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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

L'ultimo film di Paolo Villaggio non è proprio il migliore dei testamenti; ma il grande attore vi partecipa con nobile dignità, truccato bene per sembrare ancora in forma e tradito solo da un'evidente fatica nel recitare che ne penalizza purtroppo la performance, a metà tra qualche goffo accenno al tedesco glorioso di Kranz e un ruolo da psicologo bonario che pare più un nonno saggio e comprensivo. Non è lui il protagonista, certo, ma è comunque più presente in scena dello strambo terzetto composto da Corinne Clery, Gianfranco D'Angelo e Lando Buzzanca ad esempio, di fatto confessori diretti e indiretti di Chris (Zenoni) che si aggirano in...Leggi tutto chiesa in attesa delle telefonate di quest'ultimo. Chris è il figlio di Maria (Zanicchi) e il nipote di Mario (Pistarino), che lo adora quanto la cognata. Alla notizia che il ragazzo si sposerà in America (più precisamente in Georgia), i due intraprendono con lui il viaggio che dovrà portarli da Michael (Rondinelli). Già, perché trattasi di matrimonio gay, con conseguenze ampiamente immaginabili in Maria e Mario, che tutto si aspettavano tranne di trovarsi oltreoceano di fronte a una realtà che non riescono ad accettare. Lui almeno, perché lei dopo le prime titubanze non sembra poi prenderla troppo male. Soprattutto dopo aver parlato con la madre dello sposo (Marisa Laurito, coi capelli blu!), vivace paesana pronta a stringere facili amicizie passando per lo scambio di ricette regionali in cucina. Della Georgia si vede giusto qualche esterno in campagna che poteva stare ovunque e il significato della trasferta risulta poco chiaro: serviva forse a dare un appeal differente del solito a un film costruito alla bell'e meglio, ad accompagnare il tutto con musiche simil-country terribilmente invadenti che non staccano nemmeno quando i personaggi parlano, compromettendo spesso la limpidità dei dialoghi. Uno dei tanti difetti di un film che ha ben poco respiro cinematografico girando perdipiù su ritmi e toni da fiction. La strana coppia protagonista composta dalla Zanicchi e Pistarino abbozza una complicità che lascia spazio all'improvvisazione del momento: la prima punta alla verace spontaneità sua tipica, il secondo ricorre al mestiere e a una squillante brillantezza che se non altro mantiene vivo (quando possibile) il film. Stesso dicasi per la Laurito, maggiormente a suo agio nel ruolo rispetto alla Zanicchi e quasi credibile come madre allegra e spensierata nonché di più ampie vedute. Più da fotoromanzo il rapporto tra i due promessi sposi, tra sguardi languidi e frasette da dolci innamorati fino alla patetica intromissione della ex di Michael, infilata nel mezzo giusto per confondere un po' le acque e ritardare lo scontatissimo happy ending. All'acqua di rose le macchinazioni dello zio per far fallire il matrimonio, da dimenticare gli interventi dell'amica semialcolizzata (Bombi) di Michael alle prese con un corso autodidatta da barman, segno dell'imbarazzo nel costruire personaggi marginali vagamente interessanti. Anche perché i rari interventi "eccelsiastici" del trio vip già citato sembran del tutto avulsi dal contesto, semplice sfilata per volti noti da aggiungere furbescamente in locandina. Storia che procede senza guizzi, piatta come i dialoghi, pressoché priva di battute e affidata all'estro estemporaneo degli attori in scena, che per quanto simpatici non sono esattamente Tracy e la Hepburn...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/12/19 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/12/19
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Gabrius79 22/12/19 01:11 - 1420 commenti

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Un film alquanto banale che non si salva neppure con la presenza ruspante di Iva Zanicchi in coppia con Carlo Pistarino. D’Angelo, Buzzanca e Villaggio (qui al suo ultimo film) vengono rispolverati con dei camei che non lasciano il segno. Marisa Laurito male utilizzata. Cast secondario con una recitazione approssimativa. Doppiaggio che in alcuni casi fa addirittura cilecca. Occasione gettata alle ortiche con finale scontato.

Rambo90 21/12/19 01:57 - 7679 commenti

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Storiella all'acqua di rose su un matrimonio gay italo-americano fortmente osteggiato dai parenti italiani. Storia già vista, resa anche male da una regia sciatta e da una sceneggiatura che mette insieme dialoghi di un'ingenuità incredibile. L'ambientazione americana è in loco eppure impalpabile. Velo pietoso sul cast, da una Zanicchi sempre sopra le righe a un Pistarino spento fino ad arrivare a una parata di vecchie glorie male in arnese, tra cui se non altro si distingue Villaggio per la voglia di metterci un po' di cinismo. Inutile.

Markus 28/12/19 11:40 - 3682 commenti

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Un cimitero di elefanti. Sulla carta una reunion di (biascicanti) vecchie glorie dello spettacolo per un appassionato film che tenta la goffa via dell'accettazione dei tempi. Il film di Valerio Zanoli tocca l'argomento "gay" con occhio moderno, resta però la scarsa capacità registica nel riuscire a rendere coinvolgente la vicenda. Anche gli attori presenti vagano a vista, un po' per modestia generale (sul fronte giovanile c'è poco da stare allegri) e un po' per gli anni che passano e che inevitabilmente si vedono. Ingloriosa fine per Paolo Villaggio.

Panza 12/10/20 11:08 - 1834 commenti

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Nonostante una discreta regia, la commedia non ingrana mai davvero, ricorrendo invece a noiosissime gag e frusti giochi di parole. Peggio va quando si decide di spostarsi su terreni più seriosi tentando di inserire qualche pretestuosa parentesi drammatica e di affrontare con scarso approfondimento il tema dell'omosessualità. La coppia di protagonisti non è poi così male, anche se la Zanicchi è in certi momenti troppo esagitata, mentre spiace vedere Buzzanca relegato in una particina e Villaggio già visibilmente debilitato della malattia. Sgradevole l'onnipresente colonna sonora.

Reeves 30/03/22 07:45 - 2174 commenti

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Terrificante congedo di Paolo Villaggio dal cinema con una parte scritta male che dovrebbe riprendere un po' un suo vecchio personaggio ma che non riesce mai a decollare. Nessuna delle vecchie glorie (Zanicchi, Buzzanca, Clery, lo stesso Villaggio) riesce a lasciare il segno, in compenso il prete giovane interpretato da Giulio Berruti è al limite della comicità involontaria. Da dimenticare.

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  • Discussione Ruber • 17/07/21 13:03
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Non c e l'ho fatta a vederlo oltre i dieci minuti! Peggio di ogni  pecoreccia pellicola, che gli è superiore. Un cimitero di elefanti di vecchie glorie dello spettacolo (Pistarino, Laurito, D'Angelo) mischiate a glorie del cinema (Villaggio) e la Zanicchi, più adatta a cantare. Spiace vedere Villaggio al tramonto della sua fortunata carriera relegato ad una particina in un film così.
    Ultima modifica: 18/07/21 09:48 da Zender
  • Discussione Ruber • 15/08/21 08:31
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    È morto Gianfranco D’Angelo
    Spiace grande e divertente attore di cinema, tv e teatro, da Drive-in a tutte le commedie sexy anni 70/80 poi tv e tanto teatro. Rip.
  • Discussione Zender • 15/08/21 08:39
    Capo scrivano - 47730 interventi
    Nooo, che brutta notizia! Una colonna della nostra gloriosa "commediaccia", uno di quelli che solo a vederli ti metteva di buonumore. Il padrone di Drive-In, il primo uomo di Striscia con Greggio. Un pezzo della nostra tv e uno dei pochi che sapeva far ridere col nulla!
  • Discussione 124c • 15/08/21 13:38
    Gestione sicurezza - 5190 interventi
    Una prece per Gianfranco d'Angelo, per quello che era e che ci ha dato.
  • Discussione Trivex • 16/08/21 10:21
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    Ciao Gianfranco. 
  • Discussione Caesars • 24/08/21 19:40
    Scrivano - 16800 interventi
    Leggo solo ora la notizia. Spiace molto. Come attore non mi ha mai convinto molto, ma come presentatore di "Drive in" era mitico.