Frequenze pericolose - Film (1992)

Frequenze pericolose

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nell'episodio "Murray in videoland" di DONNE AMAZZONI SULLA LUNA, uno dei tanti film americani che si sono divertiti negli anni a scherzare con i contenuti delle trasmissioni televisive attraverso sketch più o meno lunghi, Lou Jacobi finiva in canotta e mutande dentro lo schermo comparendo da perfetto intruso in mezzo a sequenze cinematografiche celebri, videoclip, pubblicità pregando sua moglie Selma di tirarlo fuori di lì. La donna dal suo divano cambiava continuamente canale col telecomando ma otteneva solo di vedere suo marito passare da uno show all'altro. E' quello che in fin dei conti accade in questo molto più modesto...Leggi tutto STAY TUNED, firmato da Peter Hyams e che sviluppa l'idea portando al centro della scena Roy Knable (Ritter), un teledipendente totale che accetta di farsi installare una gigantesca parabola in giardino da una sorta di Satana moderno (Jones). Il tempo di farla funzionare e verrà catapultato assieme a sua moglie (Dawber) all'interno di un modo televisivo fittizio, con i due preoccupatissimi figli a seguire “in diretta” le loro peripezie dallo schermo di casa. Mamma e papà avranno ventiquattr'ore di tempo per sopravvivere ad ogni tipo di sorpresa, se vorranno tornare nel loro originario universo di appartenenza. Passeranno così da un quiz a una fiction cambiando ambiente sempre più velocemente (nel finale sembra proprio di rivedere l'episodio del simpatico film di Landis, con Ritter che salta da un film in bianco e nero alla strada di A SPASSO CON DAISY, da un videoclip di Salt-n-Pepa fino addirittura al set di TRE CUORI IN AFFITTO, con Janet e Chrissy a guardarlo dalla porta in un simpatico omaggio metacinematografico!). Il gioco sta tutto qui, intervallato da fiacche scene in cui il figlio maschio, genietto della tecnica, tenta di costruire con la sorella un'antenna alternativa per mettere in contatto i due universi e risolvere il problema. Poteva anche essere un'idea divertente, ma il copione non prevede battute in grado di renderlo brillante e la regia dell'altrove valido Hyams non sembra proprio sposarsi al genere. Tanto che a funzionare meglio sono i brevissimi stacchetti televisivi in stile RIDERE PER RIDERE, del tutto estranei alla storia, nei quali si parodizzano trasmissioni celebri, pubblicità e fiction. La coppia protagonista non si può dire faccia faville e molti sketch non hanno né il senso della misura né il dono della sintesi (l'incontro di wrestling a coppie, il citato video di Salt-n-Pepa, la fiction sulla Rivoluzione Francese...). Altri invece, comunque modesti, risultano per i non americani difficili da comprendere (si veda ad esempio la versione zombesca dell'allora celeberrimo “Wayne's World”, show tv giunto a noi solo attraverso FUSI DI TESTA e il suo sequel). Insomma, una commedia derivativa che si vorrebbe comica ma non ha i numeri per esserlo davvero. Jeffrey Jones come satanetto e Eugene Levy come suo collaboratore ribelle non aggiungono nulla, la lunga sequenza a cartoni animati con Roy e sua moglie nella parte di topini in fuga inseguiti in casa da un gatto robot è terribile e nemmeno rivedere Ritter nel west rifare l'Eastwood di Leone non sortisce gli effetti sperati. Fortunatamente dura poco...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/02/19 DAL DAVINOTTI
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Zoltan 26/08/20 07:59 - 201 commenti

I gusti di Zoltan

Poteva essere una buona idea, ma viene sfruttata piuttosto male soprattutto a causa di una sceneggiatura poco incisiva e creativa: gli autori si concentrano più nel creare disavventure (e di conseguenza il modo per sfuggirne) che nel creare situazioni interessanti a livello umoristico. Così le scene divertenti sono ben poche e resta solo un'avventuretta fantasy in cui riconoscere film o citazioni popolari dell'America degli anni '90 e non solo. Peccato, perché Ritter è bravo come sempre, ma ancora una volta è male utilizzato al cinema.
MEMORABILE: La Yogi Beer; Il terrore di John Ritter quando si ritrova nel set di Tre cuori in affitto.

Jena 20/04/23 19:08 - 1557 commenti

I gusti di Jena

La tv come strumento del Demonio per risucchiare le nostre vite (e soprattutto le nostre anime) non è male. Ovviamente i toni sono quelli della commedia con il simpatico Ritter, teledipendente accanito, sballottato tra film e  programmi tv con ampio citazionismo di film e trasmissioni anni 80 (alcune non identificabili da un pubblico non USA). Il ritmo è piuttosto elevato, anche se tende a farsi ripetitivo e non tutti gli sketch funzionano (quello sulla Rivoluzione francese o l'incontro di wrestling). Jeffrey Jones ha la giusta faccia demenzial-satanica. Divertente, tutto sommato.
MEMORABILE: La super antenna Tv diabolica; La sala di regia dei diavoli; La capanna assediata dai lupi; Il cartone animato con i protagonisti.

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