Vip, mio fratello superuomo - Film d'animazione (1968)

E’ la storia di SuperVip, grande supereroe forzuto ma semplicione, e MiniVip, suo fratello, mingherlino, occhialuto, intelligente, simile a Woody Allen, con due alette da pipistrello. Entrambi si ritroveranno a combattere per amore di due fanciulle contro la tremenda Happy Betty, vecchiaccia su sedia a rotelle padrona di un impero basato sui prodotti di consumo. Grande Bruno Bozzetto, comico ma intelligente, semplice ma geniale nel tratto. Satira sul consumismo e sullo sfruttamento dei poveracci da parte delle grandi aziende. Che talento! Da vedere.

Leggermente meno riuscito di West and Soda è comunque un buon esempio di ciò che riusciva a fare il genio di Bruno Bozzetto. Molto semplice nel disegno ha nella storia, o per meglio dire nelle sue sfumature, il punto di forza. Il personaggio di miniVip non può non far pensare a Woody Allen e il fatto che entrambi siano doppiati da Oreste Lionello non può che far aumentare questa sensazione. Anni fa passava con una certa regolarità in tv.

Divertente cartone animato tricolore, che ironizza con garbo sui supereroi e strizza, nel contempo, l’occhio verso chi può essere “super” senza avere poteri “super”, senza avere forza ”super”, senza avere altezza e fisico “super” (vale a dire la stragrande maggioranza della popolazione). Disegni in puro stile Bozzetto. Assai gradevole.

Grazioso, sempre ben fatto e debitore del clima spionistico e comico dei suoi anni. Minivip è chiaramente Woody Allen con un costume da supereroe addosso. Dominato da Supervip, fratello tostissimo e fighissimo ma anche buonissimo, Minivip a modo suo risolverà il caso Happy Betty e troverà l'amore. Non è come West and Soda, ma è un piacere vederlo. Belle musiche di Lallo Gori. Un umorismo che noi ragazzini apprezzavamo. Oggi si direbbe che son cose da grandi, ma non è vero: sono gli adulti a capire meno dei ragazzi.

Un superman e il suo fratello sfigato combattono contro la diabolica inventrice di un meccanismo per far trionfare la pubblicità e il consumismo. Spassoso e intelligente cartoon, che sa giocare con ironia con i luoghi comuni. I primi 20 minuti (il naufragio) stentano a decollare, finché non si arriva nell'isola del gran complotto. I momenti più felici sono quelli in cui la terribile Happy Betty descrive le regole di lavoro nella sua fabbrica e le modalità del marketing: un modo estroso per denunciare la massificazione contemporanea.

Oltre trent'anni prima dei supereroi con superproblemi familiari targati Pixar (Gli incredibili), il talento tutto italico di Bruno Bozzetto sfornava questo simpatico lungometraggio dedicato alle esilaranti figure di Vip e Minivip che combattono contro il solito genio del male (questa volta in versione femminile). Il cartone prende garbatamente in giro i luoghi comuni del genere, il tutto in confezione grafica pregevole.

Delizioso lungometraggio in cui SuperVip, superman canonico ma un poco scemo quando innamorato (agli uomini succede), verrà tratto d'impiccio dal fratello MiniVip, una versione ante-litteram del personaggio-tipo di Woody Allen (Prendi i soldi e scappa è del 1969). Piccolo, occhialuto ed assolutamente privo di poteri, Minivip salverà non solo il fratello e la sua bella, ma anche una graziosa omologa, trovando l'amore. Ah, dimenticavo: salva pure il resto dell'umanità che la malvagia Happy Betty voleva bombardare con milioni di piccoli razzi filo-consumistici. 

Seconda opera di Bozzetto, più elaborata come contenuto - con tanto di intelligente denuncia del consumismo e della manipolazione della pubblicità - e tecnicamente migliore. I personaggi sono meno azzeccati; a mio parere solo Minivip e la perfida Harry Betty emergono. La prima parte, che presenta la genìa dei supervip, è la più ritmata, mentre la seconda combina passaggi riusciti con altri più scontati.

Raro caso di lungometraggio animato italiano di elevata qualità, grazie al tratto del mitico Bozzetto e ad una storia originale che riesce a prendere in giro, con molta intelligenza, certa animazione tipica degli Anni Settanta. Dopo il riuscito West and soda, il secondo film a cartoni animati, targati Bozzetto, lascia il segno nella storia del cinema nostrano, rendendoci un tantino orgogliosi di avere anche noi buone freccie all'arco, quando si tratta di comporre un buon prodotto di fantasia.

Dopo il western è il genere spionistico ad essere parodiato. Il secondo lungometraggio d’animazione di Bozzetto è il suo lavoro meno riuscito. Non mancano però il divertimento e soprattutto il coraggio: scagliarsi contro gli effetti del boom ed in particolare contro gli effetti della pubblicità non era cosa di tutti i giorni e soprattutto viene fatto, almeno in Italia, abbastanza in anticipo sui tempi. Buon ritmo tante risate, tante invenzioni: il risultato è comunque pienamente soddisfacente e condizionerà alcuni film del futuro.

Bozzetto realizza un film d'animazione davvero sorprendente, narrando la storia di due fratelli supereroi dal carattere e dall'aspetto completamente diverso. La storia, poi, si concentra in particolar modo sul consumismo e sulla descrizione dello sfruttamento dei dipendenti sul lavoro. I disegni sono interessanti perché fatti in maniera particolare, con un tratto molto "spigoloso". Un altro punto di forza è rappresentato dalle fantastiche musiche.

In un clima familiare con buoni sentimenti e fisiche disparità, la storia di due fratelli alle prese con la cattivona di turno. Se le parti leggere sono accessibili anche a un pubblico più giovane, i temi risultano comunque complessi: sfruttamento lavorativo, missili, consumismo. Anche l'usare il guardiano con i baffetti alla Hitler sottolinea il coraggio di ironizzare sul passato. Lieto fine dove l'amore vince.

Film d'animazione simpaticissimo e di grande modernità, sia nel disegno che ricorda vagamente alcuni cartoni animati moderni sia nelle tematiche. La storia, oltre ad essere una parodia del mondo dei supereroi, è anche un'arguta critica al consumismo. Tutto questo lo rende più adatto forse a un pubblico adulto. La nota più bella è il protagonista simil-Woody Allen e il ritmo veloce, arricchito da tante trovate divertenti. Un cartone semplice ma piacevolissimo, la cui durata di un'ora e mezza praticamente non si sente. Bruno Bozzetto si conferma artista interessante. Ottimo.