Quando Badore (Benito Urgu) regala il coltello a serramanico (anche chiamato
resorja, il cui principale e più famoso centro di produzione è Pattada - Sassari -, da cui alle volte prende anche il nome)
lo porge con la lama chiusa commettendo un grave errore, per un “vero sardo”. La tradizione vuole (come è spiegato bene
anche qui, sito da cui prendo la spiegazione), che chi regala il coltello apra il coltello e lo afferri stringendolo con le dita sul filo della lama. In questo modo lo porgerà al destinatario del regalo, che lo afferrerà per il manico. Questo gesto è un segno di profondo rispetto e fiducia nella persona a cui si sta facendo il regalo. Perché questa, afferrando il coltello, potrebbe con facilità spingerlo verso il ventre della persona che lo sta regalando, accoltellandolo.
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Giusto invece che Kevin Pirelli/Gavino Zoccheddu (Jacopo Cullin) "paghi” un euro l’oggetto. La tradizione vuole che, in generale, regalare un coltello abbia ha la valenza di una maledizione, una sorta di augurio di morte o disgrazia. Come se, regalandolo, si augurasse di ammazzarsi o di farsi male con quel coltello. Per ovviare a questo inconveniente, chi riceve il regalo paga il coltello con una moneta anche di poco valore, perché il pagamento è simbolico.
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