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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Short fuse
Anno: 1972
Genere: giallo (colore)
Regia: Edward M. Abroms
Note: E' un episodio della serie tv "Colombo". Il simbolo * indica puntata breve.
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Uno degli episodi meno caratteristici di Colombo, in cui Peter Falk svolge il suo dovere senza indulgere in alcuna parentesi “privata” o in gag varie legate al personaggio. Conta la storia, insomma, che prevede un’intro abbastanza lunga considerata la brevità della puntata (la canonica ora e dieci) per spiegare una situazione familiare piuttosto complessa, con l’erede di una grossa industria chimica (Ida Lupino) che ha sposato un uomo tutto d’un pezzo (James Gregory) il quale non vede di buon occhio il nipote di lei (Roddy McDowall) che vive alle loro spalle facendo la bella vita. Quando l’uomo vorrebbe convincere sua moglie a vendere, il nipote si oppone provocando...Leggi tutto l’ira dello zio, che dice al proprio autista (private-eye per diletto) di investigare sulla vita dissoluta del giovane per poterlo poi ricattare. Il nipote non ci sta e fa esplodere una scatola di sigari sull’auto dello zio mentre questi sta recandosi in montagna. Un intreccio più complesso del consueto, che abbisogna naturalmente di tempo per progredire eliminando conseguentemente quello dedicato alle indagini. Indagini che infatti non si sviluppano molto, arrivando però ad un finale scenograficamente spettacolare di stampo quasi hitchcockiano. Peter Falk, che come detto non prende troppo spazio per sè, ha un’unica grande scena “personale”. Quando cioè prende la funivia accorgendosi di soffrire terribilmente di vertigini: un eccellente esempio di come si possa far sorridere con un senso della misura magnifico, senza salire sopra le righe in alcun modo. Cosa che invece fa McDowall (ma il personaggio lo richiede).
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
![Locandina [2.7] Colombo: L'ultimo scacco matto*](/images/colombo/4737.jpg)
![Locandina [2.3] Colombo: Gioco mortale*](/images/colombo/4733.jpg)
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- Grande esempio di cinema:
Mfisk - Davvero notevole!:
Daniela, Anthonyvm, Richard, Nicola81 - Quello che si dice un buon film:
Marcel MJ Davinotti jr., Puppigallo, Ciavazzaro, Ale nkf, Furetto60, Tony, Ultimo, Vesco, Lythops, Ira72, Modo, Didda23, Zender, Xamini - Non male, dopotutto:
Lovejoy, Markus, Gordon, P_falco, Il Dandi, Caesars, Katullo
Niente male il personaggio del nipote ciarliero e furbacchione (interpretato peraltro bene). Anche il meccanismo a tempo che mette in atto è ben congegnato. Colombo irrompe a sorpresa, quando proprio non te l’aspetti. La nota meno positiva è l’eccessivo buon carattere dell’assassino (preferisco quando è un bastardo e tratta male il tenente sentendosi superiore: c’è più gusto). Qui invece è simpatico, disponibile, anche troppo. Colombo in funivia è stupendo. Bel finale. Buono nel complesso.
Discreto episodio caratterizzato da pochi elementi comici e infilati sopratutto nella scena finale in funivia. Per il resto si tratta sopratutto di lavoro d'attori. Grande al solito Falk, memorabile il personaggio interpretato da Gregory, eccellente McDowall e bella prova di William Window, futuro Seth Hezlitt di La Signora In Giallo. Notevole il citato finale in funivia.
Episodio perfetto nei suoi 70 minuti. Fosse durato di più non avrebbe reso. Il cast è una vera e propria ressa di star: si passa dal bravo assassino McDowall agli zii Gregory e Ida Lupino passando per la segretaria Anne Francis per finire con William Windom. Ben costruito il delitto e il finale in funivia è un vero e proprio gioiellino di tensione.
Rispetto ad altri episodi della 1^ serie, l'assassino è più ingegnoso e più perfido, tanto da mettere nei guai sia la segretaria-amante (la splendida Anne Francis) che l'unico dirigente che non gli volesse male (Windom). Con pari perfidia Colombo prepara una trappola memorabile. Nel finale la sceneggiatura raccoglie a piene mani l'hitchcockiana lezione sulla suspense di Sabotage e la regia ci mette un'anticchia in più, nel contrasto tra Colombo e Windom, placidamente seduti a chiacchierare mentre McDowall fruga febbrilmente in terra.
Episodio che resta nella memoria per l'avvincente finale in funivia. Generalmente, le conclusioni affidate ad una trappola sono statiche, affidate cioè alla scoperta del colpevole mentre cerca di recuperare un oggetto che lo potrebbe incastrare oppure ad un fraintendimento che denuncia la sua presenza sul luogo del delitto. Qui invece c'è un finale che, seppure basato sul meccanismo classico della trappola, è molto movimentato. Grande prova istrionica di Roddy McDowall, buoni tutti gli interpreti.
Episodio a mio giudizio non molto convincente, anche se (ovviamente) non brutto. Lungaggini e dialoghi che nulla aggiungono alla vicenda avrebbero potuto essere evitate e certamente il ritmo del film ne avrebbe guadagnato. Fortunatamente il finale sulla funivia (bella location!) è avvincente e alza un po’ il tono. Della prima stagione a mio avviso è l’episodio il più scarso.
Puntata che si allontana dal comune episodio colombico e che diventa meno interessante. Il nipote che vuole la ricca eredità della zia si è già visto anche se la storia ha comunque tratti positivi. La prima stagione è ricca di ottimi episodi, ma questo è certamente un'eccezione. Buono il finale che risolleva un po' l'andamento altalenante della puntata.
Il 6° episodio, un po' breve, non permette a Colombo quei siparietti ai quali ci aveva abituato e risulta quindi meno brillante a livello di commedia. L’assassino conduce un’esistenza sopra le righe ma non è uno sciocco, anzi, altrimenti come avrebbe potuto ottenere due lauree così distanti tra loro? Il tenente la mette sul campo della provocazione intellettuale ricorrendo ancora una volta al classico trappolone, che ha anche sapore di rivincita sociale. Altro tassello: Colombo è ritenuto dai suoi superiori un numero 1; e chi ne dubitava?
Era stato un episodio più che buono per piano criminoso, indagini, colpi di scena, interpretazioni, duetti fino a dieci minuti dalla fine. Poi il finale mi ha molto deluso... Ma come ? Il colpevole, superintelligente con due lauree difficili ottenute in pochi anni con il massimo dei voti, cade facilmente nella trappola.
MEMORABILE: Colombo che soffre di vertigini.
Un episodio decisamente sotto la media. L'assassino (MacDowall) se la cavicchia con il personaggio del nipote ciarliero ma è il resto a non convincere: l'indagine è scadente, la regia statica, il delitto banale e anche il nostro Colombo non si impegna granché. A risollevare l'episodio ci si mettono una sfilza di star, da Ida Lupino a William Windom, ma appaiono tutte un po' sprecate. Anche il trappolone finale non soddisfa: è inverosimile e (purtroppo) in linea con l'episodio.
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Episodio che resta nella memoria per una diversa impostazione generale: l'assassino non è la solita carogna piena di sé ma mette in atto un piano ingegnoso per far fuori la povera vittima. L'episodio scorre in modo parecchio altalenante e le indagini non assumono il rilievo che dovrebbero. Ci si rifà con un ottimo finale in funivia, in cui Colombo incastra il killer a modo suo. Buono, ma nel complesso è l'episodio forse meno riuscito della prima stagione.
MEMORABILE: La prima volta di Colombo sulla funivia (si noti la faccia che ha quando scende).
Buon episodio che vede protagonista un nipote bizzarro e ambizioso, autore di un omicidio inizialmente perfetto volto a eliminare chi lo ostacola nella sua salita al potere dirigenziale. Ma il suo piano delittuoso tende a strafare e il tutto si rivela poco credibile. Colombo capisce tutto e con una trappola - che fa crescere la tensione allo spettatore - incastra il colpevole grazie a una "confessione" evidente. Particolari e suggestive le ambientazioni nella cittadella industriale e sulle pendici della montagna, buon cast e costante tema musicale.
Forse inutilmente macchinoso visto che, una volta chiarito che non avrebbe potuto trattarsi di un incidente d'auto, l'unico sospettato possibile era il personaggio interpretato egregiamente da MacDowall (irritante quanto basta), mentre il resto del cast, azzeccatissimo, è costituito da ben noti e apprezzati attori. Primo episodio in cui Colombo dà il meglio di sé esasperando l'assassino fino a provocargli, ben capito dagli spettatori, una crisi di nervi. Ben fatto.
Episodio di non particolare fascino, soprattutto se paragonato al generale alto livello degli episodi della prima serie. Grande parte ha la robusta trama, che trova però il suo lato debole nell'individuazione immediata del colpevole da parte di Colombo: suona un po' troppo forzata. Recupera però in modo pregevole il finale, scenografico e di impatto, anche per la recitazione di profilo dei tre protagonisti della chiusura. Grande classe di Ida Lupino. Ottima regia di Abroms.
Il nipotastro (un MacDowall in splendida forma) un po' freak, un po' dandy, sembra un giullare inoffensivo disposto alla collaborazione più servile con la polizia. E questo è forse il tipo di assassino più temibile. Colombo, dopo essersi sottoposto ad aerei e imbarcazioni - che soffre non poco - supera anche la sua paura per le cabinovie ed è lì che atterra definitivamente l'alibi dell'assassino. Incastrandolo nella sua stessa trappola.
Da una banale storia di eredità esce un buon episodio nel quale il tenente Colombo non entra troppo in scena lasciando spazio agli altri protagonisti. Anche gli indizi prendono forma solo nella seconda parte per concludersi alla grande in funivia. Il nipote guascone risulta simpatico e per la prima volta l'assassino appare docile e mansueto, per nulla "cattivo".
Una costruzione del delitto molto ingegnosa che fa capire subito che l'antagonista del tenente è una persona ben istruita e intelligente, nonostante si lasci spesso sopraffare dai piaceri della vita. Colombo è in forma smagliante, abile nel soffocare l'assassino e nel condurre le indagini. Ciò che rende veramente memorabile l'episodio è la location finale (la funivia), nella quale il tenente lancia uno dei suoi celeberrimi trappoloni. MacDowell, nonostante il bel personaggio, pare non sempre all'altezza; decisamente meglio Ida Lupino.
MEMORABILE: L'esplosivo nascosto nei sigari; La segretaria interpretata dalla Francis; Il finale in funivia.
Una potente bomba nascosta in un sigaro, studiata per esplodere un minuto e tre secondi dopo l'apertura della scatola che la contiene (meglio specificarlo perché la cosa non viene spiegata con la dovuta chiarezza). L'ha preparata il nipote (McDowall) del titolo per suo zio. Tutto va come previsto, ma poi c'è Colombo...; che col giovane guascone instaura un rapporto quasi collaborativo. Peccato per i pochi indizi raccolti che costringono a un finale assai godibile ma... col trucco. Insolita l'ambientazione nella centrale chimica, aneddoti gustosi limitati, ma si guarda con piacere.
MEMORABILE: Colombo in funivia; Riferito all'auto: “Polizia? Ma... Quella specie di caffettiera fuori è sua?”, “Eh... Sì, dovrei farla riverniciare, vero?”.
Un complesso scenario industriale fa da sfondo a questo episodio che vede come figura centrale il rampollo di un'azienda chimica, un personaggio istrionico, geniale e un po' folle. Queste sue caratteristiche rendono un po' cerebrale (e male spiegato) l'espediente del delitto, si affievoliscono durante il corso della narrazione, per tornare poi all'improvviso sul finale, che resta impresso ma forse è anche un po' eccessivo.
Il tenente se la vede con un bombarolo astuto e, ovviamente, intenzionato a impossessarsi dell'azienda di famiglia, a qualunque costo. Il villain è un Roddy MacDowall in gran forma che, col suo fare scafato da giovinastro capriccioso, sa rendersi decisamente detestabile. Abroms dirige bene ed evoca la suspense con precisione meccanica (si vedano i preamboli dell’esplosione). Buono pure il finale, sebbene il trucco usato da Colombo per tradire il colpevole sia un po' prevedibile (sorprende che Roddy ci caschi così facilmente). Notevoli le scene sulla funivia (con Falk terrorizzato).
MEMORABILE: La sistemazione dei sigari esplosivi; La telefonata dalla macchina; I pezzi di macchina rinvenuti a poco a poco; Colombo che soffre di vertigini.
James Gregory HA RECITATO ANCHE IN...
Un assassino odioso: giovane, viziato, intelligente, infantile, spietato, vagamente hippy-chic e ovviamente famiglicida, che ricorda il ruoli da giovane disadattato interpretati tanto spesso da Lou Castel e Lino Capolicchio all'epoca. A Colombo non resta che fregarlo rispedendo al mittente la sua stessa trappola (invero cervellotica, con una preparazione dell'omicidio piuttosto lunga) per costringerlo a uscire allo scoperto nel panico. Niente di eccezionale, anche se McDowell risulta perfetto nel ruolo proprio grazie ai suoi trascorsi da attore bambino di estrazione disneyana.
MEMORABILE: La funivia.
Episodio non molto riuscito. La trama fa parecchia acqua (come fa Colombo a persuadersi che doveva esserci una bomba nella scatola dei sigari? Poteva essere dappertutto, nella macchina...) e non ha neanche molti momenti ironici, che invece sono tipici della serie. Rimangono la buona prova di McDowall e la simpatia del celebre tenente; un po' poco per far superare la (invero stiracchiata) sufficienza a un telefilm girato con poco nerbo da Edward M. Abroms (regista che mai uscirà dall'ambito del piccolo schermo).
Episodio molto vivace grazie a un giovane fannullone paranoico che, grazie alla sua intelligenza, architetta un buon sistema per uccidere lo zio. Colombo nota subito la sua instabilità mentale, sulla quale farà forza per farlo crollare. Anche il tenente, però, ha un punto debole: il mal d'aria, come aveva già rivelato nell'episodio pilota Riscatto per un uomo morto. Eppure proprio su una funivia salirà con l'assassino...
Altro episodio in cui la traduzione a vanvera del titolo non agevola un giudizio migliore di quello che l'episodio merita. In questo caso è McDowall a risultare fastidioso con una spocchia da giovane canzonatore che ne fa uno dei colpevoli meno affascinanti dell'intera serie. Tra l'altro anche la trama, con lo zio acquisito dalla pretesa facile, e una Lupino evanescente benché dotata di fermezza quando caccia via il nostro eroe in impermeabile, rende l'impianto poco goloso. L'idea migliore è quella finale, ma purtroppo arriva tardi, quando ci si è già rispettosamente rilassati.
MEMORABILE: La ost durante le diverse fasi proposte in split screen che precedono l'esplosione, in puro stile anni '70.
Il connubio tra una lunga fase introduttiva e una complessiva durata contenuta va inevitabilmente a discapito dello sviluppo delle indagini, che non risulta particolarmente approfondito. Il tutto è però riscattato da un piano criminoso di rara bastardaggine (l’assassino tenta di addossare le responsabilità proprio alle persone che gli vogliono più bene) e da un finale teso e claustrofobico che rappresenta un unicum, per la saga. Falk non va mai sopra le righe a differenza dell’antagonista McDowall, la Lupino è sempre carismatica ma stranamente assente nel momento clou.
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- L'unico episodio degli Anni 70 a essere stato presentato in Italia con i titoli tradotti in italiano.Ultima modifica: 17/04/17 17:51 da Zender
- Episodio presentato in Italia tagliato.
Dall'edizione italiana (scene poi recuperate nei dvd) sono stati eliminati i titoli di testa con Mc Dowall che visita in auto la raffineria
(tagliate tutte le scene con i titoli). - Purtroppo (nella versione in dvd uscita in Italia) c'è da segnalare che verso il minuto 42, quando Colombo è a colloquio con l'assassino e la segretaria nello studio, da quando l'assassino ripone nell'armadio la scatola di sigari scatta un fastidioso fuori sincrono che si protrae quasi fino alla fine della scena. Poi tutto riprende normalmente.
- Scheda di doppiaggio:
*Renato Cortesi: Roddy McDowall
*Angiolina Quinterno: Ida Lupino
*Mario Feliciani: James Gregory
*Luciano Melani: William Windom
*Livia Giampalmo: Anne Francis
*Sergio Di Giulio: Lawrence Cook
*Vittorio Congia: Jason Wingreen
*Giancarlo Maestri: Lew BrownUltima modifica: 14/10/23 13:08 da Zender
