L'uomo dagli occhi a raggi X - Film (1963)

L'uomo dagli occhi a raggi X
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Deepred89 8/04/08 15:00 - 3706 commenti

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Ottimo film di fantascienza che parte da uno spunto interessantissimo che viene decisamente ben sviluppato. Corman riesce a tenere desta l'attenzione per tutta la (breve) durata, anche grazie ad alcuni trucchetti semplici ma efficacissimi (e molto fantasiosi). Buona interpretazione di Milland.

Cotola 9/08/08 12:57 - 9043 commenti

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Film di fantascienza, con sprazzi da cinema horror, originale e divertente in cui Corman, com'è sua abitudine, punta, anche a causa del solito budget ristretto, più sulle idee che sugli effetti speciali (piuttosto originali). Ottima regia, bella la confezione, bravo Milland. Il risultato finale è decisamente gustoso e, a mio parere, non deluderà gli amanti del genere.

Hackett 11/08/08 13:03 - 1867 commenti

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Buon film di fantascienza che esplora il mai sopito mito della vista a raggi x. Ray Milland esaudisce il desiderio di ogni uomo che tra gli anni '70 e '80 comprerà per posta gli occhialini a raggi x, ma esplora suo malgrado quanto questo dono possa diventare maligno. Interessante, originale.

Matalo! 11/08/08 13:49 - 1378 commenti

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Film interessantissimo nonostante la solita mancanza di soldi con un'idea di base efficace; nonostante i mezzi Corman riesce a raccontare una parabola di delirio di onnipotenza interpretata da uno sprezzante Milland. Siamo sempre sul filo dell'inverosimiglianza ma l'assunto del film e la sua morale sono centrate in pieno. Da vedere e spigolare nei suoi vari momenti top.

Il Gobbo 18/01/09 19:38 - 3015 commenti

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Apprezzabile ritorno di Corman alla SF nel mezzo dei fasti del ciclo Poe. Certo il film è miserello, e in alcuni momenti lo spettatore potrebbe sospettare di assistere al biopic del fondatore della mitica ditta Same Govj con sede in via Algarotti a Milano, immortalata dall'Intrepido e il Monello; però Milland funziona, e il crescendo di follia del film (dalle esibizioni circensi al casino) è molto divertente, pur se manda a ramengo le pretese filosofiche. Godibile
MEMORABILE: Dopo averle accese con un accendino formato fiaccola olimpica Milland e la sua assistente fumano sigarette con nonchalance in mezzo ai becchi Bunsen!

Brainiac 11/07/09 16:01 - 1083 commenti

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Più volte citato da Stephen King nel saggio Danse macabre come esempio di Sci-fi degno di essere visto, X è in effetti un'ottima pellicola, serrata (almeno nella prima parte) e ricca di spunti interessanti. Molte le scene quantomeno divertenti (la scimmia che indovina le lastre colorate, Milland che vede gli altri nonostante le bende, il Casino, gli occhi mutevoli) e molte le riflessioni cui la sceneggiatura conduce. Un'idea geniale per uno dei migliori film di fantascienza degli Anni 60, con finale spietato e una struttura vitale dopo così tanti anni.
MEMORABILE: "E nel centro dell'universo un occhio, che ci vede tutti, tutti".

Homesick 7/12/09 18:54 - 5737 commenti

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Basilare e oftalmico. Fantascienza filosofica accessibile e impressiva ove il positivistico anelito ad una conoscenza illimitata si autodistrugge dinanzi alle porte che custodiscono i sovrumani segreti della Creazione e dell’Assoluto. La penuria dei mezzi non costituisce ostacolo per Corman che con artigianali filtri ottici riesce anzi a realizzare soggettive distorte e orbite cangianti, mantenendo il ritmo sempre stabile. Novello Prometeo-Icaro-Odisseo-Faust-Frankenstein, Milland è perfetto e la sua inquieta (e inquietante) sobrietà produce un’interpretazione potente e indimenticabile.
MEMORABILE: Il finale nella congrega religiosa.

Patrick78 19/01/10 14:19 - 357 commenti

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Intelligente low-budget diretto nel solito stile da Corman ed impreziosito da un uso mai banale dei pochi ma davvero convincenti effetti visivi. Buon ritmo, recitazione professionale (bravi Milland e Rickles), durata breve che giova non poco a questo tipo di pellicole e tanta immaginazione elevano questo b-movie al di sopra della media. Siamo dalle parti della Sci-Fi anni '50 ma Corman era già più avanti degli altri... Bello il finale. Visto oggi tiene ancora e anzi si può apprezzare la genuinità e l'amore che questo regista metteva in ogni sua opera.

Ciavazzaro 26/06/10 22:19 - 4770 commenti

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Il bravissimo Ray Milland offre una superba interpretazione in un piccolo classico del cinema. Lo spettatore soffre insieme a Milland, fino all'allucinante finale di sicuro effetto. Da citare anche Rickles nei panni del viscido complice di Milland nella seconda parte del film. Notevoli le visioni distorte della realtà.

Von Leppe 7/06/11 11:46 - 1262 commenti

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La prima metà degli anni '60 per l'AIP e soprattutto per Corman regista è stato un vero periodo d'oro, in cui si sono sfornato molti capolavori come questo, dal tema cupo e drammatico. Ray Milland non più giovanissimo è un ottimo interprete nel ruolo dello scienziato e della sua ambiziosa scoperta che, all'inizio, ha dei buoni propositi, poi prende il sopravvento come capita spesso in queste storie. Ottimi gli effetti speciali (dal sapore a volte lisergico) e il finale, in cui Milland vede non si sa bene cosa...
MEMORABILE: Vedo solo il 10 per cento di ciò che esiste.

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Ghostship 12/06/11 16:03 - 394 commenti

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Mitico film che, se non fosse per la povertà di fondo che caratterizza tutti i b-movies fantascentifici, sarebbe un vero e proprio capolavoro. La coppia Corman-Milland va al di là del film di genere indagando sul rapporto uomo/natura e sui limiti della medicina, tra eccezionali trovate visive ed una discesa agli inferi figlia del progressivo disfacimento del protagonista. Da recuperare.

Daniela 15/09/11 14:09 - 12662 commenti

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Scienziato convinto di poter ampliare i limiti dell'occhio umano sperimenta su se stesso un nuovo ritrovato che gli consente di vedere oltre l'ordinariamente visibile, con esiti nefasti fino alla biblica punizione dell'epilogo. Girato da Corman con i soliti due soldi (e purtroppo qui si vede), ma anche con grinta e tante idee, si avvale inoltre dell'interpretazione di Ray Milland che rende il suo personaggio sfaccettato e degno di compassione e non il solito scienziato reso pazzo dall'ambizione e dall'orgoglio. Piccolo ed originale cult

Fabbiu 27/09/11 10:22 - 2145 commenti

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Corman mette in scena un potere che tutti almeno una volta hanno desiderato di avere, quindi trattandolo in parte con il necessario humour (il ballo) e non dimenticando l'aspetto giocoso (il luna park). E' una parabola filosofico-religios che mette al centro la sofferenza di chi è andato oltre natura, sbilanciandosi a toccare (o meglio: a vedere) l'aspetto piu intimo e nascosto delle cose: la loro morte. Gli effetti visivi oggi hanno un sapore vintage, ma per quanto artigianali sono ben congegnati e tutt'ora efficaci. Ottimo Milland.

Stefania 3/10/11 23:19 - 1599 commenti

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Deludente per chi si aspetta un fanta-horror con diabolico mad-doctor: Xavier (Ray Milland) è un eroe tragico, animato da lodevoli propositi, trascinato dall'ambizione al di là delle sue intenzioni, e il film, nell'insieme, è scopertamente un apologo moralistico-religioso sulla doverosa accettazione dei propri limiti umani: l'unico occhio che può vedere tutto è quello di Dio... Nella prima parte, gli effetti dello sguardo a raggi x sono persino comici (gli ospiti nudi alla festa), poi il timbro si incupisce, gli effetti speciali sono ingenui ma inquietanti, suggestivi, il finale memorabile!
MEMORABILE: "Vedo lo scheletro della città... vedo una città morta!"

Giùan 5/11/11 20:06 - 4559 commenti

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Confesso di preferir da sempre, alle sue barocche "riduzioni" di Poe, i folli sconfinamenti "fantascientifici" di Corman e, in tale ambito, considero L'uomo dagli occhi a raggi X un assoluto masterpiece, capace di convogliare giocosamente al contempo, per citar Truffaut, un idea di cinema (l'occhio, la possibilità di vedere oltre e aldilà) e un'idea della vita (lo scienziato "buono" che tuttavia abusa del proprio Potere finendo per equipararsi a Dio). Il film si rivela così una straordinaria scaturigine di sottotesti, di cui Milland si fa perfetto veicolo.
MEMORABILE: La scena del party col nostro che si fa interprete del Sogno proibito di tutti gli amanti del catalogo Postal Market; La scena della Chiesa ovviamente.

Modo 18/01/15 23:58 - 949 commenti

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Film che senza troppe pretese, causa basso budget, riesce a intrattenere attraverso lo sguardo sul mondo del bravo Ray Milland. Scienzato geniale ma non assecondato dai sui superiori nello sviluppo. Così proverà su se stesso le goccine magiche ma fatali. Il potere di penetrare sempre maggiormente nelle cose presto lo porterà all'angoscia fino a non riuscire più a vedere gli essere umani ma solo scheletri. Il tutto diventa deprimente fino all'innesorabile epilogo ben riuscito. Non annoia nonostante non sia particolarmente scorrevole.

Lythops 19/05/16 07:59 - 1019 commenti

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Fantascienza americana anni '60, fortunatamente non afflitta dai soliti alieni, realizzata con effetti molto semplici. Va visto per quello che è, un film con una buona idea di base, per quanto non nuova, realizzato con un budget ridotto e alcune ingenuità tutto sommato perdonabili. Allegoria sui limiti che l'uomo non deve superare pena la perdita di sé, concluso in modo eccessivamente sbrigativo, ha un suo perché. Ray Milland ricorda molto James Stewart.
MEMORABILE: La sequenza del ballo.

Rufus68 20/12/16 22:35 - 3842 commenti

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Efficace filmaccio di Corman. Effetti speciali fatti in casa, budget ridotto, al solito. Milland, però, reca uno spessore tutto suo: la misura della recitazione, innanzitutto, in grado di rendere credibile l'odissea di un uomo che vede troppo, sino alla follia; così come il Funes di Borges, devastato da un esercito di ricordi da cui non riesce a liberarsi. Qualche ingenuità di troppo all'inizio; le riscatta il finale, con uno guizzo tragico e inaspettato.

Saintgifts 30/01/17 17:51 - 4098 commenti

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Ray Milland è il dottor Xavier, doppio nomen omen in questo caso. C'è una certa base scientifica all'inizio e riguarda ciò che gli occhi umani riescono a vedere, barriera che il dottor Xavier vuole abbattere con la sua ricerca. Poi, vista la scarsità di "vedute" da parte dei finanziatori, il film si sposta sul versante etico per arrivare a quello religioso. La parte centrale (i vari modi di usare il super potere) è quella più divertente, anche se meno profonda, ma giusto intermezzo preparatorio all'epilogo. Per certi motivi (il ballo) merita un remake.
MEMORABILE: Il Luna Park e i suoi personaggi.

Alex75 4/02/17 10:01 - 880 commenti

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Corman sfrutta con genialità i suoi pochi mezzi e un’idea semplice per una riflessione sui limiti dell’uomo e sui pericoli di una sete di conoscenza che sfida l’Insondabile (che è bene resti tale, pena la follia). La vicenda coinvolge anche per l’impennata tragica nella seconda parte, dopo una prima rilassata e con alcuni spunti umoristici (vedere attraverso gli abiti è stato il sogno di molti). Milland è credibile sia nei panni del posato uomo di scienza che in quelli del visionario.
MEMORABILE: Il party; Le visioni (rese con effetti speciali artigianali, ma evocativi); Il finale.

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Myvincent 16/04/17 11:35 - 3741 commenti

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E' possibile fornire agli occhi una vista a raggi X? Ci prova il solito scienziato incompreso, fra scoperte miracolose, nudi imbarazzanti, assalti ai casinò, in un turbinio narrativo che "vede" come protagonista un grande Ray Milland. La classe di Roger Corman è ineguagliabile anche nel genere fantascientifico, con pochi mezzi a disposizione e tante idee originali. Finale super-religioso con soluzione inaspettata.

Rambo90 20/05/19 02:11 - 7697 commenti

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Parabola discendente di un uomo che vorrebbe far del bene all'umanità, ma un po' come l'uomo invisibile anche lui si farà prendere la mano dalla propria scoperta. Corman racconta il tutto come meglio può - considerando i mezzi dell'epoca - e il film fa ancora il suo effetto, anche grazie all'interpretazione di Milland che ci fa sentire davvero la sofferenza del suo personaggio. Particolarmente teso il finale. Buono.

Kinodrop 8/08/19 21:16 - 2950 commenti

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Un tentativo di fantascienza oftalmica che non potendo contare su un budget adeguato poteva reggere solo in base a idee e inventiva che invece latitano. Il presupposto che vedere oltre la superficie (e non sempre è un bel vedere) voglia dire raggiungere la verità, rischia lo stato di follia allucinatoria;, è ciò che accade all'irrefrenabile protagonista, che sfidando i limiti umani fa il gioco dell'oscurantismo religioso. La prima parte "medico-scientifica" può incuriosire, ma la deriva - prima circense e poi ai tavoli da gioco - vira verso il risibile.

Faggi 27/08/19 14:42 - 1549 commenti

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Nei B-movie frantumare le regole divine è possibile (frantumazione possibile ma pericolosa, sempre molto pericolosa); ogni protagonista/scienziato su di giri lo sa per esperienza sul campo. La brama ha il suo specchio e Corman & Milland, devotamente prodighi all'assurdo, capaci di mesmerismo, riescono nell'impresa di restituire un prodotto affascinante, ammantato di immagini e colori pre-psichedelici, screziato di humour nero nella prima parte, decisamente cupo nella seconda, che fisiologicamente sfoga nel perentorio finale allucinato.

Buiomega71 13/01/20 00:56 - 2910 commenti

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L'occhio di Corman vede oltre, in una serie di visioni "lisergiche" che anticipano Il serpente di fuoco. Gli sfx assai naif danno al film un tocco nostalgico e, al contempo, incubotico (come gli occhi neri di Milland o le macabre figure scheletriche al sapor di LSD) e il twist nudie alla festa è semplicemente un tocco di genio. La deriva "browninghiana" da fenomeno da baraccone, la puntata a Las Vegas, il forsennato inseguimento (con elicottero) pre Punto zero, fino a uno dei finali più agghiaccianti e apocalittici che la SF sessantiana ricordi. Forse il miglior Corman.
MEMORABILE: La ragazzina col cuore malato; La carrellata sui piedi nudi a ritmo di twist; Milland smascherato al casinò; Se il tuo occhio ti offende, strappalo.

Jdelarge 27/06/20 17:04 - 1000 commenti

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Curioso e originalissimo film diretto da Corman, il quale si avvale dell'ottima performance di Milland per mettere in scena una storia dalle note filosofiche, mostrata attraverso effetti visivi che possono ricordare certo cinema d’avanguardia. Lo sviluppo della vicenda non è sempre convincente e, anzi, il più delle volte non riesce a mantenersi all’altezza della bella idea su cui si sorregge il film, ma alcune trovate sono estremamente interessanti e rappresentano, in qualche maniera, un coraggioso cinema di nicchia.

Siska80 20/08/21 17:10 - 3792 commenti

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Pur con i suoi evidenti limiti per quanto concerne gli effetti speciali, un ottimo esempio di film fantascientifico dai risvolti filo religiosi indubbiamente anacronistico che affronta il sempre coinvolgente tema del superamento di ogni limite dalle conseguenze quasi sempre nefaste. Il bravo Milland plasma a sua immagine e somiglianza l'ennesimo personaggio ambiguo dai risvolti imprevedibili, mentre il concitato ma azzeccatissimo finale strappa qualche brivido per la sua crudezza (che concerne comunque più l'aspetto teorico che quello prettamente visivo).
MEMORABILE: La diagnosi "a occhio" sulla paziente; La fuga in macchina; Le impressionanti pupille nere.

Anthonyvm 23/08/21 15:29 - 5689 commenti

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Il mito dello scienziato che si spinse troppo in là e ne pagò le conseguenze è più vecchio della fantascienza stessa, ma sfruttando l'immediatezza allegorica di un concetto quale il "voler vedere di più", che in fondo costituisce l'essenza del potere della settima arte, Corman assembla una piccola pietra miliare della serie B, potendo contare sulla propria innata capacità di ricavare il massimo dal minimo disponibile. Ottima e intensa prova da protagonista per Ray Milland, sobrio quanto impeccabile nella sua ossessiva ascesa verso una terrena dannazione (gran finale parareligioso).
MEMORABILE: I danzatori nudi; Ribellione in sala operatoria; Un frustratissimo Milland si esibisce come indovino; Milland guaritore; A Las Vegas; Gli occhi neri.

Nicola81 19/10/21 22:04 - 2857 commenti

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Per le tematiche affrontate è il film più ambizioso di Corman (si comincia con i limiti etici della scienza e si finisce con la religione), ma proprio per questo i consueti limiti di budget, che nel ciclo tratto da Poe era stato più semplice mascherare, qui vengono impietosamente a galla. Prima parte che riserva anche alcune trovate divertenti, poi i toni si fanno sempre più drammatici, ma il finale quasi moralista giunge troppo repentino. Milland bravo a impersonare il medico travolto dalle sue stesse buone intenzioni, corretti gli altri interpreti.
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  • Discussione Zender • 27/09/11 16:13
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sì, piuttosto bizzarri anche, gli effetti. Restano uno dei punti di forza del film.
  • Discussione Noncha17 • 30/01/17 00:18
    Magazziniere - 1068 interventi
    Fabbiu ebbe a dire:
    Curioso che il buon Ferruccio abbia doppiato una semplice comparsa

    Bé, non proprio..a quei tempi, la sua voce te la ritrovavi in ogni dove!


    Se ci fai caso, nei primi due 007 "fa" l'annunciatore all'aeroporto.
  • Discussione Ciavazzaro • 30/01/17 00:43
    Scrivano - 5591 interventi
    Assolutamente negli anni 50' e primi anni 60' il buon Ferruccio era presente in quasi ogni film doppiato, molto spesso in ruoli di contorno molto piccoli, prima poi di avere ruoli sempre più importanti.
    Decisamente insieme a due altri mostri sacri come Mario Manstria e Renato Turi, uno dei doppiatori con più titoli nella carriera, proprio grazie a questi ruoli minuscoli a inizio carriera, che gli permettevano di doppiare centinaia di titoli.
  • Discussione Noncha17 • 30/01/17 00:54
    Magazziniere - 1068 interventi
    Tra l'altro, a volte mi è capitato di sentirlo in due personaggi differenti nello stesso film..
  • Musiche Noncha17 • 30/01/17 00:59
    Magazziniere - 1068 interventi
    Le musiche del film sono del mai troppo compianto Les Baxter: compositore "esotico" per eccellenza.
  • Discussione Ciavazzaro • 30/01/17 01:47
    Scrivano - 5591 interventi
    Si questa è cosa comune, a volte ho sentito lo stesso doppiatore doppiare tre personaggi diversi.
    Pensa che in Korang la terrificante bestia umana (bel doppiaggio CVD) Giampiero Albertini il doppiatore del nostro adorato tenente doppia 4/5 personaggi diversi !
    E nello stesso film altri doppiatori fanno lo stesso con altri 3/4 personaggi secondari !
  • Discussione Noncha17 • 30/01/17 01:57
    Magazziniere - 1068 interventi
    Trattasi di "monopolizzazione" o di risparmio?! AHAHAH


    Ma, le cambiano un po? Altrimenti, sai quanta confusione nel memorizzarli tutti..
  • Discussione Alex75 • 14/08/17 17:04
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Assolutamente negli anni 50' e primi anni 60' il buon Ferruccio era presente in quasi ogni film doppiato, molto spesso in ruoli di contorno molto piccoli, prima poi di avere ruoli sempre più importanti.
    Decisamente insieme a due altri mostri sacri come Mario Manstria e Renato Turi, uno dei doppiatori con più titoli nella carriera, proprio grazie a questi ruoli minuscoli a inizio carriera, che gli permettevano di doppiare centinaia di titoli.


    Anche in alcuni film degli anni '70 e '80 Amendola ha prestato la sua inconfondibile voce a personaggi marginali (a volte con pochissime battute).
  • Discussione Buiomega71 • 13/01/20 10:23
    Consigliere - 25998 interventi
    Ciò che l'occhio non vede-L'introspezione della visione.

    Corman e la teoria del "vedere oltre", ovvero arrivando a scrutare cosa c'è al di là, sino a "toccare" il divino, un enorme buco nero con un'occhio che ci guarda tutti.

    Ancor oggi godibilissimo (la "spectarama" le dà quel retrogusto naif così vintage, che è insieme nostalgia e incubotici stati di allucinazione progressiva), che non perde un grammo del suo fascino.

    Fuori dal ciclo poeiano, il guru del b-movie sembra anticipare i temi lisergici del Serpente di fuoco e le visioni "accecanti" di Milland presagiscono i viaggi all'LSD che arriverano di lì a poco.

    Impreziosito da momenti puramente geniali (la festa dove tutti, sotto gli occhi birbaccioni di Milland, ballano nudi il twist-con carrelata sui piedi -e le donne sono senza veli, le macabre visioni scheletriche, gli occhi di Milland che acquistano pian piano un colorito innaturale, fino a diventare due palle nere senza luce), la prosa cormaniana si ammanta di meraviglioso e di inquietudine, passando dal classico tema dello scienziato pazzo e della sua invenzioni, arrivando ai fenomeni da baraccone browninghiani (evocativo Milland , in abiti esoticheggianti, con una benda sugli occhi, che ritrae un occhio ciclopico, dove farà venire i brividi ad un giovane- e sbruffone- Dick Miller doppiato da Ferruccio Amendola), fino alla puntata del casinò a Las Vegas (da antologia quando Milland viene smascherato e le vengono strappati gli occhiali da sole) per arrivare al prefinale alla pre Punto Zero (la folle corsa in auto on the road, seguita da un elicottero), alla chiusa agghiacciante e apocalittica (Se il tuo occhio ti offende, strappalo), che si ammanta di echi religiosi, di follia, di disperazione, sfociando nell'horror tout-court, tra i più belli e allucinati di tutta la SF sessantiana.

    Il VEDO ANCORA, VEDO ANCORA, dopo che Milland si è strappato via la sua dannazione (come farà, più avanti, nella stessa situazione di condanna nel "vedere troppo oltre", Harvey Keitel nello struggente La morte in diretta), pensata da Corman all'inizio, avrebbe dato al film un aurea ancor più nichilista e terrificante, ma anche così rimane un'epilogo che difficilmente si scorda.

    La ragazzina con il cuore malato, la lite in sala operatoria tra chirurghi, la laidezza dell'imbonitore, la ragazza con la gamba rotta, il vagare di Milland per le polverose strade del Nevada, con quegli occhi mostruosi e la luce che le procura un martirio indicibile, la tenda con gli "invasati" religiosi, il peccato da estirpare, il macabro stop frame finale.

    Tutti punti salienti di un piccolo gioiellino, parecchio avanti per i suoi tempi, e molto meno ingenuo di come appare a prima vista (e di certo cinema fantascientifico delle annate 50/60-salvo rare eccezioni-), con punte cattive e feroci inusuali per l'epoca (la salvezza, per il povero Milland, non è contemplata).

    Cultissimo l'incipit, con un occhio enucleato che si staglia a tutto schermo, e che poi fluttua in una specie di teca fumosa.

    Cronenberg si ricorderà della scimmietta cavia per La mosca e Forbes riprenderà gli occhi neri nel terrificante finale della Fabbrica delle mogli.

    Forse , e con poche riserve, uno dei migliori film firmati Corman e straordinario Milland, sfortunato filantropo ad un passo dallo svelare l' esistenza divina prima del castigo.

    Quanto darei per un pò di buio, perchè , ormai, la visione maledetta surclassa le palpebre, tormenta e angustia, fino alla drastica (e inevitabile) scelta conclusiva.
    Ultima modifica: 13/01/20 13:23 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 13/01/20 10:26
    Consigliere - 25998 interventi
    Del film ho un'ottima registrazione da Raitre (datata 2004), mandata in onda da Fuori Orario per un ciclo di film dedicati al grande Roger Corman, che comprendeva Il pozzo e il pendolo, I maghi del terrore, Sepolto vivo e La città dei mostri.

    Durata effettiva: 1h, 15m e 12s
    Ultima modifica: 13/01/20 11:21 da Buiomega71