After Lucia - Film (2012)

After Lucia

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/05/19 DAL BENEMERITO PAULASTER
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Paulaster 2/05/19 15:58 - 4419 commenti

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Ragazza nuova a scuola verrà vessata per un video circolato in rete. Argomento d’attualità dei danni che possono provocare le immagini mandate senza approvazione dai minori. Regìa in stile Haneke che filma fissa e lascia scorrere la cattiveria del branco e l’incubo giornaliero di chi subisce la vergogna. La stupidità non ha confini ma ci si chiede quale può essere il limite, per chi subisce. Finale senza fronzoli. In ottica adulta può essere pedagogico.
MEMORABILE: La torta in faccia fatta con chissà cosa; Lo stupro sotto la doccia; Le foto in camera dalle compagne di scuola; In barca.

Daniela 7/08/19 11:02 - 12662 commenti

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Dopo la morte della moglie in un incidente stradale, un uomo si trasferisce in un'altra città insieme alla figlia adolescente. La ragazza sembra integrarsi bene nella nuova scuola, fino a quanto un video in rete ne fa il bersaglio di atti di bullismo sempre più devastanti... Argomento d'attualità, reso in una maniera distaccata, affidandosi alle forza delle immagini per suscitare disgusto e rabbia, senza bisogno di calcare la mano con sottolineature melodrammatiche. Film brutale verso lo spettatore, perché fa star male, ma anche potente, necessario, con un epilogo da brividi.
MEMORABILE: La sequenza in barca

Cotola 21/08/19 22:57 - 9044 commenti

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Dopo una prima mezz'ora "normale", iniziano i guai per la protagonista. Da quel momento la rabbia e l'incredulità dello spettatore, montano in modo costante ed inesorabile. Il regista non dà scampo allo spettatore e lo costringe a bere l'amaro calice fino in fondo, assistendo ad una escalation che scuote e colpisce il bersaglio. La sceneggiatura sa essere realistica e crudele senza mai eccedere o indulgere scene urlate o melodrammatiche. E il finale è "nero", potente e per nulla liberatorio e catartico.
MEMORABILE: La torta; Il finale.

Beffardo57 18/09/19 22:48 - 262 commenti

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Spaventoso apologo sulla violenza gratuita che il gruppo applica sulla vittima, scelta quasi a caso e senza motivo, che dapprima tenta di difendersi e infine è annichilita. Al supplizio, raccontato con estremo distacco e senza esibizione di violenza fisica, partecipano con volenteroso sadismo le ragazze, smentendo la immaginaria sorellanza fabulata dal femminismo. Il finale, assolutamente disturbante nella sua definitiva radicalità, ricorda notevolmente il Cane di paglia di Sam Peckinpah.

Kinodrop 8/12/19 20:35 - 2950 commenti

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In seguito alla morte della moglie, Roberto con la figlia adolescente si trasferiscono in un'altra città dove cercano di riprendersi dal trauma, incorrendo però in una realtà crudele che stravolgerà la vita della ragazza, vittima di ingiustificabile e gratuita violenza. Un dramma purtroppo diffuso e rimosso, che suscita orrore e che il regista pone su un piano impersonale, quasi documentaristico, tra aggressività di gruppo e passività da shock. Anche il finale così assoluto desta dubbi sul messaggio morale che se ne dovrebbe trarre. Freddo ma potente.

Gestarsh99 25/12/20 15:20 - 1395 commenti

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Colpirne uno per educarne cento. Lasciandosi trasportare dalla gelida corrente artica del pluriennale "Haneke Jammin' Festival", Franco mette spalle al muro l'odiosità del bullismo e i soprusi umilianti del revenge porn, fucilandoli ab origine senza sottilizzare. Non c'è arbitraria pretestuosità nelle scelte narrative e il monolitismo espressivo, nonché la glacialità brut nei modi rappresentativi risultano calmierati da una gradazione di eventi sfrigolante d'impulsi winneriani, scossa da mano vindice inacquietabile, esulcerata da tremiti e silenzi d'agonia sussultòri quanto un sisma.
MEMORABILE: Le tremende umiliazioni cui viene sottoposta la giovane (e psicologicamente inerme) protagonista; Il terribile finale a suo modo più che giustificato.

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  • Discussione Gestarsh99 • 29/12/20 20:11
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Mi ero ripromesso di stare alla larga dal cinema hanekeggiante post-2009 ma questo film mi è capitato tra capo e collo del tutto inaspettatamente (ne avevo solo letto uno stralcio di trama e il tema mi aveva incuriosito parecchio) e devo ammettere che, a visione conclusa, non mi è dispiaciuto affatto.
    Nonostante la solita messa in scena "manierista" ricalcata sui noti modelli austriaci vecchi di 15 anni, il film riesce comunque a ritagliarsi momenti di calore e partecipazione emotiva capaci di fondere la gelida corazza formale e coinvolgere totalmente lo spettatore nel crudo sprofondamento infernale vissuto dalla protagonista.

    Nel 2012, le tematiche del bullismo e del revenge porn non erano dibattute quanto lo sono attualmente, e in questo precorrere i tempi, il film si dimostra coraggioso e per nulla esagerato (le cronache odierne sono piene di episodi simili, se non peggiori, rispetto a quello violentemente illustrato nella pellicola di Franco).
    L'input visivo e argomentativo che forse affiora più in sordina imponendosi però alla fine su tutti gli altri è secondo me quello della debolezza di chi non è in grado di reagire ai soprusi, dell'atteggiamento passivo di chi è troppo disilluso, stanco e sfinito nel morale per poter opporre una resistenza anche minima all'escalation sopraffattoria degli eventi: debolezza e passività che non vanno assolutamente colpevolizzate né considerate vigliaccamente come attenuanti, ma al contrario viste e giudicate come aggravanti ulteriori dei crimini subiti.

    Riguardo al finale, personalmente propendo per una lettura meno scontata e didascalica, lontana dalla volontà di stigmatizzare il farsi giustizia da sé o dalla rappresentazione di un atto punitivo sciaguratamente indirizzato sul bersaglio sbagliato (e quindi non catartica).


    SPOILER SPOILER SPOILER 

    Il ragazzo che alla fine paga con la vita per tutto il male subito dalla protagonista non è affatto innocente o meno colpevole degli altri suoi compagni di classe, perché è proprio da lui che si innesca tutto il motore distruttivo della vicenda.
    I tre punti fondamentali che potrebbero a prima vista scagionarlo da ogni responsabilità morale e penale sono invece proprio quelli che lo inchiodano alle sue colpe:

    Punto 1° - Il video girato in bagno col cellulare.

    Nel film il ragazzo si giustifica asserendo che la protagonista era al corrente del fatto che il cellulare stesse riprendendo loro due durante il rapporto e che quindi c'era un consenso bilaterale acché l'amplesso venisse immortalato e memorizzato digitalmente.
    In realtà le immagini ci mostrano solo il posizionamento di un cellulare col flash acceso su una mensola; del resto, ossia del volere della ragazza, della sua consapevolezza delle riprese, etc. non ci è dato sapere nulla, dal momento che la nostra non esplicita né conferma mai quanto riportato in seguito dal ragazzo.
    Per quanto ci è dato supporre, la ragazza potrebbe benissimo aver pensato che quel flash acceso avesse l'unica funzione di illuminare il luogo in cui i due si erano appartati.
    In pratica, tirando le somme, abbiamo la parola del ragazzo contro il mutismo reticente della ragazza (comportamento che, ricordiamolo, non costituisce colpevolizzazione) e dell'astuta regia.

    Punto 2° - La diffusione del video sulle chat e in rete.

    Nel film il ragazzo autore del video e proprietario del cellulare afferma di non aver alcuna responsabilità nella divulgazione del video sui social e nel web, e si discolpa puntando il dito contro una mano ignota che gli avrebbe sottratto il telefono durante un momento di distrazione involontaria.
    Ecco, ribadendo che anche in questo caso abbiamo solo la parola del ragazzo e nessuna controprova effettiva che avvalori o confuti quanto da lui affermato, siamo sempre in territorio franoso per il nostro videoamatore in erba. Pur prendendo per buone le sue parole, resta inoppugnabilmente sul tavolo la questione della responsabilità personale: conservando nel cellulare un contenuto così sensibile e scottante, non ci si può minimamente permettere il lusso della distrazione, perché essa costituisce un atto di superficialità che va a detrimento di una controparte che non ha i mezzi concreti per poter porvi rimedio (vale a dire l'ignara ragazza in buona fede, fiduciosa nella riservatezza e nella scrupolosità del custode del video).

    Punto 3° - L'assenza del ragazzo durante ogni scena di abuso contro la protagonista.

    Sarà un buco di sceneggiatura involontario (possibile ma improbabile), sarà un calcolo registico attentamente vagliato, fatto sta che durante ogni singola sequenza di abuso e di violenza contro l'inerme protagonista, il ragazzo di cui sopra sparisce magicamente nel nulla meglio di David Copperfield Houdini messi assieme.
    Nel senso, è una coincidenza mostruosa che può capitare un paio di volte al massimo ma non puntualmente a qualsiasi ora del giorno e della notte... Possibile mai che non ci si accorga nemmeno dello stato pietoso in cui la povera ragazza finisce via via per ridursi durante tutta la lunghissima via crucis cui viene ininterrottamente costretta?
    Qui due sono le alternative: o il nostro ragazzo è un perfetto minus habens colpito da miopia selettiva galoppante e ingravescente oppure siamo in presenza di un vile Ponzio Pilato abilissimo nello smarcarsi dagli attriti coi suoi compagni di classe (durante gli abusi) e al contempo paraculissimo nel tenere il piede anche nella scarpa vittimistica e compassionevole (nei momenti di apparente quiete che riesce a ritagliarsi con la protagonista sempre più muta, inerme e prostrata).


    Nel mio commento ho scritto (senza alcun riferimento politico, chiaramente) "Colpirne uno per educarne cento": beh, per quanto mi riguarda, la punizione finale riservata al nostro ragazzo va letta con valore di esemplarità, con senso di radicalità, in quanto va a recidere alla base la scaturigine primaria di tutta la terribile vicenda. Le responsabilità del ragazzo gettato in mare non possono essere derubricate o considerate inferiori a quelle di tutti gli altri colpevoli effettivi dei crimini commessi.


    P.S. Il ragionamento testé fatto è circoscritto all'ambito cinematografico e al microcosmo filmico in questione: è chiaro che nella realtà al di qua dello schermo, ogni legge del taglione decade di ogni giustificazione avanzabile.

    SPOILER SPOILER SPOILER 


    Ultima modifica: 29/12/20 20:36 da Gestarsh99