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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Un bambino (Dino Jaksis), sostanzialmente ignorato dai propri genitori, trascorre le giornate tra l'asilo e i lunghi pomeriggi a casa dove s'è inventato ben tre amici immaginari: il re, il drago e l'alieno (che sembra piuttosto l'uomo di latta uscito dal "Mago di Oz"). A modificare una situazione difficile interviene la nuova baby-sitter (Valeria Golino al primo ruolo importante, nuda e seducente come non mai), che molto disinvoltamente si spoglia e si accoppia con un amico senza preoccuparsi troppo che il piccolo non li senta. Ciononostante il rapporto tra lei e il bambino è sempre buono, al punto che quest'ultimo pretende di sposarla. La situazione si fa...Leggi tutto tesa e gli eventi precipitano pur senza che il regista Peter Del Monte perda le redini del film, impostato con mano felice soprattutto per quanto riguarda il clima, oppressivo e insolito; con il re, il drago e l'alieno che spuntano ciclicamente insieme spingendo il protagonista ad agire in modo irresponsabile fino a fargli accendere i piccoli fuochi del titolo (che quindi assumono un significato non solo metaforico) in un doppio accesso di piromania. E mentre i genitori continuano ad apparire come degli estranei (il padre sembra quasi trattarlo come una cavia da studiare psicologicamente), il rapporto con l'attraente baby-sitter si rinsalda. Ritmo sognante, prevalenza di scene notturne (in interni, perlopiù), una bella colonna sonora di Riccardo Zappa che nel main theme riprende nettamente le tipiche linee di basso dei Goblin (e d'altra parte il produttore è Claudio Argento). Imperfetto, ma interessante.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 20/06/08 DAL DAVINOTTI
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- Grande esempio di cinema:
Buiomega71 - Davvero notevole!:
Matalo! - Quello che si dice un buon film:
Galbo - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Cotola - Mediocre, ma con un suo perché:
Pigro, Homesick, Saintgifts
Un film piccolo su una storia piccola su un protagonista piccolo, con una baby sitter giovane e affamata di vita. Del Monte fece sperare con questo film in un talento che poi non mantenne le promesse restando asfittico anche in megaproduzioni (il tremendo Giulia e Giulia). Valeria Golino nuda sotto la doccia si fa vedere volentieri e la sua voce sgraziata è funzionale al personaggio (doveva fare solo questo film).
Tra realtà e fantasia, questo film di Del Monte affronta il delicatissimo tema della crescita, ricca di insidie ed insicurezza. Il regista affronta il tema con uno stile personale e rispettoso, senza clamori ma con espedienti stilistici efficaci, grazie anche all'apporto di un piccolo protagonista particolarmente recettivo e spontaneo. Nel complesso un film gradevole che non ha avuto il riscontro che avrebbe meritato.
A quando una rivalutazione di Peter Del Monte? Insieme a Invito al viaggio il suo miglior film. Bizzarro, tenero, feroce, visionario, unico nel suo genere. Le tre creature, un re nano, il drago sputafuoco, il robot che escono dall'immaginazione di Tommaso, sono tra le cose più belle del nostro cinema e il finale a qualcosa di "spielberghiano". Si rivalutano le più grosse porcherie, mentre questi gioiellini restano nell'oblio. La Golino nuda si sarebbe beccata un'accusa di pedofilia, oggi! E Tommy si guarda, in tv, Inferno di Argento! Da adorare.
MEMORABILE: Intorno al letto del fidanzato della Golino, il drago consiglia a Tommaso "Facciamo piccoli fuochi, capo?":
Malizia versione asilo: bambino piromane si innamora della tata procace e si vendica del ragazzo di lei, insieme a 3 amici immaginari (Re, Drago e Alieno). Se la parte relativa all’ambiguità tra realtà e fantasia infantile è interessante (buona l’atmosfera sospesa e inquietante), puzza di moralismo quella sulla latitanza dei genitori e puzza di forzatura sessuale la storia della bambinaia sempre nuda. Ma la narrazione è faticosa, la recitazione imbarazzante (a parte il piccolo naif), la consistenza scarsa. Un corto sarebbe stato sufficiente.
Il connubio di fantasy e psicologia infantile realizzato da Del Monte parte da premesse ardite (bambino coinvolto in piromania e omicidio per carenza d’affetti) e giunge ad attimi di malinconica poesia (l’addio spielberghiano ai tre amichetti immaginari), quantunque prevalgano la facile metafora e un’irritante ingenuità acuita da ambientazioni e tecniche poveristiche. Appena diciottenne, la Golino possiede la stessa naturalezza nel nudo integrale che mostra oggi. Produce Claudio Argento.
MEMORABILE: La Golino esce dalla doccia; la consegna della corona.
La componente onirica del film è sicuramente la sua qualità migliore con quell'incrocio
tra tenerezza ed inquietudine (i personaggi sono ben poco positivi ed hanno intenzioni
molto bellicose). Discutibile e "moralista" la critica alla famiglia assente, mentre non convince l'inserimento di tanti rimandi alla sessualità che appare poco spontaneo
e quasi un po' furbetto. Tutto sommato però resta un film non malvagio, interessante e
che in ogni caso si discosta abbastanza dalle solite pellicole dell'asfittico panorama
cinematografico italiano.
Un film pasticciato dove si sono volute inserire troppe cose, alcune in modo forzato. Non si riesce a connotarlo; a volte merita l'appellativo di autoriale, ma poi moltissime scene dicono che lo scopo è un altro ed emerge chiaramente un'impostazione più commerciale che prende spunti da lavori già visti. Sembra anche fuori tempo il passaggio di fase del bambino, forse troppo piccolo per il tipo di sentimenti provati. Gli amici frutto della sua fantasia vanno bene, ma usano un linguaggio che non fa parte dei pensieri infantili. Buona la musica.
Peter Del Monte HA DIRETTO ANCHE...
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- Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Roxy Video/Videogroup
Durata effettiva: 1h, 31m e 09s
Ultima modifica: 25/06/15 21:22 da Buiomega71 - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi & Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 1 ottobre 1987) di Piccoli fuochi:
- Non so più dove l'ho letto, ma circolava una leggenda cinematografica su Piccoli Fuochi
Leggenda narra che Steven Spielberg vide Piccoli Fuochi, su consiglio di qualcuno (mi sembra di ricordare fosse la sua agente, che vide il film in un festival di Los Angeles), si innamorò seduta stante del film (come darle torto) e che scrisse una missiva a Peter Del Monte per "invitarlo" alla sua "corte" (insieme ai Dante e agli Zemeckis) a Hollywood
Del Monte, gentilmente, declinò l'offerta
Sicuramente una leggenda, ma a me piace pensare che sia vero, perchè Piccoli Fuochi e davvero un gioiellino che non assomiglia a nessun altro film...
"Facciamo piccoli fuochi capo?"
Bellissimo!Ultima modifica: 30/06/15 20:39 da Buiomega71
