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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sciatto noir all'italiana che cita nel titolo Vallanzasca ma parla di tutt'altro, escludendo completamente ogni riferimento al celebre bandito. Si racconta (attraverso un montaggio sgangheratissimo che porta facilmente a perdere il filo) di due evasi decisi a “farsi notare" dalla malavita e che ottengono il loro scоро sensibilizzando una misteriosa e impalpabile “Organizzazione”, la quale decide di affidar loro il sequestro della figlia d'un petroliere. Il protagonista, con baffo e maglie in lana aderenti, è Enzo Pulcrano (il socio scomparirà presto di scena), ma forse più di lui lo è il regista Mario Bianchi, che spesso rivela la sua...Leggi tutto attitudine a inserire scene di sesso mostrandoci amplessi gratuiti e tette che spuntano senza una vera ragione. In realtà non c'è una vera ragione per il film stesso, nato montando scene di repertorio (la gara di auto da corsa) e scenografie in stato d'abbandono (il villaggio simil-western dell ultima delirante sparatoria) tra una quantità record di bottiglie di J&B che fanno capolino (sovente in primo piano) anche nei luoghi più impensati. A rendere esilarante il tutto ci pensano i dialoghi (cui ha collaborato Claudio Fragasso), ricchi di sciocchezze assortite che lanciano LA BANDA VALLANZASCA direttamente nell'universo del trash. La polizia - di fatto - si fa sentire solo nell'epilogo, con il commissario che davanti agli esiti di una carneficina non smentisce lo spirito del film paragonando la situazione a quella dell'Uruguay del '73 e azzardando similitudini politiche inesistenti! Trama esilissima, caos generalizzato, recitazione in generale sotto gli standard. Un vero disastro!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Homesick 28/05/07 18:46 - 5737 commenti

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Poverissimo e derivativo, si regge su esagerate scazzottate e sparatorie, sesso, dialoghi trash e grande pubblicità a J&B e acqua Pejo. Certo è che gli attori hanno le facce giuste, dal ladruncolo con aspirazioni da boss Enzo Pulcrano allo schizzato Franco Garofalo, dall’innocente Stefania D’Amario e all’infida Antonella Dogan.

Nicola81 11/02/17 19:37 - 2857 commenti

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Se si fosse intitolato "La banda della Magliana" sarebbe stato un po' meno disonesto: la vicenda si svolge a Roma, si accenna ai legami tra delinquenza e trame occulte e naturalmente i riferimenti al vero Renato Vallanzasca sono minimi. Il nome del regista e degli attori ci anticipano con chiarezza che siamo nella serie B del poliziottesco, certi snodi nella sceneggiatura e nei dialoghi ce ne danno la conferma, ma in compenso non si scivola nella noia e il pessimismo del finale non lascia del tutto indifferenti.
MEMORABILE: Le considerazioni finali del commissario e del magistrato.

Renato 30/01/09 15:23 - 1648 commenti

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Quando un poliziesco è a firma "Mario Bianchi" si sa già dall'inizio che bisogna armarsi di santa pazienza, e difatti il film è quasi indescrivibile per la sua pochezza produttiva. Se si tolgono alcuni dialoghi surreali che avrei visto bene in un film di Pierino, c'è poco altro da segnalare. Notevole la sede della potentissima organizzazione criminale, ovvero un normale appartamento da 80 mq. Avessero affittato la villa dell'Olgiata, almeno...

Daidae 9/02/09 15:07 - 3179 commenti

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Per essere un film di Bianchi è anche discreto (questo perché gli altri fanno proprio pietà). Il nome del celebre bandito è usato solo per acchiappare spettatori e col film non c'entra nulla. Un carcerato viene incastrato da guappi assassini, riesce a liberarsi e farà strada nel mondo del crimine, ma alla fine il gioco è troppo grande anche per lui. Un misto di poliziesco e "trame nere", attori scarsi, dialoghi surreali (la madre che promette al figlio carcerato che andrà a battere per mantenerlo) e situazioni particolari. Tipico Bianchi.
MEMORABILE: I due evasi si nascondono in una fabbrica di cessi che confina con un ristorante!

Il Dandi 19/03/10 01:09 - 1917 commenti

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La musica di Giampaolo Chiti, che ne ricorda molte altre ma non riesce a farsi ricordare, è lo specchio di tutto il film. Di tanto in tanto si ha l'impressione di trovarsi di fronte a una certa (involontaria) efficacia nella rozzezza della messa in scena, ma la lezioncina politica finale ("come in Cile nel '73") ci conferma che siamo davanti alla cialtroneria più totale. Per una volta Vallanzasca potrebbe intentare un processo anziché subirlo.

Nando 11/10/10 00:39 - 3814 commenti

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Nonostante il nome menzionato nel titolo e se si eccettua l'aspetto di Pulcrano, il film non ha quasi niente a che vedere con l'efferato omicida tuttora in carcere. Trama scombiccherata e priva di mordente, mancano tutti gli schemi del prodotto di genere; anzi, la noia assale notevolmente anche coadiuvata da uno stile da soap-opera brasiliana Anni Settanta. Una pellicola che mostra qualche nudo, ma che latita totalmente nel resto.

Fauno 3/02/11 09:37 - 2212 commenti

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Se da un lato è ingiusto dare una caterva di pallini a questo film in quanto i limiti sono evidenti, dall'altro posso dire che è molto più rivelatore di quel che sembra e ha molto più a che fare anche col bandito della Comasina, a dispetto di tanta critica ufficiale. Il mio consiglio è quello di vederlo con la massima attenzione e di meditarlo... forse la materia grigia comincerebbe a funzionare e ad aprire qualche spiraglio nuovo anzichè star sempre dietro all'informazione ufficiale. Vallanzasca è vivo e vegeto, ma questo conta relativamente...

Kriptonite 30/05/12 08:09 - 1 commenti

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La pellicola è di una sciatteria inconmensurabile, con alcuni spunti di comicità involontaria. Come noto, la trama niente ha a che vedere con i fatti di cronaca del bel René ai quali gli autori si sarebbero ispirati, gli stessi attori (misconosciuti, fatta eccezione per qualche caratterista visto in qualche altro sottoprodotto poliziottesco) affondano un lavoro già ben poco interessante. Evitate.

Saintgifts 23/04/15 10:42 - 4098 commenti

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Mi viene in mente uno strano paragone: se si accettano film reclamizzati al massimo, che vincono anche premi prestigiosi (come le gesta dei supereroi e i supereroi stessi, che diventano una moda da vendita di miliardi di gadget), perché non accettare film come questo, che esula da ogni genere, coerente nelle sue rozze semplicità, con scene che lasciano letteralmente di stucco, con personaggi che non sono nemmeno la parodia della realtà, ma sono un'altra realtà? Il cinema deve stupire, lo ha fatto fin dall'inizio; io sono rimasto stupito, da questa visione.
MEMORABILE: La visita in carcere; L'evasione; Le considerazioni nel finale.

Manfrin 23/05/16 14:19 - 392 commenti

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Tentativo alquanto povero e maldestro di poliziottesco dove, ed è tutto dire, l'interprete principale è il caratterista Pulcrano. Primi piani su facce truci, situazioni senza logica seppur contenute in un plot stereotipato, i soliti nudi di rito e titolo incomprensibile (Vallanzasca c'entra come i cavoli a merenda). Pochi soldi da spendere anche come vernice rossa: nonostante i numerosi omicidi stranamente non si vede in tutto il film una sola goccia di sangue.

Mario Bianchi HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Provincia violentaSpazio vuotoLocandina I guappi non si toccanoSpazio vuotoLocandina 4. Non avere paura della zia MartaSpazio vuotoLocandina Mi chiamavano Requiescat... ma avevano sbagliato

Markus 17/07/16 12:53 - 3687 commenti

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Il film s'inserisce appieno in tutta quella serie di pellicole ispirate alla criminologia di quegli anni (rapine, sequestri, morti ammazzati). Il contributo di Mario Bianchi - regista allora molto attivo in più generi - riesce quantomeno nell'intento di non tediare nonostante la poca fantasia del soggetto che, ovviamente, segue delle regole talvolta stucchevoli. La prima parte più movimentata della seconda, con continui colpi di scena nella consueta affascinante cornice settantiana corroborata dallo score di Gian Paolo Chiti.

Alex75 24/01/17 09:41 - 880 commenti

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Titolo sensazionalistico per una vicenda che ricalca solo vagamente le gesta del "bel René" e che mostra un nutrito repertorio di violenze sfrenate e scene di sesso piuttosto sordide. Mario Bianchi conferma la sua fama di modestissimo regista abbondando in dialoghi, situazioni e inquadrature assurde (esemplare in tal senso il rally in Sicilia), eppure riesce ad azzeccare alcuni volti (Dogan e Garofalo) e a non annoiare, malgrado una certa prevedibilità e una sceneggiatura sbrindellata.
MEMORABILE: "Adesso mamma tua va a bbatte’ e te porta l’avvocato"; "Sono nato per fare il delinquente, tutto il resto sono palle"; "Ormai stiamo al Sudamerica..."

Victorvega 14/04/17 21:41 - 502 commenti

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Un film titolato "La banda Vallanzasca" di cui del celebre Renato non si ravvisa l'ombra. A tutti gli effetti è un film "minore" nell'ambito del noir e poliziottesco italiano anni '70. Inutile elencare i difetti: praticamente debole su tutti i fronti. Ad evidenziare l'appartenenza a una serie B di genere la mancanza di noti caratteristi e la presenza di uno di loro come protagonista assoluto. Riservato unicamente ad amanti del genere e delle atmosfere.

Pessoa 9/05/17 13:48 - 2476 commenti

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Misero gangster-movie di poche pretese che tenta di raschiare il fondo del barile dei cinemini di provincia. Storia banalissima con una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. I dialoghi sono da comicità involontaria e le quattro lire del budget si vedono tutte. A Pulcrano manca il fascino del bello e dannato e in generale la recitazione si mantiene su livelli poco più che amatoriali. Salverei qualche scena d'azione girata decentemente e la generosa Liliana Chiari (con e senza vestiti). Per completisti.

Azione70 26/11/17 16:07 - 167 commenti

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Storia senza un senso e titolo fuorviante. Questo in sintesi il film, che narra le vicende di un evaso violento (ecco il collegamento con il Vallanzasca vero) e della sua affiliazione a una ignota organizzazione (mafiosa?). Sullo sfondo probabilmente un budget pietoso che si riflette sulla qualità delle scene e degli attori (recitazione veramente ridicola, specie in alcuni passaggi). Finale scontatissimo ma illuminato dal paragone del commissario con la sitiazione in Uruguay nel 1973: e che "c'azzecca?", diranno gli spettatori... mistero!
MEMORABILE: Le scene di sesso, di raro squallore; Il Vat69 ovunque; Il commento finale del commissario.

Trivex 9/02/18 08:56 - 1744 commenti

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Rappresentazione di un genere al suo ineluttabile declino. Rozzo e spigoloso, fatto in economia e con dialoghi a volte improponibili. I primi minuti sono incredibili, per quanto assurdi; poi, quando la storia prende la sua strada, il film fa un po' sul serio, ma sempre all'interno di evidenti limiti. Ci sono numerosi momenti che fanno acqua da tutte le parti e gli stessi si trascinano fino al trappolone finale; come se non fosse intuibile con un minimo di prudenza. La prima scena erotica è gratuitissima, quasi un inserto al film; musiche solo accettabili.
MEMORABILE: Lui si fa intervistare in cambio della droga, che gli porta il giornalista!

Ultimo 13/05/18 22:30 - 1655 commenti

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Credevo ingenuamente che si trattasse di un'opera centrata sul famoso bandito Vallanzasca: mi sbagliavo. Il film è davvero brutto, con scene di sparatorie che lasciano il tempo che trovano e uno sviluppo narrativo de tutto inconsistente. La prova del cast è anonima, nessuno eccelle. Gli esempi di buon poliziesco all'italiana sono decisamente altri. Pessimo.

Noodles 17/10/21 08:15 - 2227 commenti

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Già l'utilizzare un titolo fuorviante per attirare spettatori non è un bel biglietto da visita. E infatti questo poliziesco si distingue per la generale mediocrità della messa in scena. Zoppica tutto, dalla sceneggiatura ai dialoghi. I personaggi sono incoerenti nel loro sviluppo psicologico, con un protagonista francamente assurdo. La storia è sfilacciata, troppe scene non legate tra loro. Anche la recitazione è abbastanza discutibile. Un merito del film è di avere un buon ritmo, cosa che può farlo apprezzare, ma il trash è sempre dietro l'angolo.

Disorder 10/12/23 15:23 - 1416 commenti

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Poliziottesco super trash in cui non si salva praticamente nulla. Chi si aspettava un instant-movie sulle imprese della famigerata Banda della Comasina rimarrà deluso: non siamo a Milano, non c'è Vallanzasca e la trama riecheggia solo vagamente i crimini del famigerato "bel René". La storia sembra procedere a braccio, i dialoghi sono talvolta surreali e la recitazione scadente. Perfino le musiche sono sotto la media. Insufficiente.
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  • Discussione Nando • 5/02/11 18:46
    Risorse umane - 1427 interventi
    chiedo venia per il marchiano errore.
  • Musiche Quidtum • 16/10/12 17:19
    Custode notturno - 2201 interventi
    Giampaolo Chiti & Sergio Montori - "La banda Vallanzasca" OST 45rpm CINEVOX MDF 116 (1977)

    DESPERATION AND MONEY / GUNVALZER ... 7-inch, 45rpm OST singolo di GIANPAOLO CHITI e SERGIO MONTORI. Stampa originale su etichetta CINEVOX (MDF 116), del 1977. Il tema aggressivo DESPERATION AND MONEY è uno dei migliori del genere poliziesco italiano. Presente sulla compilation Il Dramma N. 15 - Roll Theme su Poor Mixed Discos label via Disques Dessinee in Giappone ed anche su Attori A Mano Armata, su etichetta italiana Cinedelic. Questo singolo originale ha la versione funky alternativa e superiore di DESPERATION AND MONEY, a mio parere, se paragonata all'uscita in CD su etichetta Digitmovies assieme alla colonna sonora di "Roma l'altra faccia della violenza". Il meglio del meglio della exploitation groove con massicci hi-hats / giri di basso fenomenali / conga funky / fender rhodes / wah wah / orchestrazioni disco sleazy / coloriture da sintetizzatore d'atmosfera stoned. Non esiste Lp della colonna sonora, neanche sotto forma di library.

    Audioclip

    Ultima modifica: 16/10/12 17:21 da Zender
  • Discussione Fedemelis • 15/02/13 11:25
    Fotocopista - 2138 interventi
    Trailer del film:
    http://www.youtube.com/watch?v=tcrCRL1TJ94
  • Curiosità Fedemelis • 20/02/13 13:46
    Fotocopista - 2138 interventi
    A proposito di PUBBLICITA' (POCO) OCCULTE, direi che a questa inquadratura manca solo la scritta per essere una vera e propria pubblicità.

  • Discussione Alex75 • 7/08/17 16:28
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Secondo me il riferimento al golpe del 1973 in Uruguay non è del tutto campato in aria, dato che il piccolo paese sudamericano stava vivendo una situazione non dissimile, per certi aspetti, da quella italiana (crisi economica, inflazione, disoccupazione, guerriglie urbane). Malgrado ciò, ho trovato il film di una pochezza imbarazzante, a tratti involontariamente comico (nella scena dei colloqui in carcere), tecnicamente sciatto (in una scena la camminata di Pulcrano lungo un viale è "impallata" a lungo da un segnale stradale in primissimo piano) o addirittura autolesionista (ho trovato assurda la sequenza del rally, in quanto attira l'attenzione sulle auto in gara distogliendola completamente dalle dichiarazioni del protagonista).
  • Homevideo Daidae • 13/12/18 21:03
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    È uscito in vhs per GVR
  • Discussione Reeves • 3/07/23 23:12
    Segretario - 700 interventi
    Uruguay, Uruguay.....Non vorrei che l'evidente sovrapposizione tra il Cile (è lì che ci fu il colpo di stato nel 1973) fosse opera di Claudio Fragasso, che per la prima volta in carriera è accreditato come collaboratore ai dialoghi. Piuttosto, dove si trova il villaggio western abbandonato dove si svolge il finale? Nel film dicono sulla Tiburtina....
  • Discussione B. Legnani • 3/07/23 23:24
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Reeves ebbe a dire:
    Uruguay, Uruguay.....Non vorrei che l'evidente sovrapposizione tra il Cile (è lì che ci fu il colpo di stato nel 1973) fosse opera di Claudio Fragasso, che per la prima volta in carriera è accreditato come collaboratore ai dialoghi. Piuttosto, dove si trova il villaggio western abbandonato dove si svolge il finale? Nel film dicono sulla Tiburtina....

    Ehm... In Uruguay ci fu il colpo di stato nel Giugno 1973. Per cui il riferimento è correttissimo. 
  • Discussione Reeves • 4/07/23 23:52
    Segretario - 700 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Reeves ebbe a dire:
    Uruguay, Uruguay.....Non vorrei che l'evidente sovrapposizione tra il Cile (è lì che ci fu il colpo di stato nel 1973) fosse opera di Claudio Fragasso, che per la prima volta in carriera è accreditato come collaboratore ai dialoghi. Piuttosto, dove si trova il villaggio western abbandonato dove si svolge il finale? Nel film dicono sulla Tiburtina....

    Ehm... In Uruguay ci fu il colpo di stato nel Giugno 1973. Per cui il riferimento è correttissimo. 

    Però la sinistra forte era in Cile, non in Uruguay, e loro parlano di quello come elemento decisivo
  • Discussione B. Legnani • 5/07/23 09:39
    Pianificazione e progetti - 14965 interventi
    Reeves ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Reeves ebbe a dire:
    Uruguay, Uruguay.....Non vorrei che l'evidente sovrapposizione tra il Cile (è lì che ci fu il colpo di stato nel 1973) fosse opera di Claudio Fragasso, che per la prima volta in carriera è accreditato come collaboratore ai dialoghi. Piuttosto, dove si trova il villaggio western abbandonato dove si svolge il finale? Nel film dicono sulla Tiburtina....

    Ehm... In Uruguay ci fu il colpo di stato nel Giugno 1973. Per cui il riferimento è correttissimo. 

    Però la sinistra forte era in Cile, non in Uruguay, e loro parlano di quello come elemento decisivo

    L'Uruguay dell'epoca era preda dei Tupamaros, decisamente di sinistra. Il colpo di stato fu dovuto proprio alla loro potenza, che pareva inarrestabile.