Mai giocare con la baby sitter - Film (2018)

L’infermiera Daphne, dopo essere stata ingiustamente licenziata, inizia a fare da babysitter a un bambino in una zona dove, poco tempo prima, è stata uccisa un'altra babysitter. Modesto thriller per la tv via cavo che non riesce mai a instillare quella tensione di cui vorrebbe corroborarsi, difettando anche nel tentativo di creare una sorta di whodunit (si capisce benissimo chi è l’assassino). Alla fine ciò che ci porta avanti nel vedere il film è la presenza di una graziosa Underwood, disgraziatamente sempre vestita. Facilmente obliterabile.

Notizia dell'ultim'horror: un'altra giovane babysitter alta bionda e gnocca braccata in casa dall'uomo nero incappucciato, imboscatore di cellulari, patito del nascondino, amante dei coltelli da chef e semper fidelis allo slasher d'assedio Bertino-style. Bella fotografia, begli arredi, belle faccine, regia tv corretta e senza sbavature, ma chi dirige sembra più impensierito dal menar il torrone quanto più snervantemente possibile (con tocchettini umoristici alla Scream pateticamente fuori luogo), che dal pervenire alla risoluzione del "mistero di pulcinella" sull'identità del killer.

Thriller tv che ammicca allo slasher (maniaco incappucciato con coltello, le babysitter, ecc.). Le dinamiche di regia sarebbero anche buone, ma la sceneggiatura mostra qualche pecca soprattutto per il mancato colpo di scena, dato che si capisce chi c'è dietro il maniaco già prima che vengano manifestati i sospetti (che non migliorano la situazione); per non parlare della forzatura coincidenziale delle due babysitter. Altra pecca sono i dialoghi idealisti e buonisti con i genitori del bambino, roba da spot pubblicitario. Qualcosa si salva, ma in tema babysitter c'è di meglio.

Dietro a un titolo italiano davvero sciocco e puerile si cela uno slasher coi fiocchi. Sin dall'incipit si può avvertire quel senso di insicurezza che dalla babysitter passa allo spettatore attraverso una liaison di indubbia presa emotiva. La vicenda è semplice, con una ragazza e un bimbo diabetico in pericolo costante durante un fine settimana in villa. Ma la cura dei dettagli, la patinata location e la disinvoltura della Underworld (praticamente sempre a piedi nudi) rendono il tutto un entertainment godibilissimo. Bravo anche il giovane Jurgensmwyer...