FALSI D'AUTORE-Perduti e ritrovati
Suntuoso, elegante, immerso in scenografie barocche e ricercate, tra sfarzo di costumi e una Shangai "futuristica" degli anni '20, il tutto ritratto dall'ammaliante fotografia del grande Chris Doyle.
Se la prima parte è alquanto noiosetta e senza nerbo, l'opera del regista di
Addio mia concubina comincia a carburare nella seconda dove esplode la violenza dei sentimenti e si trasforma in un melodrammone offuscato che manco Douglas Sirk
Passioni incestuose tra fratello e sorella (
Bacia tua sorella), innamorate suicide, inganni, raggiri, pene d'amor dolorose e lancinanti (lui ama lei, lei ama un'altro, l'altro ama lei), fumate d'oppio, decadenza nella grande casa familiare, feticismo per gli orecchini, ossessioni amorose che si mutano in crudeltà (il finale tragico e inesorabile), con piccola sorpresa "thriller" in coda (l'oppio e il cianuro)
Kaige racconta vita, distruzione, passione e morte di una famiglia cinese legata alle tradizioni alle soglie del progresso, con gran rigore formale e gusto estetico seducente tra gigolò ricattatori, concubini gelosi e vendicativi e donne prigioniere nei loro dolorosi sentimentalismi che sfociano (a volte) nella morte
I pesci gettati a terra e lasciati morire; il concubino che "forza" la sua amata cugina alla passione in una camera d'albergo, le lacrime che solcano i volti, volti corrucciati con negli occhi l'anima della vendetta, cuori spezzati che non reggono alla lancinante sofferenza gettandosi da un balcone (bellissima la sequenza, quasi hitchcockiana, di Gong Li che guarda dalla "finestra sul cortile" il suo amato ingannare una donna che lo ama), le prove "tecniche" per perdere la verginità tra Gong Li e suo cugino/concubino, paralizzati su una sedia a rotelle come degli automi senza volontà , la sorella dell'amato che si riproduce in tragiche pantomime di amore morboso per il fratello, la fulminante esecuzione sul molo.
Sprazzi di gran cinema viscontiano, confezione di lusso, momenti tediosi , scene di massa, afflizione e strazi, turgide emozioni amorose che si trasformano in amour fou e sfociano nell'empietà di cui è capace un cuore ferito e sanguinate, tra disperazione e lacerante impeto di adorazione.
Kaige intinge il tutto in atmosfere fosche e decadenti, con virtuosismi visivi tra lo stucchevole e il meraviglioso.
Splendidamente addolarata, mesta e gelidamente passionale Gong Li.