'evanescente omicida si piegano alle leggi dello spettacolo e il regista di Upgrade dimostra la sua propensione per i dinamismi e le colluttazioni vivaci, con buona pace della verosimiglianza. A ogni modo due ore scorrono che è una bellezza e l'attesa risoluzione conclusiva è soddisfacente. Buono.
MEMORABILE: La vernice rovesciata in faccia allo stalker; La protagonista scopre la tuta; Delitto al ristorante cinese; L'attacco nel corridoio della clinica.

Nicola81 2/08/20 23:46 - 2862 commenti

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Ha essenzialmente due difetti: qualche incongruenza nella sceneggiatura e un cast di contorno poco incisivo (la protagonista Elisabeth Moss invece è davvero brava in un ruolo non facile). A colpire in positivo è l'idea di reinterpretare l'uomo invisibile in chiave stalker e di adottare il punto di vista della sua compagna. Il risultato è un fantathriller estremamente attuale e dotato di un ritmo sostenuto, colpi di scena e di una buona tenuta sul piano della tensione che fanno scorrere piacevolmente le sue due ore di durata. Anche il finale, pur sfidando un po' la logica, soddisfa.
MEMORABILE: L'inizio; L'esplorazione della mansarda; Il delitto al ristorante; La fuga dall'ospedale; Il finale.

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Pumpkh75 10/09/20 15:49 - 1750 commenti

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La sceneggiatura non è certo un trattato di logica e la durata tende a spompare l’azione. Quel in cui però Whannel è bravo è il riuscire a far sembrare il tutto qualcosa di nuovo e fresco, spingendo con forza sulla variante stalker e evitando di abusare di effetti speciali a tutti i costi. Capeggiano le atmosfere minacciose e le performance notevoli delle Moss, rinculano il carisma sommesso dell’uomo invisibile e l’incapacità diffusa di essere totalmente avvolgente. Due pallini li prende, del terzo ne afferra otto decimi.

Zampanò 16/01/21 21:53 - 381 commenti

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Il film vacilla ma non cade, un po' come Cecilia. L'elettrica paranoia dell'incipit promette faville: la paura del nulla è la più insostenibile. Ma Whannell curva proditoriamente quando l'eroina inizia ad accapigliarsi con una specie di Fantastico 4 cattivo lambendo l'abisso reboottaro. A cavarci d'impaccio è l'alta caratura di Elisabeth Moss, la cara vecchia Peggy Olson di Mad men, che sa abitare una suspense altrimenti banalizzata. Comprimari flaccidi, sanatorio con più gendarmi della Casa Bianca, però non male il doppio finale.
MEMORABILE: La fine della sorella di Cecilia al bistrot.

Thedude94 23/03/21 20:10 - 1097 commenti

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Thriller ben confezionato dalla Blumhouse, che presenta tutto ciò a cui questa casa di produzione ci ha abituato negli anni, diretto degnamente da Whannell e interpretato dalla bravissima Moss. Dal punto di vista della sceneggiatura è chiaro che l'idea non è nuova, ma la messa in scena supera le aspettative e fa sì che la tensione rimanga per tutto il tempo su ritmi molto alti. Buone anche la fotografia e la musica di sottofondo per le scene più intense; non manca la giusta dose di sangue e cattiveria, che donano al film le giuste motivazioni per guardarlo.

Giùan 4/08/21 09:36 - 4562 commenti

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Hai capito Whannell!?! Se già in Upgrade l'astuto ma approssimativo sceneggiatore di Saw aveva mostrato indizi di notevole intelligenza cinematografica, qui la prova del nove è servita con una riflessione sulla violenza (contro le donne certamente ma non solo) che compendia ambiguità psicologiche, sequenze di adrenalinico mainstream, maturo gusto visivo (magistrale l'incipit), abilità nel collazionare cliché horrorifici in un estroso testo metalinguistico. Il risultato se non è un capolavoro è un dolce ma vigoroso infrangersi di onde contro le astratte, invisibili rocce del terrore.
MEMORABILE: L'incredibile prova della Moss, bravissima a farci aderire al suo personaggio ma mai totalmente; L'omicidio della sorella; La casa "elettronica".

Katullo 20/11/21 21:43 - 329 commenti

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Un thriller come non se ne vedevano da tempo, a cui aggiungere lo sventato rischio della riproposizione banale di un nemico illustre e inflazionato. La Moss impersona fedelmente la naturalezza di una vittima disperata, priva della patina dell'avvenenza, comprimari sensati, regia adeguata. Lo sviluppo, gradualmente predisposto verso una tensione crescente fino a farsi spaventevole, delinea un imbuto di angoscia sempre più stretto. La conclusione forse fa rimpiangere l'invisibilità dell'antagonista, poco all'altezza, e declina verso il metodo spicciolo, ma regge. Da non perdere.
MEMORABILE: Il "villino" dell'ottico (da far rosicare Tony Stark); La coperta tirata via durante il sonno; L'attacco al ristorante; La scoperta della tuta; Zeus.

Cotola 22/11/21 17:21 - 9052 commenti

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Thriller, con ventature fantascientifiche, che inserisce, con intelligenza, il tema dell'invisibilità all'interno del solco della tematica della violenza sulle donne. Whannell mostra buone doti sia registiche, notevole l'incipit, sia narrative. Sa creare, una buona tensione e sa mantenerla alta sino all'epilogo che, fortunatamente, sfugge alla tentazione di accomodare tutto nei soliti modi usuali e getta anzi una luce ambigua e sinistra su quanto visto sin lì. Peccato per qualche ingenuità non piccola nella sceneggiatura, ma il risultato finale è buono. Ottima la prova della Moss.  
MEMORABILE: La fuga iniziale dalla splendida villa di Adrian; Il finale. 

Puppigallo 24/11/21 13:13 - 5279 commenti

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Un'abile regia, intelligente, che non ha bisogno di grandi effetti speciali e che riesce a creare la giusta atmosfera di tensione mista a paranoia è l'arma vincente di questa pellicola, supportata dalla convincente interpretazione della protagonista, ma anche di chi le ruota attorno. Qui il burattino osa ribellarsi al burattinaio; e questo risulta intollerabile, come viene sottolineato. Il buio la fa da padrone e qua e là arranca un po', ma la svolta e il giusto finale ne decretano la riuscita. Notevole.
MEMORABILE: La scoperta nella villa; Al ristorante; Nel corridoio della clinica "Bang"; "Cos'hai visto?".

Jandileida 2/04/22 00:20 - 1565 commenti

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Avventurandosi sul sempre sdrucciolevole terreno del thriller psicologico, Whannell evita lo scivolone gambe all'aria ma mostra segni di scarsa aderenza. Se infatti non dispiace l'aggiornamento del tema dell'uomo invisibile che diventa un immateriale, purtroppo attualismo, stalker, si assiste impotenti e quasi derelitti a scorciatoie logiche che fanno alzare le sopracciglia. Inevitabile il tappetone musicale che ammaestra gli stati d'animo dello spettatore. Discreta la Moss, ma la sensazione generale è quella di uno asettico esercizio di stile.

Gottardi 17/05/22 16:24 - 396 commenti

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Donna fugge di nascosto dalla lussuosa villa in cui l’amante la teneva segregata e soggiogata psicologicamente, imponendogli la sua personalità invadente e violenta. Subito dopo lui muore, ma lei non riesce a liberarsi dalla sua presenza. Reale o fittizia? Thriller fantascientifico che si svolge su un registro di fondo non del tutto nuovo e paga qualche incongruenza di sceneggiatura, ma con un paio di colpi di scena non previsti; grazie anche alle notevoli capacità di maschera angosciata della protagonista arriva al finale senza lamentare il fiato corto.

Buiomega71 21/04/24 01:22 - 2912 commenti

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L'incipit con la fuga della Moss (bruttina stagionata di gigantesca bravura) è un pezzo di cinema ansiogeno notevole. Poi Whannell pigia il pedale della paranoia e della follia muliebre, la parte più intensa e interessante, con barlumi di ottimo psychothriller. Dalle coperte tirate via alle foto mentre dorme, agli attacchi di spasmodica entità, sgozzata al ristorante cinese, fuori dall'ospedale sotto la pioggia battente. Ma la risoluzione dell'invisibilità stalkerizzatrice diventa un po' troppo macchinosa, anche se la vendetta femminea arriva con una certa crudeltà inaspettata.
MEMORABILE: La strage dei poliziotti alla clinica; La sberla a Sidney; La scoperta di essere incinta; L'email offensiva mandata alla sorella; Il Diazepam.

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  • Discussione Digital • 31/03/20 14:43
    Portaborse - 4007 interventi
    Una domanda: ho letto su wikipedia che è disponibile on demand dal 27 marzo, ma è vero? Perchè io non l'ho visto da nessuna parte..
  • Discussione Herrkinski • 31/03/20 16:01
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Sì, è disponibile su Chili a noleggio per la "modica" cifra di 15,99:

    https://it.chili.com/film/the-invisible-man-2020/582d2694-91ae-4ead-bfd6-89c69fbf4879
    Ultima modifica: 31/03/20 16:01 da Herrkinski
  • Discussione Digital • 31/03/20 17:23
    Portaborse - 4007 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Sì, è disponibile su Chili a noleggio per la "modica" cifra di 15,99:

    https://it.chili.com/film/the-invisible-man-2020/582d2694-91ae-4ead-bfd6-89c69fbf4879

    Ah, grazie, peccato per il prezzo folle, davvero troppo alto..
  • Discussione Daniela • 31/03/20 19:55
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Prezzo davvero esagerato, considerato che non ti ritrovi in mano un dvd ma un link che resta attivo 14 giorni e sole 48 ore dal primo play.
    Nel caso si tratti del tuo primo "acquisto" su Chili, la cifra è dimezzata.
  • Discussione Digital • 31/03/20 20:50
    Portaborse - 4007 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Prezzo davvero esagerato, considerato che non ti ritrovi in mano un dvd ma un link che resta attivo 14 giorni e sole 48 ore dal primo play.
    Nel caso si tratti del tuo primo "acquisto" su Chili, la cifra è dimezzata.

    Metterlo a un prezzo ragionevole era chiedere troppo...Voglio proprio vedere in quanti lo hanno "acquistato"..
    Ultima modifica: 31/03/20 21:34 da Digital
  • Discussione Herrkinski • 31/03/20 22:50
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Digital ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    Prezzo davvero esagerato, considerato che non ti ritrovi in mano un dvd ma un link che resta attivo 14 giorni e sole 48 ore dal primo play.
    Nel caso si tratti del tuo primo "acquisto" su Chili, la cifra è dimezzata.

    Metterlo a un prezzo ragionevole era chiedere troppo...Voglio proprio vedere in quanti lo hanno "acquistato"..

    Credo non dipenda da Chili ma da una scelta generale dei distributori, siccome il film è stato rimosso dai cinema a causa del coronavirus e i produttori sono probabilmente oberati di debiti a causa delle perdite. Credo sia una sorta di cifra forfettaria per sostituire le perdite, altrimenti non avrebbe alcun senso. E' comunque improbabile che chiunque spenda una cifra simile per un noleggio, a questo punto potevano venderlo direttamente in blu-ray e mantenere i noleggi a prezzi umani, che forse facevano una miglior figura.
  • Discussione Daniela • 14/04/20 11:46
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Il film è disponibile a noleggio anche su iTunes (Euro 15,99) e su Infinity (ignoro il prezzo, presumibilmente è lo stesso).
  • Discussione Buiomega71 • 21/04/24 11:12
    Consigliere - 26006 interventi
    L'invisibilità al cinema ha dato i suoi peggiori frutti autoriali (il pessimo Carpenter e il tronfio Verhoeven. Anche se, per quanto concerne al sottoscritto, una delle più riuscite e geniali rappresentazioni dell'uomo invisibile non viene dal cinema, ma bensì dal mondo del fumetto, con lo struggente e poetico albo di Dylan Dog Memorie dall'invisibile, con i meravigliosi disegni di Casertano e il tocco surreal/fantastico di Sclavi ), ci pensa Leigh Whannell a ristabilire le regole e ad avere la geniale intuizione di mettere al servizio il mito dell'uomo invisibile alle violenze domestiche e alle stalkerizzazioni da notevole psychothriller che riesce, nelle sue parti migliori e ansiogene, a lambire le derive della paranoia e della latente follia femminea repulsiva.

    Dallo straordinario incipit con la fuga di Cecilia (una Elisabeth Moss, bruttina stagionata, di incredibile bravura) dalla villa hi-tech sulla scogliera (il Diazepalm, il cane Zeus, l'antifurto della macchina, la fuga nei boschi, l'arrivo dell'auto sulla strada, il finestrino sfondato con un pugno, tre settimane dopo...), fino agli attacchi di spasmodica entità, dalle coperte tolte nel sonno alle foto scattate mentre dorme, inaspettatamente sgozzata al ristorante cinese (che ricorda un truce momento analogo di un ottimo, quanto sottostimato, poliziesco ottantiano) fino alle battute slasher, sotto la pioggia battente, fuori dall'ospedale psichiatrico.

    L'abilità di Whannell è quella di creare una sottile barriera da ciò che potrebbe reale (anche se apparentemente impossibile) e la discesa paranoica persecutrice di Cecilia (lo schiaffo a Sidney, le email offensive spedite alla sorella, riassumono perfettamente lo stato paradossale e angosciante in cui si ritrova Cecilia, in una specie di infernale "cul de sac" di cui è impossibile uscirne, della serie "vallo a spiegare che non sono stata io ma è colpa di un uomo invisibile che mi perseguita").

    Fin quì, Whannell, crea una febbrile e palpabile tensione che non molla mai la presa, mettendo Cecilia sotto la luce della pazzia e dell'ossessione paranoide (con delitti annessi).

    Peccato, che poi, il film si sgonfi, con macchiavelliche e macchinose spiegazioni (e colpi di scena) che stanno dietro al persecutore invisibile, tra massacri di poliziotti , apparizioni e sparizioni in tuta nera tecnologia, scontri a fuoco e corse contro il poco tempo rimasto.

    Anche se la  vendetta muliebre finale lascia il segno per inventiva e sottile crudeltà.

    Al di là del tema, sempre scottante, della violenza sulle donne, sul narcisismo maschile e il totale controllo sulla vittima, resta l'abilità di Whannell di aver mischiato lo "stalking movie" con barlumi da fantathriller, regalando un prologo di grande tensione emotiva (bellissimi, poi, i titoli iniziali acquosi che si infrangono sugli scogli. Quasi un marchio di fabbrica whannelliano, dopo quelli inventivi, di coda, di Insidious 3 e quelli fahrenhetiani di Upgrade) e una fetta incubotico/kafkiana degna di nota.

    Poi ciò che l'occhio non vede comincia a palesarsi e l'impalcatura, seppur messa in piedi con gran perizia, comincia a scricchiolare.

    Tra le nuove riproposte dei mostri Universal, decisamente la più geniale e innovativa (e non che ci volesse poi molto) con la BlumHouse a spalleggiare.

    "Doveroso" il ringraziamento, sui titoli di coda, al socio James Wan.
    Ultima modifica: 21/04/24 13:14 da Buiomega71