L'ultima speranza di Hallie - Film (2006)

Sgombramo il campo dagli equivoci: giallo e thriller qui c'entrano poco o nulla, giusto un pretesto per dare un vago senso a quella che è in realtà una semplice storia d'amore campagnola tra una donna in fuga dalla città assieme alla figlia e un aitante villico che le accoglie nella sua proprietà. Certo, se guardiamo alle prime scene la tentazione di catalogare il tutto come thriller c'è: Hallie (Vernon), al funerale del suo patrigno, viene avvicinata da un vecchio amico di questi che le dà un suggerimento per rinvenire, nascosti in casa, dei preziosi documenti del defunto che provano il coinvolgimento dell'ex marito di lei in affari loschi (di cui poco o niente ci viene detto). Tanto che quando...Leggi tutto quest'ultimo scopre che la donna ha in mano un simile materiale scottante pretende gli venga dato. Ma Hallie invece prende la preziosa busta, la figlia (Amlee) e chiuso l'uomo in camera se la dà a gambe, salendo sull'auto e perdendosi nelle campagne. E' lì che la macchina si blocca costringendo le due a dormire in una proprietà privata col padrone, tale Chance (Sorbo), che il giorno dopo esige spiegazioni. Gli vengon date e anzi, l'uomo decide di aiutare madre e figlia ospitandole nella sua tenuta. Si stabiliranno in una bella dépendance dando una mano; Hallie dapprima si occuperà dei cavalli e poi, conosciuta la proprietaria di una trattoria, si farà assumere in cucina. L'azione si stabilizzerà così definitivamente qui, facendoci seguire la nuova avventura di questa coraggiosa mamma tra puma minacciosi e vita di campagna, mentre inevitabilmente tra lei e il bel Chance (notare come il titolo italiano abbandoni il gioco di parole sul nome di lui per banalizzare il tutto e lasciare spazio al nome di lei) si aprirà un rapporto destinato a convergere in un tenero idillio bucolico. Con la piccola Kiley a fare da terza incomoda che tuttavia gli dai un computer e se ne sta sulle sue senza troppo rompere, il film mostra presto la sua natura che, come detto, è thriller solo marginalmente e pretestuosamente. La cosa verrà confermata nell'ultima parte, quando il ritorno in scena dell'ex marito trafficone verrà risolta sommariamente senza che si approfondisca - se non con imbarazzante superficialità - quali fossero davvero le colpe dell'uomo e di cosa lo si accusasse. A chi importa, in fondo? Per fortuna la coppia Vernon/Sorbo è piuttosto affiatata e credibile, per quanto appiattita in una performance priva di slancio: recitano sottotraccia senza troppo demeritare. Resta comunque difficile pensare che qualcuno possa realmente interessarsi a una storiella simile, se si parte attendendosi un thriller o qualcosa di simile (come d'altra parte il drammatico incipit in bianco e nero sembrava annunciare).

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