Un onesto war-movie, sulla scia di quelle sporche dozzine chiamate a impegnarsi in missioni impossibili. Anderson (Jack Palance) e il suo pugno di avanzi di galera (francesi, americani, inglesi...) devono sbarcare in Normandia e raggiungere un supercannone nazista per distruggerlo. Il film è la cronaca di questa semplice avventura, tra agguati, scontri a fuoco, un po' di spazio per il nemico tedesco (per una volta meno tetragono e programmaticamente crudele del consueto) e la lunga ricerca dell'esplosivo necessario a far saltare il supercannone. Umberto Lenzi dirige con la grinta e il mestiere che ormai anche i suoi detrattori gli riconoscono, così anche un'opera tutto...Leggi tutto sommato mediocre si riscatta in parte grazie a un ritmo capace di far dimenticare la povertà dei mezzi impiegati. Se però ancora si ricorda LA LEGIONE DEI DANNATI è per via della presenza, tra gli sceneggiatori, di un giovane Dario Argento, non ancora passato alla regia (lo farà l'anno dopo con L’UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO) e il cui tocco si intravede soprattutto nella struttura del flashback che individua fin quasi da subito i due comandanti nemici. Per il resto troviamo una buona scena di suspense (sul campo minato, un classico!), una recitazione disinvolta e una buona gestione dell' azione. Non molto altro, a dire il vero, perché poi l'evidenza denuncia la mediocrità di un prodotto derivativo scritto senza troppe idee (tre i soggettisti come tre sono gli sceneggiatori) e condotto seguendo con poca fantasia i canoni del genere.
Film di guerra reso scorrevole e immediato dal ritmo sostenuto e dal metraggio breve, che evita le indigeste lungaggini di molte pellicole del filone. Guida le operazioni belliche un energico Palance, al quale si contrappone l’acerrimo nemico Preiss, ufficiale tedesco che però non condivide i metodi brutali delle SS. Un nucleo di caratteristi storici del western all’italiana (Hundar, Corazzari, Lollobrigida, Robledo, Sambrell) è qui promosso al rango di semiprotagonista: e funziona alla grande. Tra gli sceneggiatori, Dario Argento.
Bellico italiano di serie B che si fa seguire con un certo piacere, pur nella relativa povertà di mezzi e di idee. C'è la solita "sporca dozzina" (questa volta un po' scarsa: solo otto elementi) che deve compiere una missione quasi suicida, quindi un canovaccio già replicato altre volte; Lenzi però gira bene e riesce a non annoiare mai, aiutato anche da una durata ragionevole. Il cast è idoneo, anche se non certo entusiasmante, Palance non si sforza troppo e Jürgens si limita a fare un paio di comparsate abbastanza inutili.
La solita solfa: alla vigilia dello sbarco in Normandia un commando alleato, composto da incallite canaglie capitanate da un duro e sbrigativo Jack Palance, viene spedito dietro le linee nemiche per far saltare un super cannone tedesco. Ovviamente si trasformeranno in eroi. Come si può ben intuire è tutto millimetricamente prevedibile, ma Lenzi gira con la consueta proprietà di linguaggio riuscendo a rendere scorrevole la più trita e convenzionale delle storie. Merito, forse, anche dell'apporto di un giovane Dario Argento alla sceneggiatura.
Classico film di guerra "all'italiana" al quale Lenzi riesce a conferire un buon ritmo grazie a scene d'azione girate molto bene. Per il resto la trama non aggiunge assolutamente nulla al film, che risulta prevedibile dall'inizio alla fine. Da segnalare un bel finale e un Jack Palance perfetto nella parte.
Discreto bellico di Lenzi che, con maestria, dirige buone scene d'azione. I mezzi a disposizione sono pochi e si cerca di salvare il salvabile. Palance, sufficiente nel suo ruolo della trita e ritrita trama della "sporca dozzina". Tutto sommato la trama è discretamente avvincente e il film si lascia guardare. Tedeschi come al solito cattivi ma stupidotti...
Un gruppetto di avanzi da galera viene capitanato da un ufficiale inglese per un’impresa molto speciale in Normandia che farà letteralmente traballare la prosopopea tedesca. E come sempre i veri eroi si dimostreranno i più scalcagnati di tutti. Lenzi gira un film di guerra col pilota automatico e senza quella grinta che avrebbe potuto aggiungere di più. Affida a una star il ruolo di protagonista (Curd Jurgens è poco più di un cameo) e il resto in mano a caratteristi di gran classe che dimostrano di fare il loro mestiere alla grande. Peccato per i risultati complessivamente mediocri.
Curd Jürgens HA RECITATO ANCHE IN...
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E' terzo nella graduatoria dei 5 film bellici italiani preferiti da Quentin Tarantino.
Ecco la graduatoria completa:
1) Attentato ai tre grandi(Umberto Lenzi) 2) Contro 4 bandiere(Umberto Lenzi) 3) La legione dei dannati(Umberto Lenzi) 4) Commandos(Armando Crispino) 5) 5 per l'inferno(Gianfranco Parolini)
Come si vede Umberto Lenzi occupa le prime 3 posizioni
(fonte Stracult speciale del 27/10/2009)
DiscussioneTrivex • 1/09/10 22:20 Archivista in seconda - 1317 interventi
Notevole episodio di Stracult sui MACARONI WAR MOVIE,con il grande Tarantino che cita i preferiti film di guerra italiani!