Tutto il mio folle amore - Film (2019)

Tutto il mio folle amore
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)
Note: Ispirato dal romanzo "Se ti abbraccio non avere paura" di Fulvio Ervas, che racconta la vera storia del viaggio nelle Americhe di Franco e Andrea Antonello.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non si segnala certo per originalità, il nuovo Salvatores, e forse proprio per questo è bene aver messo subito in chiaro che il film è liberamente tratto da una storia vera (sui titoli di coda le immagini dei reali protagonisti); è la storia di un padre che ha intrapreso un viaggio in America con il figlio autistico, successivamente raccontata nel libro "Se ti abbraccio non avere paura" di Fulvio Ervas. Qui il padre è Willi (Santamaria), che gira cantando la costa adriatica opposta alla nostra e si è guadagnato il soprannome di "Modugno della Dalmazia". Non vede il figlio Vincent (Pranno) da sedici anni; se ne è fuggito via subito senza più sapere nulla di lui; nemmeno il nome, che pure viene...Leggi tutto dal titolo della canzone grazie alla quale Willi aveva conosciuto la madre (Golino). Lei nel frattempo si è sposata con Mario (Abatantuono), un editore dalle spalle solide, che ha adottato il figlio stabilendo con questi una relazione vera, nonostante una malattia che forse non è autismo ma ci si avvicina: Vincent sembra il più delle volte non capire; non risponde, elabora concetti estranei alla logica dei discorsi, ha momenti di improvvisa follia e insomma, non sembra poter in alcun modo condurre una vita "normale". Ma quando il suo vero padre si riaffaccia a casa è una vera festa; tanto che, senza dir nulla a nessuno, non appena “Williboy” (come lo chiama lui) se ne va cacciato in malo modo da Mario, si nasconde nel retro del pick-up dell'uomo e parte con lui in tournee tra Slovenia e Croazia. Sarà l'occasione di aprire un rapporto imprevedibile, in cui l'affetto del padre supera regolarmente le difficoltà imposte dalle spiazzanti bizze del figlio. E' la relazione complice tra i due, che progredisce giorno dopo giorno, a fare da motore trainante del film, molto più di quella tra i due coniugi partiti in caccia del loro ragazzo, che Willi ha deciso di non "restituire" subito come loro si aspettavano. Nonostante la bella caratterizzazione di un Abatantuono ancora una volta bravo nell'individuare il registro giusto che gli permetta di non sbracare pur senza rinunciare alla battuta e quella comunque corretta della Golino, i due fanno da corollario “non necessario”, rispetto ai veri protagonisti. E' infatti soprattutto grazie alla superba interpretazione di Pranno (l'attore sembra quasi soffrire davvero dei disturbi psichici che sa portare in scena con assoluta credibilità) se il film funziona; inventandosi un'espressività travolgente accompagnata da uno sguardo furbo e insieme perduto, coinvolge fino alla commozione alternando reazioni inconsulte a sprazzi di profonda umanità (colpisce a fondo il muto scambio di frasi al computer tra padre e figlio uno accanto all'altro di fronte allo schermo, come se la scrittura potesse davvero rompere barriere inimmaginabili aprendo un mondo sorprendentemente rivelatore). Willi asseconda bene la tenera esuberanza di Vincent, si ferma a riflettere sulla propria condizione perché - come altre volte ci ha insegnato il cinema in passato – è spesso leggendo negli occhi e nel cuore di chi ci ama che si arriva a conoscere meglio se stessi. Salvatores infiocchetta l'avventura con la sapienza di chi con certi viaggi ha costruito il proprio stile: trovando gli scorci giusti, dosando con intelligenza le belle musiche di Mauro Pagani e lasciando spazio quando è il caso alla bella voce di Santamaria. Qua e là si sorride, al di là di un finale che lascia molti dubbi, ma ciò che più importa si respira la vita vera, si percepiscono un affetto e un calore che risaltano nel contrasto con i bianchi, aridi paesaggi dei Balcani.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/19 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 26/10/19
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Rambo90 27/10/19 13:42 - 7697 commenti

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Un Salvatores che finalmente torna a essere interessante. Non un capolavoro, ma un film semplice che si fa guardare, delicato e che riesce a evitare pesantezze pur raccontando una storia profondamente drammatica. La struttura on the road premia, dando un ritmo vivace e la sceneggiatura è pregna di ironia, che smorza le situazioni più tristi. Molto bravo Santamaria, rivelazione Pranno e un Abatantuono in grande spolvero, anche lui di nuovo incisivo dopo vari ruoli svogliati. Da vedere.

Xamini 25/10/19 23:11 - 1252 commenti

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Road movie alla Tornatore, fondato essenzialmente su una duplice coppia: Santamaria/Pranno da un lato, Golino/Abatantuono dall'altro. Entrambe mettono in scena bene le diversità e se da un lato l'anarchia del Modugno della Dalmazia è stemperata dalle follie autistiche del figlio, dall'altro alla misurata (e sempre irresistibile) ironia di Abatantuono si contrappone la serietà dagli occhi di ghiaccio della Golino. Tornatore non analizza, racconta, ispirandosi a storia vera. E fa scaturire sorriso e lacrimuccia.
MEMORABILE: Nella doccia; Santamaria che canta Modugno.

Markus 26/10/19 10:58 - 3687 commenti

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Il ritorno di Salvatores al road movie è certamente da apprezzare, in quanto regista veterano del genere. Non più ex sessantottini imborghesiti, ma una bella quanto per nulla originale vicenda umana. Un'ovvietà che però viene impiegata al meglio, con senso del ritmo e buone idee. Una storia a tratti drammatica sulle strade di Slovenia e Croazia, tra padre che sbarca il lunario (il sempre eccelso Santamaria) e figlio con disturbi della personalità (Pranno, una giovane rivelazione) cresciuto da altri (Abatantauono/Golino, coprotagonisti ad hoc).

Gabrius79 27/10/19 23:05 - 1427 commenti

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Tratto da una storia vera, il film è ben diretto da un Salvatores in forma e va dato molto merito al cast che sa regalare emozioni (nel caso di Abatantuono anche qualche sorriso). Giulio Pranno è credibilissimo e infallibile nel delineare l’handicap del ragazzo, Santamaria e la Golino si amalgamano al meglio. A corredo di tutto le belle musiche di Mauro Pagani. Forse il finale lascia qualche dubbio.

Digital 29/10/19 11:28 - 1257 commenti

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Poteva essere facile scadere nel patetico quando di mezzo ci sono ragazzini diversamente abili. Fortunatamente nell'ultima fatica di Salvatores si evitano il più possibile derive eccessivamente sdolcinate. L’impostazione da road movie permette al direttore della fotografia di sbizzarrirsi in audaci riprese dei meravigliosi paesaggi balcanici donando ampio respiro al racconto. Il talento di Santamaria non si scopre certo oggi; a sorprendere, eventualmente, è il giovane Pranno, capace di rendere al meglio nel difficile ruolo dell’autistico.

Lou 3/11/19 21:23 - 1121 commenti

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Road movie in terra balcanica di Salvatores, che confeziona una storia dai tratti surreali eppure ricca di umanità. Si ha l'impressione che il regista, adattando liberamente il libro di Ervas, abbia voluto raccontare la diversità con un approccio sciolto e istintivo, accompagnando Vincent, il ragazzo autistico interpretato dal bravissimo Giulio Pranno, ad altri personaggi bizzarri come il "Modugno della Dalmazia" di Santamaria. Un film ricco di stranezze, a tratti divertente e commovente. Ottima la soundtrack.

Bruce 4/11/19 09:59 - 1007 commenti

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Luci e ombre in questa commedia on the road di Salvatores. L'avventura vissuta dal ragazzo autistico col padre improvvisamente ritrovato, cantante melodico simil Modugno, attraverso paesaggi e scenari inconsueti in Slovenia e Croazia e accompagnati da musiche e canzoni azzeccate, offre suggestioni emotive che sono tipiche del miglior cinema del regista. A pesare in negativo sono una forte semplificazione di fondo e un finale molto incerto, per non dire girato male. Il confine tra il semplice e il banale è quantomai sottile. Così così.

Galbo 18/02/20 17:46 - 12392 commenti

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Nel “territorio” cinematografico che gli è più congeniale, quello del road movie, Salvatores dirige un film di formazione non originale (la trama è abbastanza elementare), ma sentito e realistico nel descrivere il rapporto tra un padre e un figlio, interpretato da due attori in stato di grazia (Pranno in particolare è impressionante per il realismo della sua prova mentre la Golino e Abatantuono non incidono più di tanto), e illuminato da una splendida fotografia. Buona la colonna sonora. Buon film.

Nando 28/02/20 11:29 - 3814 commenti

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Un viaggio ricco di peripezie tra un padre, musicista, e un figlio autistico abbandonato prima della nascita. Pellicola semplice ma ben realizzata da Salvatores che si avvale di interpreti appropriati. Bravo Santamaria, impressionante Pranno, simpatico Abatantuono che con le sue battute strappa il sorriso. Lievemente sottotono la Golino. Sempre impeccabili musica e fotografia.

Paulaster 24/01/21 10:47 - 4417 commenti

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Ragazzo problematico segue il vero padre in alcuni concerti. Trama centrata sul riscoprire i sentimenti persi in una situazione familiare difficile, in cui Salvatores non insiste col negativismo ma cerca di scavare nelle sensazioni dei singoli. Il ragazzo protagonista ricorda il DiCaprio di Buon compleanno Mr. Grape e accentua raramente i suoi comportamenti disturbati. L'argomento comunque non è semplice e non si cade nel pietismo. L'entrata in scena di Santamaria e la conclusione sono le parti deboli. Abatantuono serve come collante.
MEMORABILE: "Ti stacco la mano"; Legati insieme con la corda; La mamma morta nell'incidente d'auto.

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Pigro 4/12/21 18:35 - 9666 commenti

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Il viaggio del padre con il figlio autistico 16enne che non aveva mai voluto vedere (eccellente Pranno) attraversa i confini non solo geografici, ma soprattutto delle relazioni e delle solitudini, in una riscoperta di sentimenti e valori. Storia forte, che sfugge dall’intensità sofferta delle Chiavi di casa per assestarsi su un livello più ammiccante e colorato, da dolciastro road movie, con sfondoni retorici verso la fine (dalla banalissima iniziazione sessuale del ragazzo in poi) che impediscono al film di decollare verso vette più alte.

Capannelle 16/02/23 14:36 - 4411 commenti

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Una buona impostazione dei personaggi e la consueta abilità di Salvatiores nel maneggiare la macchina da presa e nel sottolineare con immagini e musiche l'atmosfera pregnante del film. Tuttavia perde vigore nella parte centrale, un po' perché lasciamo Abatantuono e Golino per strada (e questa è una delle poche pellicole in cui l'attrice napoletana appare sprecata), un po' perché Santamaria e Pranno (peraltro bravo) tendono a gigioneggiare troppo. Da ricordare comunque il personaggio del cantante alias Modugno perennemente inseguito dalle donne.
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  • Discussione Ruber • 31/10/19 14:10
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Colleghi che sono andati a vederlo mi dicono sia molto ben fatto , e interpretato molto bene. Pensavo fosse il solito film copia e incolla dal libro sdolcinato e invece pare di no, e i giudizi sul forum lo confermano, appena esce a nolo o in streaming lo vedo.