InHumane Resources - Corto (2012)

Lo sguardo analitico di Pastrello, qui alle prese con un survivor liofilizzato che segna di fatto le battute conclusive della sua carriera di genere, dopo lo stupro ecologico di 32 e il perturbante rimosso omodiretto di Ultracorpo colpisce al cuore un altro dogma del Triveneto, il più sacro: il lavoro. È, naturalmente, il lavoro del nuovo millennio: precario, incerto, ipercompetitivo, insoddisfacente e però unica ancora di salvezza in una contemporaneità traballante. Quando si dice "non guardare in faccia a nessuno", se non per colpirlo...

Con un titolo così, già dopo un minuto è tutto chiaro: la lotta mortale tra quattro persone in guisa di Highlander in cravatta è un’allegoria della competizione nel mondo del lavoro e nella società del conflitto che ci trasforma in risorse disumane. Questo rende pressoché ridondanti e didascalici i restanti 15 minuti. Tuttavia il corto si fa vedere grazie a un discreto ritmo che punta sull’adrenalina e a un’accurata fotografia che aspira a un’estetica trendy action che qui, unita a una location suggestiva, ha una buona efficacia.