Il fantasma dello spazio - Film (1953)

Il fantasma dello spazio

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Versione spaziale dell'UOMO INVISIBILE, il film di W. Lee Wilder è solo l'ennesimo esempio di fantascienza americana Anni Cinquanta, povero come quasi sempre e diretto svogliatamente. Il fantasma del titolo è un alieno sceso a Santa Monica (California) dopo sorvolato per un po' sui cieli statunitensi col suo bianco apparecchio spaziale. Le segnalazioni di forti interferenze sulle onde radio e di un paio di morti violente porta la polizia sul posto, ma i testimoni parlano di un palombaro senza volto e chiaramente non è facile crederci. Invece è proprio così: l'extraterrestre è vestito...Leggi tutto con una tuta radioattiva indistruttibile e un casco da palombaro davanti al quale sono appese tre bombolette di respirazione. Ossigeno? No: metano! Ma la cosa più curiosa è per l'appunto che il nostro, sotto la tuta, è completamente invisibile ad occhio umano, e beccarlo non è cosí semplice. Il film, perlopiù centrato sui lunghi dialoghi tra poliziotti, scienziati e il solito giornalista impiccione che insieme sparano ipotesi via via sempre più vicine alla realtà, è povero d'idee e decisamente monotono. Gli ingredienti del genere ci sono tutti (compresa una bella assistente di laboratorio che per prima testa l'invisibilità dell'alieno) e il finale, bizzarro e abbastanza imprevedibile, conferma che la fantascienza americana dei Cinquanta possedeva un'ingenuità quasi commovente. Ciò non toglie che i prolungati inseguimenti all'interno del laboratorio (col cane Giove a fare da guida nelle ricerche) e una prima parte che ci mette troppo a entrare nel vivo, compromettano un film già di per sé non così appassionante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/06 DAL BENEMERITO R.F.E.
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R.f.e. 10/06/09 18:22 - 816 commenti

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Piccolo film minore di SF anni '50, che dalle foto (ben scelte) intraviste nel primo volume del Mongini (Storia del cinema di fantascienza) o su illustratissimi volumi statunitensi, ci sembrava suggestivo. E invece trattasi di operina noiosissima e poverissima (anche come set utilizzati). Infatti rimase inedita - vero e proprio fondo di magazzino - dopo essere stata distribuita negli USA (nel 1953), uscendo in Italia solo nel 1958, in seguito al demenziale boom di Sf e astronautica che seguì al lancio sovietico del primo Sputnik (ottobre '57).

Pigro 12/07/10 08:37 - 9666 commenti

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Passi la storia davvero stupida (tutti alla ricerca di un uomo invisibile venuto dallo spazio), ma ciò che rende obbrobrioso questo film è una sceneggiatura ridicola, verbosa e ricolma di incongruenze interne, a cui si aggiunge una regia spesso inesistente (e quando esiste fa solo dei danni: la prima apparizione dell'alieno è da spanciarsi dal ridere) e un bouquet di attori che contendono a una filodrammatica di paese l'Oscar per l'inettitudine. Da starne alla larga: meglio un vero fantasma dello spazio che un lavoro come questo!

Faggi 11/02/17 12:15 - 1549 commenti

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Fantascienza umoristica suo malgrado, assortita di incongruenze, illogicità e assurdità fuori controllo. La frase fatta "senza capo né coda" qui non è sprecata. I fatti e i comportamenti dei personaggi sono privi di senso, i dialoghi sfiorano la patafisica. Ma, come può accadere per simili prodotti, trattasi di piccola ghiottoneria; chi (come me) adora rovistare tra gli oggetti da mercato delle pulci della celluloide troverà divertente questa perla nera; l'autore è lo stesso dell'esilarante (sempre suo malgrado) Guerra tra i pianeti.

Uomomite 26/02/11 02:58 - 174 commenti

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Misconosciuto gioiellino, tutto atmosfera, girato dal fratello del grandissimo Billy Wilder. Fondamentalmente sembra un film muto degli anni 20. L'apparizione finale del "fantasma" trasmette una sensazione di inquietudine mista a tenerezza. Da recuperare.

Daniela 11/02/17 16:25 - 12660 commenti

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Extraterrestre invisibile atterrato nei dintorni di Los Angeles se ne va in giro a combinare guai dentro una specie di scafandro, braccato da poliziotti approssimativi, mentre scienziati dilettanti formulano ipotesi a caso... Fantascienza povera di mezzi e soprattutto di idee per un filmetto molto confuso e verboso, che però guadagna dal confronto con la successiva regia del fratello inetto del grande Billy: rispetto alla Guerra tra i pianeti, questo sembra un film neorealista. Finale spudoratamente copiato dall'Uomo invisibile. Nel cast, da segnalare la prestazione professionale del cane Giove.

Rufus68 6/06/17 22:23 - 3842 commenti

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Il fantasma in questione si fa desiderare per buona parte del film: il campo è lasciato, quindi, a un interminabile e insulso chiacchiericcio para-scientifico, a tratti sfiancante. Il budget, infimo, trascina con sé, con potenza proporzionale, ogni barlume di logica. Il semplicismo della messa in scena, tuttavia, potrà addirittura vellicare il gusto dei cultori irriducibili.

Noodles 1/02/21 15:36 - 2227 commenti

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Criticare questo film dal punto di vista della resa scenica e degli effetti speciali sarebbe sparare sulla Croce Rossa. Anzi, l'ingenuità di tale resa suscita anche simpatia e non sarebbe stato un problema se non fosse per l'insipidità della storia e per la terrificante pochezza dei personaggi, destinati a confondersi tra loro, tanto sono inutili. La recitazione è piuttosto mediocre e la voce dei grandi doppiatori italiani dell'epoca ci sta come i cavoli a merenda. Dialoghi croce e delizia. Inizialmente abbastanza piacevoli, si fanno inutili col passare del minutaggio. Mediocre.

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  • Homevideo Patrick78 • 19/02/10 15:40
    Magazziniere - 545 interventi
    Torna disponibile dal 13/04/2010 in DVD questo titolo oramai fuori catalogo grazie alla rinascita dell'etichetta PULP VIDEO.
  • Discussione Faggi • 11/02/17 12:38
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Chi vuol farsi due risate con una perla nera di fantascienza umoristica (suo malgrado) può recuperare il film in questione, che da questo punto di vista non delude.
    L'alieno è un essere dal comportamento confuso che va in giro vestito da palombaro; è braccato da poliziotti ancora più confusi e viene chiamato con tre nomi: signor X, fantasma, uomo invisibile.
    Gli scienziati sfidano la radioattività come raramente si è visto (toccano oggetti, respirano vapori e intanto si fumano pure una sigaretta).
    Ma questo è niente.
  • Discussione Daniela • 11/02/17 14:44
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Faggi ebbe a dire:
    Ma questo è niente.

    Per me è stato anche troppo... tanto da rendermelo imperdibile.
    Cercherò di vendicarmi inducendoti alla visione coatta di altre chicche d'epoca, ne sto facendo scarpacciata in queste settimane ;o)


    PS: Visto di vedere or ora (l'avevo già in collezione), per fortuna dura poco. Certo bruttino, ma meno di quanto mi aspettavo, considerato il nome del regista: questo è insulso ma Guerra tra i pianeti è un gioiello di umorismo involontario, un capolavoro di demenzialità inconsapevole.
    Ultima modifica: 11/02/17 16:29 da Daniela
  • Discussione Faggi • 11/02/17 17:59
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Sono d'accordo, Guerra tra i pianeti è superiore; in quanto a umorismo non voluto raggiunge vette da discepolo di Ed Wood.
    Il regista pare che sia il fratello di Billy Wilder.

    Riguardo ai suggerimenti di chicche d'epoca sono graditi eccome. Magari con dei nuovi inserimenti.
    Ultima modifica: 11/02/17 18:06 da Faggi
  • Discussione Daniela • 11/02/17 20:50
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Mica pare, è proprio il fratello di Billy Wilder, minore di un paio di anni se ricordo bene.

    D'accordo allora, quando vedo gioiellini demenziali tipo Guerra tra pianeti ti faccio un fischio ;o)

    PS: Se apprezzi i mostri del Sol Levante, "Gappa - Il mostro che minaccia il mondo" è un cult catastrofico/edificante di luminosa bruttezza.
  • Discussione Faggi • 12/02/17 18:40
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Se apprezzi i mostri del Sol Levante, "Gappa - Il mostro che minaccia il mondo" è un cult catastrofico/edificante di luminosa bruttezza.

    Grazie del suggerimento, un mio amico colleziona questi film giapponesi; forse lo ha.

    Tornando al film in questione (che in questi due giorni mi ha ipnotizzato e ho rivisto) un minimo di logica (tutta sua e stravagante) narrativa la ha, ma è debolissima e minata da comportamenti fuori controllo (dell'alieno e degli altri personaggi).
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
  • Discussione Daniela • 12/02/17 21:30
    Gran Burattinaio - 5926 interventi
    Faggi ebbe a dire:

    Tornando al film in questione (che in questi due giorni mi ha ipnotizzato e ho rivisto) un minimo di logica (tutta sua e stravagante) narrativa la ha, ma è debolissima e minata da comportamenti fuori controllo (dell'alieno e degli altri personaggi).


    Hai ragione, la trama è debole ma non strampalatissima come in altre analoghe occasioni. Come ho accennato di sfuggita nel commento, al di là delle bischerate almeno parzialmente giustificabili collocando il film nella sua epoca (tipo l'estrema disinvoltura con cui vengono avvicinati e maneggiati oggetti radioattivi), quello che rende il film mediocre non è l'assenza di una logica interna al racconto ma i comportamenti immotivati e confusi dei personaggi, alieno compreso.

    Abbiamo un prologo pignolissimo, da ricostruzione rigorosamente cronologica dei fatti, a cui fa presto seguito uno spezzettamento del racconto in tre filoni (rilevatori di radiazioni, poliziotti, scienziati), il che non sarebbe neppure una cattiva idea, se solo servisse ad arricchire il racconto di più punti di vista specifici.

    Invece è arduo rintracciare una testa pensante nel mucchio, fra cui non manca la figura femminile decorativa (ma sposata, come ci viene fatto notare più volte). In conclusione, magari il soggetto in altre mani sceneggiatrici poteva sortire effetti migliori, così è una cosa trascurabile.
  • Discussione Faggi • 13/02/17 14:45
    Addetto riparazione hardware - 434 interventi
    Ottima analisi; hai fugato alcuni dubbi che cominciavo ad avere. Il motivo è che nel mio commento ho usato spavaldamente l'espressione "senza capo né coda"; il punto è che una sua linea narrativa (premessa e conclusione) la ha pure; è l'interno a essere sconclusionato.

    In ogni modo amore eterno per questi filmini.