Casa di bambola - Spettacolo teatrale (1968)

Accattivante versione fedele al testo di Ibsen. Sebbene a volte troppo impostata, Giulia Lazzarini appare convincente nel ruolo di una donna ciarliera, allegra e infantile quanto i suoi tre pargoli. Il suo lato più scaltro e forte emerge progressivamente, fino all'inattesa scelta finale, ancor più spiazzante perché compiuta non soltanto da una donna ma anche e soprattutto da una madre. Il ritmo è veloce, i costumi e il cast buoni, le scene ben congegnate, nonostante l'eccessiva durata.

Trasposizione televisiva fedele nella lettera e nello spirito di un classico che conserva ancor oggi la forza di una lucida e spietata analisi della condizioni femminile. Lazzarini è una Nora convincente sia nella prima parte come donna-bambina passata senza soluzioni di continuità dalla tutela paterna a quella maritale che nell'epilogo come persona finalmente consapevole della propria condizione di sudditanza, mentre De Carmine è una perfetta incarnazione di Torvald, un uomo fragile e meschino sotto l'apparente autorevolezza dei modi, e Miserocchi spicca nel ruolo di Kristine.