A contatto con l'assassino - Film (1996)

A contatto con l'assassino

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se andassimo a contare tutti i thriller (particolarmente quelli a destinazione televisiva) in cui l'assassino uccide seguendo le modalità descritte dallo scrittore (più spesso scrittrice) protagonista del film stesso, raggiungeremmo un numero ragguardevole. Eccone qui un altro: lei si chiama Kate Saunders (Delaney) ed è autrice di una serie di best-seller il cui più celebre, “Gargoyle”, ha avuto un seguito a cui un serial killer si sta ispirando dopo che già ne era esistito uno che aveva preso come modello il primo libro. E' ridotta ahilei in carrozzella dopo un incidente che rivedremo in un flashback rallentato in bianco e nero e ha un carattere...Leggi tutto piuttosto scontroso. Non esce mai dalla villa superaccessoriata in cui vive e la maggior parte dei contatti li ha via video o via chat su Internet, quando ancora Internet era lontanissimo dall'essere il mezzo di comunicazione per eccellenza che è oggi (fa sorridere non poco quando le domandano: “Internet? E cos'è?”). Dopo il primo omicidio, sullo schermo nero del PC di Kate compaiono le parole di tale “Thrillkill”, un contatto misterioso che le suggerisce dove andare a cercare le vittime di ogni suo nuovo delitto aprendo con lei un rapporto virtuale destinato ovviamente a proseguire. Nel frattempo la polizia indaga e a risolvere il caso viene chiamato (ma guarda un po') proprio l'ex compagno (Kraft) di Kate, passato di grado e pronto a tentare un riavvicinamento alla sua bella. Lei però è fredda, e va detto che Kim Delaney è brava a renderne al meglio il carattere: volto interessante, sguardo profondo, sfrutta bene le caratteristiche del personaggio (di gran lunga il più centrale) e ci fa dimenticare il fatto che non potendo Kate alzarsi – e non volendo abbandonare la propria casa - ogni velleità action del film viene ridotta automaticamente. Non un male e anzi una felice variazione, una volta tanto. I difetti son altri, a cominciare dallo scarso appeal del resto del cast e da una sceneggiatura che incorre in frequenti incongruenze perdendo pezzi per strada e arrivando a un finale scarsamente plausibile risolto senza troppo pensarci. Per non parlare dei soliti risaputi scambi tra autrice ed editore o tra giornalista e scrittrice: tutto decisamente già visto e meglio realizzato, dati i limiti imposti dal budget televisivo. Alla regia, costretta a muoversi in ambienti chiusi, era richiesta una maggiore fluidità, un minimo di inventiva nella scelta delle inquadrature per dare ampiezza al racconto. Invece ci si limita a mettere in scena il copione sperando che a dare consistenza al tutto sia l'interpretazione della Delaney, unita a una fotografia se non altro più brillante della media tv. Scialbi i botta e risposta in chat, lontana da ogni drammaticità la ciclica scoperta di nuove vittime trucidate. Si va avanti in attesa della soluzione, che arriva senza spiazzare granché gli appassionati di gialli.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/12/18 DAL DAVINOTTI
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Fauno 15/12/18 22:14 - 2206 commenti

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Può far sorridere il rivedere i primi giganteschi sistemi di connessione Internet, ma l'intreccio è pesante, in quanto concerne un serial killer che segue le orme di un altro - appena giustiziato - che aveva ridotto in sedie a rotelle la sua beniamina, scrittrice di romanzi thriller. Le indagini son quasi tutte telematiche e non c'è brivido neppure alla classica resa dei conti. Gratificante solo il risveglio nella protagonista di un amore assopito e di una graduale accettazione del suo corpo menomato, ma siamo lontani da qualsiasi giudizio favorevole.
MEMORABILE: "Sono Grady, l'agente speciale in carica" "Infatti mi sembra molto carico!".

Daidae 13/04/20 00:06 - 3163 commenti

I gusti di Daidae

Un ottimo thriller, ma solo se consideriamo la parola thriller come sinonimo di soporifero. Produzione televisiva di una noia indescrivibile, mono-ambientazione (si vede solo una lussuosa villa, stop), con omicidi fuoricampo e tanta tecnologia (ma non manca il classico cane da guardia). Per oltre un ora si dorme, negli ultimi venti minuti il ridicolo "spiegone" mette la ciliegina sulla torta scaduta.

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