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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Considerata l’oggettiva difficoltà di costruire un intero film (seppure di soli 75 minuti) attorno a un'unica inquadratura (quella del pene di Franco Trentalance ripreso dalla pancia in giù), l'opera del regista di MEDLEY - BRANDELLI DI SCUOLA Gionata Zarantonello non è nemmeno così malaccio. L'idea è quella di costringere il protagonista Ciccio a letto con la gamba destra infilata in una gabbia di ferro riabilitativa e di farlo interagire (via telefono ma anche direttamente) con amici e amiche che con lui si relazionano. L'attenzione visiva - è ovvio - viene catturata...Leggi tutto dall’oggetto in primo piano e cioè il pene di Trentalance, continuamente stuzzicato, maneggiato e - all'arrivo delle amiche - portato a fare ciò che tutti si aspettano (ma senza punte di volgarità o vere e proprie penetrazioni). La sfida dopotutto è quella di non trasformare UNCUT - MEMBER ONLY (notevole il titolo) in un film porno nonostante la scelta di mostrare per l'intera durata un pene al centro dell'inquadratura. Così Zarantonello ha lavorato sulla propria sceneggiatura in modo da rendere interessanti i dialoghi e i monologhi del suo Ciccio, cinico e disilluso scrittore innamorato del sesso. Lo chiameranno al telefono amanti, vicine, conoscenze occasionali, mariti gelosi, medici, tutte persone che in buona parte gli si presenteranno poi anche in casa: le uniche a mostrare il volto saranno le donne che, indovinate perché, avvicineranno la testa al centro della scena. Lui, Ciccio, lo vedremo in faccia solo nella zoomata all'indietro che chiude il film.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Davvero notevole!:
Ryo, Bubobubo - Non male, dopotutto:
Mascherato - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr., Pigro - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Lucius
Medley del 2000 è un gran brutto film, ma supportato da una campagna, quella sì, geniale (venduto alla Troma, massiccia esposizione mediatica e conseguente acquisizione e distribuzione ad opera della Lantia Film). Logico che, alla notizia del secondo lavoro di Gionata Zarantonello consistente in un unico pianosequenza su di un membro maschile, si facesse della facile ironia parlandone come di film del c***o. Invece è divertente e, soprattutto, mantiene un certo ritmo nonostante l'idea di partenza fosse abbastanza estrema.
Sciupafemmine a letto dopo un incidente riceve visite delle amiche: particolarità del film è l'inquadratura praticamente fissa (e in un unico piano sequenza!) sui genitali del protagonista. Idea carina e ironica, tra il bizzarro e il goliardico, buona per un corto ma che mostra la corda su un tempo più lungo: non che il regista non si dia da fare, componendo una vivace coreografia di gesti e movimenti (anche di "lui") nonché un efficace paesaggio sonoro, ma obiettivamente dopo pochi minuti è già stato detto e raccontato tutto... Bel titolo!
Unico piano sequenza su un pene a riposo. Si ascoltano i dialoghi solo a tratti divertenti, tutto il resto è lasciato all'immaginazione. Probabilmente i non vedenti lo troveranno più interessante di chi la vista la ha, potendo immaginare quanto accade nella stanza. Per chi si accinge alla visione ecco un'inutile pellicola il cui protagonista assoluto è il pene, qui manipolato per un'ora e trenta, ripreso da una telecamera posizionata in modo strategico. Stupidamente provocatorio e di natura altamente voyeuristica. Non chiamiamolo film...
Un film molto coraggioso composto da un unico piano sequenza (forse due, perché ad un certo punto fa buio) che riprende un uomo costretto a letto per via di una gamba rotta. Ah già, l'inquadratura non è su di lui ma sul suo pene. Alquanto originale come trovata e resa ancor meglio dal fatto che seppur la mdp non si muove praticamente mai (solo una volta quando i medici la spostano), il film non annoia. La forza sta nei dialoghi e nelle situazioni molteplici che può offrire un uomo prigioniero di se stesso e del suo ego, incapace di amare.
MEMORABILE: Il fidanzato geloso che infierisce sulla gamba; La ragazza che si addormenta durante il coito orale.
Costretto a letto dopo un rovinoso incidente in cui la fidanzata sembra essersi volatilizzata nel nulla, un sessuopate incallito riceve la visita di amiche, vecchie fiamme, infermieri compiacenti e squadre investigative. Voci incorporee: l'unico piano sequenza è inchiodato sul pene (quasi sempre a riposo) di Trentalance. Detta così sembra la solita idea del solito Zarantonello, ma il film, che si sfilaccia solo negli ultimi minuti, è assai godibile, curato nei dialoghi e nelle situazioni e dotato di una certa profondità. Da riscoprire!
MEMORABILE: L'identità di Elena.
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- Regge benino nonostante tutto, complice dialoghi qua e là curati (Il sesso è la sublimazione dell'omicidio) e qualche idea.
La camera fissa e la continuazione del filmare un unico soggetto per me rimandano a Warhol; carino e diverso dal solito, anche se non proprio sufficiente; bravo Trentalance, alla fine inquadrato pure a figura intero.
