7 uomini a mollo - Film (2018)

7 uomini a mollo
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo sport di squadra come aggregante e salvifico rifugio per vite travagliate di uomini depressi o falliti. Sembra di rivedere LA MOSSA DEL PINGUINO, per rimanere a tempi recenti, in cui al curling si sostituisce una disciplina altrettanto scarsamente praticata come il nuoto sincronizzato maschile. I sette uomini del titolo (se ne aggiungerà un ottavo solo in seguito) sono iscritti a un corso in cui sperano di annegare i loro drammi interiori. Non pare possano ambire a traguardi che oltrepassino il minimo consentito per non sfigurare, ma la loro istruttrice (Efira), a sua volta poco felice e dipendente dall'alcool, cerca di...Leggi tutto insegnar loro ad impegnarsi quanto più possibile. E ancor meglio farà la sua amica in carrozzella (Bekhti), che la sostituirà quando lei si scoprirà in pessime condizioni psicofisiche. Loro, i sette uomini, si ritrovano in piscina ma ne seguiamo le vicende anche extra-sportive (non di tutti curiosamente, visto che almeno due restano sullo sfondo e poco si sa di quel che fanno): c'è chi ha problemi con la moglie per via di un carattere intrattabile, chi già separato abita in un camper suonando live dopo il Bingo tra i muti rimproveri della figlia, chi dirige un'azienda sull'orlo del fallimento, chi lavora in piscina occupandosi di tenerla in ordine, chi da due anni non trova lavoro ed è preda di un'acuta depressione. E' da quest'ultimo (Amalric) che prende il via la vicenda: trasandato, sembra che non gli importi nulla di sé e di una moglie che lo ama comprendendo quanto sia in difficoltà. Letta l'inserzione del corso, si presenta ed è subito arruolato. Il ritrovarsi ogni tanto non regala tuttavia alle loro vite il significato che cercano e per questo si mettono in testa di partecipare alle Olimpiadi di specialità in Norvegia. E' la trafila classica del film sportivo: l'uomo comune, sovente sfortunato, che attraverso il "duro" allenamento punta a raggiungere alti obiettivi. La storia, di per sé vista e stravista, viene però arricchita da una sceneggiatura che Gilles Lellouche (autore soprattutto dei dialoghi) sa scrivere con acutezza: le battute – magari non sempre esplosive – sono presenti in buon numero; affidate alle facce giuste arrivano di frequente al bersaglio, alternate a momenti più riflessivi in cui era impossibile non portare lo spettatore a ragionare sullo stato dei protagonisti e sui rapporti con chi sta loro intorno. Affrontano i problemi in modo diverso: alzando la voce o lasciandosi andare, o magari accettando la propria condizione; come Simon (Anglade), che si è autoprodotto dischi che non compra nessuno ma sa ugualmente essere felice, con o senza figlia. Poi il viaggio in Norvegia nell'ultima parte, più legata classicamente alle esibizioni sportive e nella quale tutti i nodi verranno al pettine: ce la faranno i nostri eroi a conquistare una medaglia rendendo orgogliose di loro le persone che prima li avevano perlopiù disprezzati? Decisamente lunga (oltre due ore), è una commedia con ogni evidenza più curata della media, ben diretta e a tratti efficacissima, pur se le scene in cui invece si ricade in un didascalismo fuori luogo lasciano un po' di amaro in bocca (per quanto certi paesaggi norvegesi lascino talvolta col fiato sospeso)...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/04/19 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/04/19
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Daniela 5/04/19 23:36 - 12626 commenti

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Frequentando la stessa piscina, alcuni quarantenni alle prese con problemi familiari e/o lavorativi si ritrovano compattati in una squadra di nuoto sincronizzato, disciplina che in campo maschile viene presa poco sul serio e sbertucciata... Lo sport come terapia e strumento di riscatto non è certo un tema nuovo ma il film di Lellouche, per la prima volta solo regista e non anche interprete, è fresco, simpatico. L'epilogo eccede in ruffianeria, contraddicendo lo spirito decoubertiniano, ma è impossibile non fare il tifo per questo gruppo di depressi/sfigati che riesce a risollevare la testa.

Rambo90 4/04/19 16:26 - 7679 commenti

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7 uomini dalle vite a pezzi, tra depressioni, separazioni e bancarotta, ripongono tutte le loro speranze in una squadra di nuoto sincronizzato maschile. Una commedia amara, malinconica, girata molto bene con un perfetto equilibrio tra battute (alcune fulminanti) e momenti più tristi. Un grande cast corale, dove tutti sono in parte e una regia che riesce a dare il giusto ritmo a un'avventura leggera e che coinvolge, con la sua morale sul riscatto che convince appieno. Buone le caratterizzazioni, molto vicine alla realtà. Da non perdere.

Galbo 7/04/19 19:53 - 12380 commenti

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La Francia ancora una volta sugli scudi per una riuscita commedia sportiva, che riunisce alcuni dei migliori attori francofoni (Amalric, Canet, Poelvoorde) diretti dal collega Lellouche. Opera molto ben scritta, divertente e coinvolgente, tenera e malinconica nel soffermarsi su un gruppo di uomini sofferenti e strapazzati dalla vita, che trovano un inaspettato riscatto nelle acque di una piscina. Diverte e fa pensare.

Kinodrop 10/04/19 20:53 - 2922 commenti

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Un gruppo di "ragazzoni" di mezza età, con alle spalle problemi familiari e relazionali, si organizza in una squadra di nuoto sincronizzato per dare una svolta positiva alla propria vita, ponendosi come fine addirittura la partecipazione olimpica. Lellouche dirige con stile e felice leggerezza una commedia che attira subito per l'autenticità dei caratteri e delle situazioni, tutte volte al raggiungimento di un'impresa molto ardua. Molte e discrete le citazioni di commedie analoghe, da Full monty a Grazie, signora Thatcher, per dirne alcune. Cast perfetto.
MEMORABILE: L'equipe un po' troppo in carne; Il cambio di coach, dalle poesie alle bastonate; I duri allenamenti; La scelta delle musiche.

Zoltan 6/06/20 18:06 - 201 commenti

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Film ben pensato in ogni parte. Scritto con buoni dialoghi e soprattutto una profondità notevole dei personaggi: a poco a poco vengono caratterizzati al meglio tutti i protagonisti principali. Sono storie di vita arenata nella mediocrità, ma rese senza eccessivo pietismo. Si sorride ma non esageratamente, non è un film sguaiato ma con una ironia sottile e situazioni ben inserite nel contesto. Ci si commuove senza essere eccessivamente struggenti, per la sensibilità con cui vengono tratteggiati i personaggi. La regia è di buon livello senza essere eccessivamente leziosa.
MEMORABILE: Il rocker che suona alla sala bingo

Pinhead80 26/08/20 20:34 - 4720 commenti

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Un gruppo di adulti dalle vite drammaticamente disastrate riesce attraverso lo sport, e nello specifico con il nuoto sincronizzato, a dare un senso alle proprie esistenze fatte di tormenti e di sconfitte. Chi pensa di sganasciarsi dalla risate è sulla cattiva strada perché il film in realtà è sì una commedia ma è soprattutto un'opera delicata e coinvolgente capace di mettere in risalto la psicologia dei vari personaggi senza aver paura di scivolare nel drammatico. Di rara intensità e molto emozionanti sono le scene in cui i protagonisti confessano al gruppo le loro difficoltà.

Jandileida 18/06/22 13:30 - 1560 commenti

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Operazione intelligente, quella di Lelouche: pur partendo da un tema già visto e stravisto (la redenzione attraverso un'attività poco comune), il suo gruppo di quarantenni/cinquantenni avvolti dalle nebbie di un'aurea mediocrità riesce a fare centro. Il merito è anche del pacchetto di attori che, chi più chi meno, hanno le facce e anche i tempi giusti; non si indugia poi mai nel patetico: miseri sì ma con una certa dignità. Il regista riesce poi a combinare con un certo stile il dolce e l'amaro e si lascia la visione con il cuore un po' più pacificato, il che a volte non guasta.

Paulaster 24/08/22 09:26 - 4391 commenti

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Gruppo maschile decide di provare a gareggiare ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato. Commedia in cui la parte sportiva alterna dinamiche più seriose in una sorta di psicoterapia collettiva. La rivalsa emotiva ha il solito canovaccio e, giustamente, i perdenti puntano ad essere campioni, non solo per un giorno. Discreto cast (su tutti Amalric) che va oltre l’effetto Full monty e dà una connotazione psicologica più ampia. Titolo italiano che svilisce il contesto emotivo.
MEMORABILE: La carrozzina in acqua; Il litigio fuori dal negozio di mobili; La performance in acqua.

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