Vuoi perché snobbato e stroncato (ingiustamente) da tutti, vuoi perché fedele alla linea stilistica del buon
Lamberto Bava, vuoi per la ferocia di alcuni delitti (e rimandi, come quello della ragazza torturata e uccisa dentro ad una cassa, che ricorda chiaramente
Paura nella Città dei M.V.)...
Fatto sta che
Il Torturatore è un film di "genere". Quel tipo di film che noi amanti del "bis" e malinconici fruitori di pellicole "notturne" d'annata ('70-'80) auspichiamo possa rinascere in Italia.
La sceneggiatura è ben fatta (forse un tantino forzata nel finale) e la pochezza dei mezzi a disposizione non si nota.
I trucchi (artigianali, ma efficaci) sono feroci e il piercing strappato dal capezzolo (ed infilato nell'altro seno) alla prosperosa vittima sul finale è davvero impressionante...
Bava è un grande, come
Sacchetti d'altra parte: e sono riusciti, sceneggiatore e regista, a ricavare un prodotto finito (dal nulla -economico- veramente) che non meritava di finire solamente in Home Video.
Il film è girato in digitale, sfruttando al meglio le potenzialità della nuova tecnica e le attrici, checché se ne dica, pur se anonime (e bellissime) recitano dignitosamente.
E, soprattutto, da un film che si intitola
Il Torturatore, cosa ci si aspettava, d'altro canto?
Quello che promette mantiene: gore, tensione, stile di regia ad altissimo livello (pensate alla chiusa -violentissima- del film) e poco importa se i rimandi a titoli più famosi sono sfacciati.
Ultima modifica: 12/02/08 08:47 da
Undying