Les métamorphoses de Satan - Corto (1898)

Uscito dalla Compagnia dei Lumière, nella quale aveva ben collaborato con Promio, Georges Hatot filma per Gaumont (insieme a Bretteau) questo film su Satana, un po' confusionario, perché i veloci meccanismi di scomparsa/apparizione (in pieno stile Méliès) non si lasciano seguire molto facilmente. Lo stesso Bretteau impersona il protagonista. Deludente, anche perché era lecito attendersi di molto meglio.

Piccolo corto che, come da titolo, è tutto basato sulle trasformazioni che avvengono sullo schermo. La trama è pressoché nulla; assistiamo solo alle "metamorfosi" che probabilmente a suo tempo sbalordirono (o avrebbero dovuto farlo) il pubblico. Gli effetti speciali sono semplici ma funzionali, anche se i registi non sono certo della caratura di un Méliès. Rimane comunque un interessante reperto del cinema pionieristico.

Evocato da due figure "stregonesche" di bianconero vestite, Satana appare in una sorta di vasca da bagno, iniziando così una girandola di comparse e scomparse senza grande costrutto di trama ma piuttosto confusionarie. E' evidente che il corto si ispiri a Méliès, ma al netto della buona resa tecnica si tratta di un opera lontana dalle suggestioni del maestro francese e nel complesso alquanto approssimativa.

Il riferimento è ovviamente Méliès: la successione rapida e incalzante di trasformazioni magiche di personaggi e ambienti non può che riferirsi alla “meraviglia” del Maestro del cinema fantastico. Ma il paragone suona impietoso, sia per la relativa poca fantasia delle soluzioni e delle invenzioni (nonostante qualche intrigante nuances pre-lynchiana), sia per il ritmo tutto sommato non così frizzante, sia per la poca intellegibilità narrativa: i quadri e le metamorfosi si susseguono senza alcun senso percepibile. Mediocre.