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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller on the road programmaticamente eccessivo, scarsamente credibile nelle figure delle due sorelle disturbate che incontrano sulla loro strada un violoncellista francese (Anglade) al contrario pacato e riflessivo. E' quest'ultimo a rappresentare il nostro punto di vista, il tramite attraverso il quale leggere l'imprevedibile comportamento delle due. Conosce Megan (Nielsen) in seguito a un incidente stradale dovuto alla distrazione. Di una statuaria bellezza bionda che conquista, la giovane lavora come infermiera nell'ospedale in cui è ricoverato e lo guarda con innocenza seduttiva.

Gerard, da lei invitato a casa per una cena, non si tira certo indietro e lì...Leggi tutto incontra la sorella Dominique (Kirshner), decisamente pazzerella, provocatoria e ben poco matura. Con loro anche il padre, allettato e in fin di vita, che la sera stessa infatti spira costringendo Gerard a partecipare al funerale. Megan ringrazia (pure carnalmente) e la mattina dopo gli chiede di poterlo accompagnare in auto con la sorella fino a Seattle, dove lui ha detto di doversi recare. L'uomo accetta e il viaggio on the road può cominciare, con incontri durante i quali emergerà prepotente il carattere ambiguo e incontrollato delle due, spesso complici nel canzonare e minacciare il poveretto all'insegna di uno sciocco divertimento che ne sottolinea la superficialità e l'inconscio desiderio di ribellarsi a trascorsi (anche in famiglia) che le hanno viste vittime di ripetuti soprusi (a proposito, siamo sicuri che la malattia di papà non fosse indotta?).

Ad ogni scena l'incredulità di Gerard cresce, anche perché Dominique sembra fare un uso a dir poco disinvolto, del fucile che porta con sé. Nei tanti incontri casuali (il giudice interpretato da Robert Culp, la coppia di bulli...) Gregory Marquette, regista e autore unico del copione, tenta di far montare la tensione, di caricare l'aria di un clima malsano con punte di deviazione mentale pronte a tradursi in scatti di improvvisa violenza. Ma la recitazione sopra le righe delle due sorelle non appare mai autentica, come in un gioco al massacro preventivamente studiato a tavolino che ne cancella ogni traccia di spontaneità; si veda in proposito la lunga scena con la madre, ovviamente alcolizzata (una bella bottiglia di Beefeater in evidenza), che dà quasi subito in escandescenze sbattendo in faccia alla figlia maggiore turpitudini del passato e supposti incesti.

Accompagnato da una colonna sonora spesso a base country (sorprendente l'esibizione col violoncello nel locale), con pizzicate di chitarra che bene si sposano ai lunghi tragitti nelle campagne tra gialle spighe e grandi spazi aperti, il film non mostra di saper gestire a dovere una storia dalle ambizioni alte esagerando con smorfie, risatine e schiaffi contrappuntati da fucilate che dovrebbero forse alzare la seriosità del tutto ma che in definitiva svelano perlopiù ammicchi pulp scarsamente convinti. E dire che ogni tanto l'atmosfera giusta Marquette l'azzecca (grazie anche a buone musiche tensive, come nelle scene con Culp)... Pretestuosi il prologo "poliziesco" spostato di due settimane avanti nel tempo e l'epilogo che lo riprende, mentre Anglade che suona col violoncello nell'erba prima dei titoli di coda sa tanto di marchio autoriale goffo che scivola nel trash.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/11/23
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Buiomega71 22/02/20 00:32 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Intenso dramma femmineo on the road, che si illumina di riverberi thriller (i due serial killer della strada), costellato da personaggi sgradevoli e paralynchiani (il giudice guardone e maniaco sessuale, il padre molestatore) con vendette ginecee che sfiorano il rape & revenge (presi a fucilate, di notte, sull'asfalto), lancinanti tragedie familiari (l'incontro con la madre sfatta e ubriacona) e suggestivi scorci della provincia americana. Quasi una versione muliebre di Le strade della paura. Squisitamente squilibrata la Dominique della Kirshner.
MEMORABILE: La confessione del laido giudice prima della fucilata; Gli scherzi, di cattivo gusto, che le due sorelle fanno a Anglade; Il tentato stupro a Dom.

Achab50 22/11/23 15:34 - 78 commenti

I gusti di Achab50

Opera che risente in maniera pesante dei ventitrè anni trascorsi dalla sua realizzazione; una regia zoppicante (basti la segnalazione che a ogni inquadratura i tre cambiano vestito, pur essendo in fuga) e una caratterizzazione dei personaggi molto grezza. La vicenda non presenta caratteri di originalità. In questa mediocrità gli ultimi minuti, all'aeroporto, sono accompagnati da una suite per violoncello dell'immenso Bach.

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  • Discussione Buiomega71 • 22/02/20 10:04
    Consigliere - 25999 interventi
    Quello che di primo acchito sembra un thriller classico con due sorelle (una si chiama Dominique come quella depalmiana) che vivono in una vecchia casa isolata in mezzo al nulla e con un segreto da nascondere, è in realtà un curioso e intenso dramma on the road, che sembra quasi un mix tra Le strade della paura (versione muliebre) e Thelma & Louise vs Butterfly kiss (ma con in più il terzo incomodo maschile a comporre il trio), che si frangia di riverberi noir (la coppia automobilistica dei serial killer stradali) e di disgustosi e spregevoli personaggi paralynchiani (il giudice guardone e maniaco sessuale di Robert Culp che vive in solitudine, il padre molestatore e morente di Frank Langella), che vira, poi, nei meandri vendicativi del classico rape & revenge (il tentato stupro a Dominique, i carnefici presi a fucilate sull'asfalto, di notte), per poi sfociare in lancinanti tragedie (e confessioni) familiari nella figura della madre sfatta e ubriacona di Anne Archer.

    Un film peculiare, per come è costruito e narrato (dall'incipit dell'interrogatorio all'incidente stradale con la Volvo, che sembra miri a tematiche simil Misery), e che pian piano diventa un "sulla strada" impreziosito dai suggestivi scorci della provincia americana (anche se girato in Canada) e dalla fotografia di Bruce Worrall, dove lo straordinario Anglade si trova hitchockianamente coinvolto in un'avventura ai limiti dell'assurdo e della follia femminea, spaesato francese in terra yankee (simpatico lo scambio di battute cinefilo su Un americano a Parigi e Cantando sotto la pioggia con uno degli assassini degli automobilisti) che si ritrova, suo malgrado, complice della rivalsa uterina delle due sorelle "giustiziere", tra cui una delle due abusata sessualmente dal padre in passato.

    Squisitamente squilibrata la Dominique della Kirshner, terribili gli scherzi che le due tirano al povero Anglade (la scenata in cucina, minacciato con il fucile), di impronta notevolmente horror la parte nella casa del giudice pervertito e inquietanti le scene del crimine sul ciglio della strada, tra poliziotti e posti di blocco.

    Man mano che i tre viaggiano sulla Volvo station wagon (ecchissà perchè mi veniva in mente la canzone di Syria), ci si affeziona e si prova empatia, per questa inusuale vacanza cuoreselvaggesca e tra locali country, violoncelli e Dominique che impazza con il fucile tra le braccia o tenta il suicidio credendosi un angelo all'arrivo di un pullman (Ma gli angeli volano?), il film diventa altro, andando a sconfinare in un finale tenero e agrodolce, che commuove e omaggia certo cinema europeo (Anglade con violoncello in una distesa verdeggiante).

    La Nielsen è un misto di sensualità e glacialità, la Kirshner è completamente (e favolosamente) pazza e Anglade non può che suscitare simpatia e tenerezza per la sua bizzarra situazione e per il suo personaggio.

    Marquette cerca (e spesso ci riesce) di costruire qualcosa di particolare e originale, che và al di là di un semplice thriller da discout, sterzando, spesso, in meccanismi impevedibili e inopinabili.

    Credendo di vedere un tipo di film e trovandomene davati tutt'altro, in un frullato di sentimenti e pericoli lungo l'irta strada della paura.

    Un invito al viaggio inconsueto e inquieto, dove l'età dell'innocenza disturbata della Kirshner ne vale, da sola, la visione.
    Ultima modifica: 23/02/20 12:00 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 22/02/20 10:14
    Consigliere - 25999 interventi
    Buono il dvd edito dalla Storm Video

    Formato: 1.85:1

    Audio: italiano, inglese

    Nessun sottotitolo

    Come extra galleria di foto e scheda filmica degli attori principali.

    Durata effettiva: 1h, 25m e 56s

    Immagine al minuto 00.52.10. Dominique (Mia Kirshner) imbraccia il fucile. Scherzerà o sparerà davvero?

    Ultima modifica: 22/02/20 13:37 da Buiomega71