La lunga mano - Film (1956)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Giallo “incidentale”, nel senso che l'omicidio di turno viene infilato nel plot a forza (e proprio tramite incidente); ciò su cui Scotland Yard indaga è in realtà un furto di contante in una grossa azienda perpetrato con particolare astuzia: il ladro, introdottosi nottetempo, viene sorpreso dalla polizia grazie all'allarme, ma si spaccia per il guardiano spiegando agli agenti che lì non è stato rubato nulla. La polizia gli chiede le generalità, ma poi se ne va credendo alla storia del falso allarme. Il giorno dopo, tuttavia, il proprietario si accorge che i soldi in cassaforte non ci sono più e gli agenti capiscono che l'uomo incontrato di notte non era affatto il vero guardiano (in quei...Leggi tutto giorni malato e al quale corrispondono il nome e il cognome a loro forniti) ma il ladro! Come rintracciarlo? Tocca aspettare un secondo furto, quello durante il quale un giovane coraggioso si para davanti all'auto in corsa dei malviventi finendoci sotto per poi agonizzare in ospedale. Il sovrintendente di Scotland Yard (Hawkins) fin dall'inizio assegnato al crimine assieme a un sergente (Stratton) incontra non poche difficoltà per individuare qualche indizio valido e prova a capire se il proprietario dell'azienda o l'assicuratore che dovrà pagarlo possano aiutarlo a risolvere il mistero. Scopre intanto che ci sono molti altri casi di scassinamenti simili rimasti insoluti e che tutte le casseforti erano della stessa marca. Una coincidenza? Si apriranno vie insospettate in quello che è di fatto un giallo mascherato da dramma poliziesco, particolarmente ingegnoso e ricco di idee brillanti che la storia, ideata da Robert Barr e da lui sceneggiata assieme a Janet Green, sa sfruttare con intelligenza. E' quel che succedeva a questo tipo di film nei Cinquanta, in cui l'intreccio era spesso la componente di gran lunga più importante: con una storia solida e intrigante alla base si aveva già la garanzia di un risultato soddisfacente. Poco importava se - come quasi sempre accadeva - la regia si limitava a sbrigare l'ordinaria amministrazione. Charles Frend ci mette del suo per rallentare i ritmi e indebolire l'efficacia del film (con spazi eccessivi dedicati alla moglie del sovrintendente e al figlioletto o un lungo interrogatorio in ospedale che lascia il tempo che trova), Hawkins è un discreto protagonista ma non fa certo gridare al miracolo, eppure THE LONG ARM si fa seguire perché la curiosità di capire come possano essere andate le cose mantiene alto il livello di coinvolgimento. A rendere più caotica una trama già di per sé piuttosto faticosa da seguire passo per passo è il discreto numero di nomi da mandare a mente e la velocità con cui il sovrintendente trae conclusioni in sequenza; prestando un po' di attenzione ci si accorgerà comunque che tutto torna e persino gli ultimi dieci minuti da action d'altri tempi (con auto in corsa e voli sul cofano) non dispiacciono. Cinema inglese di qualità, nonostante i nomi di non grande richiamo, con qualche buona inquadratura anche a livello di location, soprattutto di notte in campo lungo.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/07/19 DAL DAVINOTTI
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Fauno 29/12/19 21:24 - 2212 commenti

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La pecca tremenda è che tutti i personaggi hanno un aplomb e un self control da britannico classico: nessuno alza la voce, gli abiti son quasi divise e l'effetto soporifero cala precoce e inesorabile. Al di là di questo è altresì apprezzabile un piano alla luce del sole, con una serie di casseforti d'una stessa marca e una rassegna di cambi d'identità e di auto truccate in più modi. Fra gli attori il pacioso sovrintendente recita bene ma addormenta il film, nonostante le sue interessanti indagini; fortuna che nel finale dà un colpo di coda inatteso.
MEMORABILE: "Niente di rotto?" "Sì, la promessa che avevo fatto di lasciare agli altri i rischi"; Le 5 sterline alla vedova.

Cotola 10/04/22 21:40 - 9043 commenti

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Più noir che giallo, ma sicuramente un film di genere efficace e riuscito. L'interesse si mantiene quasi sempre buono così come la tensione narrativa, a parte qualche parentesi familiare di troppo. La storia è bella e ben congegnata, per quanto a tratti un po' confusionaria ma tiene botta fino alla fine. Certo manca il colpo di scena o il guizzo che restino impressi nella memoria, ma va bene anche così. Cinema, in questo caso inglese, d'altri tempi: solido e fatto con pochi mezzi e tante idee. Regia e sceneggiatura non esagerano mai e portano la "nave" in porto senza problemi. 

Kinodrop 12/07/22 19:42 - 2948 commenti

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In una Londra periferica, un misterioso scassinatore seriale porta a segno un colpo riuscito a metà e che impegna Scotland Yard in un'indagine più complicata del previsto. Un giallo che si affida quasi interamente ai dialoghi e in cui l'azione si riduce a pochi momenti (relegati nella parte finale); per il resto, troppo tempo dedicato alla routine poliziesca e a quella domestica dell'ispettore e troppo poco alla figura e ai casi del ladro. A parte un inizio promettente, la prevedibilità e la verbosità dominano tutta la narrazione. Cast onesto ma senza guizzi.

Nicola81 18/03/24 23:37 - 2857 commenti

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Avvincente giallo interamente incentrato sulle indagini di Scotland Yard in merito ad alcuni grossi furti (ma poi ci scapperà anche il morto) che, pur limitando l'azione all'epilogo, riesce a mantenere un ritmo costante, alleggerito soltanto da alcune parentesi familiari del sovrintendente. Merito di un'ottima sceneggiatura, che richiede un'attenzione non indifferente, ma si dipana con credibilità facendo poi tornare tutti i conti. Regia efficace soprattutto nelle sequenze notturne, cast privo di stelle ma con un Hawkins adatto al ruolo e tutto sommato ben spalleggiato.

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