Lady Vendetta - Film (2005)

Lady Vendetta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Chinjeolhan geumjassi
Anno: 2005
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Sympathy for lady Vengeance". Fa parte della trilogia della vendetta insieme a "Mr. Vendetta" e "Old Boy"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E' l'ultimo capitolo della "trilogia della vendetta" (cominciata con MR. VENDETTA e proseguita con OLDBOY), e questo l'hanno capito tutti. Come tutti hanno ormai capito quanto lo stile di Park Chan-Wook sia improntato alla ricerca di una raffinatezza estrema, nella scelta delle inquadrature e nel gusto per le immagini (notevolissimi i campi lunghi). Una colonna sonora delicatissima, una protagonista (Lee Young-ae) algida e affascinante, ma anche una lentezza disarmante, frustrante, che una storia caotica (soprattutto a causa di alcuni sbalzi temporali) rende ancor più...Leggi tutto drammatica e difficile da sostenere. L'interesse sfuma tra i mille rivoli di una sceneggiatura incapace (per scelta voluta, ma non cambia) di fornire un filo logico sensato. Si finisce col rimanere troppo spesso catturati dall'estetizzante magnificenza delle immagini dimenticando che un film dovrebbe anche saper raccontare una storia senza necessariamente indurre la sonnolenza. L'ultima mezz'ora finalmente si riconosce il Park Chan-Wook più incisivo, con un processo al colpevole che deve qualcosa a M - IL MOSTRO DI DUSSELDORF. Si capisce allora il senso ultimo del film e la volontà di non voler scindere il bene dal male in modo netto. Le ambizioni sono alte, molto più che nei due precedenti capitoli della trilogia, e il rifiuto inatteso a concessioni splatter o particolarmente crude lo dimostra ampiamente. Purtroppo lo buena volontà e qualche scena indubbiamente d'effetto non bastano. MR. VENDETTA e OLDBOY erano più vivi e sinceri.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/08/06 DAL DAVINOTTI
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Flazich 4/01/07 19:46 - 669 commenti

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E siamo giunti, con questa pellicola, alla fine dell'esplorazione del rancore, della vendetta dell'animo umano. In Lady Vengeance, al contrario di Old Boy, la narrazione è più lineare e la trama viene svelata più o meno subito. Quindi niente colpi di scena in serbo per lo spettatore, ma la seconda parte del film non delude. Raramente è stata mostrata una simile efferatezza, crudeltà e violenza nei confronti di qualcuno che ti aveva fatto del male. E' semplicemente vendetta.

Giapo 16/05/07 10:20 - 246 commenti

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Il meccanismo è abbastanza simile a quello degli altri 2 film: dalla sofferenza per una grande perdita deriva l’odio, il rancore, la violenza, la ricerca di un’espiazione. Un racconto di indicibile sofferenza che raggiunge il suo culmine verso la parte conclusiva, straordinariamente dura e commovente. Prima parte invece pesante e confusa a causa di una non linearità spinta all’estremo. Nell’insieme però la storia funziona, Park fa centro colpendo al cuore e allo stomaco dello spettatore.

Il Gobbo 3/06/07 18:59 - 3015 commenti

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Park-Chan Wook conclude il suo trittico su note raggelate e raggelanti, come la parte conclusiva del film (difficile sostenere, più che l'esecuzione dei propositi di vendetta, l'incredibile riunione che la precede, sorta di turpe, grottesca parodia di un qualsiasi consiglio scolastico o assemblea condominiale). La ricerca di raffinatezza stilistica talvolta prende un po' la mano, e a differenza dei due implacabili predecessori questo batte qualche colpo a vuoto, ma siamo sempre su livelli altissimi.

Undying 24/10/07 08:55 - 3807 commenti

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Capitolo conclusivo della trilogia sulla vendetta diretto con scaltro cinismo dal bravo Park Chan-wook. Questa volta la nemesi è femmina (di nome e di fatto) e in grado di concepire (e infliggere) un castigo che trascende la privacy per approdare al "pubblico linciaggio", mettendo poi sulla bilancia le annose questioni (punizione o pena?) che pendono, come una "spada di Damocle", sul giudizio dello spettatore, oscillante tra pietà e rabbia... Meno efficace dei precedenti capitoli, ma sempre ricco di contenuti, metafore e valori.

Galbo 25/10/07 18:54 - 12398 commenti

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Episodio finale della trilogia della vendetta di Park, è anche quello meno riuscito. La vendetta è questa volta nelle mani di una figura femminile accusata ingiustamente della morte di un bambino. Il personaggio è però meno efficace rispetto a quello dei film precedenti e l'alternanza di momenti drammatici ad altri surreali e grotteschi non viene realizzata con lo stesso equlibrio. Il film risulta così "lento" e noioso in più punti e non riesce ad avvincere veramente lo spettatore.

Fele 19/12/07 22:11 - 43 commenti

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La vendetta in Oriente è una questione seria, in particolare per le donne, ma qui i fugaci inserti ironici si sposano male con i troppi dubbi morali e finiscono per disorientare e stancare. Senza contare la compiaciuta ed inutile ostentazione di violenza che percorre tutto il film con noia, prima che con disgusto. La vicenda pre-finale della vendetta da parte dei parenti delle vittime è così faticosa che viene voglia di velocizzare il lettore DVD.

Redeyes 7/02/08 10:25 - 2449 commenti

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Meno efficace e riuscito di OldBoy. Qui la nostra signora Vendetta, che si "prostituisce" alla legge per la salvezza del proprio bimbo, troverà la propria sete di vendetta placata da un'orgia di dolore inflitta al colpevole. Assurdamente bella, quanto fredda, la protagonista tesse un tela di piccole vendette sulla strada per giungere all'esiziale punizione. Si può obiettare sulle di Lei scelte ma non evitarLe il nostro appoggio. Film stilisticamente superiore ad Olboy, ha una bella soundtrack. Violento ma efficace.

Capannelle 12/02/08 12:55 - 4412 commenti

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Se alcuni passaggi iniziali mi stavano disorientando, lo sviluppo del finale mi ha stupito per originalità e forza espressiva. Direi quasi che l'ansia, i silenzi e alcune crudezze della prima parte servono a costruire l'atmosfera di rabbia che trova sfogo sulle spalle (letteralmente) della vittima. Il carnefice è una donna determinatissima con un vissuto pesante, i suoi esecutori dei normali cittadini. Il tutto viene girato con effetti sonori e visivi raffinati che testimoniano la bravura del regista. Bellissimo il tè finale tra i carnefici.

Cotola 21/02/08 00:36 - 9052 commenti

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Terzo e ultimo capitolo della trilogia della vendetta è, forse, il più violento ed anche il più raffinato da un punto di vista visivo. Ancora una volta la violenza è spesso disturbante ed insostenibile ma non è mai gratuita e fine a se stessa. Ancora una volta il messaggio è chiaro: la vendetta non rende liberi ma anzi genera una spirale di violenza inarrestabile.

Daniela 9/12/08 06:41 - 12668 commenti

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Pur essendo inferiore ai due precedenti film della trilogia, si tratta comunque di un'opera di spessore; imperfetta ma indimenticabile, sia per la storia intrigante che per lo splendido, terribile pre-finale. Penso che questa parte, in cui sono protagonisti i parenti delle vittime, possa coinvolgere maggiormente chi, per età e ruolo, si possa identificare con essi. Come madre di due bambini l'ho trovato quasi insostenibile, come se mi costringesse forzatamente a interrogarmi su come agirei al loro posto. E in questo sta la forza del film.
MEMORABILE: La carrellata lungo la panca nel finale.

Park Chan-wook HA DIRETTO ANCHE...

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Enzus79 3/01/09 11:26 - 2900 commenti

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Uno dei migliori film coreani che ho visto. Non sembra, ma questo film ha anche una certa poesia, nella donna che cerca vendetta a tutti i costi. Si può capire che questo sentimento non porta da nessuna parte. La scena della vendetta da parte dei parenti delle vittime è una di quelle che ti rimane nella mente per tutta la vita. Bellissimo.

Matalo! 4/01/09 13:20 - 1378 commenti

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Irritante ed esangue, estetizzante e faticoso racconto di vendetta che si fa fastidioso man mano che i registri saltano e si combinano fino ad un drammatico degno delle puntate di "All'arrembaggio". Non c'è assolutamente cuore per i personaggi, solo una isteria trattenuta a stento che scivola nel ridicolo. Il mio primo film di questo regista non mi invoglia a vederne altri. Come avrebbe detto Hawks Artily, underwritten stilishy overdirected.

Tarabas 7/02/10 19:18 - 1878 commenti

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Dopo Dae-Su, l'Oldboy del secondo capitolo, la galleria dei vendicatori di Chan-Wook presenta Geum-Ja, condannata innocente che sconta 13 anni di prigione pensando all'uomo che le ha distrutto la vita. Film visionario e dalla sceneggiatura tortuosa, colpisce profondamente quando non spiega e lascia alle immagini il compito di arrivare allo spettatore. Raffinatissimo e a volte compiaciuto, offre momenti straordinari e altri più faticosi, anche per la varietà di registri che si alternano freneticamente. Anche qui sottofinale Langhiano e finale straordinari.

Gestarsh99 26/09/10 16:42 - 1395 commenti

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Terza e ultima tranche della sbalorditiva trilogia nemesiaca di Chan-Wook. L'avvicendamento opportuno di una protagonista femminile (la bravissima Yeong-Ae) trasfonde nell'opera un'insolita dolcezza, in forte contrasto con la spietata risolutezza del delirante percorso vendicativo. Della terzina, questo è il film che ho più apprezzato: il manierismo barocco e laccatamente visionario dell'autore raggiunge qui la sua sublimazione più platealmente kitsch, senza i tentennamenti iper-tecnici dei primi due capitoli. Un vero tripudio estatico auto-compiacente.
MEMORABILE: Le parti oniriche in cui appare il disturbante ibrido uomo/cane/slitta...

Greymouser 20/07/10 08:29 - 1458 commenti

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Non è all'altezza del capolavoro assoluto del regista, ed era difficile che lo fosse, ma anche questo film rivela la singolare maestria dell'autore nel rappresentare storie insostenibili, che mettono profondamente a disagio i nuclei della "normalità" etica e sociale dei nostri tempi. La trilogia della vendetta di Chan-Wook si dimostra una delle cose più notevoli del nuovo millennio.

Belfagor 11/03/11 15:20 - 2690 commenti

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Con la storia dell'angelica ma spietata Geum-ja si chiude la sorprendente trilogia della vendetta. Nelle mani di una figura femminile, la rabbia si unisce al rimorso e all'espiazione, lasciando allo spettatore l'ultimo giudizio. Chan-wook lascia briglia sciolta al suo stile disomogeneo simile ad un collage, in cui mescola cattolicesimo, estetica camp, kitsch barocco, contrasti cromatici fra bianco immacolato e sangue scarlatto, estetica della violenza, musiche ricercate... e una torta in faccia.
MEMORABILE: La "festa" finale fra i complici.

Pinhead80 19/03/11 18:49 - 4765 commenti

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Ultimo capitolo della "trilogia della vendetta" di Park Chan-wook, ma non per questo meno intenso ed efferato. In questo caso la vendetta è donna, ma non solo, si può tranquillamente affermare che si tratta di una vendetta collettiva, sanguinosa e abominevole. Lo spettatore si porrà molti quesiti a riguardo. Inizia lento ma si riprende poco alla volta per decollare nell'incredibile finale. Da vedere sorseggiando del buon tè...

Mickes2 9/08/11 21:23 - 1670 commenti

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Il personaggio di Geum-ja è uno dei più affascinanti in ambito vendetta. Geum-ja prima paladina della serenità e della giustizia poi vendicatrice spietata dominata da una falsa aurea da benefattrice, serena nello sguardo ma solo perché pregusta ardentemente il sapore della vendetta. Park, grazie anche al respiro ossessivo della colonna sonora, i virtuosismi estetici mai fini a se stessi, tratteggia un’altra storia poetica e inesorabile su di un meccanismo narrativo che si incastra ottimamente. Di contro, meno incisivo di Oldboy.
MEMORABILE: La tortura con conseguente uccisione del killer; i titoli di testa.

Rullo 20/08/11 23:06 - 388 commenti

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Conclusione delle tre vendette, con questa volta protagonista una donna. Non è riuscito perfettamente, certo non come Oldboy, ma a livello stilistico siamo su standard molto elevati. La storia, ovviamente, è incentrata sulla vendetta della donna, strutturata piuttosto bene e portata avanti sapientemente. I personaggi sono ben caratterizzati e la storia mantiene un buon ritmo. Capitolo finale non all'altezza del precedente ma degna conclusore di una trilogia davvero importante.

Ryo 29/01/12 03:21 - 2169 commenti

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Sottile, poetico e... geniale. Chi l'ha detto che i film di vendetta debbano tutti essere permeati di violenza e azione? Una bellissima protagonista, accompagnata da un'ottima colonna sonora, pianifica una vendetta per ben 13 anni! Sempre di ottima fattura la regia di Chan-Wok, grande cura per luci e colori. Soluzione che strizza l'occhio ad Assassinio sull'orient express di Agatha Christie
MEMORABILE: La vendetta dei genitori.

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Puppigallo 15/04/12 16:37 - 5279 commenti

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Park è un regista di talento e lo conferma in questa pellicola quasi onirica, precipitando lo spettatore nel limbo della protagonista, che cova la vendetta per anni indossando la classica maschera e ingoiando amari bocconi, fino a rischiare (e non solo) di perdere totalmente la ragione. Non facile da seguire, il lavoro di Park esige totale attenzione, anche se qua e là disperde il proprio potenziale scivolando nel puro esercizio di stile per catturare più l'occhio che la mente. Il dare mai nessuno per scontato sembra comunque essere il concetto principe. Non sempre di livello, ma riuscito.
MEMORABILE: L'assassino alla madre della vittima: "In questo mondo non c'è nessuno che sia perfetto, signora"; La faccia nel tofu bianco simbolo di purezza.

Fabbiu 13/08/12 02:23 - 2146 commenti

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Onirico quanto cinico, questo capitolo conclusivo è lento quanto lo spirito pianificatore di una vendetta con i fiocchi; talvolta c'è un po' da perdersi tra i vari sbalzi temporali, ma il film non smette mai di piacere, per la realizzazione tecnica e il senso del coinvolgimento. Splendida la protagonista, molti i temi trattati (oltre a quello centrale sulla scelta di "punizione" sviluppato nella bellissima parte finale).

Morgana 3/01/13 17:37 - 7 commenti

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La pellicola mostra la sua grande raffinatezza visiva e simbolica a partire dai meravigliosi titoli di testa. La storia è ben orchestrata nonostante in qualche punto si prediliga il virtuosismo visivo al ritmo narrativo. Una storia di rabbia e vendetta interpretata divinamente e con atmosfere estremamente suggestive, che ci porta con la protagonista a un processo di tentata espiazione e sofferenza. Bella anche la colonna sonora.

Pigro 11/03/13 09:41 - 9671 commenti

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La narrazione ellittica, anzi ermetica, favorisce una visione tutta cerebrale e soprattutto ammirata nei confronti di ciascun frammento che ha una perfezione autarchica sia dal punto di vista micro-narrativo che visivo. Ma in questo modo, dalla storia (arzigogolata) della vendetta contro il rapitore di bambini da parte dell’ex carcerata si allontana il pathos, lasciando solo sorpresa e, a tratti, un po’ di noia. Unico momento intenso, il crudo processo corale all’assassino, compatto e spietato. Un film che si appaga di essere ricercato.

Almicione 6/04/13 00:02 - 764 commenti

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Ultima della trilogia della vendetta, questa pellicola è pervasa da una forte malinconia, oltre che dalla visione pessimistica dell'autore, la cui bravura ampiamente dimostrata in Oldboy si conferma attraverso interessantissime scelte sia a livello registico che diegetico. Risultano evidenti due grandi punti deboli: la trama leggermente farraginosa che diviene surreale a partire dalle scene di vendetta dei genitori; l'assente (o poco presente) comunicazione delle emozioni allo spettatore attraverso la protagonista. Comunque, un film discreto.
MEMORABILE: La trasmissione delle registrazioni davanti ai genitori.

Giùan 19/02/14 09:22 - 4562 commenti

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Mi sarei augurato una conclusione più congrua per quella che è certamente la trilogia più innovativa del nuovo millennio cinematografico. E invece dopo il melò keatoniano di Mr. Vendetta e l’adrenalinica sensorialità di Oldboy, Chan Wook si adagia sulla sua formidabile destrezza tecnica, mentre stridente appare il connubio tra l’incandescenza tematica (la pedofilia) e vezzi visionari. Allo stesso modo malriuscito appare stavolta il melange linguistico con gli scarti di registro più meccanici che registicamente “sentiti”. Confetto troppo dolciastro.
MEMORABILE: Lo splendido inizio con l’attesa fuori dal carcere; La bellezza di Lee Young-ae.

Taxius 10/10/15 13:32 - 1656 commenti

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Park Chan Wook conclude la sua trilogia sulla vendetta. Raggiungere i livelli del secondo film, cioè di Old Boy, era probabilmente impossibile ma anche Lady Vendetta viaggia su livelli molto alti. Il film è un crescendo di violenza fisica e psicologica, aggravata dal fatto che di mezzo ci sono dei bambini. L'inizio è un po confuso e la storia la si comincia a capire solo verso la fine.

Giacomovie 26/05/16 16:44 - 1398 commenti

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Con la riserva di rivalutarlo dopo aver visto i primi due film della trilogia, mi è parso un film controverso contenente punte di grande cinema, tratti impressionisti e dilemmi interiori (soprattutto il contrasto vendetta-espiazione) posti in modo stilizzato e riflessivo come gli orientali sanno ben fare. Il solo difetto di costruzione, dato dalle troppe microsequenze che si accavallano e che lo rendono spezzettato, pesa abbastanza sul gradimento finale. L’impatto è forte e a volte contorto, mostra sequenze crude ma funzionali al tema trattato.
MEMORABILE: "Dietro quel tuo sguardo pieno di follia ho sentito la presenza di un angelo".

Jdelarge 30/11/16 19:17 - 1000 commenti

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In questo terzo film con al centro il tema della vendetta, Park Chan-wook mostra una protagonista letteralmente condannata a vendicarsi in seguito a un enorme danno subito. In questo caso, però, l'ingrato "dovere di vendetta" viene quasi "altruisticamente" donato ad altre persone in una sorta di atto espiatorio della protagonista. La ricercatezza formale a volte tende a oscurare, più che ad arricchire di significato, il contenuto. Inferiore rispetto ai primi due film della trilogia, ma assolutamente valido.

Rufus68 7/11/17 00:08 - 3843 commenti

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Park lascia sempre un sospetto di scintillante superficialità, d'insistito estetismo. La costruzione ellittica della trama ne è un esempio, al pari d'alcuni personaggi, di brillante concezione, ma inutili allo sviluppo drammatico (l'aguzzina in carcere). E tuttavia proprio tali difetti, irritanti in altri registi, divengono un punto di forza stilistico: ed è altrettanto indubbio che alcune sequenze sono magnifiche (non la riunione dei genitori, troppo facile e "occidentale"). Notevole l'uso straniante dello score, bravissima Lee Young-ae.

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Bubobubo 11/01/19 10:56 - 1847 commenti

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Bellissimo, quasi stordente da un punto di vista estetico (lo supererà in raffinatezza solo il recente Mademoiselle), è però marcatamente meno forte e convincente nella storia rispetto all'insuperabile predecessore. Superfluo l'inserimento del personaggio di Jenny, che dovrebbe giustificare - anche filosoficamente - il senso metaforico del finale, ma che rischia di appesantire troppo un film di per sé già moralmente e narrativamente denso. La lunga scena della tortura di Baek-Choi è scritta apposta per sfidare lo spettatore.

Il ferrini 8/02/20 00:13 - 2360 commenti

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Il talento di Chan-wook è inopinabile, anche in questo terzo capitolo della trilogia tante sono le scene shockanti: dal sogno di Geum-ja in cui spara al cane con la testa d'uomo passando per le violenze sessuali fra donne in carcere. La protagonista è convincente e gli effetti speciali sono molto curati, di sicuro impatto - anche se reazionarie - la tortura e l'esecuzione del professore per mano dei genitori delle vittime. Un film imperfetto che però tiene incollati allo schermo grazie a soluzioni visive straordinarie e una narrazione originale.

Fedeerra 2/09/20 04:57 - 770 commenti

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A differenza dei primi due capitoli della trilogia, Lady Vendetta è più lussurioso ma al tempo stesso più misurato ed etereo. Una storia di vendetta che ha poco a che vedere con la violenza fisica ma che punta, invece, su un lirismo narrativo veramente affascinante. Lee Young-ae è una protagonista perfetta, che si tinge gli occhi di rosso per sembrare “meno buona”; ad accompagnarla il sempre bravissimo Choi Min-sik, volto oramai noto nella filmografia del maestro coreano. Soundtrack tra le più incisive e suggestive degli ultimi anni. Iconico.

Noodles 10/05/22 08:29 - 2233 commenti

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Film di stampo tarantiniano, con notevoli dosi di violenza, dialoghi ficcanti e tanti ottimi momenti grotteschi. Il regista chiude la sua trilogia scegliendo una violenza generata da una figura femminile, interessante nella sua ambiguità che si protrae per tutto il film. Si gioca anche con diversi tipi di fotografia e con tratti veramente sperimentali. Avvincente anche per i coerenti salti temporali sparsi dappertutto ma sempre comprensibili, mentre va detto che l'inizio è insidioso e impiega un po' a decollare. Ottimo il cast. Per gli amanti del genere e dello strano cinema coreano.

Schramm 2/12/22 15:25 - 3495 commenti

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Tesi, nemesi ma crepi la sintesi; anzi la triade sulla brama autodistruttiva di incarnare la legge del contrappasso si chiude con un Park vittima della sua smania di sofisticare, sovraccentare sovraestetizzare e sovranarrare ogni frame. Così che della vertigine della vendetta e della mostruosità di chi la attua e di chi la subisce, resta la barocconata narrativa a un passo dalla greve gratuità solipsistica, e della causa-effetto un tronfio vernissage che intona “specchio specchio delle mie trame”. Per riazzopparsi a piedi nudi nel Park, fare tre passi indietro con tanti auguri.
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