Remake sostanzialmente inutile dell'omonimo classico di John Frankenheimer uscito da noi col titolo di VA E UCCIDI. Curioso come, per giustificare il “manchurian” mantenuto nonostante le modifiche e gli aggiornamenti che non prevedono alcun candidato della Manciuria, si sia optato per chiamare così una delle tante ramificazioni occulte nate dal solito esperimento riconducibile alla CIA. La guerra di Corea diventa l'operazione Desert Storm condotta dagli USA in Kuwait nel 1991, ma sono variazioni di poco conto: la storia è sempre quella del condizionamento mentale del soldato Ray Shaw (che da Laurence Harvey diventa...Leggi tutto qui il più smunto Liev Schreiber) che avviene con la complicità dell'influente madre (lì Angela Lansbury, qui Meryl Streep). Viene ampliato lo spazio dedicato all'ex commilitone che indaga (da Frank Sinatra a Denzel Washington), si cerca di attualizzare la storia inserendo l'invadente presenza delle televisioni che hanno il compito di riassumere ciò che non vediamo e amplificare le fasi della contesa elettorale, tuttavia si fatica a cogliere l'utilità del remake firmato da Jonathan Demme. Ben diretto, naturalmente, ma meno interessante e più superficiale (basti vedere come la complessa fase pre-ipnotizzante viene risolta nel remake, con quattro parole buttate lì), poco coinvolgente. Un ottimo cast sprecato e una quantità di camei e comparsate fugaci del tutto pretestuose, un finale tirato odiosamente per le lunghe. Manca poi quasi completamente il fascino che Frankenheimer era riuscito a infondere nei suoi ambigui, misteriosi incubi/flashback. L'originale era imperfetto, il remake ne migliora alcuni aspetti tecnici senza tuttavia ritrovare la forza del predecessore.
Buon remake di un film degli anni '60 con Sinatra, The Manchurian Candidate è ambientato nel mondo dei reduci dei conflitti bellici (in questo caso la guerra del golfo) e nello stesso tempo nei corridoi (non sempre puliti) della politica americana. Denzel Washington è come al solito bravo e professionale nell'interpretare un personaggio integro che si scontra con un meccanismo più grande di lui ma il vero motivo di attrazione del film è l'interpretazione della Streep, sottilmente perfida in nome della ragion (politica) di stato.
Non ho visto il vecchio film ma questo non è male. Qualche falla nella descrizione del processo di "rieducazione", dove si apprezza anche qualche scena forte, ma attori e narrazione tengono. Denzel Washington mantiene le qualità già note e Schreiber è poco espressivo ma... è giusto che sia così visto quanto gli hanno iniettato. Molto brava Meryl Streep a dar vita ad un personaggio dalla forte abilità manipolatoria e avidità. Finale accettabile.
Discreto remake di un classico degli anni '60, si avvale di un buon copione, con dei personaggi ben calibrati e una regia che fornisce un ritmo armonioso alle sequenze. Cast all star al meglio delle loro possibilità. Su tutti, risalta la splendida prova di Meryl Streep nel ruolo della madre del candidato alla Presidenza. Una prova davvero agghiacciante, impossibile da dimenticare. Gli tiene testa un altrettanto efficace Liev Schreiber. Buona colonna sonora.
Lo stile limpido e maturo di Demme non riesce ad avvincere per una storia portata con altro fuoco al cinema. Onorevoli i tentativi di enfatizzare il peso dei media nella vicenda (ma le piccole telecamere di Frankenheimer dicevano già tutto) e di tenere presente che il potere è disposto a tutto pur di autoalimentarsi. Ma nonostante lo stile "cartesiano" (per citare Mereghetti) del regista e l'onorevole denuncia della guerra in Iraq rimpiangiamo Va e uccidi! con la sua concitata follia, le sue libertà di soluzioni visive. Attori ok. Confusi flashback.
Remake, non completamente malvagio, di Va' e uccidi di Frankenheimer, al cui confronto il film di Demme perde, prevedibilmente, sia dal punto di vista visivo sia per ciò che riguarda la tensione narrativa che non è minimamente paragonabile con l'originale. La sceneggiatura ricalca più o meno quella del modello anche se ci sono, ovviamente, alcune differenze come soprattutto l'ambientazione che è spostata ai giorni nostri. La Streep riesce quasi a eguagliare la perfidia della slendida Lansbury presente nel film anni Sessanta.
Nonostante la presenza di ottimi attori come la Close (anche se prendere l'eredità della Lansbury non è cosa da poco) e Voight, il remake del capolavoro Va E Uccidi tradisce molte aspettative. Se Washington nei panni del ruolo che fu di Sinatra è più che discreto, Schreiber non riesce a rilevare degnamente Laurence Harvey. Poco riuscito.
Questa pellicola lascia un bel po' di amaro in bocca; se da una parte si apprezzano le buone prove attoriali, su tutti Liev Schreiber, dall'altra si percepiscono troppo facilmente le falle della sceneggiatura. Alcuni momenti hanno un marcato pressapochismo a monte e scivolano con fatica. Il finale non è dei peggiori, ma vista l'idea penso si potesse far di più. Rimandato!
Un eroe di guerra candidato alla presidenza Usa e un collega che ricorda diversamente quell'atto di eroismo e scopre un complotto di condizionamento della volontà. Attori misurati ed efficaci e regia pulita per il remake di Va' e uccidi: un film ben costruito e riaggiornato, insomma. Quel che manca però è la consapevolezza del senso profondo della storia narrata: sì, tutto è corretto e funzionale, ma non c'è vera inquietudine per una vicenda talmente sottile, e tutto viene trattato come un normale thriller nonostante nasconda allucinanti presagi.
Un discreto thriller politico, rifacimento rivisitato e aggiornato di un vecchio film di Frankenheimer, che Demme riesce a congegnare con solido mestiere, giovandosi anche di un cast sfavillante per la fama e le capacità degli attori coinvolti, fra i quali vorrei segnalare soprattutto il meno noto ma sempre bravo Liev Schreiber. Il tema, profondamente inquietante, meritava forse una rappresentazione più tesa ed ansiogena, ma il risultato è comunque un film di alta classe.
Thriller fantapolitico che non solo è un remake ma addirittura si dice ispirato all'omicidio di Bob Kennedy. All'epoca infatti si parlò di assassino (o presunto tale) che sparò a causa di condizionamento mentale. Al di là di questo però il film parte bene ma naufraga malamente a causa di una sceneggiatura fin troppo prevedibile. Inoltre un Washington un po' sottotono lascia più volte la scena a Schreiber e all'intramontabile Streep. Da vedere unicamente perché apre inquietanti interrogativi su attività "parallele" di CIA ed altri Enti Governativi.
Non avendo visto l'originale non posso fare paragoni, ma questo remake di Demme è sicuramente un buon film. Avvalendosi di ottimi attori (magnifica a mio avviso la prova di Meryl Streep), il regista attualizza la storia portandola ai giorni nostri e ripropone un'acuta critica verso la politica americana. Ben scritta e ben diretta (oltre che ben interpretata), la pellicola riesce a catturare l'attenzione per tutta la sua durata, fino al drammatico ma inevitabile epilogo.
Premetto di non aver visto l'originale, ma il film di Demme si rivela comunque un buon thriller politico, addentrandosi nei complessi psichici e paranoici dell'umana mente. Il tutto ruota attorno a un buon cast (Denzel Washington spicca tra tutti) e a una buona regia; d'altronde Demme di questi tempi è una garanzia. A convincere meno è la sceneggiatura: il dipanarsi della trama non ha un ritmo costante, è spesso troppo lento e poco credibile, e in un thriller politico un minimo di verosomiglianza si cerca sempre. Si poteva fare sia meglio che peggio.
A vedere un film del genere se non si è antipresidenzialisti lo si diventa subito... e quel che è peggio è che nessuno sa quale altra diavoleria si saranno inventati pur di influire a qualsiasi costo su un'economia mondiale completamente tesa al profitto, copiosamente distribuito nelle mani dei soliti noti... E che dire degli scienziati che vendono il loro sapere tutt'altro che costruttivo, anzi deleterio, al miglior offerente? Non resta che prenderlo come un discreto film, elogiare attori e regista e sperare che si sia solo esagerato...
MEMORABILE: L'isolotto fuori dalle rotte di guerra.
Notevole film (remake di Va e uccidi) fantapolitico diretto da Jonathan Demme. Come un'organizzazione finanziaria controlli la politica americana raccontata in questi modi senza momenti morti o noiosi coinvolge e convince, come il cast (fra cui c'è un'ottima Meryl Streep).
Remake inutile di un classico anni '60 come Va e uccidi, spreca un cast potenzialmente notevole. Il fanta-thriller aggiornato ai giorni nostri non decolla mai. Washington appare sottotono nel ruolo del veterano di guerra mentre Meryl Streep sembra una versione quasi caricaturale di Hilary Clinton. La regia del compianto Demme si limita a seguire uno script prevedibile e senza picchi. I fasti del Silenzio degli innocenti sono solo un lontano ricordo.
Il candidato perfetto, bel ragazzone eroe di guerra e rampollo di una generazione di senatori, forse ha qualcosa che non va. Il suo ex capitano forse ha scoperto un'incredibile complotto. Bel thriller a metà tra la fantapolitica e la fantascienza, con un cast di ottimo livello (e un'inquietante, bravissima Streep nel ruolo della madre senatrice affamata di potere). La tensione è sempre alta e il finale giustamente inquietante e non risolto. Buonissimo intrattenimento, notevole la realizzazione.
Un buon thriller fantapolitico, anche se perde il confronto con l'originale per ruvidezza e per impatto di alcuni momenti lì più inquietanti. Demme riesce a costruire bene la tensione e a far trasparire il piano diabolico poco alla volta, dotandosi anche di un Washington in stato di grazia che non fa rimpiangere Sinatra. Meno efficaci rispetto ai loro predecessori invece Schreiber e la Streep, anche se comunque in parte. Leggermente lungo ma indubbiamente interessante.
Un film dal cast stellare e sostanzialmente ben girato, eppure freddo e distaccato. Forse il soggetto trattato, esposto secondo l'ottica di Demme, grandissimo regista, mette in luce tutta la separazione fra gente comune e mondo politico. Washington dà sempre anima e corpo alla sua interpretazione, Schreiber notevole, ma è la prova della Streep a far capire il perché abbia ricevuto 3 Oscar e 21 nomination.
La Manciuria diventa in questo caso una multinazionale che fornisce consulenze sporche all'esercito e in particolare ha molto a che fare con quanto è avvenuto in Iraq e con un aspirante vicepresidente. Il ritmo è davvero molto elevato e il film funziona soprattutto perché Denzel Washington sa rendersi credibile nei panni di un onesto militare che cerca la verità.
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HomevideoGestarsh99 • 27/09/11 02:02 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Pramaount/Universal:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese Tedesco Spagnolo
5.1 DTS: Inglese
* Sottotitoli Spagnolo Turco Olandese Italiano Portoghese Inglese Greco Inglese per non udenti Polacco Ungherese Finlandese Svedese Danese Norvegese
* Extra Commento del regista Jonathan Demme e del co-sceneggiatore Daniel Pyne
Il Nemico all’interno: dentro The Manchurian Candidate
Il cast di The Manchurian Candidate
5 scene eliminate con commenti di Jonathan Demme e Daniel Pyne
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