I cowboys del deserto - Film (1940)

I cowboys del deserto
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Go west
Anno: 1940
Genere: comico (bianco e nero)
Note: aka "Go, west!"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

GO WEST! | fratelli Marx si gettano nel western a modo loro; ovvero vestiti come sempre e pronti a distruggere ogni cosa gli si pari davanti. Fin dalla prima scena in stazione i tre sembrano piuttosto in forma. Soprattutto Harpo, che lo rimarrà per tutto l'arco del film guadagnandosi le gag più divertenti e surreali. Lo sketch iniziale (con i tre che s'imbrogliano vicendevolmente e ripetutamente) sembra non finire mai ed è la chiara testimonianza della verve ancora intatta del gruppo. La trasferta nel west poteva forse sfruttare maggiormente i luoghi comuni del genere, mentre invece è la dimostrazione di quanto siano i tre Marx a imporre la propria caratteristica...Leggi tutto comicità a prescindere dall'ambiente in cui si muovono. Due o tre canzoni (interpretate dalla bella di turno e non coreografate), le immancabili parentesi musicali di Chico al piano (in cui arriva a suonare persino pigiando un'arancia sui tasti d'avorio) e di Harpo all'arpa (improvvisata su un ornamento steso in un villaggio indiano). La storia vede i tre impegnati a recuperare l'atto di proprietà d'un terreno sul quale dovrà passare la ferrovia, rubato loro in un saloon. Esile pretesto per mettere a soqquadro il set quanto più possibile. Un po’ sottotono Groucho, ma nel lungo finale sul treno (dove capiterà veramente di tutto, in un notevole crescendo di assurdità) c'è modo di riscattarsi; esilarante Harpo che distrugge interi vagoni per procurarsi la legna necessaria a far marciare la locomotiva. Nonostante la qualità delle gag sia altalenante, c'è comunque modo di divertirsi e il film procede abbastanza spedito.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Renato 25/06/07 11:51 - 1648 commenti

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Un buon film del trio, con una sceneggiatura meno raffazzonata della media dei loro film di fine anni '30, quando il declino era -purtroppo- già cominciato. I momenti romantici e musicali non mancano e la tentazione di premere il tasto FFW c'è sempre, ma il fastidio è inferiore ad altri lavori tipo Il bazar delle follie oppure Un giorno alle corse. Segnalo il solito numero di Chico al pianoforte, qui davvero da applausi a scena aperta.

Pigro 30/03/10 07:46 - 9636 commenti

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Sconclusionato ma non troppo, il film western dei fratelli Marx è un fuoco d'artificio di comicità, sia pure addomesticata in canoni meno anarchici degli anni d'oro. La storia della vendita di un terreno alle ferrovie, ma soprattutto la satira sul denaro, è il supporto per situazioni divertenti, fra cui l'incredibile e reiterata gag iniziale dei 10 dollari. Tutti i topoi del western sono aggrediti, dal saloon al treno agli indiani (grazioso Harpo che fa la faccia da totem). Splendido perfino il pezzo pianistico di Chico. Da vedere.

Rambo90 20/08/15 22:48 - 7679 commenti

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Divertente parodia western dei fratelli Marx. Il trio è già lontano dal suo periodo d'oro ma qui regala ancora molte gag divertenti, come quella iniziale della truffa da 10 dollari. La storia è molto esile, giusto un pretesto per mettere in scena lo spirito dissacrante del gruppo. Si arriva alla fine velocemente e per fortuna i numeri musicali sono ridotti all'osso, con un finale davvero simpatico e rocambolesco. Buono.

Ryo 19/10/15 13:08 - 2169 commenti

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Un inizio spassosissimo con una delle gag più divertenti del trio, ma poi il film perde spesso di ritmo ritrovandolo solamente nelle occasioni in cui il trio è di nuovo riunito. Non mancano battute d'antologia, un momento (ininfluente) di Chico al pianoforte e uno (malinconico) di Harpo che duetta con un capo tribù indiano flautista mentre lui suona una sorta di arpa improvvisata. Delirio nel finale con la scena della locomotiva, in cui i tre si dilettano in divertenti numeri da funamboli.
MEMORABILE: Le mille strategie per farsi restituire 9 dollari; La casa portata via dal treno con l'uomo sul tetto ignaro di tutto.

Noodles 31/10/22 23:23 - 2204 commenti

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Pur con qualche discreto momento, siamo lontani dai capolavori demenziali dei fratelli Marx. Gag tirate troppo per le lunghe (quella dei dieci dollari iniziali, per esempio), troppi stacchi musicali (irresistibile però lo standard country cantato e suonato sul calesse) e una parte finale in calando. Non mancano però diverse battute e gag divertenti che ne giustificano la visione, anche se il tutto sembra stavolta più orientato alla trama che non è alle scene surreali per cui i fratelli Marx restano famosi. Non una delusione, ma i comici hanno fatto molto di meglio.

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