Il risveglio della follia - Film (2015)

Il risveglio della follia
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hit & Run
Anno: 2015
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Hit and run", "Accidental obsession".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Anodino thriller televisivo uguale a mille altri, apre con la fuga di una donna dall'ospedale psichiatrico (pure al ralenti, tanto per non farsi mancare niente). Non la prendono: madman on loose. Attenzione. Stacco. Uscita del tribunale: Heather Williams (Davis), avvocatessa di successo, reduce dall'ultima vittoria in aula, è assediata dai media prima di recarsi al classico ricevimento dove le propongono di lavorare per uno studio prestigioso e dove riceve i complimenti da tutti; compreso quelli di un bel detective (Menard) col quale stabilisce un ottimo rapporto. Tutto sembra andare per il meglio insomma, ma un giorno eccoti l'incidente stradale: senza gravi conseguenze, per carità; anzi, con la...Leggi tutto ragazza tamponata, tale Vanessa (Cave), che mostra subito grande affezione per Heather. Sembra sola, piuttosto frustrata e cerca amicizia; così comincia ad entrare nella vita di Heather dapprima offrendo gentilezze e aiuto ad ogni occasione, poi facendosi sempre più invadente secondo uno schema a dir poco logoro: il progressivo alzarsi della tensione è conseguente al comportamento di Vanessa, che pretende attenzioni costanti ponendosi come angelo custode non richiesto dell'amica, soprattutto nei confronti di un ex di quest'ultima che non sembra volerla lasciare in pace. E così, dopo un primo periodo in cui sembrava felice di potersi confidare con qualcuno (anche perché un lavoro come quello dell'avvocato non lascia molto spazio alle relazioni sociali), Heather si rende conto che qualcosa non va. Unendo quanto visto fin qui col prologo in ospedale non sembra molto difficile fare 2 + 2 e arrivare a ciò che d'altra parte il film non ha alcun interesse a nascondere; perché in fondo non si tratta di un giallo: qui l'intreccio è assolutamente elementare e l'unico scopo è intrattenere senza troppe ambizioni (diciamo nessuna) i fan del thriller dandogli ciò che esattamente si aspettano da un prodotto simile. Josie Davis (stakanovista soprattutto del piccolo schermo, iniziò ad anni 3 con la pubblicità!) non sembra troppo convinta, gli altri idem (tranne parzialmente la Cave) e risulta quindi difficile appassionarsi al film, scolorito perdipiù da una fotografia televisiva che appiattisce completamente il tutto. La vicenda scorre nell'anonimato fino all'epilogo "violento" come da prassi, chiuso anche qui senza un briciolo di sorpresa. L'unica cosa che funziona – e da sempre base per i film che condividono questo preciso schema narrativo – è il bilanciamento tra sfacciataggine e gentilezza che l'amica/nemica deve saper dimostrare per non farsi scacciare da subito in malo modo (merito anche della Cave, in questo caso). Consigliabile sul tema scegliere altro; ad esempio il Polanski di QUELLO CHE NON SO DI LEI, se non altro più vivo e coinvolgente...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/11/18 DAL DAVINOTTI
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Ira72 28/07/19 14:58 - 1309 commenti

I gusti di Ira72

Filmetto televisivo di scarsa qualità e dagli ovvi contenuti preconfezionati: assassina psicopatica evade dall’ospedale psichiatrico per prendersi la vita di qualcun’altra, diventandone prima l’amica e poi la stalker. Dialoghi banalissimi, interpretazioni un po’ farlocche, scene al ralenti che fanno sorridere (più che creare tensione), pellicola scadente. È anche vero, però, che nel complesso è guardabile e non stanca, grazie a una durata contenuta e alle varie psicosi generosamente distribuite nella sceneggiatura. Senza pretese.

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