Ottima iniziativa quella di Fazzini, che ha raccolto alcuni interessanti corti dell'underground italiano dagli anni '80 all'inizio del nuovo millennio.
Si tratta spesso di lavori amatoriali (sebbene non manchino opere semi-professionali circolate in alcuni concorsi), ma testimoni degli sforzi creativi di giovani e appassionati autori che, in tempi poco sospetti e con limitatissimi mezzi, trovavano il modo di sfogare la propria inventiva e di dare un piccolo contributo alla crescita del cinema di genere.
Questa collezione ha un forte valore nostalgico per chi ha vissuto in prima persona il fenomeno, ma è anche una piacevole curiosità videoarcheologica per chi voglia sondare le origini dell'oggi vivace panorama indie del Belpaese.
Il disognatore di Flavio Moretti - Un illustratore scopre di avere il potere di creare figure che si animano e interagiscono con lui, rivelandosi talvolta dispettose. Idea non nuova (si pensi ai duelli fra Daffy Duck e l'animatore in
Pennelli, rabbia e fantasia o a
Voodoo in Harlem del '38), ma esecuzione deliziosa. Allegro ed elaborato, il corto si fa soprattutto notare per le buffe animazioni e per le ingegnose tecniche di interazione fra i cartoni e il "mondo tridimensionale", dalle sovrimpressioni alla stop motion passando per semplici figurine di carta ritagliate. C'è parecchio lavoro dietro: si vede e si apprezza. ***1/2
Drop out di Max Della Mora - Due ragazzi trovano in uno scantinato della scuola una misteriosa VHS in grado di spalancare una delle sette porte dell'Ade. Inquadrature ben studiate (si nota lo zampino di un istituto di cinema dietro le quinte), montaggio curato ed effetti speciali particolarmente riusciti (ottima la mano che esce dallo schermo del televisore deformandolo, come in
Videodrome e
Demoni 2), nonché l'ottima idea di porre una videocassetta maligna al centro della vicenda (ben prima di
The ring), fanno di questo corto uno dei più godibili della raccolta, sebbene recitazione e sonoro siano a livello vistosamente amatoriale. Chi apprezza i lavori di Salerno dovrebbe gradire. ***
I primi corti di Roger A. Fratter - Alcuni spezzoni di prova girati in Super 8 e video dal noto Fratter prima dei suoi "veri" corti e molto prima dei suoi lungometraggi. Non si sentiva il bisogno di inserire nella selezione ufficiale queste pressoché insignificanti sequenzine (si va da trailer finti o veri a scenette western mute). Sarebbe stato meglio tenerli come extra del DVD. *1/2
L'invasione dei Pornonauti di Giovanni Polesello - La regina degli zombi manda orde di morti viventi alla conquista del mondo, ma dovrà fare i conti con Capitan Superpower, frutto di uno strano esperimento. Folle, turpe e violento trashone che non ha nessuna pretesa se non quella di divertire (e il cast e il pubblico). Fra effettacci splatter, bestemmie, gag assurde (il nonno con ridicolo barbone finto ucciso dalla nipote capricciosa in un impeto di bigottismo), combattimenti e dialoghi deliranti, le risate non mancano e fanno perdonare la fattura misera del prodotto. Da ridere la vocina stridula di Superpower e il suo duello con l'asso del nunchaku Phantom (un uomo sotto un lenzuolo bianco che si esprime a squittii). **1/2
Il cerchio di Flavio Moretti - Un ragazzo si risveglia in uno strano labirinto brumoso popolato da alberi antropomorfi, e verrà condotto alla scoperta di una scioccante verità. Torna Moretti con quello che è il gioiello nascosto dell'antologia, un ottimo corto senza dialoghi girato in un suggestivo bianco e nero espressionista fra scenografie fiabesce e inquietanti, che ricordano le atmosfere dei
Frankenstein di Whale e i primi lavori di Tim Burton. La soluzione del "mistero" non è poi così sorprendente e il finale circolare è quasi di troppo, ma visivamente e tecnicamente siamo su livelli molto alti. Stupendi i danteschi uomini-albero. ****
Reverendo di Marzano Bros. - Un prete incontra alcuni loschi figuri che minacciano la sua incolumità, ma grazie al suo fido crocifisso riuscirà a uscirne vivo. Divertente e godibile, il corto dei Marzano è girato con un certo criterio e indovina qualche battuta, ma non si spinge più in là di questo. Simpatici i combattimenti e le sequenze d'azione, memorabile la moglie ninfomane che molesta il povero reverendo. Decisamente povero il montaggio, specialmente sonoro, realizzato con la vecchia tecnica dei due videoregistratori collegati. **1/2
Stati crepuscolari di Gianluigi Fedeli - Una ragazza deve fuggire dall'appartamento dove un serial killer ha appena mietuto le sue ultime vittime. Si nota il tentativo da parte di Fedeli di evocare la suspense sotto diverse forme: si inizia con un classico setup da slasher (una coppietta uccisa in macchina in un bosco), si prosegue su territori da psycho-thriller (il killer vagabonda per la città di notte) e si finisce sull'horror casalingo à la Walton (la protagonista e l'assassino sotto lo stesso tetto). Purtroppo la scrittura non convince e il finale beffardo è lasciato un po' troppo aperto. **
L'iniezione di Maurizio Quarta - Uno scienziato di autosomministra un elisir di lunga vita ma finisce per trasformarsi in un folle omicida. Trama ridotta a zero per una semplice e gratuita esplosione di gore e di sangue rosso smalto. Si respira il classico odore di horroraccio da Grindhouse o di slasher joedamatiano (la mannaia in testa ricorda molto l'incipit di
Antropophagus). Aiutano anche i dialoghi, che si rivelano campionature audio provenienti da altre pellicole (l'urlo della MacColl in
Paura nella città dei morti viventi impera). Senza arte ma viscerale e grezzo come si deve. **1/2
Anatomy di Vincenzo Pandolfi - Un uomo prepara la colazione alla moglie, ma qualcosa in lui non va. Piccolissimo corto (3 minuti), muto e con didascalie a descrivere le azioni mostrate. La storiella di follia alla base è esile ma spiacevole quanto basta. La minimalità del tutto è però eccessiva. **
L'uomo astratto di Paolo Fazzini - Uno strano tipo compare dal nulla e, completamente alienato, fugge da un misterioso individuo che sembra perseguitarlo. Curioso e surreale, il corto di Fazzini (curatore della raccolta stessa), immerso in una soleggiata e rilassante campagna marchigiana e accompagnato da ottime musiche, affascina e fa sorridere, fino a una conclusione azzeccatissima. Si nota la presenza di Remo Remotti nei panni di un emblematico pittore. ***