Quello che tutti ricordano, in JASON AND THE ARGONAUTS, è l’enorme sforzo tecnico del mitico Ray Harryhausen, Il mago della stop-motion. Per animare il gigante di bronzo Talos (volutamente mosso a scatti), l'idra dalle sette teste e, dulcis in fundo, l'armata di scheletri simbolo del film, Harryhausen usa lo stesso procedimento dei cartoni animati, sostituendo i disegni con modellini snodabili in 3D e muovendoli di pochissimo fotogramma per fotogramma. Il risultato è quell'effetto particolare tipico di film storici come il primo KING KONG o MONDO PERDUTO, oggi...Leggi tutto datato e, anche nel caso di GLI ARGONAUTI, assai poco verosimile. La scena con le arpie a Paestum (gli esterni sono girati a Palinuro e tra gli argonauti riconosciamo persino il celebre caratterista Ennio Antonelli) ad esempio fa sorridere, mentre molto più suggestiva è la scena col tritone gigantesco girata invece con semplici modellini in scala, senza quindi l'effetto “a scatti”. Al di là degli effetti speciali il film di Don Chaffey è un peplum abbastanza insolito (basti vedere quanto mingherlino è Ercole rispetto ai nostri culturisti), con Zeus che gioca al tavolo con Era, una Medea praticamente assente e una rivisitazione molto avventurosa del mito di Giasone e il vello d'oro. La sceneggiatura è discreta, le musiche pompose al punto giusto e i colori sfavillanti, per un risultato non sempre all'altezza delle aspettative (quando sulla scena non vediamo effetti speciali restiamo un po' delusi) e abbastanza superficiale. Bellissima (e proto-zombesca) la resurrezione degli scheletri, ma le scene col gigante di bronzo Talos e il tritone che sposta le montagne restano forse le migliori. In ogni caso la stop-motion oggi non regge più...
Sarà ingenuo, a tratti puerile, ma quando compaiono i mostri mitologici questo film diventa un vero spasso. E’ l’apoteosi della stop-motion: tutto da godere. E non parliamo degli scheletri con spada e scudo (una delle scene più famose del cinema fantastico). L’unico reale è Tritone. Un piccolo grande film tutto artigianale. In questo caso, se ci fosse stata la computer-grafica, lo avrebbe sicuramente privato del suo fascino. Notevole.
Uno dei migliori (forse il migliore) film epico-fantasy che abbia mai visto. Non ha la lentezza di altri film di questo genere, ma c'è azione e storia, interpretate con brio. Tutti gli effetti speciali usati sono eccezionali (consideraro il periodo in cui è uscito il film). Gli effetti speciali e visivi di oggi, portati al massimo, forse non raggiungono la bellezza de "Gli Argonauti".
MEMORABILE: Quando Nettuno esce dal mare per far passare la nave di Giasone. E naturalmente il duello con gli scheletri.
Gli argonauti percorre più o meno la stessa linea dell'odissea di Ulisse, dove compagni d'avventura viaggiano alla ricerca del vello d'oro, attravarsando più posti e quindi più ostacoli che però grazie all'intervento della provvidenza riescono ad averla vinta. Buon film anche se a tratti si mostra un po' tedioso.
MEMORABILE: Se dovessi punire tutti coloro che bestemmiano, perderei la maggioranza di quelli che credono in me - dice Zeus.
Non è ai livelli di Scontro di titani, ma resta un lungometraggio "artigianale" godibilissimo. Funzionali la sceneggiatura e la messa in scena. I mostri sono apprezzabili, (soprattutto l'idra) e l'ambientazione è quella dell'antica Grecia. Il film narra le vicissitudini di Giasone alla ricerca del vello d'oro. L'abile mano di Ray Harryausen rende l'opera ancora più particolare.
Forse il film migliore realizzato con il (determinante) contributo di Ray Harryhausen vero e proprio mago della tecnica della stop motion. Le parti in cui interviene l'artista sono le migliori del film ma bisogna ammettere che tutta l'opera è molto godibile grazie anche al grande ritmo impresso dalla regia di Chaffey. Interpreti adeguati.
Perplum di cui si ricordano quasi solamente gli effetti di Harryhausen, da rivisitare con un sorriso giustamente nostalgico, perché rispetto alla onnipresente e orrendamente cheap computer grafica, i modellini e la stop-motion almeno danno l'idea di qualcosa di "materiale" e plastico, rispetto al nulla odierno. Interpreti discreti e una buona sceneggiatura reggono le scene più statiche, anche perché qui l'ingrediente principale è l'avventura e il resto è mero contorno. Più che discreto e invecchiato meglio di quel che si crede.
MEMORABILE: S'intravede più di una volta il mitico Ennio Antonelli!; il gigantesco modello di Talos; splendida sequenza con Tritone.
Grandiosa rivisitazione del mito degli Argonauti, in chiave fantastico-spettacolare, secondo un gusto visionario che raggiunge i momenti più immaginifici nei plumbei mostri creati da Harryhausen (dal gigante agli scheletri guerrieri). Il film è semplicemente perfetto nel suo genere e per i suoi scopi, riuscendo a fondere alla perfezione buone interpretazioni, ottima colonna sonora, belle scene d'azione, suggestive ambientazioni (ben sfruttate) e un ritmo complessivo capace di avvincere senza un solo momento di flessione. Proprio... "mitico"!
Opera assai spettacolare per i suoi tempi, anche se i mitici effetti speciali di Harryhausen al giorno d'oggi potrebbero far sorridere una parte del pubblico. Effetti a parte, che rimangono il pezzo forte della pellicola, il resto rimane comunque godibile grazie a una discreta sceneggiatura e al un buon ritmo impresso dal regista. Si tratta insomma di una discreta rivisitazione del mito di Giasone e gli argonauti che riesce a reggere abbastanza bene i quasi 50 anni che ci separano da esso. Molto meglio di certo ciarpame realizzato ultimamente.
Una pietra miliare del cinema fantastico. Grazie al grande effettista Ray Harryhausen che, con la sua "stop-motion", ci catapulta nel mondo della mitologia greca. Epico come Scontro fra titani. Visto oggi, potrebbe anche far sorridere i più giovani, ma per i più "maturi" è una pellicola che farà ancora sognare...
La leggenda del vello d'oro è narrata nei toni di un peplum sorprendentemente moderno, con il protagonista Giasone eroico ma allo stesso tempo dubbioso e gli Argonauti tratteggiati con ironia e sagacia. La carta vincente sono però gli effetti in stop motion creati da Ray Harryhausen, oggi ingenui ma così concreti e materiali rispetto alla CGI imperante. A tutto questo si aggiungano un ritmo senza cadute e le musiche di Herrmann e si otterrà uno spettacolo di prima classe. Uno dei migliori peplum di sempre.
MEMORABILE: La statua animata di Talos; L'arrivo di Nettuno; Il duello con gli scheletri.
La storia antichissima di un viaggio verso la conquista della libertà da parte di un uomo qualunque che sfida gli Dei, puntando anzitutto sulle sue capacità, come figura archetipica. Il tutto in uno splendido Tecnicolor e con gli sforzi "sovrumani" di Harryhausen che danno una parvenza ancor più leggendaria al progetto, reso ancora più profondo dall'ironia diffusa.
MEMORABILE: L'inizio della storia d'amore fra Giasone e Medea che finirà in tragedia...
Meravigliosa pellicola fantasy-mitologica che rivisita il mito di Giasone alla ricerca del vello d'oro. Quello che più sorprende sono i fantastici effetti speciali (tenendo conto dell'anno di produzione del film), che ricreano creature come demoni, scheletri, un gigante di ferro, animati in stop motion. Ottimo il ritmo.
MEMORABILE: Il combattimento contro Talos; L'armate degli scheletri; La testa di Era gigante e parlante.
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