L'erba più verde è sempre quella degli altri? Commedia a dir poco grottesca che sa essere spiazzante e divertente per buona parte della sua durata. Certo, non dice nulla di originale sul piano della satira, ma fa il suo lavoro: si ride parecchio, specie in determinati momenti. E la regia confeziona bene questa torta, esaltata da cromatismi
pastello che vedono il trionfo del rosa (solo visivamente
parlando) e non solo quello. Chi ama questo genere di film,
lo veda e potrebbe restarne molto soddisfatto.
Commedia strabordante cinismo, deliziosamente disgustosa; una rappresentazione stralunata della realtà ricolma di dialoghi surreali e una messinscena rigonfia di luce e colori pastello contrappasso di una descrizione ferocemente satirica delle famiglie borghesi, dove l’erba dev’essere sempre più verde. Fantastiche le protagoniste (soprattutto la DeBoer) nel mettere un accento sul finto perbenismo delle relazioni “"di facciata" dove ogni grammo d’invidia e rimorsi si taglia col coltello. Non scava solchi, ma è divertissement a tutto tondo.
MEMORABILE: I baci "sbagliati" tra coppie; La bimba data in dono; Wilson; "Kids with knifes"; L’acqua della piscina; Al ristorante.
Immaginate un episodio di Desperate housewives girato dal John Waters di Polyester con il romanticismo trashoso di Divine sostituito dall'amor materno volubile da una coppia di amiche (?) stressate e vi sarete fatti un'idea di quest'incubo color pastello di linde casette allineate e giardinetti plasticosi in cui tutti portano gli apparecchietti ai denti e guidano golf car. Lungometraggio d'esordio delle due registe/attrici poco coeso e forse più strampalato che genialmente bizzarro ma con alcune trovate folgoranti che ne giustificano la visione, lasciando perplessi e divertiti.
MEMORABILE: Omogeneizzato materno; C'è più soddisfazione a giocare con un figlio-cane; Quanto è buona l'acqua della piscina; I capelli tagliati sanguinano
Un film a dir poco bizzarro, che rappresenta il mondo chiuso e, a suo modo folle, della borghesia americana attraverso l'eccesso stilistico. La struttura narrativa perisce tra le angherie di una logica striminzita e i momenti di puro non-senso; l'esperienza è straniante, sebbene paghi il prezzo di una ridondanza formale quasi anestetizzante. Ad ogni modo va riconosciuto a DeBoer e a Luebbe la capacità di sorprendere, con un'audacia e uno spiazzante sprezzo della "normalità" che fanno ben sperare per un'altrettanto delirante opera seconda.
MEMORABILE: La bambina regalata; L'erroneo scambio di mariti; Julian si trasforma in cane.
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DiscussioneDaniela • 3/06/20 23:10 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Mickes2 ebbe a dire:
Ciao Daniela, non puoi non vederlo ;)
E si, dopo aver letto il tuo commento, credo proprio che non potrò ;o)
DiscussioneDaniela • 5/06/20 03:37 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Mickes2 ebbe a dire:
Ciao Daniela, non puoi non vederlo ;)
Finito di vedere or ora, ancora sbalestrata ma certamente divertita. Mi rode però un dubbio: ma cosa si saranno fumate le due registe/attrici mentre scrivevano la sceneggiatura? ;oP
Finito di vedere or ora, ancora sbalestrata ma certamente divertita. Mi rode però un dubbio: ma cosa si saranno fumate le due registe/attrici mentre scrivevano la sceneggiatura? ;oP
Roba buona!
Certo che vederlo alle 3.30 del mattino non ha prezzo :D