Bizzarro italiano - Film (2015)

Bizzarro italiano
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Anno: 2015
Genere: horror (colore)
Regia: [+e] Vari
Note: Aka "Bizzarro Italiano Volume 1", "Bizzarro Italiano Vol. 1". Raccolta di 8 cortometraggi amatoriali italiani prodotti dal 1986 al 1999. L'antologia comprende: "Drop out" di Max Della Mora, "Incubi" di Stefano Barbieri, "Carot's taste" di Latino Pellegrini, "Neve calda" di Paolo Fazzini, "Malefica" di Nicola Lombardi, "L'invasione dei pornonauti" di Giovanni Polesello, "Reverendo" dei Marzano Bros., "Macabre" di Maurizio Quarta.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/03/20 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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Anthonyvm 8/03/20 15:42 - 5637 commenti

I gusti di Anthonyvm

Come nel successivo VHS Generation, Fazzini raccoglie alcuni corti indie dell'underground italico anni '80 e '90, focalizzandosi sull'horror e il weird. In mezzo ai curati "Drop out" e "Malefica" (atmosferica storia di maledizioni che anticipa spunti del plot di Drag me to hell) e ai divertenti "L'invasione dei pornonauti" e "Reverendo", spuntano pastrocchi come "Incubi" (omaggio al Nightmare di Craven) e l'inguardabile "Neve calda". Discreto "Macabre", ma la chicca nascosta è il delirante "Carot's taste", un Trilogia del terrore in salsa Troma.
MEMORABILE: Gli aneddoti dei registi prima dei loro corti; La registrazione di Nightmare su Italia 1 in "Incubi"; La carota in stop motion in "Carot's taste".

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  • Discussione Anthonyvm • 8/03/20 18:30
    Scrivano - 804 interventi
    Prima dell'analoga operazione di recupero di VHS Generation Vol. 1, Paolo Fazzini (autore del recente Mad in Italy) mette insieme un interessante DVD stampato in 500 copie contenente alcuni emblematici esempi dell'anarchia indie dilagante nel sottobosco cinefilo italiano fra gli anni '80 e i '90.
    Orgogliosamente presentata in low-fi (talvolta eccessiva, tanto che un paio di corti sono pressoché inascoltabili), la collezione conta otto lavori di genere misto, ma prettamente legati all'horror. Fra un corto e l'altro è presente una breve introduzione da parte degli autori medesimi, in cui raccontano gustosi aneddoti e retroscena, non solo dell'opera, ma dell'intero contesto storico: festival, fanzine, videoriviste amatoriali e tante nostalgiche curiosità, in alcuni casi anche più appassionanti delle opere stesse.
    Nonostante qualche episodio evitabile e poco significativo, l'insieme è godibile e stimolante per i cultori del cinema indipendente.

    Drop out di Max Della Mora - Due ragazzi trovano in uno scantinato della scuola una misteriosa VHS in grado di spalancare una delle sette porte dell'Ade. Inquadrature ben studiate (si nota lo zampino di un istituto di cinema dietro le quinte), montaggio curato ed effetti speciali particolarmente riusciti (ottima la mano che esce dallo schermo del televisore deformandolo, come in Videodrome e Demoni 2), nonché l'ottima idea di porre una videocassetta maligna al centro della vicenda (ben prima di The ring), fanno di questo corto uno dei più godibili della raccolta, sebbene recitazione e sonoro siano a livello vistosamente amatoriale. Chi apprezza i lavori di Salerno dovrebbe gradire. ***

    Incubi di Stefano Barbieri - Una giovane coppia sta guardando Nightmare di Craven in TV; lei non gradisce e se ne va adirata, ma terribili sogni la tormenteranno. Il noto "Zio Tolo" di Mondo Boiazzo imbastisce questo piccolo e ai limiti del guardabile (la qualità è veramente pessima) collage di deliri e di citazioni alla figura di Freddy Krueger (non mancano vere e proprie sequenze-rifacimento del film originale). Nonostante la trama sia esilissima (su ammissione dell'autore, si tratta di un pretesto per omaggiare Craven e per sperimentare con trucchi ed effetti speciali), certe trovate visive sono ingegnose (lo spazzolino da denti chiodato, ripreso tra l'altro dall'insolito POV dell'interno della bocca in stile La piccola bottega degli orrori, o il mitico cuscino assassino non tanto di denti e occhi-palline-da-ping-pong). Pur coi suoi notevoli limiti, l'aria nostalgica strappa un sorriso: vedere la trasmissione del primo Nightmare su Italia 1 nell'87 non può che scaldare il cuore. *1/2

    Carot's taste di Latino Pellegrini - Un ragazzo da poco orfano di madre, donna folle ossessionata dalle carote, riceve in un pacco contenente un giocattolo a forma di carota, che, rivelatosi vivo, lo condurrà a una delirante fine. Spassosissimo e creativo pseudo-clone di Trilogia del terrore con un retrogusto demenziale che ricorda le produzioni Troma, nonché i classici duelli over-the-top à la Raimi. Simpatica la carota antropomorfa mossa in stop-motion e assurda la mutazione finale con derive autofagiche. Pellegrini dimostra un talento embrionale che lo condurrà a un'attiva carriera nel filmmaking e nella televisione. Approvatissimo. ***1/2

    Neve calda di Paolo Fazzini - Un paio di spacciatori si recano da un pittore pazzo per recuperare una dose di cocaina, ma il diabolico artista si rivelerà un inatteso pericolo. Fazzini presenta un corto fin troppo amatoriale (fortuna che in VHS Generation rimedierà presentando il pregevole L'uomo astratto), non solo a livello di fattura (i dialoghi sono così ovattati da azzerare a tratti la comprensibilità), ma anche per quanto concerne la storia e il ritmo. Ovviamente si tratta di un filmato realizzato per gioco, ma appare troppo immaturo anche nel contesto di questa antologia. Particolarmente irritante il saltellante e iperattivo pittore-stregone. *

    Malefica di Nicola Lombardi - Una strega tortura un ragazzo per mezzo di rituali voodoo, ma il confine tra bene e male non è così netto. Interessante storia di maledizioni che anticipa per certi versi Drag me to hell di Raimi (il bottone maledetto, la vendetta della zingara umiliata). Una fotografia curata insegue con qualche successo l'evocazione di un'atmosfera macabra e disturbante (si prenda l'inizio con le bambole impiccate nel covo della strega, ma anche piccoli dettagli come il pesce morto che galleggia nello stagno) e qualche discreto effetto speciale si fa notare. Non tutto è ovviamente impeccabile, ma il risultato complessivo è tutt'altro che ignobile. Buone le musiche. Insieme al regista (oggi scrittore) Lombardi nei credits iniziali compare il nome di Fabio Salerno. **1/2

    L'invasione dei Pornonauti di Giovanni Polesello - La regina degli zombi manda orde di morti viventi alla conquista del mondo, ma dovrà fare i conti con Capitan Superpower, frutto di uno strano esperimento. Folle, turpe e violento trashone che non ha nessuna pretesa se non quella di divertire (e il cast e il pubblico). Fra effettacci splatter, bestemmie, gag assurde (il nonno con ridicolo barbone finto ucciso dalla nipote capricciosa in un impeto di bigottismo), combattimenti e dialoghi deliranti, le risate non mancano e fanno perdonare la fattura misera del prodotto. Da ridere la vocina stridula di Superpower e il suo duello con l'asso del nunchaku Phantom (un uomo sotto un lenzuolo bianco che si esprime a squittii). **1/2

    Reverendo dei Marzano Bros. - Un prete incontra alcuni loschi figuri che minacciano la sua incolumità, ma grazie al suo fido crocifisso riuscirà a uscirne vivo. Divertente e godibile, il corto dei Marzano è girato con un certo criterio e indovina qualche battuta, ma non si spinge più in là di questo. Simpatici i combattimenti e le sequenze d'azione, memorabile la moglie ninfomane che molesta il povero reverendo. Decisamente povero il montaggio, specialmente sonoro, realizzato con la vecchia tecnica dei due videoregistratori collegati. **1/2

    Macabre di Maurizio Quarta - Dopo un guasto alla macchina, un tizio chiede a una misteriosa ragazza di usare il suo telefono, ma una volta entrato in casa dovrà fare i conti con un'orribile verità. Quarta, noto collaboratore di Roger Fratter e notevole effettista, si cimenta nell'horror antropofagico e necrofilo, fra Non aprite quella porta e Nekromantik. La trama ovviamente non è niente di che e la grana complessiva è piuttosto rozza, ma gli SFX sono molto ben realizzati (ottimi i cadaveri in putrefazione, protagonisti di disgustose scene di necrofagia). Doppiaggio e suoni sono estrapolati da altri film (fra cui il suddetto film di Hooper), col risultato che gli attori sembrano parlare senza muovere le labbra. **