The killer inside me - Film (1976)

The killer inside me
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Titolo originale: The Killer Inside Me
Anno: 1976
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo di Jim Thompson da cui è ripreso anche il film del 2010 con lo stesso titolo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/10/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 6/10/19 21:01 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Rispetto alla viscerale e ferina versione winterbottomiana, quella del westerman Burt Kennedy è più tradizionale e convenzionale e la violenta misoginia dello sceriffo psicopatico si risolve con qualche schiaffo e pugno che mandano a ko al primo colpo. Curiosamente, però, Kennedy immerge il tutto in un'atmosfera quasi horror (i lampi, le voci, le risatine nella sua testa), con flashback virati seppia larvatamente incestuosi (la lotta con la madre, beccati a letto insieme con l'amante) e un finale allucinato e distorto da classico psychothriller.
MEMORABILE: La Tyrrell che, melliflua, istiga Keach a baciarle il piedino; Il pugno letale; Spiando i vicini di casa amoreggiare; Con la bimba nel fienile.

Kami 5/02/24 13:56 - 105 commenti

I gusti di Kami

Film poco noto ma buono. Merito degli attori molto efficaci, della fotografia di William A. Fraker, di una caratterizzazione completa dell'intera vicenda, senza il bisogno di servire sul piatto dello spettatore scene di violenza eccessive. Del resto anche nel romanzo (ambientato in Texas, mentre in questo primo film l'azione si svolge in Montana) la caratterizzazione psicologica dei vari personaggi e della società in cui vivono è più importante della descrizione minuziosa delle efferatezze perpetrate dal protagonista.
MEMORABILE: Il finale, col volto della donna scorto attraverso i tergicristalli in movimento.

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  • Discussione Buiomega71 • 6/10/19 21:24
    Consigliere - 25999 interventi
    Dopo essere stato duramente colpito dal fiammeggiante e feroce lavoro winterbottomiano ho recuperato la prima versione cinematografica tratta dal romanzo di Jim Thompson.

    Come era prevedibile il film del westerman Burt Kennedy ( ambientato negli anni 70, stesso periodo quando fu girato il film, a differenza del " remake" che trasporta il racconto nei primi anni 50, perciò più aderente allo scritto thompsoniano) è più tradizionale e convenzionale della devastante versione del regista di Butterfly Kiss, i pestaggi misogini e belluini, quì, si risolvono con qualche schiaffo e pugni che mettono a ko al primo colpo.

    Il triste ricordo pedofilo è appena appena accenato, il sadomasochismo e il sesso estremo non sono contemplati, il tutto è riassunto in brevi flashback che sottolineano il disturbo sessuale di Keach, come in qualsiasi altro "psychothriller".

    L'insistita e furiosa violenza misogina di Winterbottom è sorvolata da Kennedy che, però, intinge il film in chiaroscuri quasi horror, tra lampi, voci, risatine e sibili che rimbombano nella testa dello sceriffo psicopatico e assassino (impersonato da un ottimo Stacy Keach) e in flashback larvatamente incestuosi virati seppia (beccando la madre a letto con l'amante, gli schiaffoni, la lotta che sfocia quasi in una forzata seduzione incestuosa) e da un finale allucinato e distorto da classico poliziesco (quello così squsitamente delirante di Winterbottom prendeva vie quasi surreali e distruttive che tutto, e tutti, spazzava via).

    In linea di massima la storia è quella, ma se Winterbottom è più fedele al romanzo mostrando senza reticenze e peli sullo stomaco la furia omicida e sanguinaria del tutore della legge con la mente devastata tanto da sfiorare l'insostenibile, Kennedy del west rimane su linee narrative più ordinarie e prestabilite, non con qualche guizzo visivo e morboso interessante.

    Rimasto inedito da noi.
    Ultima modifica: 7/10/19 12:42 da Buiomega71